Maria Enrica
Se l’attacco è la migliore difesa e la difesa è il migliore attacco, è pur vero che prima dell’uno o dell’altra azione i cavalieri accorti giochino di strategia. Posizionamento delle truppe, gestione delle risorse, un mazzo di carte studiato possono farli avvicinare a dei signori in ascesa, in Rising Lords.
Statistiche, numeri e strategia, ma anche CRPG non vanno sempre a braccetto con certi tipi di supporti diversi dal mouse e tastiera: lo abbiamo visto con Disco Elysium su Nintendo Switch (anche se la versione studiata ad hoc dagli autori è il migliore compromesso possibile), lo abbiamo constatato con Baldur’s Gate 3 su PlayStation 5.
I teutonici cavalieri dello studio indipendente Argonwood non si sono però dati per vinti e dopo un lungo periodo di accesso anticipato su Steam, hanno rilasciato il loro gioco strategico a turni di debutto anche sulla console ibrida, in collaborazione con Deck13 e Wispergames. La via per l’accampamento fortificato di tali feudatari è lastricata di meccaniche belliche varie eppure difficili da manovrare, specie per un paggetto appena arrivato, mancando soprattutto di tenerlo stretto nelle proprie mura per lunghe stagioni.
Una storia da riscrivere
La trama di Rising Lords è piuttosto un contesto storico, quello medievale europeo, ma nel singolo caso della campagna non propone dei personaggi altisonanti, tantomeno eroi o presunti malfattori dal passato; fornisce un canovaccio generale, spiegato attraverso poche pagine (bizzarramente bianche) di codici e degli accenni a un alter ego che prima del tempo è obbligato a diventare padrone delle proprietà familiari.
Prima di governare popolo ed esercito, il reggente sarà chiamato a imparare le basi del comando, rivelando tuttavia il fianco a un onboarding (banalizzando, le strategie messe in atto per consentire al giocatore di apprendere le meccaniche di gameplay) di non facile comprensione: seppure siano presenti delle finestre a tendina con i compiti precisi e la relativa spiegazione, lo svolgimento delle azioni richieste è lento e di difficile lettura, un fattore da considerare specie quando gli elementi da controllare a schermo sono molti.
Il feudo (leggasi le modalità) di Rising Lords si estendono per vari ettari, dando l’opportunità di modellare la partita in base alle proprie preferenze. Si passa infatti dalla Campagna, orchestrata pedissequamente dagli autori, agli scenari, nei quali optare per un avatar e un livello di difficoltà specifici, passando alle Sfide, pensate per gli esperti del genere di appartenenza, verso le Battaglie personalizzate.
La modalità multigiocatore completa l’arazzo con più opzioni utili a cercare online la battaglia interessata, anche se le lunghe attese potrebbero convincere molti a ritirarsi prima del tempo.
Come fare il feudatario-condottiero
La mappa del proprio regno è dove spendere la maggior parte del tempo, ora gestendo i popolani, ora forgiando armi ed eserciti e altro: l’area è una griglia composta da esagoni, ognuno dei quali compone un edificio o un campo presso il quale allocare dei contadini per raccogliere le preziose risorse di turno in turno. Volendo aggiungere delle variabili alle già presenti sfide, gli autori e in questo caso demiurghi hanno inserito degli eventi dinamici che incorreranno tra una stagione e un’altra, per esempio portando il reddito ad aumentare o a diminuire.
Quest’ultima meccanica è legata in maniera indissolubile a una gestione della difficoltà squilibrata, tra fenomeni che sembrano incastrarsi per consentire al feudatario-condottiero di vincere o di perdere a seconda del caso, dei limiti di turno poco favorevoli e delle battaglie fin troppo semplici. Laddove il sistema paia remare in direzione di un game over o di un trionfo in base al caso, compresa la struttura portante non sarà troppo arduo distruggere ogni ostalo che si pari di fronte.
Inoltre, pensare in maniera strategica con la comoda tranquillità dei turni mal si sposa con la componente gestionale di Rising Lords, nella misura delle campagne e del feudo tutto da controllare, la quale richiede dei tempi distinti e spesso poco conciliabili.
A proposito di questioni belliche, i primi scontri trasmettono delle sensazioni positive in termini di flow di gioco, dovendo avere la cortezza di schierare unità diverse lungo zone distinte – tra pianure, colline perfette per gli arcieri e altro – e di creare prima un mazzo di carte abbastanza forte da garantire dei bonus vincenti. Sulla media e lunga distanza tuttavia, le dinamiche si esauriscono a una mera differenza numerica nelle truppe possedute.
Il Medioevo non fa per Nintendo Switch
Il Medioevo di Rising Lords è colorato, fumettoso, un po’ sopra le righe e insieme distintivo, grazie alla sua direzione artistica. Il merito maggiore consiste nella capacità di farlo sembrare davvero un gioco da tavolo: le unità sembrano delle miniature che si muovono sul campo in maniera fluida, così come il simbolo del fuoco appare come una pedina posizionata da un ipotetico dungeon master, mentre il livello di dettagli profonde grande vivacità allo schermo tutto.
Forse troppi sono i dettagli sulla schermata, almeno per Nintendo Switch. Considerando per la nostra tesi la modalità portatile della console, i dati, i numeri e le parole da visionare sono esagerati per i limiti minuti di quest’ultima, con parole ed elementi interi difficili da carpire, insieme a finestre a scomparsa che si incastrano impedendo la lettura. Non aiuta neanche l’uso dei comandi touch, insufficientemente precisi per rappresentare anche solo un’alternativa ai Joy-Con.
Rising Lords chiama a corte gli appassionati di strategia a turni chiedendogli di unirsi al suo feudo, almeno per una prova; nel caso degli altri plebei, le sue meccaniche e dinamiche fortemente legate al genere di appartenenza potrebbero convincerli a scappare presso altri possidenti. Il debutto di Argonwood nell’industria è parzialmente centrato, difeso da un’armatura fatta da una direzione artistica di carattere e da una buona offerta contenutistica, pareggiata però da una lama ottenebrata da un onboarding mal congegnato, un sistema che, proprio per la tipologia a cui si richiama, non scava oltre la superficie, assieme a una versione per Nintendo Switch difficile da fruire.
Rising Lords è disponibile dal 18 gennaio 2024 per Nintendo Switch tramite il Nintendo eShop a 19,99 euro.
Voto: 6.1
Alcune trovate interessanti
Direzione artistica distintiva
Loop di gameplay che poco funziona sulla lunga distanza
Versione per Nintendo Switch mal gestita
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