Little Goody Two Shoes, Recensione: terrori di mezzanotte

Un nuovo titolo horror, che adotta uno stile anime simile a quello degli anni ’90, è in arrivo su tutte le piattaforme. Creato dallo studio indie AstralShift e pubblicato da Square Enix, Little Goody Two Shoes è un modo alternativo di vedere il citato genere terrificante, mischiato a elementi da gioco di ruolo e avventura grafica in stile visual novel.

C’era una volta…

Little Goody Two Shoes viene presentato come una favola, ambientata nel piccolo paesino di montagna Kieferberg, casa della protagonista del racconto, Elise. La ragazza ha una storia peculiare: non si conoscono i suoi genitori, dato che, appena nata, fu trovata in un cesto pieno d’uva dalla “nonna”, la vecchia Holle, nel bel mezzo del bosco. Fu adottata dalla gentile signora, crescendo insieme a lei nel villaggio e diventando una figura piuttosto conosciuta, in bene e in male a causa del suo atteggiamento testardo e spumeggiante, tra gli abitanti. Dopo la morte della nonna, Elise si trova a dover prendersi cura di sé stessa, lavorando e cercando di soddisfare le richieste dei suoi concittadini per guadagnare i soldi necessari per sopravvivere.

La verità è che la giovane ragazza punta a dei desideri ben più ambiziosi, rispetto all’umile vita che si ritrova a vivere ogni giorno; Elise vorrebbe lasciare Kieferberg ed essere ricoperta di ricchezze, una realtà in cui nessuno le dica cosa dovrebbe fare e non essere costretta a sgobbare così tanto. Le cose per lei cominciano a cambiare quando, in una tranquilla notte, trova una strana ragazza dai capelli viola e dagli occhi gialli rifugiata nel suo granaio, il cui nome è Rozenmarine. Dopo il ritrovamento, strani eventi cominciano a manifestarsi nella vita di Elise.

Romanticismo e terrore

L’obiettivo del titolo non è solamente quello di terrorizzare i giocatori; certo, nelle sezioni del gioco in cui l’horror fa da protagonista, Little Goody Two Shoes fa un ottimo lavoro nel costruire delle situazioni spaventose, ma questo accade solamente durante le notti. Durante il giorno, invece, il gameplay potrebbe anche essere considerato più ricco, con mini giochi e missioni da svolgere per guadagnare denaro e permettere a Elise di acquistare gli oggetti utili per la sua vita quotidiana, oltre a quelli che potrebbero servirle durante le avventure notturne all’interno del bosco, per tenere sotto controllo la fame, la sanità mentale e i punti salute.

Infatti, non è solamente importante soddisfare le richieste dei personaggi, ma anche prendersi cura di Elise stessa, per evitare che muoia in qualsiasi momento della giornata. Giorni che sono divisi in sei fasi, di cui tre sono le più importanti: mattino, pomeriggio e tramonto. Durante questi tre momenti è possibile lavorare e avere degli incontri romantici con le tre ragazze più vicine a Elise, ovvero Rozenmarine, Freya e Lebkuchen. Il titolo ha quindi anche degli aspetti da dating sim, visto che la relazione con una delle fanciulle porta all’avanzamento della storia, ma solamente se durante gli appuntamenti viene scelta la risposta giusta per rendere il rapporto ancora più stretto.

Altro elemento da tenere sott’occhio è il livello di sospetto che i concittadini possono provare nei confronti di Elise; gli abitanti di Kieferberg sono molto superstiziosi e, quando degli strani avvenimenti cominciano a palesarsi all’interno del paese, cominciano a pensare che sia tutto a causa di una strega.

La protagonista deve quindi deviare i presentimenti dei paesani, che si amplificano nel momento in cui Rozenmarine appare per la prima volta nella piazza della cittadina. Elise può portare la ragazza con sé durante i suoi lavori e dare delle risposte corrette per fare in modo che nessuno possa pensare male di lei.

Benvenuti negli anni ’90

Lo stile di Little Goody Two Shoes, con illustrazioni interamente disegnate a mano, trasforma il racconto in una fiaba. I personaggi sembrano usciti da un anime degli anni ’90, cosa che si sposa perfettamente con i temi del gioco, mentre gli artwork riservati ai protagonisti che si mostrano durante i dialoghi evidenziano particolarmente le loro emozioni, dando vita in modo molto efficace al cast del titolo.

Le ambientazioni si alternano: dai vivaci paesaggi di Kiefelberg, piccolo e antico paesino tra le montagne, alla tetra foresta visitabile di notte il contrasto è incredibile, lo stile grafico permette al giocatore di immergersi all’interno degli scenari, provando delle sensazioni di tranquillità e paura che possono cambiare costantemente.

Alcune parti del gioco, inoltre, sono anche doppiate in giapponese o in inglese, ma nonostante ciò non sono mai pronunciate delle frasi intere, rendendo questo aspetto un po’ obsoleto. Non delude la colonna sonora, anche se spesso l’azione su schermo la fa passare in secondo piano non dandole l’attenzione che merita. Grazie a questa, il lavoro di immersione della grafica è completo e il giocatore può davvero sentirsi parte del mondo fiabesco di Little Goody Two Shoes.

Conclusione

AstralShift offre un’interessantissima variante del mondo horror, trovando il modo perfetto per narrarla attraverso lo stile retro adottato. In pochi riescono a mettere veramente paura al giocatore con questo genere di giochi ormai, ma Little Goody Two Shoes riesce nel suo intento risultando coinvolgente e inquietante al punto giusto, raccontando inoltre una storia lineare e facile da seguire, senza particolari buchi di trama. Il titolo è disponibile all’acquisto su Steam a 19,99 euro, ma arriverà anche su Nintendo Switch.