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Harry Potter: Campioni di Quidditch, Recensione: magico a metà

Harry Potter: Campioni di Quidditch ci permette di giocare allo sport più famoso del mondo magico ma con qualche perplessità.

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   · 5 min lettura Recensioni
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Era il lontano 2003 quando per la prima volta montammo su una scopa e partecipammo allo sport iconico reso famoso da Harry Potter, ma oggi grazie a Harry Potter: Campioni di Quidditch ci viene concessa una seconda e, in parte, più appagante possibilità.

Abbiamo avuto modo di provare il titolo sviluppato da Unbroken Studios e pubblicato da Warner Bros. direttamente su Steam Deck in modo da saggiarne anche il divertimento su una console portatile in attesa dell’arrivo su Nintendo Switch e ci siamo trovati davanti a un prodotto che dimostra una propria anima al netto di qualche sbavatura.

In sella a una scopa

Una volta avviato Harry Potter: Campioni di Quidditch veniamo accolti dalla famiglia Weasley, che si prodigherà, grazie a un pratico tutorial, a mostrarci tutte le meccaniche del gioco. Ci vengono illustrati i comandi standard per volare, schivare, concentrarsi e derapare, il tutto con un buon feedback degli stessi, ma è quando si inizia a parlare di ruoli e giocatori che la questione diventa più interessante.

Il gioco infatti ci permette di creare da zero i componenti del nostro team, che è formato da un Portiere, tre Cacciatori, un Battitore e un Cercatore, tutti ruoli intercambiabili, grazie a un editor che però si dimostra troppo semplice e privo di grandi possibilità di personalizzazione.

Una volta fatto potremo cimentarci in partite 6vs6 della durata di sette minuti l’una, sia in modalità single player che in multiplayer. Conviene approfondire tutti i ruoli e imparare i differenti comandi da utilizzare per parare, lanciare i Bolidi, tirare o inseguire il Boccino d’oro in quanto le partite risultano frenetiche e caotiche con vari indicatori da tenere sotto controllo.

Ad esempio il ruolo del Cercatore si attiva soltanto una volta che il Boccino D’oro appare in campo e richiede di inseguirlo attraverso un percorso ad anelli fino alla cattura dello stesso che, contrariamente a quanto accadeva nei libri, non ci garantirà la vittoria immediata ma un bonus di 30 punti.

Ogni giocatore che creeremo in Harry Potter: Campioni di Quidditch, tramite un povero e risicato editor, presenta una serie di abilità da sbloccare salendo di livello, oltre alla possibilità di modificare gli accessori e le scope da utilizzare in partita. Si tratta di elementi cosmetici che servono solo a rendere più personali i giocatori e, come promesso dal team, da acquistare con la valuta di gioco che si acquisisce, appunto, giocando in quanto non esistono microtransazioni.

Quidditch Champions

Una magia da rifinire

Come già detto, abbiamo provato il titolo su Steam Deck e l’estetica di Harry Potter: Campioni di Quidditch ci è sembrata molto basilare, anche troppo. Il gioco si presenta fluido e scattante anche se non sono presenti impostazioni di sorta per modificarne grafica e risoluzione. Se non fosse che questa è una grande menzogna!

All’avvio, il gioco riconosce da solo che ci troviamo sulla portatile di Valve e intenzionalmente nasconde le impostazioni grafiche impedendoci di modificarle. Per raggiungerle bisogna inserire la stringa di codice SteamDeck=0 %command% nelle opzioni di avvio e come per magia potremo personalizzare quello che vogliamo.

Quidditch Champions

Abbiamo provato varie impostazioni, sia a bassa risoluzione che epica, e non abbiamo riscontrato enormi cambiamenti, facendoci optare per una configurazione alta e bilanciata che permette di godere tranquillamente di 60fps senza rallentamenti.

La grafica adotta uno stile cartoonesco che la rende facile da gestire, ma che allo stesso tempo la fa risultare povera, senza presentare dei guizzi particolari, con gli stadi che spesso appaiono spogli e poco dettagliati, impreziositi solo dal cambio del tempo meteorologico.

Sembra quasi di trovarsi di fronte a un lavoro svolto a metà, il tutto a fronte di un gameplay che si dimostra ben pensato e realizzato, inoltre aggiungiamo che alcuni menù presentano parti tradotte in italiano mentre altre rimangono in inglese.

Quidditch Champions

Per quanto riguarda la campagna da single player abbiamo a disposizione solo la possibilità di partecipare al torneo di casa Weasley, a Hogwarts, al Torneo Tremaghi e alla Coppa del Mondo di Quidditch con gli ultimi due che ci consentono di scegliere se appartenere a Beauxbatons o Durmstrang, oppure di scegliere una nazionale da altre parti del mondo come Inghilterra o Giappone (l’Italia al momento non è presente).

Il problema principale è che il gioco necessita di una connessione sempre attiva anche in single player, fatto che ne penalizza la giocabilità su console portatili che risulterebbero perfette per dei brevi match utili magari ad acquisire esperienza e così potenziare la squadra da utilizzare in partite PvP.

Per quanto riguarda le sfide in multiplayer possiamo scegliere solamente tra due dei ruoli, mentre i restanti vengono assegnati agli altri giocatori, mostrando un grado di sfida e imprevedibilità maggiori rispetto a quelle contro l’IA di gioco.

Vincere ci fa guadagnare punti esperienza e valuta di gioco da usare per i cosmetici sopra citati, mostrando però un altro problema, la ripetitività. Un’aggiunta di modalità differenti, ma anche di stadi diversi gioverebbe alla vitalità di un titolo che altrimenti rischia di stancare presto.

Quidditch Champions

In definitiva Harry Potter: Campioni di Quidditch è un buon titolo con una propria identità e un gameplay interessante e vario grazie soprattutto alla possibilità di cambiare ruolo a piacimento durante le partite. Ottima la scelta di non inserire microtransazioni, ma le ricompense cosmetiche non sono molto appaganti e la grafica troppo semplice non rende giustizia al mondo del maghetto occhialuto.

Sono già state confermate delle aggiunte, come la modalità 6vs6, che arriveranno nel corso dell’anno assieme alla versione per Nintendo Switch e sono già pronti degli eventi in game per mantenere vivo l’interesse dei giocatori per un titolo che al momento risulta più che altro un divertente passatempo.

Chiudiamo ricordandovi che il gioco è disponibile al costo di 29,99 euro su PC, PlayStation 4 e 5, Xbox X/S e One mentre come già detto la versione per la portatile Nintendo arriverà più tardi nel corso dell’anno.

Voto: 7

Pro
Gameplay divertente e frenetico
Divertente in multiplayer
Perfetto per i fan
Contro
Graficamente povero
Poche possibilità di personalizzazione
Alla lunga ripetitivo

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