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One Piece Odyssey, Recensione: Gomu Gomu no Switch

One Piece Odyssey salpa su Nintendo Switch portandoci in una nuova e interessante avventura di Rufy e della sua ciurma.

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   · 4 min lettura Recensioni
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Dopo un lungo periodo di attesa, l’avventura piratesca One Piece Odyssey porta la ciurma di Rufy Cappello di Paglia anche su Nintendo Switch.

Lasciato da parte il genere musou finalmente possiamo immergerci in un vero e proprio JRPG dedicato all’opera di Eiichirō Oda che si dimostra divertente anche se poco impegnativo.

All’arrembaggio

One Piece Odyssey, sviluppato da ILCA e pubblicato da Bandai Namco, ci permette di esplorare una storia inedita, simile agli episodi filler dell’anime, che vede i nostri eroi naufragare nella misteriosa isola di Waford a causa di una tempesta di fulmini molto particolari.

One Piece Odyssey

L’isola sembra disabitata, ma pullula di mostri che i nostri eroi riescono comunque ad affrontare grazie alle loro peculiari abilità, fino a raggiungere un colosso fiammeggiante che sbarra loro il cammino. Qui incontrano Lim, misteriosa ragazza che li priva di tutte le loro tecniche e le sparge ovunque sotto forma di cubi da cercare in lungo e largo per la zona.

Ritornati al “livello base” Rufy e la ciurma si uniranno alla ragazza e all’esploratore Adio per scoprire i misteri di Waford, dove parrebbe nascondersi un terribile segreto che sembra attirare anche l’attenzione dei temibili Astri di Saggezza.

Ovviamente il potere di Lim si dimostra l’escamotage perfetto per far ripartire da zero i personaggi, ma la ragazza è in grado di creare degli speciali cubi della memoria dove potremo rivivere avvenimenti del passato e ripercorrere alcune delle saghe più famose, ma attenzione perché la memoria e i ricordi possono ingannare. Ci troveremo infatti lungo delle situazioni che presentano delle differenze rispetto alle avventure originali, ma che risultano il modo migliore per rivivere eventi del passato a cui i fan sono affezionati.

One Piece Odyssey

Se la storia si dimostra comunque interessante, abbiamo notato la ripetitività di alcune missioni secondarie, ma in alcuni casi anche principali, che risultano poco ispirate e costringono il giocatore a visitare nuovamente aree già viste solo per allungare la narrazione.

Un mondo vasto ma semplice

Oltre all’esplorazione, gran parte dell’avventura si concentra sugli scontri con i mostri che pullulano l’isola attraverso un gameplay semplice, ma funzionale. Una volta entrati in contatto con un nemico i nostri personaggi verranno posizionati sul campo di battaglia in maniera casuale dividendo gli scontri in aree d’interesse diverse.

One Piece Odyssey

I personaggi sono divisi in categorie, con ad esempio Rufy e Sanji che rientrano nella categoria dei picchiatori, mentre Zoro è un tecnico e Nami assieme a Usopp possono infliggere stati alterati attaccando dalla distanza. Abbiamo inoltre la possibilità di spostare i componenti della ciurma e di utilizzare delle abilità speciali che possono colpire nemici singoli a breve distanza, a lunga o interi gruppi, quindi è necessario scegliere con cura cosa fare e con chi farlo per massimizzare i danni.

Ovviamente è possibile equipaggiare oggetti speciali in modo da aumentare le statistiche dei pirati e cambiare anche il vestiario dei personaggi, anche se questa scelta non apporta nessun vantaggio tecnico al gioco. Alcuni scontri presentano delle condizioni di vittoria speciale che, se soddisfatte, ci ricompenseranno con punti esperienza extra. Le animazioni delle mosse poi sono realizzate in maniera fedele alla serie animata e sono un piacere per gli occhi, ma abbiamo anche un tasto dolente.

Pur presentando un sistema di gioco che si basa sul classico sasso-carta-forbice, evidenziato per comodità anche in basso allo schermo, la difficoltà dell’avventura è decisamente tarata verso il basso, tanto che in alcuni casi basta usare gli attacchi base per uscire vittoriosi mentre l’utilizzo delle tecniche è consigliato sopratutto per la loro resa visiva ma raramente le stesse si rivelano decisive negli scontri.

Parlando della resa visiva One Piece Odyssey si difende egregiamente su Nintendo Switch, pur presentando il prevedibile downgrade grafico riservato ad alcuni titoli che approdano anche sulla portatile della grande N. Spicca la realizzazione dei personaggi e degli ambienti che regalano un buon colpo d’occhio anche in lontananza e tutto il mondo è saturo di colori brillanti.

Molto bene realizzati anche i dungeon che presentano semplici eppure funzionali enigmi necessari allo sblocco di aree successive o quale personaggio prediligere per esplorarle, cambiandolo a piacimento in base alla necessità. Si deve scendere a compromessi maggiori quando si gioca in modalità portatile, ma anche in tale caso il gioco rimane godibile e soprattutto fluido durante la transizione tra le varie aree della mappa di Waford.

Ad accompagnare il viaggio abbiamo una buona colonna sonora e soprattutto le voci dei doppiatori originali apprezzate nella serie animata che donano epicità e maggiore immersione all’esperienza facendo contenti i fan della ciurma.

In fin dei conti One Piece Odyssey per Nintendo Switch è un ottimo porting di un titolo che trasuda amore per il materiale originale. Il comparto JRPG funziona e il gameplay si dimostra solido anche se troppo permissivo verso il giocatore navigato che lo troverà troppo facile.

Disponibile sul Nintendo eShop, il gioco costa 59,99 euro e permetterà a tutti di cimentarsi in una grande avventura assieme alla ciurma di Cappello di Paglia, scoprendo nuovi luoghi e vivendo vecchie e amatissime avventure.

Voto: 7

Pro
Ottima avventura per Rufy e la ciurma
Gameplay rapido ma profondo
Storia intrigante
Contro
Difficoltà mal bilanciata
Alcune missioni sottotono

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