Dopo il successo riscontrato su Apple Arcade, finalmente Fantasian Neo Dimension approda anche su console regalandoci un’esperienza che guarda al passato e ai grandi classici del genere; del resto è stato creato dal papà di Final Fantasy.
Hironobu Sakaguchi ci regala un titolo che riprende i canoni più classici dei JRPG e questo risulta sia un punto di forza sia un suo limite, ma nel complesso si è rivelato un’avventura piacevole e dai toni fiabeschi che abbiamo potuto apprezzare su Steam Deck.
Salviamo il mondo
Realizzato da Mistwalker e pubblicato proprio da Square Enix, Fantasian Neo Dimension ci mette nei panni di Leo, giovane affetto da amnesia che si ritrova suo malgrado in un mondo dominato dalle macchine. Due automi lo aiuteranno a ritornare nel suo mondo d’origine, dove però le macchine stanno iniziando a corrompere e fagocitare l’ambiente naturale mettendo in pericolo le vite degli abitanti.
L’incipit del gioco è forse l’elemento meno convincente, proprio a causa del suo affidarsi a personaggi e situazioni che si rifanno a dei cliché del genere. Ecco quindi che ci troviamo di fronte a personaggi come Kina, fanciulla determinata e dall’oscuro passato, o Cheryl, principessa ribelle del Regno di Vibra e altri soggetti che potremo reclutare nel corso dell’avventura e che fortunatamente risultano ben scritti e necessitano del loro tempo per sbocciare ed essere apprezzati.
Sorte meno fortunata quella di Van the Malevolent, antagonista principale in cerca di misteriosi artefatti sparsi per il mondo che però risulta meno approfondito rispetto ai personaggi principali. Ci troviamo comunque di fronte a un’avventura corale e godibile che, nel passaggio su console, beneficia anche del doppiaggio sia in lingua inglese che giapponese; tuttavia mancano totalmente i sottotitoli in italiano mentre sono disponibili solo quelli in inglese.
Mostri in tasca
Punto di forza di Fantasian Neo Dimension è il suo sistema di combattimento che, pur basandosi sempre sugli incontri casuali, introduce una meccanica molto interessante chiamata Dimengeon. In pratica il nostro protagonista entra in possesso di questo particolare artefatto che ci permette di evitare gli scontri con i mostri già affrontati in una determinata zona e li intrappola in una sorta di dimensione parallela.
Il numero massimo di mostri che possiamo spedire in questa dimensione è di trenta e sta al giocatore scegliere quando e come affrontarli. Ci viene data la possibilità di accedere in qualsiasi momento a questa sorta di dimensione portatile, in modo da esplorare più liberamente gli ambienti o scontrarsi con più nemici in contemporanea e guadagnare grandi quantità di punti esperienza.
La scelta di riempire il Dimengeon fino al limite della sua capienza è una scelta sia remunerativa che pericolosa visto che i nemici vanno affrontati tutti assieme, magari sfruttando le abilità speciali dei compagni.
Salendo di livello i personaggi sbloccano nuove tecniche e alcune di esse prevedono la possibilità di scegliere la traiettoria di ogni colpo, in modo da attaccare più nemici nello stesso momento. A queste si aggiungono abilità di supporto che consento di rubare oggetti, curare il party o concedere buff temporanei.
Successivamente ad alcuni eventi di trama è possibile sbloccare anche degli alberi delle abilità più complessi per i personaggi che sembrano ricordare il sistema della Sfereografia utilizzato in Final Fantasy X e, ultima ma non ultima, la possibilità di utilizzare le temibili tecniche Tension.
Mondo in miniatura
Un altro dei punti di forza del titolo è la sua direzione artistica. I personaggi e i nemici sono realizzati digitalmente, ma si muovo in ambienti che altro non sono se non dei diorami realizzati a mano. La digitalizzazione di questi sfondi e la sovrapposizione degli elementi tridimensionali crea un fantastico contrasto che dona dei toni fiabeschi a tutta l’avventura, anche se meno elegante è l’interfaccia dei menù che tradisce l’origine mobile del gioco.
Steam Deck regge il titolo senza nessun problema, regalandoci un’ottima esperienza sia in modalità portatile che in modalità docked utilizzando un adattatore per collegarla al televisore, permettendoci di apprezzare anche il lavoro svolto sui personaggi, mentre rimane qualche incertezza nei movimenti quando si cambia inquadratura.
Ad accompagnarci nel nostro viaggio ci pensa poi la colonna sonora realizzata dall’immenso Nobuo Uematsu che crea tracce perfette e che ben si adattano a un titolo che si ispira ai vecchi Final Fantasy; inoltre in questa versione è possibile sostituire le musiche originali con quelle di altri capitoli dell’epopea realizzata da Square Enix.
In sostanza Fantasian Neo Dimension è un titolo che si rivolge al passato guardando verso il futuro. La mano di Hironobu Sakaguchi c’è e si vede anche se un approfondimento maggiore per alcuni personaggi sarebbe stato più apprezzato. Visivamente il contrasto diorama/digitale è vincente e regala un’esperienza fiabesca affiancata da musiche d’eccezione.
Tuttavia pur con le sue meccaniche interessanti parliamo di un gioco he tradisce la sua natura di prodotto pensato per dispositivi mobili e il suo prezzo di 49,99€ su Steam, e che su Nintendo Switch sale di altri dieci euro, ci sembra eccessivo per una conversione che avrebbe potuto osare di più.
Voto: 7.5
Visivamente affascinante e fiabesco
Il Dimengeon è una meccanica interessante
Manca l’italiano
Prezzo eccessivo
Cosa ne pensi? Facci sapere la tua sulla nostra chat Telegram, sul Forum o sui canali Social!