Esisteva in un lontano passato a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 dove i pomeriggi erano allietati da cartoni animati in grado di conquistare i giovanissimi spettatori che ben speravano un giorno di potersi avventurare in quei mondi che vedevano in televisione. Quel momento è giunto grazie a Mythforce, ma purtroppo non tutto è andato come sperato.
Purtroppo il roguelike creato da Beamdog non si è dimostrato in grado di farci rivivere i fasti del passato a causa di una scarsa cura nella resa visiva e un costante senso di ripetitività.
Per il potere di Coso
Come detto in apertura Mythforce si rifà esteticamente ai vecchi cartoni come He Man e i Dominatori dell’Universo o i Thundercats per citarne due e infatti si apre con una spettacolare sigla che fa il verso proprio alle serie animate di cui sopra.
Il filmato è realizzato bene e ci mostra in azione i personaggi che potremo selezionare nella nostra avventura mentre danno sfoggio delle loro abilità contro i nemici in un tripudio di effetti spettacolari e grana da pellicola che enfatizza il tutto. Peccato che a conti fatti si tratti dell’unica luce in un mare di ombre e cell shading poco definito.
Terminato il video introduttivo Mythforce ci permette di scegliere tra uno dei quattro personaggi: un paladino, un ladro, un ranger e una maga, ognuno con abilità differenti e una difficoltà crescente nell’utilizzo in battaglia.
La campagna consta di nove livelli a loro volta suddivisi in altri scenari minori culminanti in una boss fight necessaria a proseguire nella trama. Gli scenari saranno ricchi di nemici che appariranno da sezioni del mondo che risultano nere e inaccessibili e metteranno a dura prova i vostri riflessi a causa soprattutto di problemi causati dall’impatto dei colpi e delle hitbox imprecise negli scontri corpo a corpo.
Va un po’ meglio con gli attacchi a distanza, che risultano più divertenti, e nell’utilizzo delle abilità anche se è facile rimanere circondati dai nemici per il semplice fatto che non li si sente arrivare, a causa di effetti audio a stento percettibili o musiche totalmente assenti che non ci fanno capire la direzione degli attacchi.
Un ambiente desolato
Il problema principale del gioco è senza mezzi termini il suo comparto grafico. Il cell shading risulta approssimativo e grezzo, con qualche rara eccezione per i personaggi principali, mentre gli ambienti mancano di varietà e spesso mostrano dettagli che sembrano semplicemente abbozzati come nel caso delle pozze d’acqua o di veleno.
L’intelligenza dei nemici non brilla e cercheranno semplicemente di caricarci a testa bassa, a meno che non abbiano armi a distanza, in quel caso resteranno immobili a prenderci di mira. Come se non bastasse in alcune sessioni abbiamo riscontrato degli scatti nel gameplay, portando a peggiorare ulteriormente le cose, impedendoci di muoverci con la giusta reattività.
Abbiamo trovato poi la presenza di potenziamenti e parti di equipaggiamento, presenti sia nei livelli sia acquistabile dai mercanti, abbastanza interessante ma non in grado di donare una giusta dose di varietà all’avventura.
Mythforce cerca di unire i cartoni animati degli anni ’80 a un gameplay frenetico e divertente, ma purtroppo fallendo nell’impresa. In un mercato saturo di roguelike ci troviamo di fronte a un titolo che non solo presenta un comparto grafico vecchio e approssimativo ma che è afflitto da una ripetitività che porta presto alla noia e alla voglia di giocare ad altro.
Il gioco è acquistabile sul Nintendo eShop al costo di 29,99 euro, troppi per un prodotto che necessita di una cura decisamente maggiore e che presenta troppi difetti e pochi pregi e che non è in grado di far appassionare il giocatore che vi si avvicina per la prima volta.
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