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Dredge, Recensione: 20.000 incubi sotto i mari

Dredge è l’avventura marina dai tratti disturbanti sviluppata da Black Salt Games e prodotta da Team17 per Nintendo Switch.

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Lanciarsi in mare aperto può significare lasciarsi assorbire in una bolla, avulsi dall’esterno, ovattati rispetto alla terraferma. Il tuffo in questa realtà avviene alle prime luci del giorno, ma muta al calare delle tenebre, quando Dredge prende il sopravvento.

Sono aperte le selezioni per diventare mozzi della nave sviluppata da Black Salt Games e trainata da Team17 a tutti i giocatori di Nintendo Switch e di altre piattaforme. L’equipaggio offre un amalgama avventuroso carico di fascinazioni sinistre, supportato da elementi di tipo survival. Avete capito bene, nostromi, Dredge non è una classica battuta di pesca, bensì un viaggio marittimo fatto di idee ottime e altre applicate meno bene, tutte galleggianti su un’onda di una decina di ore alla scoperta delle sue isole.

Dragare il mistero

Un incidente dai contorni sfumati coinvolge una piccola imbarcazione che si frantuma tra gli scogli: il sopravvissuto e nostro alter ego si ritrova così a Midolla Maggiore, un paesello portuale dove vivono un commerciante, un meccanico, la guardiana del faro e soprattutto dove si trova un giaciglio per dormire. A salvare e ad accogliere il protagonista senza nome è il sindaco del posto, il quale lo nomina pescatore e gli affida un’imbarcazione, a patto di ripagargliela.

Spinti da un genuino entusiasmo (seppure con un retrogusto anomalo), sulle prime non ci poniamo troppe domande, ipnotizzati come siamo dal richiamo delle acque, intenti a pescare e a vendere per ripagare il debito (non voluto). Eppure qualcosa non torna: che fine ha fatto il nostro predecessore? Perché gli abitanti, a uno a uno, ci ammoniscono sul sopraggiungere delle tenebre? E perché qualcosa striscia nella stiva?

Dredge

La scrittura di Dredge, in accordo con la direzione artistica, pesca a piene mani da H. P. Lovecraft, in particolare pensiamo a L’ombra su Innsmouth (1936) e all’originale modo di questo ultimo nel costruire l’horror, passando cioè da sensazioni di ansia e immagini e suoni disturbanti tali da creare un tarlo di ansia perenne, piuttosto che di jumpscare esagerati.

L’omaggio dello studio neozelandese si esplica grazie a un cast di personaggi ruvidi, sporchi, perfetti un po’ per un giallo marinaresco, un po’ per un Twin Peaks tra le onde, coadiuvati da un’ottima localizzazione in lingua italiana. Al netto di un finale poco curato, nella misura di una bizzarra accelerazione verso i titoli di coda, la trama e la narrazione spingono Dredge su acque limpide, con uno stile che ricorda il modo di fare le avventure testuali di oltre trenta anni fa.

Dredge

Ciclo di ansie e di potenziale inespresso

Circumnavigare l’arcipelago di Dredge significa incappare in una serie di sorprese e di figuri recanti delle missioni secondarie; a parte qualche lieve variazione, è un peccato constatare come tali favori si esauriscano nella sola raccolta e consegna di questo o di quell’altro oggetto. Soprattutto, perché gli archetipi messi in campo dagli autori (un misterioso collezionista, la guardiana del faro, una fanatico religioso) avevano un grande potenziale, ma come semplici bisognosi le loro personalità sono al servizio più della trama e del world building che del gameplay.

Un orologio perennemente visibile a schermo scorre in maniera molto (troppo) rapida mentre peschiamo e mentre navighiamo, ricordandoci l’importanza di una buona organizzazione tra le varie attività da svolgere entro le 19:00, quando cioè i caldi raggi del sole vengono fagocitati da un’oscurità singolare, fatta di una nebbia confusa e densa. In questo ciclo giornaliero si compone il loop di gameplay: alla volta ora della costa, ora del mare profondo siamo chiamati a raccogliere pesci, molluschi, come pure reperti di misteriosi naufragi (anelli, ciondoli, piccoli bottini e altro) segnalati da rivoli di schiuma e includendo una sorta di puzzle breve quanto efficace, consegnarli a un mercante e investire il ricavato in miglioramenti vari a favore di un pescato più ricco e fruttuoso.

Dredge

Se la stiva prevede uno spazio a incastro a mo’ di Tetris survival, cioè richiedendo di scegliere cosa tenere e cosa scartare, gli alberi delle abilità qui declinati in chiave navale seguono uno schema più affine ai GDR propriamente detti (con tanto di canne da pesca, reti e motori via via più performanti). A nostra disposizione è inoltre una mappa molto sommaria degli agglomerati di isole che puntellano i suoi angoli, una carta elementare che avremmo preferito arricchire di scoperta in scoperta, magari di nostro stesso pugno.

Chi è incline al fattore collezionistico sarà lieto di riempire l’enciclopedia con ogni specie ittica presente, un’aggiunta tanto gradita quanto giustificata dal desiderio di conoscenza dei mari. Sappiate però che alcuni rari esemplari appaiono dopo le 19, stuzzicando la curiosità del pescatore nell’affrontare le sue paure. Fobie che, a onor del vero, dipendono sì da apparizioni fugaci e insieme sinistre, ma che avrebbero meritato una spinta ulteriore in favore dell’appetibilità dello spirito spaventoso stesso, come una qualche punizione al sopraggiungere di un game over.

La dura vita del mare

La bolla disturbante nella quale Black Salt Games invita i pescatori ingenui è solida anche per merito di un ottimo comparto sonoro del quale sottolineiamo la qualità del piano e degli archi che si mescolano in un mulinello di note dalla malinconia esistenziale o di panico, questo ultimo segnalato dal raggelante occhio posto sotto l’orologio.

La direzione artistica si forgia di un tratto marcato, quasi furioso a centralizzare i cromatismi neri o semplicemente smorti tanto dei personaggi, quanto dei paesaggi, ora andando a braccetto con il messaggio di Dredge, ora ricordandoci le pennellate di Disco Elysium. La versione per Nintendo Switch centra l’obiettivo dell’ottimizzazione tecnica, mentre a proposito di esperienza utente, la mancanza di un’opzione per ingrandire i testi si fa sentire di messaggio in dialogo.

Dredge

Se credete di venire in vacanza o per una pesca tranquilla tra Midolla Maggiore, Spina del diavolo e Spiaggiastorta avete sbagliato rotta. Dredge inscena un thriller degno di tale titolo, con un crescendo di emozioni che dalla quiete passa alla tempesta di ansie date dal calare delle tenebre di così chiara ispirazione a Lovecraft. Tra un’impellente curiosità e timori vari, il grande potenziale dell’opera prima del team neozelandese non riesce però a navigare in maniera serena, appesantito in particolare da un loop di gameplay incrinato. La nostra spedizione è ora terminata, il privilegio dell’essere pescatore in questa landa può e deve essere mantenuto a galla.

Dredge è disponibile per Nintendo Switch tramite il Nintendo eShop dal 30 marzo 2023 al prezzo di 24,99 euro.

Voto: 7.4

Pro
Atmosfera sinistra riuscita, tra una direzione artistica fieramente grigia e un’ambientazione enigmatica
Dinamiche di gioco non originali, eppure innestate a dovere
Ottima scrittura e world building ben congegnati…
Contro
… Ma il cui potenziale si scontra con un loop di gameplay che manca di offrire stimoli sempre nuovi
La versione per Nintendo Switch avrebbe meritato qualche tocco in più, almeno sul fronte della dimensione dei testi

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