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Baldur’s Gate 3, Recensione: (video)giocare di ruolo al suo apice contemporaneo

Baldur’s Gate 3 è il gioco di ruolo targato Larian Studios che porta sulle spalle la licenza di Dungeons & Dragons su PlayStation 5.

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   · 7 min lettura Recensioni
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Il ruolare nei videogiochi ha più forme e significati, da uno puramente giocoso a uno filosofico e soggettivo. Interpretazioni diverse e sfaccettate insomma, che in Baldur’s Gate 3 assumono i connotati di quella più gargantuesca e curata nota a oggi su una licenza importante, quella di Dungeons & Dragons.

Dopotutto è la concretizzazione del sogno di Swen Vincke, fondatore e CEO di Larian Studios, che oltre 10 anni fa progettò di realizzare un CRPG (Classical Role Playing Game) semplicemente poiché nessun altro lo stava creando, eppure lui e i suoi amici erano convinti di non essere i soli a volerne uno. Se il mercato e gli appassionati gli diedero ragione tra il 2014 e il 2017, quando cioè debuttarono Divinity Original Sin e il suo seguito, nel 2023 è arrivata la consacrazione definitiva di quella fantasia che allora gli diede la spinta a osare e che ora può condividere con milioni di dungeon master sparsi per il mondo.

Giocare il proprio ruolo

Trasposti dal pen and paper alla carta digitale, i Forgotten Realms sono pronti ad accogliere chiunque vorrà interpretare un personaggio fantasy personalizzato o rimodellare uno di quelli messi a disposizione dal gioco (cioè uno dei compagni, oltre a un percorso definito “Oscura pulsione” da provare almeno una volta).

L’editor è meno articolato rispetto alle aspettative date dal genere di appartenenza, ma ciò diventa un vezzo estetico quando s’incontra il sistema delle classi con i relativi effetti, generando un albero di ramificazioni a cascata che dialoga ed entra in continua sinergia con il gameplay, rappresentando l’eccellenza del gioco e l’attuale apice dei GDR così congegnati.

Baldur's Gate 3

Se Disco Elysium primeggia nella qualità della scrittura pura, fornendo però dei bivi pre-calcolati ben definiti, Baldur’s Gate 3 concede un dado di possibilità sconfinato, tale da rendere ogni partita un’esperienza a sé stante che si esplica in tre atti, capace di trascinare l’utente nel suo mondo per cento ore e oltre, sicuro, questo ultimo, di dettare davvero la progressione della trama e quindi del gioco.

Non si sente la mancanza di un dungeon master proprio della compagine cartacea, poiché il giocatore è l’arbitro e il player, il burattinaio e il burattino della sua campagna. Mentre con Divinity si è preferita la flessibilità (con le impostazioni iniziali che possono essere smussate nel corso dell’avventura), con la licenza di Wizards of the Coast si è seguita la quinta edizione del gioco di ruolo per antonomasia in maniera pedissequa.

Ciò significa che propendere per una classe oppure un’altra segnerà il destino della propria partita, così come le decisioni volute o anche prese per sbaglio scatenate proprio dalla scelta introduttiva; come un computer reattivo (leggasi il talento dei game designer), il gioco pone sfide differenti per diversi sentieri intrapresi. Si attestano sì delle piccole incongruenze nei dialoghi dovute a un cambio di direzione non calcolato in tempo dal titolo, ma sono talmente rare da non inficiare la godibilità e soprattutto l’interiorizzazione del proprio ruolo.

La trama e il modo in cui viene raccontata non si risparmiano mai, nella misura in cui i momenti epici tengono le redini del ritmo nel corso di tutti e tre gli atti (salvo qualche sbavatura), ma non mancheranno degli episodi di buona ironia per alleggerire quelli drammatici o quelli sessualmente espliciti. Le singole missioni, assieme ai percorsi narrativi legati ai singoli alleati, risaltano nel panorama generale del genere, tra microstorie e racconti che invece si sviluppano oltre un solo capitolo.

Baldur's Gate 3

Libertà di gameplay

Determinare il proprio fato a occhi chiusi non significa precludersi la libertà di osare, al contrario: dalla razza alla sotto razza fino alla classe (12 in tutto) e alla sotto classe, il dungeon master può per esempio sposare la via rude dell’orco tutto impostato sulla forza fisica, addolcendolo però con qualche punto abilità a caratteristiche diametralmente opposte. Le multi classi (avanzare cioè di livello in due o più classi diverse) consentono inoltre di agguantare dei poteri altrimenti inaccessibili, a discapito tuttavia di una maggiore verticalità su un singolo talento.

Il ventaglio di soluzioni possibili per ogni singola situazione è l’orgoglio e la stella più brillante di Baldur’s Gate 3, data l’opportunità di superare interi ostacoli con l’incantesimo giusto, di vincere una battaglia a colpi di dialettica a patto d’indovinare il tiro di d20 (dado a 20 facce) costruito sulle stesse abilità impostate all’inizio.

Baldur's Gate 3

Differenziandosi dai primi due storici capitoli targati BioWare, Baldur’s Gate 3 recupera invece l’impostazione dei combattimenti a turni, caratteristica dei due GDR sopra citati e nati su Kickstarter, impreziosendola con un’interazione ambientale funzionale alla stessa e in generale con la libertà di approcci appena descritta. Serve ottenere un vantaggio su un nemico? La soluzione potrebbe essere dare fuoco a una pozza di olio. Una zona sembra irraggiungibile? Una pergamena magica specifica risolverà tale inghippo.

Il problema contro il quale non esiste un contro incantesimo (condiviso tra l’ultima fatica di Larian Studios e quella di ZA/UM) risiede nella gestione dell’inventario e dell’interfaccia, che va adattata dal naturale panorama del PC alla configurazione di una console; se gli autori estoni pensarono a una versione ad hoc per Nintendo Switch, quelli belgi hanno impiegato tutte le loro risorse per snellire quanto più possibile le tante componenti in gioco a favore di PlayStation 5, ma a giudicare dal risultato, sarebbero state necessarie ulteriori facilitazioni.

Bilanciamento e cooperazione

Il solo dungeon master di Baldur’s Gate 3 perde contro il suo alias del gioco cartaceo quando si parla di bilanciamento dei poteri e della difficoltà; dopotutto il secondo ha (relativamente) carta bianca, mentre il primo deve sottostare ora alle regole della quinta edizione, ora alle mosse orchestrate dagli sviluppatori per arginare quelle stesse direttive. Il loro rimedio è però inaspettato, poiché consiste in un accrescimento delle abilità date ad alcune classi (con per esempio il paladino che mantiene una buona personalità sgravata), in aggiunta alla possibilità di ripristinare la propria classe, semplicemente con una manciata di monete d’oro.

Ruolare può diventare più coinvolgente chiamando un massimo di quattro amici e seguendo insieme tutta l’avventura: ancora una volta, Larian ha trasposto come meglio potesse fare le peculiarità di Dungeons & Dragons a Baldur’s Gate 3, concedendo l’occasione di sentirsi in un ruolo e di condividerlo con altri. Le partite online cooperative risentono di qualche magagna tecnica, ma in generale è un’aggiunta tanto in linea con la produzione quanto apprezzata.

Baldur's Gate 3

Tecnica e grafica a favore del ruolo

Quando il perno di un gioco non risiede nella componente grafica (di texture, modelli) per veicolare determinate emozioni, sarebbe ingiusto pretendere un livello extraterrestre, eppure Baldur’s Gate 3 colpisce anche qui. Disco Elysium (un’altra menzione non è fuori luogo se si pensa che il titolo sia dichiaratamente ispirato a Planescape: Torment) ha scelto la via di una direzione artistica originale, il GDR esaminato su PlayStation 5 si scansa dal suo stesso passato optando per il 3D a fronte di una visuale isometrica.

A stupire è la qualità dei dettagli nella modellazione ora dei personaggi – con un taglio foto realistico dato in pasto a un contesto fantasy – ora degli oggetti visibili a schermo quando per esempio si avvicina la telecamera. I Forgotten Realms hanno aperto le loro porte a seguito del lancio sulla console di casa Sony per noi, accompagnato dagli aggiornamenti rilasciati su PC in precedenza, ragione per cui non abbiamo riscontrato alcun bug davvero invalidante dell’esperienza. Menzione positiva per il comparto audio e sonoro, con un doppiaggio di grande livello e tracce musicali coinvolgenti. Meno bene la localizzazione in lingua italiana, che si lascia andare a qualche scivolone.

Baldur's Gate 3

Un invito imprescindibile

Baldur’s Gate 3 ci ha aperto i suoi cancelli e noi abbiamo risposto addentrandoci in un mondo dal quale è molto difficile allontanarsi. Larian Studios aveva un sogno e dopo essersi fatta le ossa con due ottimi esponenti del genere, ha imbracciato la sua bacchetta, tirando fuori un incantesimo senza precedenti, la migliore trasposizione di Dungeons & Dragons fatta a videogioco. Seppure giocare con un pad al posto del mouse e della tastiera non restituisca le stesse facilitazioni, la possibilità di ruolare, con una libertà sorprendente, rende l’ingresso nei Forgotten Realms imprescindibile per ogni appassionato.

Baldur’s Gate 3 è disponibile dal 6 settembre 2023 per PlayStation 5 attraverso il PlayStation Store a 69,99 euro.

Voto: 9.5

Pro
L’attuale apice dei CRPG contemporanei
Un ventaglio di soluzioni possibili, di scelte e di conseguenti risvolti eccellente
Trama legata in maniera efficace e sopraffina al gameplay
Contro
La gestione dell’inventario e dell’interfaccia non è sempre ottimale su console
Qualche sbavatura tecnica

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