Trek to Yomi è un affascinante viaggio nel Giappone feudale che punta moltissimo sulla sua veste grafica e l‘atmosfera onirica, ma se questi due elementi vengono meno che cosa rimane?
Leonard Menchiari e i Flying Wild Hog ci portano in un Giappone cupo e affascinante dove i fendenti di katana sono il modo più semplice per porre fine a una conversazione ma purtroppo la versione Nintendo Switch presenta parecchie sbavature. Inoltre ci sembra corretto informarvi che le immagini riportate nella recensione ci sono pervenute tramite press kit e non rappresentano l’effettiva resa grafica che troverete sulla portatile Nintendo, poiché non è possibile fare screenshot.
La via del samurai
Giappone feudale, Hiroki è un giovane apprendista che aspira a imparare la via della spada sotto l’attento sguardo del suo sensei, ma la vita non è mai come te l’aspetti e in breve il nostro villaggio verrà attaccato da un gruppo di banditi che dovremo affrontare. Purtroppo il nostro maestro perderà la vita per difenderci e questo sarà il brusco momento in cui dovremo dire addio alla nostra fanciullezza per diventare il protettore del villaggio.
Ovviamente tutto va male e i predoni ritorneranno anni dopo per vendicarsi distruggendo il villaggio e il nostro eroe intraprenderà un pericoloso viaggio che lo porterà fino alla terra dei morti per cercare risposte e consumare la sua temibile vendetta. Una storia semplice ma funzionale che strizza l’occhio ai classici del cinema degli anni ’50 e ’60 e che prosegue in maniera lineare ma ben si sposa con le ambientazioni e la mitologia legata al Giappone di quel tempo e alla figura stessa del samurai.
Molti saranno gli ambienti che andrete a visitare in un sapiente connubio di esplorazione e combattimento con la telecamera e i movimenti che cambiano in base alle situazioni affrontate. Girovagando per gli scenari avrete a disposizione una buona libertà di movimento mentre durante gli scontri la telecamera si fissa su di noi e il movimento diventa solo orizzontale con la possibilità di effettuare schivati e movimenti rapidi per sconfiggere i nemici.
Il passaggio tra esplorazione e combattimento avviene senza soluzione di continuità e in alcuni momenti ciò puó straniare il giocatore, inoltre gli scenari presentano segreti e vie alternative ma spesso si fatica a capire quale sia la strada principale o quale quella più adatta a raccogliere i molti collezionabili sparsi in giro. I manufatti che raccoglierete potranno narrarvi qualche dettaglio in più sul protagonista ma quelli maggiormente interessanti sono legati al folklore giapponese, con riferimenti a usanze o miti particolari che incuriosiscono e catturano il giocatore.
L’arte della spada
Il vostro cammino sarà irto di pericoli e nemici da affrontare, il tutto contando sulle poche ma efficaci armi a nostra disposizione. Potremo contare su armi da lancio come i Bo-shuriken oppure utilizzare la potenza di fuoco dell’ Ozutsu, una sorta di lento cannone portatile, ma il vero guerriero fa affidamento solo su una cosa, la sua katana affilata.
Il combattimento all’arma bianca in Trek to Yomi è semplice ma allo stesso tempo intrigante, con la necessita di inanellare delle combo variegate per aver ragione dei nemici più coriacei o magari dotati di armatura. Alcune combo verranno apprese durante lo scorrere dell’avventure mentre altre potrebbero venirvi insegnate da un personaggio che avete salvato dai banditi o magari da una pergamena trovata in giro.
Sotto la barra della salute, anch’essa potenziabile grazie a oggetti bonus nascosti nei livelli, troviamo una barra della stanchezza, consumata la quale il protagonista si troverà incapacitato ad agire e alla mercé degli avversari che potranno infliggergli ingenti danni. Parare e contrattaccare col giusto tempismo è il modo migliore, e anche il più scenografico, per riuscire a conservare salute e stamina mentre premere i tasti a casaccio non è mai una buona scelta.
Sarà importante anche padroneggiare le temibili combo stordenti grazie alle quali potrete eseguire delle mosse finali caratterizzate da fiotti di sangue che colorano lo schermo. Queste combo necessitano del giusto tempismo e della necessità di leggere con precisione i movimenti degli avversari nel cupo mix di bianco e nero che contraddistingue l’estetica del gioco e che purtroppo rappresenta la sua problematica maggiore.
Poche luci e molte ombre
Come detto all’inizio della recensione Trek to Yomi si contraddistingue per uno stile estetico unico, con un mondo monocromatico affascinante ed evocativo affiancato da inquadrature mutevoli che ci fanno apprezzare gli scorci del Giappone feudale mentre passiamo dai villaggi ai boschi fino all’inquietante terra dei morti. Purtroppo questa magia su Nintendo Switch è andata quasi del tutto persa risultando in ambientazioni confuse e povere di dettagli.
Il dowgrade grafico rispetto alle altre piattaforme è palpabile e risulta in una perdita di qualità che va a inficiare tutto il gioco. Le texture in bassa risoluzione non solo rovinano l’estetica dei personaggi sia durante l’esplorazione sia durante i filmati di intermezzo ma non rendono minimamente giustizia allo stile utilizzato.
I paesaggi sono afflitti dallo stesso problema e spesso risultano confusionari con una gestione dell’illuminazione che in alcuni casi non ci farà capire dove si trova il nostro personaggio o renderà impossibile scoprire un nemico finché non gli saremo addosso dandogli il vantaggio di attaccarci per primi.
La grana da pellicola, opzionale e disattivabile, che dona un senso di film datato finisce per non essere più un pregio, ma anzi sporca ancora di più gli elementi presenti a schermo; inoltre aumentare la luminosità per vedere meglio, soprattutto nelle sequenze in notturna, snatura totalmente l’esperienza rovinando l’atmosfera.
Le sbavature grafiche che abbiamo elencato e che rovinano l’esperienza visiva del gioco le abbiamo riscontrate con Nintendo Switch in versione docked, in modalità portatile vengono tutte amplificate e la resa grafica risulta ancora più sporca e confusionaria.
In fin dei conti Trek to Yomi si rivela un gioco con un sistema di combattimento divertente e un buon livello di sfida ma tutte le imperfezioni grafiche del porting su console ibrida lo affossano andando a rovinare l’esperienza complessiva. Potete trovare il gioco sul Nintendo eShop al costo di 19,99 € ma ci sentiamo di consigliarlo solo se siete fan dei vecchi film ambientati nel Giappone feudale altrimenti potreste aspettare che cali di prezzo per dargli una possibilità.
Voto: 6.5
Storia interessante
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