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Endless Ocean Luminous, Recensione: sommersi su Nintendo Switch

Endless Ocean Luminous è la terza iterazione della serie nata su Wii e che oggi porta il suo oceano in esclusiva per Nintendo Switch.

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Perdersi nelle profondità di un oceano, specie se quello del tempo, può alienare dal resto del mondo. E quando si risale in superficie, anche sulla terraferma luminosa di Nintendo Switch, si rischia di tornare a fondo, come Endless Ocean Luminous.

Nei primi anni 2000 avevano una buona diffusione le simulazioni sportive, che siano di snowboard, di skateboard o di altre discipline, così vuoi per questa tendenza, vuoi per il successo già storico di Wii, vuoi per la difference di Nintendo nel colorare il suo mare videoludico di esperienze originali nacque Endless Ocean.

Dopo quasi 15 anni di assenza dai radar dei sommozzatori, la serie si ripresenta con una nuova iterazione (la terza nello specifico) in esclusiva per la console ibrida, cercando di approfittare del trionfo commerciale di quest’altra ammiraglia della flotta nintendiana e del suo carattere malleabile a dei ritorni storici, siano essi in forma di remake o riedizioni (si veda il più recente, Luigi’s Mansion 2 HD), o ancora di progetti inediti, alla ricerca del proprio equilibrio nell’oceano dei videogiochi.

Una storia da cui nuotare via

Lungi dalle mire ansiogene del genere survival, le acque di Endless Ocean Luminous sono placide e quiete, adatte piuttosto a delle nuotate rilassanti. Di questo carattere risente anche l’aspetto narrativo, che discostandosi di molti nodi dal secondo capitolo (Endless Ocean 2: Avventura negli abissi, 2010), si palesa a prua più come una cornice molto elementare a cui tornare di tanto in tanto dalle altre modalità di gioco.

Nell’immaginario Mar Velato è richiesto di proteggere il misterioso corallo primigenio per salvaguardare l’intero ecosistema. L’afflato ecologista della trama è palese agli occhi da sub, ma non viene mai approfondito o supportato da ulteriori spunti, affogato, dopo l’introduzione, dalla richiesta di raccogliere un determinato numero di dati prima di proseguire. Un obbligo che spezzetta il ritmo di una qualsivoglia narrazione coesa, convincendo anche i giocatori più navigati a nuotare verso le altre modalità di gioco.

Endless Ocean Luminous

Mare troppo piatto

L’attività principale di Endless Ocean Luminous consiste nell’analizzare le 578 specie marine presenti sott’acqua, offrendo delle descrizioni per ognuna di esse. Viene da sé che leggere gli specchietti informativi, dare colpi di pinne a fianco di una creatura non sia consigliabile a chiunque, specie considerando che il numero sopra citato non si traduce in una varietà di ambienti conforme alla proposta ludica, né a una durata corposa richiesta per scoprire tutte le specie (in una dozzina di ore circa è possibile fare il grosso del lavoro).

Non solo, se nei primi due capitoli della serie è riscontrabile una ricerca nella costruzione degli habitat, in Luminous si è optato per un sistema procedurale: all’avvio di ogni missione infatti, la mappa viene rimescolata con la promessa di creare mappe inedite e di donare una maggiore rigiocabilità; di fatto però, l’algoritmo non riesce a sostituire l’estro umano, descrivendo piuttosto delle zone aride a raccordo tra un tunnel, un segreto e un altro.

Endless Ocean Luminous

Oltre a classificare gli esseri marini, i sub di Endless Ocean Luminous possono completare degli incarichi più specifici, seppure sempre riferiti al ritrovamento di determinate creature o simili, infondendo ben poca varietà in questa funzione del gioco.

La modalità multiplayer non risolleva in superficie l’ancora che tiene il gioco sul fondo dell’oceano, peccando ora per una comunicazione molto limitata tra i giocatori, ora per una conseguente difficoltà nel coordinarsi tra utenti.

Un’immersione mal calcolata

Le texture e più in particolare l’illuminazione mostrano l’evoluzione grafica di Luminous rispetto ai suoi due predecessori, a beneficio in particolare di chi gioca su Nintendo Switch OLED. Le ampie distese sabbiose però, inciampano su una resa scarsa di dettagli, mentre le animazioni dell’avatar risultano poco curate.

Endless Ocean Luminous ci rammenta che le stagioni videoludiche seguono lo sfondo culturale del loro tempo, facendoci ammettere che forse, alcune, sono scorse, come un’onda che s’infrange e rinnova il suo mare. Incapace di spiccare per la originalità come fece il capostipite, la terza iterazione della serie manca di rapire il giocatore con la sua rete, rischiando invece di ancorarlo sul fondo del suo stesso oceano.

Endless Ocean Luminous tramite il Nintendo eShop dal 2 maggio al prezzo di 49,99 euro.

Voto: 6

Pro
Una rilassante nuotata dopo quasi 15 anni di astinenza
Oltre 500 creature da scoprire e da analizzare
Contro
Il sistema procedurale non funziona

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