La piccola realtà di Barcellona Nomada Studio ha una breve ma convincente storia alle sue spalle. Grazie all’uscita di GRIS nel 2018, Adrián Cuevas, Roger Mendoza e Conrad Roset erano riusciti a creare un prodotto intimo, ben curato, senza troppe pretese e, allo stesso tempo, capace di appassionare qualsiasi tipo di giocatore, attirando così l’attenzione di distributori del calibro di Devolver Digital, casa editrice specializzata in esperienze indie.
In Neva, nuovo esperimento di Nomada Studio, la narrazione è scandita dallo scorrere delle stagioni. Ciò significa che, inevitabilmente, i temi principali di tutta l’esperienza siano la crescita e il cambiamento. A distanza di 6 anni dalla pubblicazione di GRIS, quindi, Nomada Studio sceglie un tema metaforicamente azzeccatissimo, che rispecchia quanto il pubblico si aspetta da degli autori di piccole opere d’arte: evoluzione e miglioramento. Scoprire se quelli di Nomada Studio siano rimasti adagiati nella solita neve o siano passati a una nuova primavera è quanto ci proponiamo in questa recensione.
Primavera
Neva è un titolo che mescola delle scelte estetiche conosciute a idee fresche. Sviluppando il gioco fra gli anni della pandemia e della crescente consapevolezza ambientale, i creatori hanno voluto scrivere una poesia in cui il cambiamento climatico e il rapporto uomo-ambiente costruiscono un coloratissimo mondo di gioco. Questo contesto ideologico affianca silenziosamente le avventure di Neva, una piccola volpe bianca dotata di simpatiche corna arboree e poteri magici, e della guerriera Alba.
A queste fresche idee, come detto, si accompagnano elementi che sono il punto forte di Nomada Studio: design minimalista, nessun dialogo – eccetto il sovente richiamo della guerriera alla sua compagna creatura – atmosfera dolce, rilassata e coloratissima. È proprio la potenza delle scelte estetiche a rendere Neva una pinacoteca in movimento, in cui ogni attimo di gioco può essere catturato, stampato e appeso come opera d’arte naturalista.
All’inizio dell’avventura, ci risvegliamo in un prato in compagnia di Neva, la creatura magica che ci accompagnerà fra i diversi capitoli che scandiscono la narrazione del gioco. Una strana forza oscura sta progressivamente erodendo la natura che solitamente culla Alba e Neva.
La coppia, quindi, dovrà affrontare puzzle in due dimensioni, sfide platform e avvincenti combattimenti per provare a fronteggiare questa misteriosa nemesi tetra. La prima evoluzione che porta Nomada Studio oltre il dolce inverno di GRIS è proprio la focosa energia combattiva dei protagonisti di Neva.
Estate
A portare una ventata di dinamicità ed evoluzione è la presenza di combattimenti fra le tranquille passeggiate in natura. Grazie alla sua spada, Alba è in grado di affettare i grotteschi nemici che stanno lentamente sbranando alberi, animali e sorgenti della foresta. La semplicità e l’eleganza sono prerogativa ineludibile per gli sviluppatori, che ci propongono un combattimento molto semplice e, allo stesso tempo, adatto al contesto di gioco.
Un pulsante è dedicato a ogni interazione e movimento: uno per il salto, uno per la schivata e uno per i colpi di spada. Niente combinazioni complesse, niente attacchi pesanti, niente amuleti, anelli, spille o abilità; solo una guerriera, Neva e l’oscurità della foresta.
La semplicità del combattimento è una scelta azzeccata, soprattutto visto che appesantire la rilassante passeggiata fra i capitoli del gioco con difficili lotte non sarebbe stata una scelta stilisticamente coerente. Le sfide, tuttavia, non mancano di certo, con alcuni boss che ci hanno fatto divertire particolarmente nel tentativo di imparare pattern di mosse e tempismi di schivata. Più che feroci sfide, in Neva vi attendono eleganti danze.
Fedeli fino in fondo alle loro scelte artistiche, i creatori di questa poesia hanno anche pensato a chi dei combattimenti proprio non ne vuole sapere. Oltre alla Modalità Avventura, esperienza in cui Alba può morire dopo la perdita delle sue tre vite, Neva offre anche la Modalità Storia, in cui ci si può comodamente rilassare e concentrare sulla narrazione silenziosa, evitando parzialmente combattimenti complessi e infliggendo molti più danni ai nemici.
Autunno
Il primo giudizio che ci sentiamo di dare, alla luce di quanto detto, è che Neva non sia un gioco per chi si aspetti dei complessi combattimenti, ritmi forsennati e profonda esplorazione. A proposito di mappe di gioco, la semplicità, forse troppa, caratterizza anche la geografia della foresta di Neva. Ogni capitolo dell’avventura ha numerosi segreti da trovare, ma la scoperta di questi segreti non garantisce essenzialmente nulla di nuovo all’esperienza, fattore che può portare il giocatore a ignorarne la ricerca e proseguire velocemente fra gli scenari.
È proprio la velocità dell’esperienza a caratterizzare ulteriormente Neva. Escludendo la ricerca dei vari e inutili segreti, la poesia di Nomada Studio è piuttosto ermetica, offrendo un massimo di circa 4 ore di gioco. Per un titolo indie di piccole dimensioni non ci aspettavamo sicuramente decine e decine di ore, ma qualche capitolo in più non avrebbe fatto male alla longevità di Neva, che manca perciò anche di rigiocabilità.
La profondità di Neva non è quindi da ricercarsi nella complessità della mappa o del combattimento, ma piuttosto nell’esperienza estetica sempre al centro dell’attenzione.
A questo proposito, va sicuramente ricordata la collaborazione di Berlinist per la realizzazione delle colonne sonore. Gruppo musicale di Barcellona che aveva già collaborato per GRIS e che, anche questa volta, riesce a cogliere perfettamente l’atmosfera del gioco.
Inverno
Dove Neva non riesce a convincerci è in alcuni dettagli fotografici e di illuminazione. Le ambientazioni, coloratissime e sempre molto evocative, spesso presentano elementi ambientali che sono quasi d’intralcio all’esperienza di gioco.
Alba può arrampicarsi sulle pareti adornate da piccoli fiori bianchi, ma spesso l’ambientazione è talmente bianca e illuminata, che è difficile accorgersi di dove questi fiori siano. Allo stesso modo, alcuni capitoli particolarmente cupi sembrano gestire troppo superficialmente ombre, nebbie e oscurità, facendoci spesso colpire da nemici quasi invisibili.
A questa difficoltà va aggiunta la distanza dell’inquadratura. In alcune sezioni platform del gioco, la visuale è estremamente distante e bisogna sforzarsi per vedere tutti gli elementi ambientali che contribuiscono al gameplay. Sembra che il team di sviluppo abbia preferito concentrarsi molto sulla realizzazione di splendidi scenari, tralasciando forse alcuni accorgimenti che avrebbero reso più fluido un gameplay di natura diversa da quello che GRIS ci presentava.
… E ancora Primavera
In Neva, lo scorrere delle stagioni rappresenta un continuo ciclo vitale che porta novità, rischi, cambiamenti, morte e rinascita. In questa esperienza rivoluzionaria quanto consueta, Nomada Studio si è gettato interamente, cercando di reinventare e sperimentare sulle basi del passato. Ci sentiamo di dire che per certi aspetti l’evoluzione è stata un successo, soprattutto grazie all’introduzione di combattimenti perfettamente in sintonia con l’esperienza di gioco, già consolidata grazie alle convincenti ispirazioni estetiche.
D’altro canto, anche la narrazione di Neva ci insegna che qualcosa deve essere abbandonato per evolvere. La forse eccessiva attenzione per gli scenari ha impedito una completa integrazione delle meccaniche platform e di combattimento nel gioco, che pur rimanendo assolutamente godibili e spesso memorabili (soprattutto nelle battaglie con i boss), mancano ancora di alcuni dettagli che le avrebbero rese impeccabili. L’abbandono è stato piuttosto effettuato in termini di longevità, scelta che può far storcere il naso a molti giocatori.
Ricordiamo che Neva sarà disponibile a partire dal 15 ottobre 2024 sul Nintendo eShop al prezzo di 19,99 euro. Il titolo di Nomada Studio sarà acquistabile allo stesso prezzo anche su Steam, Xbox e PlayStation Store.
Voto: 7.5
Narrativa silenziosa ed efficace
Combattimenti convincenti anche se semplici
Esperienza dolce, profonda e rilassante
Visuale a volte problematica
Illuminazione degli scenari non sempre convincente
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