Maria Enrica
Che sia per effetto della nostalgia o per uno spirito dal fare archeologico, molti amanti di uno o di un altro genere videoludico si affacciano ai suoi capostipiti prima o poi. Così, chi per esempio è cresciuto con un certo idraulico baffuto, potrebbe fare un salto dimensionale e temporale alla scoperta della Wonder Boy Anniversary Collection.
Non è la prima volta che Tom Tom e soci fanno capolino nel mercato contemporaneo tra remake e altri progetti e l’operazione di ININ Games insieme allo studio di sviluppo Bliss Brain s’inserisce nel sentiero dei ricordi. Invero, dal loro sodalizio è nata la raccolta a oggi più completa per ripercorrere o imparare le origini del ragazzo meraviglioso nato nel 1986 da SEGA. Insomma, a poco meno di quaranta anni dal suo primo debutto, lo studio nipponico ha riesumato le peripezie di un cavernicolo alla ricerca della sua amata.
Riavvolgere il nastro
Come sorta di convenzione per le serie principiate nelle sale giochi, la trama funge da corollario al core gameplay. Siamo nella preistoria e Tom Tom si vede portare via la sua compagna, Tanya, dalle grinfie del malvagio stregone Drancon. Armato solo di un’ascia e del suo impavido coraggio, il protagonista dovrà affrontare molti ostacoli e nemici al fine di sconfiggere il nemico e liberare la sua dolce metà.
Dopo essersi dato una rinfrescata grafica con The Dragon’s Trap e Asha in Monster World, il franchise è comparso in una collezione digitale lanciata appena sette mesi fa anche per la console ibrida. Ecco perché dall’Anniversary Collection di oggi traspare l’intenzione di aggiustare il tiro sul suo ritorno, affiancando altri due episodi ai quattro presenti nella precedente, in aggiunta a un’ampia gamma di riedizioni pescate di piattaforma in piattaforma, portando la conta a ventuno proposte più o meno distinte e valide di una prova.
Di nostalgia e di storia
I prescelti di quest’ultima raccolta sono l’originale Wonder Boy (in sei versioni), Wonder Boy in Monster Land (in quattro versioni), Wonder Boy III: Monster Lair (in due versioni), Wonder Boy III: The Dragon‘s Trap (in quattro versioni), Wonder Boy in Monster World (in tre versioni) e Monster World IV (in due versioni). Trattandosi di riproposizioni dall’intento celebrativo, i capitoli citati non sono stati rimaneggiati nelle loro dinamiche principali, fatte di balzi calcolati al millimetro su schermate a scorrimento laterale e attacchi calibrati a dei nemici bestiali.
Se è vero che il gameplay non riesce a reggere pienamente il peso dei suoi anni, è da considerare che il progetto generale di ININ Games può essere visto ora da un punto di vista filologico – scoprire un pezzo di storia dei platform, consci delle potenzialità quanto dei limiti – ora con una lente di nostalgica passione, che sia per il retrogame tutto o per la serie in sé. Va inoltre considerato che Wonder Boy ha saputo cambiare pelle in maniera egregia – rapportato al tempo – instillando per esempio un pizzico di elementi da GDR in Monster Land fino a esplodere in Monster Wolrd IV, diventando un gioco di ruolo a scorrimento con un cambio di protagonista in favore di Asha.
L’Anniversary Collection, seppure con una presentazione grezza a livello estetico, propone una quanto breve eppure preziosa gamma di chicche e aggiunte varie che dovrebbero rappresentare la norma per operazioni commerciali simili. Si parte dalla possibilità di aggiustare le dimensioni dello schermo a proprio piacimento, che sia senza bordi, o mantenendo le bande laterali personalizzabili con degli sfondi appositi.
Si prosegue con la presenza del salvataggio manuale e di un tasto apposito per riavvolgere il tempo di qualche secondo, abbastanza per correggere un eventuale errore, oltre a un’opzione per velocizzare l’azione stessa. Almeno su Nintendo Switch, potrebbe capitare di utilizzare la prima funzione anche a causa di un leggero ritardo nella risposta dei comandi.
La mancata localizzazione in lingua italiana nei giochi, relegata ai vari menù, potrebbe scoraggiare alcuni, in vista dei dialoghi presenti in particolare nel capitolo più recente compreso nel pacchetto; la relativa semplicità dei testi presenti, tuttavia, ci allontana dal considerarla un deterrente. Portando la disamina a un livello quasi romantico, la sorpresa più affascinante è rappresentata da dei bozzetti speciali: schizzi preparatori, modelli di personaggi ben definiti arricchiscono una piccola quanto preziosa galleria virtuale.
Prendere o lasciare?
Alla vista di un pacchetto con un’ambizione celebrativa evidente e in un certo senso di raccolta dal taglio archivistico, sorge spontanea la domanda: dovrei comprarlo, è indirizzato a me? La risposta breve è un discretamente convinto sì, ma è impossibile prescindere da un contesto soggettivo. Con ben sei giochi differenti moltiplicati fino a 21, date le versioni di varie piattaforme, la Wonder Boy Anniversary Collection parla tanto ai fan della prima ora, quanto ai più giovani.
I primi possono trovare una motivazione nel gusto nostalgico della riscoperta, mentre i secondi hanno la possibilità di scoprire un modo d’interpretare la grammatica dei giochi a piattaforme di oltre trenta anni fa, con un fare filologico, o per pura, ridente curiosità.
Che facciate parte del primo o del secondo gruppo, tutti dovranno fare fronte a un livello di difficoltà potenzialmente ostico e insolito per il mercato odierno dei videogiochi e a un insieme di elementi tali da rischiare un senso di ripetitività nel medio o lungo percorso. Nondimeno, la raccolta firmata ININ Games si attesta come il metodo a oggi consigliato per esplorare una porzione di storia del genere platform, alla maniera di Wonder Boy.
Wonder Boy Anniversary Collection è disponibile per Nintendo Switch tramite il Nintendo eShop al prezzo di 49,99 euro.
Voto: 7
Una serie di chicche e aggiunte, come i bozzetti e la possibilità di cambiare le dimensione della schermata, tali da impreziosire il pacchetto
I vari menù molto grezzi avrebbero meritato una cura maggiore almeno a livello estetico
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