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Potion Craft, Recensione: alchimista si diventa giocando tra manoscritti virtuali

Dopo un anno circa di accesso anticipato, Potion Craft è ora disponibile per PC tramite Steam, aprendo la strada alla via dell’alchimista.

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Siamo mediamente abituati a interpretare cavalieri impavidi provenienti dal Medioevo, rischiando di dimenticare che, in circa 1000 anni, l’Età di mezzo fu costellata da altrettante figure importanti, affascinanti nel loro fare misterioso. Si favella però che da PC e in particolare da Steam sia giunta una nuova miscela che dai villaggi si diffonderà per le corti e il suo nome è Potion Craft, e che speriamo prima o poi arrivi anche su Nintendo Switch.

Dopo un primo assaggio concesso mentre era in versione di accesso anticipato, niceplay games e tinyBuid ci hanno ora permesso di saggiare il loro ricettario intero. Il “simulatore di alchimista”, così chiamato presso le botteghe ufficiali, sceglie una sorta di terapia d’urto con gli aspiranti periti, aprendo loro uno spiraglio su un vasto mondo in bilico tra realismo e fantasy, lasciandoli poi in balia delle loro (presunte) capacità e di una schiera di clienti esigenti. Allora non indugiamo oltre e raggiungiamo il laboratorio, poiché sono già arrivati da ogni feudo.

Alchimista si diventa

È una realtà videoludica originale quella imbastita dallo studio indipendente, la quale si allontana dalle corti dei castelli viste e riviste in altri prodotti d’intrattenimento per parlare invece di una certa quotidianità. Trovatosi improvvisamente proprietario di una catapecchia, il protagonista invisibile scopre al suo interno la strumentazione del precedente proprietario alchimista e decide di percorrere la stessa strada.

La sua nuova dimora offre cinque ambienti distinti e facilmente accessibili tramite un tasto: a destra si trova il giardino nel quale raccogliere, una volta al giorno, funghi, radici e fiori indispensabili per il lavoro; l’area aperta ai clienti è sulla sinistra, mentre in basso è possibile scoprire una stanza più antica che servirà ad ampliare i nostri commerci. Al piano superiore trova spazio la stanza da letto nella quale riposare le stanche membra dopo una giornata stancante; in ultimo il laboratorio, la base delle nostre creazioni.

Commerciante cuoco

A sorprendere sulle prime è la chiara intenzione degli autori di spingere gli utenti in un mare dove non siano in grado di galleggiare, spronandoli a imparare con la pratica. Terminato un tutorial tanto breve quanto conciso nelle informazioni profuse, i giocatori sono chiamati infatti a cavarsela da soli, ora nella scoperta di nuove ricette, ora nell’interpretare le richieste delle persone.

Riducendo in poltiglia i singoli ingredienti verrà disegnato un percorso tratteggiato sulla mappa di spalle al calderone, come una sorta di caccia al tesoro medievale. A ognuno di essi corrisponde una traiettoria specifica e mescolando la formula sarà possibile raggiungere il traguardo: questo potrà dirsi davvero tale nel momento in cui l’ampolla posta come indicatore avrà raggiunto un effetto sconosciuto o avrà centrato il bersaglio di una pozione curativa, avvelenata, congelante o altro.

Potion Craft

Pur rintanato nella sua bottega, il novello alchimista ha la possibilità di esplorare un intricato dedalo manoscritto: nella mappa trovano anche posto zone pericolose che svuoteranno l’ampolla decretando il fallimento della creazione in corso. Non solo, emerge qui una componente – seppure in senso superficiale – da GDR, con dei tomi librari rintracciabili nelle aree più disparate che fungono da punti esperienza. Salendo di livello si acquisiscono punti da spendere per migliorare la visibilità della mappa, il talento nelle preparazioni e quello inerente alle contrattazioni.

Il cliente ha sempre ragione, ma a volte il suo ordine rimane molto vago, ragione per cui l’alchimista dovrà adoperarsi per interpretarlo in maniera adeguata, pena la perdita di popolarità. Come per un imprenditore ante litteram, è consigliabile gestire saggiamente il proprio denaro e un ottimo modo risiede nella contrattazione: chiedere a un possibile compratore di spendere di più innescherà un mini gioco consistente nel premere un tasto nei momenti giusti. Il loop di gameplay funziona, cattura i curiosi e può trattenerli davanti allo schermo per ore, anche se sulla media e poi lunga distanza si percepisce la mancanza di una sferzata di novità alle sue dinamiche (pur nell’ambito di un titolo simulativo).

Tra un popolano e un altro potrebbero giungere dei mercanti disposti a vendere merce di vario tipo, con una forte oscillazione dei prezzi in linea con la figura del viandante medievale. Si tratta di un’aggiunta gradita, che in media non distrugge l’equilibrio del gioco, con il protagonista che non si troverà mai zeppo di ingredienti.

Manoscritto interattivo

L’estetica di Potion Craft colpisce dritto nel cuore degli appassionati di storia medievale. Pulite e leggibili pur nel loro stato di ossidazione marcato, le carte ingiallite sulle quali si articola il gioco vanno in concerto con le sue stesse intenzioni. Per non parlare dei materiali: siano essi dei vegetali dei funghi o dei metalli, presentano design dettagliati ottimamente e descrizioni dedicate.

Da menzionare anche la libertà di personalizzare ogni aspetto delle ampolle, dalle dimensioni, alla forma del vetro passando per i simboli sull’etichetta. Insomma, le pozioni porteranno davvero il nostro marchio. Ad accompagnare la nostra quotidianità lavorativa sono una serie di suoni diegetici rilassanti e curati, dal pestello che tritura i fiori, all’acqua del calderone che bolle. Impeccabile la localizzazione in lingua italiana, capace di offrire una comprensione completa di ogni elemento.

Potion Craft

Potion Craft racconta una faccia del Medioevo – tra realismo e un tocco di fantasy – ben poco blasonata rispetto a quella dei cavalieri senza macchia. Dimostrando rispetto per l’intelligenza degli utenti, con un tutorial risicato quanto basta, l’ultima fatica di niceplay games combina egregiamente i suoi ingredienti, da quelli simulativi a quelli puzzle a quelli da GDR. Pur mostrando il fianco a una certa ripetitività, le sue preparazioni vi terranno incollati al calderone per le sue circa venti ore.

Nell’attesa che un giorno possa arrivare anche sulla nostra amata Nintendo Switch, Potion Craft è disponibile per PC su Steam dal 13 dicembre 2022 a 12,49€.

Voto: 8.5

Pro
Ottimo connubio tra simulazione di stampo medievaleggiante e meccaniche da GDR
Estetica e sonoro curati, chiari e in perfetta sincronia con il gioco tutto
Il loop di gameplay cattura il giocatore allo schermo per ore, ma…
Contro
…Si sente una certa ripetitività e la mancanza di dinamiche originali nella media e lunga distanza

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