Maria Enrica
Una ballerina, una cacciatrice, uno studioso in cerca di vendetta, una ladra assassina, un principe costretto alla guerra, una speziale affetta da amnesia, un mercante, un uomo di Chiesa. Apparentemente sconnessi, questo gruppo di eroi è legato da un solo viaggio, Octopath Traveler II.
Era il 2018 quando Octopath Traveler stupì il pubblico con un relativamente nuovo, personale modo di fare i JRPG. Sarà per l’allora inedito HD2D, sarà per un gusto contemporaneo e insieme rispettoso dei giganti del passato, Square Enix e Acquire avevano fatto centro, al netto di alcune sporcizie criticate su più livelli. Di queste ultime è lecito farne menzione poiché il duo nipponico sembra averne fatto tesoro per il suo seguito spirituale piuttosto che diretto, il quale si presenta su Nintendo Switch (la versione testata) e altre piattaforme con un’eredità da sostenere e da innalzare ancora, precisamente otto volte.
Solistia, capitolo II
Octopath Traveler 2.0, A New Octopath Traveler, The Octopath Traveler: tre variazioni altrettanto valide per una storia originale. Non è infatti indispensabile riavvolgere il nastro fino a cinque anni fa, essendo l’ultima fatica degli autori giapponesi sì un’evoluzione del predecessore in tanti elementi, ma anche il diario di viaggio di otto nuovi protagonisti. Lasciata Orsterra, lo sguardo si volge ora a un’altra epoca, a un’altra terra di ladri, ingannatori, fedeli, esploratori, ovvero Solistia.
A una sorta di pangea in piccolo si sostituiscono due continenti separati da un vasto oceano, le cui comunità stanno attraversando un periodo fertile, tanta è l’energia letterale e non portata dal vapore e dalle relative tecnologie. L’esplorazione dei suoi territori è libera parimenti al primo episodio, tra ampi spazi naturali e cittadine di dimensioni contenute nelle quali fare acquisti e interagire con più persone ora per una semplice battuta, ora per aiutarle in favori disparati – incarichi secondari consigliati per ottenere delle ricompense.
Sarà facile farsi stuzzicare da una stradina diversa da quella programmata appena prima per il puro piacere di andare in avanscoperta ed essere ricompensati da percorsi nuovi e forzieri: il level design va a braccetto con l’HD2D, nella misura di un carattere misurato, carico di dettagli, stradine di ciottoli e dungeon tali da cementificare le potenzialità della tecnica brevettata da Square Enix.
Solistia è tratteggiata da vie marine più o meno ampie che i protagonisti possono affrontare prima con delle barchette di fortuna, poi con una nave di loro proprietà: solcare l’oceano significa personalizzare il proprio vascello nella sua bandiera e imbattersi in minacce spaventose, un prolungamento dell’esplorazione a terra che funziona a dovere con le ambizioni di questa seconda iterazione, pur non attestandosi come un cambio deciso nel loop di gameplay a distanza di ore giocate.
Otto viandanti in cerca d’autore
La medesima filosofia di libera esplorazione è seguita dalla campagna principale, che al pari del 2018 permette di seguire le sue trame senza ordini rigidi e scanditi. Osvald (il sapiente nostro prescelto), Castti (la speziale), Temenos (l’ecclesiasta), Ochette (la cacciatrice), Partitio (il mercante), Agnea (l’artista), Throné (la furfante), Hikari Ku (il milite) sono i viandanti accomunati dalla decisione di partire, il primo ad esempio per vendetta, la seconda per risolvere la sua amnesia; ognuno alla ricerca di sé.
Ancora una volta, gli otto personaggi corrispondono ad altrettanti archetipi suggeriti dalle loro classi principali: dallo studioso la cui vita è stata distrutta dall’invidia folle di uno, alla ladra assassina intenzionata a cambiare vita, l’incedere dei racconti – ora drammatici, ora toccanti e profondi – e l’atmosfera del titolo riescono a creare empatia con il giocatore.
Più incerta è invece quella tra essi stessi, al netto di un piccolo cambio di paradigma attuato da Acquire che va però più a vantaggio dell’utente, potendo adesso vestire i panni di un viaggiatore e, al primo incontro con un altro, lasciarsi trasportare nel suo flashback.
Così facendo, non si è costretti ad avviare una nuova partita per la curiosità di scoprire il passato di ognuno e terminato il primo capitolo di questo o questo altro si torna a fare le veci del proprio adepto. Insomma, la soluzione adottata in Octopath Traveler II convince in maniera crescente con la progressione delle storie, seppure ancora con delle riserve circa i rapporti tra gli eroi e un ritmo che deve sottostare a vari sali e scendi.
Ritorno ai classici
Riprendendo il discorso di un seguito come ingrandimento lineare di una serie, le Azioni viaggio arrivano a due per ogni protagonista, di pari passi con un’altra aggiunta: si tratta della possibilità di passare dal giorno alla notte con la semplice pressione del tasto dorsale, modificando la pericolosità degli avversari, più temibili nelle tarde ore della giornata e perfetti al fine di guadagnare esperienza, oltre ai talenti del gruppo.
Per esempio, se di giorno Osvald può provare a conoscere le informazioni di base sulle persone, di notte può derubarli di oggetti vari, a patto di sconfiggerli in duello. Le abilità riflettono le singole personalità, seppure le loro tipologie peschino a piene mani dal predecessore, risultando semplicemente familiari ai fan della prima ora.
A eccezione di pochi punti sicuri, fanno il loro ritorno gli incontri casuali con nemici bestiali come retaggio dei JRPG vecchia scuola. Anche in questo caso, agli aspetti ludici di Octopath Traveler ne vengono aggiunti altri: i combattimenti a turni ottengono un pizzico di strategia ulteriore grazie ai poteri latenti, attacchi caratteristici le cui barre si riempiono prendendo danni o dominando i nemici, la cui efficacia si perde tuttavia nel novero delle altre opzioni.
Con un attacco mirato al punto debole degli avversari, s’innescherà il momento di dominio come nell’episodio precedente, uno stordimento del quale approfittare per recare maggiori danni, magari con l’aiuto di un punto potenza da spendere. Gli appassionati di giochi di ruolo alla giapponese possono inoltre stare certi della buona riuscita dei job, o meglio delle classi che identificano i viandanti, capaci di stuzzicare i veterani con varianti tattiche ben congegnate.
Un sublime diorama in movimento
Se è vero che dal 2018 a oggi l’HD2D ha preso piede a poco a poco (Live a Live e Triangle Strategy sono solo un paio di esempi, ve l’abbiamo raccontato in questo articolo), è lecito ipotizzare che con Octopath Traveler II si raggiunga un gradino più alto: non si parla di modifiche propriamente impattanti, ma di vari, diversi ritocchi che si armonizzano in una tela interattiva sospesa tra passato e presente. Lo studio delle luci e delle ombre si dimostra maniacale, mentre le rinnovate animazioni di amici e nemici spiccano come mai prima d’ora.
Fermarsi a contemplare le campagne del Sud o i freddi terreni del Nord avvolti dalla neve regala uno stato di sublime stupore, intenti a sgranare gli occhi come a tentare di raccogliere con le pupille quanto di elaborato e incantevole splende da quegli ambienti. Impossibile non meravigliarsi di fronte alle inquadrature dinamiche, con la telecamera che dolcemente utilizza dei giochi di regia tali da rendere le scene d’intermezzo più vive e potenti. Viene da sé che sullo schermo di Nintendo Switch i colori brillanti acquistino più lucentezza rispetto alla modalità docked, mentre dal lato tecnico la console ibrida non concede più di 30 fps, con solo alcuni cali durante le battaglie più concitate.
Ipnotizzati da una direzione artistica che compie un’evoluzione nella tecnica dalla serie stessa inaugurata, cullati da una colonna sonora ora sontuosa, ora delicata, ci siamo lanciati alla volta di Solistia ascoltando otto racconti diversi in un solo, grande viaggio.
Mentre il numero nel suo nome viene spiegato da un raddoppiamento di più elementi ludici, dai poteri latenti invero non indispensabili, al veliero per solcare l’oceano, passando per il ciclo giorno e notte, a livello di scrittura Octopath Traveler II compie un passo verso un’armonizzazione delle sue otto parti in campo per arginare ciò che scricchiolava nel predecessore, riuscendo in parte nell’intento. C’è chi s’incammina mosso dalla ceca rabbia, chi dallo smarrimento: ad accomunare il viaggio di ognuno è spesso la scoperta di se stessi e il biglietto diviso per otto è di quelli che non si possono rifiutare.
Octopath Traveler II è disponibile per Nintendo Switch dal 24 febbraio 2023 attraverso il Nintendo eShop a 59,99 euro.
Voto: 8.4
Evoluzione eccellente dell’HD2D
Colonna sonora d’eccezione, con musiche che si sposano alle sfumature oniriche degli scenari
Varie e diverse novità rispetto al predecessore…
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