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Unicorn Overlord, Recensione: strategia pura, posizionata con stile ed eleganza

Ecco la recensione di Unicorn Overlord, il gioco di ruolo strategico sviluppato da Vanillavare e pubblicato da Atlus.

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   · 5 min lettura Recensioni
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Sistemare le truppe, creare sinergie tra i soldati, esplorare, combattere, vincere. Unicorn Overlord potrebbe essere così ridotto all’osso, ponendosi semplicemente tra la sconfinata fanteria dei JRPG strategici già presenti sul campo di battaglia. Tuttavia non staremmo considerando il suo asso nella manica, il suo generale con un’esperienza tale da infondergli un carattere tale da svettare in prima linea, ovvero lo stile di Vanillaware.

Il team di artisti giapponesi è assimilabile infatti a certi attori della scena di Hollywood, quelli che scelgono con cura i propri ruoli, dimostrano talento sul set e poi sembrano svanire fino alla successiva performance. Ecco, nei suoi circa venti anni Vanillaware non è stato prolifico, riuscendo però a provare e comprovare la sua maestria, come con Dragon’s Crown, 13 Sentinels: Aegis Rim e con l’ultimo arrivato, di nuovo in coppia con Atlus.

Ciclo di Fevrith

Sembrano uscite da un poema della letteratura cavalleresca medievale, le trame e le sottotrame che si scrivono del continente Fevrith: un mondo diviso in cinque nazioni differenti, una grande guerra che li sradica e omologa sotto il vessillo del generale Valmore, dapprima fedele alla famiglia reale di Cornea, successivamente ostile e intenzionato a prendere il potere su tutte le terre.

Convinto di essere il solo e legittimo sovrano del luogo, questo ultimo assalta il castello di Cornea, spingendo la regina Ilenia ad affidare suo figlio, il piccolo principe Alain al suo cavaliere più fidato e ha raggruppare degli uomini per rallentare il nemico.

Unicorn Overlord

Un salto temporale di 10 anni ci fionda nel mezzo di un allenamento dell’erede, nascostosi nell’isola di Palevia assieme ai suoi amici e alleati, in attesa di organizzare il suo attacco contro Valmore. Forte dell’Anello dell’Unicorno affidatogli dalla madre che può spezzare l’incantesimo ordito dall’imperatore per controllare le menti degli sconfitti e trasformarli in pedine al suo servizio, Alain si pone al comando dell’Esercito della Liberazione, deciso a liberare i continenti.

All’armata del protagonista servono altri compagni d’armi, che potrà trovare nel corso dell’avventura intera fino a raggiunge 70 soldati diversi, ognuno dei quali ricalca una classe specifica e vanta talenti unici. Lungi dall’essere delle pedine semplici, si trattano di personaggi introdotti da una propria storia tutta da scoprire e con i quali intrattenere dei rapporti via via più profondi (con dei bonus alle sinergie che li riguardano in battaglia).

Scegliere se scoprire le motivazioni di una strega o di un gladiatore, decidere se giustiziarli per i loro reati o perdonarli, tutto è a discrezione di Alain giocatore, che può perdersi nelle trame secondarie o saltarle, mancando così di aggiungere un nuovo membro al suo Esercito; le decisioni da compiere lungo la strada non hanno un impatto concreto nella storia (già delineata dagli autori), pertanto rappresentano soltanto uno stratagemma ulteriore per entrare nei panni del principe e interrogarsi su certe questioni morali.

Unicorn Overlord

Un continente da esplorare

La mappa di Unicorn Overlord si apre nella sua interezza al giocatore già dalle prime battute, invitandolo a scoprire ogni punto cieco, sfruttando il viaggio rapido tra le città già liberate per risparmiare tempo ed esplorando a suo piacimento. Gli unici ostacoli sono relativi ai posti di blocco nemici legati a una missione e degli avversari vacanti che si avvicineranno all’Esercito chiedendo a esso di combattere (questi non possono causare un game over, bensì rispedirlo al check point più vicino).

Il posizionamento di questi ultimi, assieme a quello degli edifici e dei tesori da raccogliere in giro per le lande di Fevrith contribuisce a un level design davvero ben congegnato e funzionale agli intenti della produzione. Le città espugnate diventeranno alleate, accogliendo mercanti vari e legandosi alla meccanica della reputazione: completando incarichi vari, consegnando delle scorte, la propria fama salirà, rendendo disponibili delle funzioni dapprima inaccessibili. I livelli si configurano come vere e proprie porzioni della mappa, chiudendo il giocatore in un cerchio che potrebbe essere disseminato anche di trappole.

Unicorn Overlord

Strategia… automatizzata?

Sembrerà quasi assurdo associare un gioco di strategia a un sistema di combattimento automatizzato, eppure Unicorn Overlord lo sfrutta in maniera sapiente quanto brillante. Prese lezioni da Tactics Ogre e Fire Emblem, l’ultima fatica di Vanillaware se ne discosta per un approccio indiretto all’azione propriamente detta, diventando di contro un concentrato di tattiche e di ragionamenti.

Se gli scontri non richiedono alcuna interazione, è perché il giocatore si è dapprima operato per vincerli, componendo l’armata ideale all’occasione per agire anche su chi abbia la prima parola in battaglia. Ogni personaggio appartiene infatti a una specifica classe tra gli archetipi classici dei generi di appartenenza (cavaliere, cavalcature alate, stregoni e molto altro) e presenta abilità attive e passive; coniugando quelle dell’uno e dell’altro eroe, in più squadre di massimo sei personaggi da calare nell’arena, si sprigioneranno degli effetti potenti, a volte inarrestabili e sorprendenti.

Ecco che per esempio i cavalieri sono molto veloci, ma essendo deboli agli attacchi dall’alto, potrebbero necessitare di un arciere al loro fianco, il quale a sua volta potrebbe porsi dietro un soldato coperto da uno scudo mentre lancia le sue frecce contro gli avversari. Le possibilità di personalizzare l’armata, di provare e riprovare – a patto di non esaurire la resistenza, altrimenti toccherà riposare e stare immobili –

Maestri d’arte

Sia che si abbia giocato o meno i precedenti lavori di Vanillaware, il suo tocco da maestro d’arte si riconosce anche in Unicorn Overlord. La telecamera qui posta a tre quarti esalta la grafica in 2DHD (ricordando in parte quella brevettata da Square Enix), arricchita da dei colori brillanti, effetti scenici d’impatto e modelli curati al punto da sembrare di essere usciti da dei quadri pittorici.

I compositori di Basiscape capeggiati da Mitsuhiro Kaneda (GrimGrimoire, Odin Sphere, Muramasa: The Demon Blade, 13 Sentinels: Aegis Rim) meritano un applauso a parte, avendo composto dei brani sinfonici che rendono epico ogni passo del giocatore. Qualche disappunto invece va alla localizzazione in lingua italiana, che pesca in parte dall’originale giapponese e in parte dall’adattamento inglese, con alcune incongruenze.

Unicorn Overlord

Sistemate le truppe, trovate le sinergie tra i soldati, Unicorn Overlord combatte e vince. Dalla lezione di Tactics Ogre e Fire Emblem, l’ultima fatica di Vanillaware ha preso spunto, salvo poi trasformarsi in un concentrato di strategia e tocchi d’arte originale ed equilibrato in tutte le sue parti. Tanto gli amanti del genere troveranno sfide accattivanti, quanto i neofiti potrebbero trovare una piacevole scoperta; insomma, la tattica di Vanillaware e Atlus vince ancora.

Abbiamo giocato Unicorn Overlord in versione PlayStation 5, ma potete trovarlo anche nell’edizione per Nintendo Switch tramite il Nintendo eShop al prezzo di 59,98€.

Voto: 9

Pro
Meccaniche e dinamiche strategiche profonde
Gameplay bilanciato e promosso nelle sue parti
Direzione artistica superlativa
Contro
Menù a volte confusionari

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