Nel corso degli anni Atlus è stata in grado di pubblicare dei veri e propri capolavori, che in un modo o nell’altro hanno influenzato tutta l’industria dei videogiochi. Probabilmente l’influenza maggiore è stata esercitata nei confronti del panorama dei JRPG. E infatti tra i titoli che sicuramente rappresentano un unicum abbiamo la serie di Persona, che specie in questi ultimi anni ha raggiunto una popolarità senza precedenti, grazie a quel capolavoro di Persona 5 Royal.
Ebbene, per la prima volta, sono approdati su Nintendo Switch e Xbox Persona 3 Portable e Persona 4 Golden, nei quali dovremo ottenere delle Personae per risolvere misteri e allo stesso tempo vivere anche la nostra vita da liceali instaurando rapporti con gli altri.
L’Ora Buia e gli omicidi: due misteri da risolvere
Partendo da Persona 3 Portable, una volta avviato il gioco avremo la possibilità di decidere se giocare nei panni o di un maschio o di una femmina: questa scelta, per quanto banale, è molto importante poiché andrà a influenzare diversi elementi della trama e anche la difficoltà. In Persona 3 interpreteremo uno studente che si trasferisce a Tatsumi Port Island: una città giapponese costiera, formata anche da varie isole collegate con dei ponti e sormontata ai lati da foreste con delle colline. Appena scesi noteremo che qualcosa non va: al di fuori della stazione sono presenti delle bare, che aumentano sempre di più fintantoché non ci recheremo nel dormitorio in cui alloggiamo.
Una volta arrivati faremo la conoscenza di alcuni nostri compagni, ma non prima di sperimentare un’altra esperienza singolare: infatti verremo approcciati da uno strano figuro spettrale, vestito con una divisa da prigioniero che inizierà a farci domande assai strane. Passato questo piccolo momento spettrale, parleremo finalmente con Yakuri Takeba (una ragazza dai capelli castani, che sarà nostra compagna di scuola) e Mitsuru Kirijo (un’altra ragazza ligia al dovere, studiosa e presidentessa del consiglio degli studenti).
Subito dopo aver iniziato la nostra vita da studenti nella nuova città, di punto in bianco faremo la conoscenza di un mondo completamente nuovo, quello delle ombre. Difatti il nostro dormitorio verrà attaccato da questi mostri durante la cosiddetta Ora Buia e non avendo ancora una Persona saremo obbligati a scappare, dirigendoci così sul tetto assieme a Takeba. Qui ci scontreremo con un’ombra gigantesca che la metterà fuori gioco, rischiando così la vita.
Tuttavia in noi si attiverà un potere latente, che risveglierà la nostra Persona chiamata Orfeo che oblitererà con qualche colpo il nemico. Da qui in poi entreremo a far parte della SEES, una squadra formata da studenti avente come compito quello di indagare sulle costanti incursioni delle ombre nel mondo reale esplorando la miriade di livelli presenti nel Tartaro: una torre colossale accessibile solo a mezzanotte e che sembra essere l’unico modo per fare chiarezza sul suddetto fenomeno. Inizia così la nostra avventura.
Vi è poi Persona 4 Golden; qui interpreteremo un tipo belloccio che si trasferisce dalla città alla campagna nel paesino di Inaba, nella casa di suo zio chiamato Ryotaro Dojima – che lavora come poliziotto – e di sua cugina Nananko Dojima (una bambina che frequenta ancora le elementari). Iniziando a frequentare la scuola, faremo la conoscenza di Yosuke Hanamura, Chie Satonaka e Yukiko Amagi, tutti nostri compagni di classe che ci daranno una mano a integrarci.
Tuttavia la semplicità e la tranquillità della vita di campagna verrà presto interrotta, a causa di una serie di omicidi. Il primo interesserà la reporter Mayumi Yamano e il secondo la studentessa Saki Konishi, che verrà ritrovata appesa in giù da un palo dell’elettricità. La polizia, benché stia facendo di tutto per risolvere il caso, non riesce a fare progressi e il clima a Inaba si fa sempre più teso. Sugli omicidi iniziano man mano a diffondersi delle dicerie, che dicono che questi siano legati alla misteriosa nebbia che si manifesta nel paese poco prima dei delitti. Inoltre, pare che coloro che vengano uccisi appiano in determinati giorni sulle TV nel cosiddetto “Canale di mezzanotte”.
Il gruppo, che prenderà il nome di “Team di Investigazione”, inizierà così a indagare su questi fatti macabri, grazie soprattutto alla manifestazione del potere latente delle Personae. Le indagini verranno effettuate all’interno di un mondo sovrannaturale presente nelle televisioni, il cui punto di accesso principale usato dalla squadra si trova al Junes (un ipermercato presente a Inaba). Qui si scontreranno con le ombre presenti all’interno dei Castelli – una specie di Palazzi visti in Persona 5 – per salvare le vittime del pazzo omicida.
Tirando le somme sulla trama di questi due giochi, si può tranquillamente affermare che questa è alla pari di quella di Persona 5 Royale: interessante e piena di colpi di scena, con anche diversi picchi di maturità in particolare all’interno di Persona 4 Golden che più di tutti presenta diverse assonanze con il suo successore, soprattutto per quanto riguarda la cosiddetta parte “Golden”: introdotta nel 2020, consiste in un nuovo arco narrativo che va aggiungere diverse novità alla trama, oltre a nuovi elementi di gioco. Spostando l’attenzione, invece, su Persona 3 Portable, anche qui siamo di fronte a una trama solida, che parla in questo senso del pericolo di due mondi che possono collidere gli uni con gli altri e dei relativi effetti che ne conseguono. Sicuramente Atlus ha prodotto delle storie interessanti, che si legano anche a diverse sottotrame sviluppabili andando avanti nel gioco e legandosi affettivamente con gli altri personaggi.
Persona vieni a me!
Il gameplay della saga di Persona si differenzia moltissimo rispetto agli altri JRPG attualmente in commercio. Il giocatore dovrà alternare delle fasi di combattimento a turni molto movimentate, con altre più tranquille con cui sviluppare i rapporti sociali per ottenere vantaggi nella creazione delle Personae, ottenere denaro lavorando oppure migliorare le nostre doti sociali per poter svolgere via via nuove attività.
Partiamo dal primo blocco, ovvero i combattimenti. Affronteremo le orde di nemici facendo affidamento in primis sulle Personae: degli esseri sovrannaturali, evocabili colpendo le carte che le racchiudono (a differenza del quinto capitolo, dove bisogna fare uso di una maschera). Ognuna di esse possiederà varie statistiche e abilità, che andranno a influenzare la loro potenza d’attacco fisico e magico, ma anche la loro capacità di cura e di incassare danni.
Inoltre ogni Persona presenterà anche delle resistenze agli elementi (come fuoco, gelo, luce, oscurità e così via) e ai danni fisici. I nostri compagni faranno uso di Personae prestabilite, potenziabili combattendo e anche sviluppando le affinità sociali con loro. Con quest’ultimo metodo, sarà possibile sbloccare mosse potenti da usare in combattimento e anche far evolvere le loro Personae: infatti una volta raggiunta l’affinità sociale al livello dieci, queste si evolveranno cambiando aspetto e potenziandosi sensibilmente.
Per quanto riguarda il protagonista, egli farà uso di diverse Personae oltre a quella iniziale ottenibili sfruttando la Mano Arcana e fondendole tra loro per acquisirne di nuove. Quelle in nostro possesso saranno visionabili nella Stanza di Velluto e pagando del denaro potremo rievocare quelle usate per le fusioni. Le mosse utilizzabili nei combattimenti sfrutteranno o gli SP (ovvero il mana e si tratterà principalmente di attacchi elementali, di potenziamenti di attacco, difesa o possibilità di critico) o i PS (si tratterà di attacchi fisici, che una volta usati toglieranno un determinato monte di punti salute al personaggio).
Successivamente una novità riguarda la meccanica della “Mano Arcana”: un minigioco che si attiva dopo le battaglie – anche se non sempre – dove bisognerà scegliere alcune carte. Scegliendo quelle giuste, siccome alcune forniranno dei malus o addirittura nulla, otterremo nuove Personae, armi, carte abilità e quantitativi maggiori di esperienza e yen. Questo sarà uno dei metodi più semplici per massimizzare l’ottenimento di risorse ed esperienza durante l’esplorazione dei dungeon. Infine potremo liberamente decidere la difficoltà degli scontri e di gioco in generale, selezionando diverse opzioni per modificare i danni inflitti, l’esperienza ottenuta e così via.
Uscire con gli amici, leggere o lavorare? Questo è il dilemma!
Passando alla parte più sociale, a Tsurumi Port Island e Inaba vi saranno tantissime attività da svolgere per ottenere denaro, aumentare le proprie doti sociali e affinare i rapporti con gli altri. In questo frangente al giocatore viene lasciata totale libertà: starà a voi decidere cosa fare durante il giorno e soprattutto quando, siccome alcune attività saranno eseguibili in determinati giorni. Per citarne alcune, avremo la possibilità di trovare un lavoro part-time con il quale ottenere yen da spendere per comprare equipaggiamenti e strumenti, ma anche per aumentare le nostre doti sociali come il coraggio, la comprensione, la conoscenza (intesa come sapere e intelligenza) e molte altre. Più queste saranno alte, maggiori saranno le attività che si potranno svolgere e si sbloccheranno anche delle linee di dialogo uniche.
Successivamente si potrà anche decidere di partecipare a club studenteschi, come quello di atletica, di calcio, di arte o di teatro. Infine potremo anche decidere di passare il nostro tempo libero con alcune persone, al fine di rafforzare il rapporto che abbiamo con loro. Fare ciò ci permetterà di ottenere di aumentare il grado dell’affinità sociale con essi o di stipulare nuovi rapporti sbloccando così delle carte dei tarocchi (come quella del Matto, del Sole o dello Ierofante) guadagnando così diversi bonus in battaglia e aumentando i punti esperienza ottenuti dalle Personae nel momento in cui deciderete di fonderle nella Stanza di Velluto (gestita da Igor e dalla sue misteriose aiutanti). Infine, vi saranno anche delle missioni secondarie che verranno assegnate o da alcuni membri della suddetta location o dalle persone che incontreremo in giro.
Complessivamente il gameplay di Persona 3 Portable e Persona 4 Golden non si discosta poi molto tra di loro. La novità più importante riguarda la Mano Arcana, che funge da arma a doppio taglio e che può essere un aiuto nell’esplorazione o un danno se gestita male. A parte ciò, se avete apprezzato Persona 5 Royale sicuramente troverete pane per i vostri denti: sia che siate degli esperti del genere, sia che siate dei semplici neofiti. Non a caso la possibilità di scegliere liberamente la difficoltà in tutte le sue forme (danni ricevuti, inflitti, esperienza ecc.) vi permetterà di personalizzare meticolosamente la vostra esperienza, rendendo l’avventura semplice o ancora più impegnativa di come non lo sia già. Nota importante riguarda anche la longevità, in quanto con questi due videogiochi avete praticamente una miniera d’oro di cose da fare e per questo vi verrà richiesto o di fare tanti salvataggi o di iniziare il gioco più volte. Sicuramente non vi annoierete.
Una colonna sonora perfetta, ma un comparto grafico un po’ datato
Se avete già giocato a Persona 5 Royale, avrete sicuramente notato – anzi sentito – come la colonna sonora sia estremamente ben curata. Buona parte delle canzoni presenti nel quinto capitolo sono state eseguite da Lyn: cantante femminile nata in Corea del Sud e molto attiva nel mondo R&B e soul coreano. Per quanto non sia presente come voce nei due capitoli precedenti, la qualità rimane comunque molto alta con diversi pezzi che prevedono l’uso sia di strumenti tradizionali (pianoforti, violini ecc.) fino ad arrivare a componenti più elettroniche.
Complessivamente le canzoni presenti sono estremamente orecchiabili e sono ben fatte per ogni singola situazione che il gioco ha da offrire. Inoltre, nel caso in cui vi siano piaciute particolarmente, Atlus nel corso degli anni ha pubblicato anche degli spin-off della saga basati sulla colonna sonora: si tratta di Persona 3 Dancin in Moonlight e Persona 4 Dancing All-Night, due rhythm-game dove utilizzeremo i personaggi già visti nella saga principale, che dovranno affrontarsi a passi di danza. Attualmente questi titoli sono disponibili solo per PlayStation 4 e 5, ma considerando il successo riscosso da Persona in questi anni verranno probabilmente pubblicati anche su altre piattaforme.
Passando al comparto grafico questo risulta essere leggermente datato, specialmente per quanto concerne Persona 3 Portable. Tuttavia bisogna comunque considerare che questo gioco è uscito più di dieci anni fa su PSP, di conseguenza la vecchiaia della grafica è più che sensata. Inoltre si deve tenere a mente che questo capitolo è stato strutturato come se fosse un’avventura grafica negli spostamenti e non vi sono propriamente ambienti 3D (a eccezione del Tartaro), in quanto dovremo spostarci da una zona all’altra con un cursore e visitare ambienti disegnati digitalmente.
Per quanto riguarda Persona 4 Golden, la grafica ricalca in parte quella vista su Persona 5 Royale e Strikers: ambienti 3D interamente esplorabili dal giocatore, con la possibilità anche di visitare zone al di fuori Inaba una volta preso il motorino e la patente. Tra i due titoli, la grafica migliore è sicuramente quella di Persona 4 Golden. Vi è comunque da ribadire che questa piccola mancanza è un’inezia, siccome non andrà a intaccare in nessun modo la vostra esperienza. Certo è che se la grafica conta volto per voi e siete alla ricerca della stessa vista nei capitoli recenti, forse questo aspetto vi potrebbe far storcere il naso.
Conclusioni: due capitoli da recuperare assolutamente
Nel panorama dei JRPG la saga di Persona in Occidente è sempre passata in sordina, rispetto ad altre opere del calibro di Dragon Quest e Final Fantasy. Tuttavia con la pubblicazione di Persona 5, la serie di Atlus ha sbancato in tutto il mondo e non solo in Giappone. Nata come una semplice saga spin-off di Shin Megami Tensei, arrivata anch’essa al suo quinto capitolo, nel corso del tempo si è sempre di più differenziata portando una vera e propria ventata di aria fresca in un genere che a lungo andare si era fossilizzato nella stessa formula: esplora, combatti, guadagna esperienza e denaro, compra nuovi equipaggiamenti e ripeti.
Anche in Persona 3 Portable e Persona 4 Golden è presente questa formula, ma come già detto nei paragrafi precedenti è stata rivoluzionata: importante sarà anche vivere la vita da studente, studiando, uscendo con i propri compagni e amici per creare rapporti con cui ottenere degli importanti bonus che ci semplificheranno l’esperienza di gioco.
Inoltre parlando più strettamente della trama principale, ancora una volta sono presenti diversi colpi di scena che vi lasceranno a bocca aperta (in particolare nelle fasi più concitate del gioco). Parallelamente sviluppando i rapporti con gli altri personaggi potrete esplorare aspetti secondari della trama, molto maturi che affrontano problematiche della vita di tutti i giorni. Entrare in intimità con gli NPC di Persona permetterà di scoprire aspetti delle loro vite altrimenti nascosti, arrivando così a empatizzare con loro ancora di più rispetto a prima.
Questi sono i punti di forza della saga di Persona: una solida trama ricca di colpi di scena e matura, un sistema di combattimento dinamico dove alternare costantemente approcci e tattiche e componente sociale importante tanto quanto la seconda. Effettivamente le uniche pecche di questo gioco riguardano il comparto grafico che potrebbe far storcere il naso a molto, ma è giusto ribadire che questi titoli sono usciti più di dieci anni fa di conseguenza è normale che la grafica sia un po’ vecchia. La seconda concerne i dungeon, che sono letteralmente dei corridoi e sono molto meno complessi di quelli visti in Persona 5 Royale. Dunque esplorarli potrebbe risultare a lungo andare ripetitivo.
Persona 3 Portable e Persona 4 Golden sono disponibili dal 19 gennaio per Xbox One, Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, PC e Nintendo Switch al prezzo di 19,99 € ciascuno. Sono direttamente acquistabili dai principali store, quali Nintendo eShop, PlayStation Store, Microsoft Store e Steam.
Voto: 9
Sistema di combattimento dinamico, divertente e intuitivo
Comparto musicale infinitamente perfetto
Alcuni dungeon sono dei corridoi e alla lunga risultano ripetitivi
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