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Rumor e aspettative: Pokémon 2019 è il nuovo Breath of the Wild?

Fra un rumor e l’altro emergono paragoni importanti per il futuro Pokémon 2019, che è bene chiarire e ridimensionare per calibrare al meglio le aspettative.

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   · 11 min lettura Giochi Rubriche
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Premessa iniziale doverosa per coloro che non si sono semplicemente fermati al titolo: l’articolo in sé parte da un rumor nemmeno tanto vecchio, ma a prima vista esagerato, e lo utilizza come pretesto per parlare di cosa voglia dire accostare un gioco a The Legend of Zelda: Breath of the Wild e di cosa possiamo effettivamente aspettarci da Pokémon 2019 e dall’ottava generazione.

Fatta la doverosa ma necessaria premessa, prima ancora di parlare del rumor, bisogna spendere qualche parola su King Zell, un nickname che a qualcuno potrebbe risultare familiare. Fu proprio lui, insieme a Emily Rogers, a parlarci della presentazione a porte chiuse di Pokémon Let’s Go: Pikachu ed Eevee sul rinomato forum di ResetEra.

Sappiamo davvero poco sull’utente in questione, motivo per cui eviteremo di chiamarlo insider: non è assolutamente da considerarsi come fonte ufficiale, sebbene in poco più di un anno e diversi mesi dalla sua iscrizione si sia costruito una bella reputazione. Il leaker in questione è risultato sempre più attendibile grazie alle sue anticipazioni di eventi ed annunci come l’approdo di The World Ends with You su Nintendo Switch oppure l’annuncio di Animal Crossing nel Nintendo Direct dell’ultimo settembre.

Insomma, a costo di sembrare ripetitivi, specifichiamo ancora una volta di come si tratti semplicemente di qualcuno con una buona reputazione che si è costruita nel tempo, che sembra sapere di cosa stia parlando, ma di cui non sappiamo niente, per cui le sue affermazioni che vanno prese come semplici rumor e non dichiarazioni ufficiali.

Ora che sappiamo con chi abbiamo a che fare, possiamo entrare nel vivo del rumor: lo scorso 29 dicembre, sempre su ResetEra, è stato aperto un nuovo thread dedicato ai First Party Nintendo, che a quasi un mese di distanza dalla sua creazione ha raccolto oltre 220 pagine di commenti. All’interno di questa discussione, è stato stilato il resoconto del 2018 di Nintendo, con tanto di analisi sull’attività dei vari team di sviluppo. Inutile dire che la discussione è ovviamente diventata una raccolta di pensieri, speranze e aspettative per il 2019 di tutti gli utenti che si stavano godendo le festività natalizie.

Spostiamoci ora avanti di qualche giorno: 3 gennaio. Il nostro King Zell fa la sua apparizione all’interno della discussione, stuzzicando l’attenzione di chi stava partecipando con messaggi allusivi a eventuali nuovi giochi della serie The Legend of Zelda, creando da solo i presupposti per accennare che potesse esserci un “nuovo Breath of the Wild” in uscita il prossimo anno.

Chi stava partecipando alla discussione manifesta tutta la sua sorpresa in seguito a una dichiarazione del genere e ovviamente, visto il contesto in cui è stata lanciata, gli utenti iniziano a discutere su quanto appena dichiarato per circa sei ore. Questo finché King Zell, rispondendo a una domanda su Pokémon 2019 sconnessa dal resto, sorprende tutti chiarendo che il sopracitato messaggio era riferito ai nuovi giochi Pokémon per Nintendo Switch.

Verrà poi chiarito dallo stesso Zell qualche messaggio dopo di come si tratti di un’informazione da lui reperita prima dell’E3 dello scorso anno, dicendo che i ragazzi di Nintendo ne parlavano con molto hype, definendolo come un “BOTW tier game“. Il leaker aggiunge successivamente che Pokémon 2019 sarà il prossimo grande passo per il franchise, proprio come Breath of the Wild lo è stato per quello di Zelda, considerando che gli sviluppatori che si sono presi più tempo per dare ai giocatori qualcosa di più grande.

In verità, non è la prima volta che King Zell rilasciava affermazioni di questo tipo, come ci ricorda anche un altro utente, già ai tempi della sopracitata conferenza che avrebbe annunciato i titoli della serie Let’s Go. Allora, però, l’attenzione era fin troppo focalizzata su altro e quindi sia il primo che il secondo messaggio di questo tipo sono finiti per essere dimenticati.

A minare l’affidabilità di quanto appena dichiarato, però, interviene Joe Merrick, webmaster di Serebii che, con dati e tempistiche alla mano, confuta un precedente messaggio di Zell in cui affermava come l’ottava generazione sarebbe stata originariamente programmata per il 2018 e poi rimandata per dar più tempo a Game Freak di sviluppare il gioco. Anche Jon Cartwright di GameXplain, registrato su ResetEra sotto lo pseudonimo di Jonneh, afferma che Let’s Go era in programma per il 2018 fin da quando era stato annunciato l’approdo di Pokémon su Nintendo Switch, escludendo che il rilascio dell’ottava generazione potesse essere fissato al 2018.

La discussione si chiude con Zell che afferma che comunque il ragazzo con cui aveva parlato lavorava direttamente con Nintendo, mentre sia Merrick che Cartwright ridimensionano quanto detto dall’utente, cercando di riportare tutti con i piedi per terra e a non farsi aspettative esagerate, com’è giusto che sia. Sebbene i precedenti e la reputazione di King Zell inizialmente potevano sembrare una più che valida garanzia, il confronto con altre personalità del settore ha lasciato spazio a qualche dubbio.

Ora che abbiamo visto e riassunto nella maniera più ordinata possibile quanto successo non discuteremo dell’attendibilità del rumor, poiché non possiamo dimostrarne la veridicità o la falsità in maniera assoluta. Ciò che possiamo fare è prenderne atto e portare alla vostra attenzione qualche spunto di riflessione.

Che cosa si intende esattamente per gioco “Botw tier”?

Potremmo tradurre questa espressione come “al livello di Breath of the Wild” il che, come detto da molti anche nella stessa discussione, può significare davvero tante cose.

The Legend of Zelda: Breath of the Wild è stato un capitolo rivoluzionario, non solo per la serie di Zelda ma per tutto il mondo videoludico. Apprezzatissimo sia dalla critica che dai giocatori, etichettato come il miglior videogioco di sempre, e divenuto ben presto un’espressione per indicare un videogioco che rasenta la perfezione sotto quasi ogni aspetto: ormai è diventato un onore esserne accostati, alzando le aspettative dei fan anche se il confronto potrebbe non reggere minimamente.

Essere un gioco “al livello di BoTWpuò quindi significare tutto e niente: potrebbe essere un gioco rivoluzionario per la saga, un gioco curato nei minimi dettagli, acclamato dalla critica, apprezzato dalla maggior parte dei fan, introdurre meccaniche mai pensate prima… Oppure più semplicemente potrebbe introdurre ciò che ogni fan Pokémon sogna in questo momento: un gioco open world o con telecamera libera.

Non tutti gli open world sono uguali, basti pensare alle differenze tra Breath of The Wild, Super Mario Odyssey e Xenoblade Chronicles 2: l’ultimo capitolo di Zelda è l’unico dei tre che può vantare una mappa open world, mentre le avventure di Mario avvengono in un mondo open map. Xenoblade Chronicles 2, invece, è un perfetto anello di congiunzione fra i due, con un mondo a metà fra l’open world e l’open map.

Tornando a parlare di Pokémon, invece, possiamo provare ad applicare tutti i vari significati che l’espressione “BoTW tier” può avere, immaginando come il brand possa mutare a seconda della declinazione di questa definizione.

Pokémon 2019 come rivoluzione del brand

Ipotesi più plausibile, dopo tanti anni il brand torna su una console a schermo singolo, di gran lunga migliore e più potente del Nintendo 3DS, che negli ultimi giochi aveva mostrato di aver superato ampiamente il suo limite tecnico.

Rivoluzione, come evoluzione, non è per forza un concetto legato al mero nuovo hardware. I desideri di chi voleva un gioco Pokémon più aperto, con una mappa esplorabile in tre dimensioni anche grazie all’aiuto della telecamera mobile potrebbero realizzarsi e, per alcuni, rivelarsi una vera e propria rivoluzione se è vero che, dati alla mano, la maggior parte dei giocatori Pokémon gioca solo a Pokémon, non sapendo come si possa gestire un mondo più aperto e con una telecamera libera.

Rivoluzione non significa un nuovo Let’s Go, che è stato oggettivamente un gioco rivoluzionario per il brand. Infatti, The Pokémon Company e Game Freak hanno già chiarito più volte come Pokémon 2019 sarà un gioco classico.

Il concetto di rivoluzione potrebbe anche riguardare il gameplay, con importanti cambiamenti nel sistema di lotte aggiungendo di nuove meccaniche che non ci aspettiamo, al pari delle Mosse Z o delle megaevoluzioni. Questo non significherebbe obbligatoriamente abbandonare il genere lo strategico a turni in favore di un genere più action, come si vociferava circa un anno fa, o un gameplay che favorisce la capacità di pensiero rapida tramite ATB (Active Time Battle) come erano i vecchi Final Fantasy, poiché una nuova meccanica non andrebbe necessariamente a sostituire le precedenti.

Pokémon 2019 come ritorno alle origini

Non inteso come sesto ritorno a Kanto, ma come anti-rivoluzione. Quello avvenuto in settima generazione è stata una vera e propria innovazione del mondo Pokémon: dopo 20 anni di Palestre e delle Medaglie, siamo rimasti sorpresi dall’introduzione del Giro delle Isole e delle quattro prove. Un ritorno alla origini potrebbe significare ritornare al meccanismo delle Palestre. Dopotutto, è stata proprio Game Freak ad affermare che Pokémon 2019 sarà un titolo più “classico“.

Ritorno alle origini può anche essere reset di gameplay, non nel senso di mappa nuovamente a griglie e nemmeno un passo indietro fino all’assenza di differenza di mosse fisiche e speciali prima della quarta generazione. Potremmo aspettarci un reset di gameplay inteso come nessuna meccanica nuova aggiunta, con quelle aggiunte nelle ultime due generazioni messe un po’ in disparte, magari nel postgame, o addirittura dimenticate.

Ritorno alle origini inteso anche come nuovo anno zero, come avvenne per Unima. La quinta generazione è passata, nel giro di qualche anno, da essere la generazione più odiata di sempre a quella più amata di sempre, proprio per via della boccata di aria fresca dovuta a un reset totale dell’universo di gioco. La regione conteneva solo nuovi Pokémon per tutta la storia principale, animata da soli nuovi personaggi a eccezione di qualche comparsa relegata al post-Lega.

Pokémon 2019 come evoluzione

Un brand per affermarsi come il più grande del mondo e sopravvivere per oltre venti anni ha un continuo e costante bisogno di rinnovarsi ed evolversi, aggiornarsi e rimodernarsi costantemente, attirare nuova gente suscitandone interesse e contemporaneamente cercare di non scontentare chi è salito sulla barca cinque, dieci o venti anni fa.

Sappiamo benissimo che purtroppo è impossibile accontentare tutti, quindi qualcuno per strada si perderà sempre, e anche chi questi giochi li crea è sicuramente conscio di questo, ma ciò non significa non provarci e non evolversi.

Nel corso degli anni, giocandoli man mano che escono, non ci si accorge delle piccole evoluzioni che i vari titoli hanno. Ci si concentra solo sulle loro grandi innovazioni, come le sopracitate megaevoluzioni, e mai sulle piccole migliorie di cui ci accorgiamo dopo molto tempo. Basti prendere un qualsiasi gioco di Sinnoh per rendersi conto di tutte le migliorie passate in sordina, ma che sono il risultato di anni e anni di lavoro: ritmo di gioco, varietà di Pokémon, gestione dell’inventario, delle mosse, dei Pokémon in squadra e nei box.

Innovare il gameplay senza stravolgerlo, pur mantenendo un filo conduttore con i giochi precedenti, è quanto di più complesso ci possa essere. L’aggiunta di un nuovo tipo, nuove meccaniche, maggiore controllo sulle statistiche, una mappa aperta e la telecamera libera sono tutti meccanismi di gameplay che possono essere considerati sia come evoluzione naturale di meccaniche già precedentemente inserite, sia come vere e proprie aggiunte e innovazioni rivoluzionarie.

Evoluzione anche di trama, perché no? Ci è stato dimostrato che, volendo, è possibile costruire qualcosa di unico, originale, anche solo legato a un solo personaggio: basti pensare al percorso intrapreso da N a Unima, ma anche alla più dimenticata Matière di Luminopoli. Si tratterebbe di realizzare qualcosa che, ancora una volta, sia in grado di essere compresa in un modo dai nuovi fan e dai più piccoli, e in un altro da chi mastica Pokémon da più tempo, senza obbligatoriamente dover snaturare e rendere per forza più matura la trama.

Cosa possiamo o dobbiamo aspettarci, quindi, da Pokémon 2019?

Come avevamo anticipato, dire che Pokémon 2019 sarà un gioco “al livello di Breath of the Wild” può significare tutto e niente, lo abbiamo appena visto e potremmo ancora andare avanti facendo ulteriori esempi, parlando del comparto tecnico, grafico e stilistico. Quanto scritto in questo articolo mira ad analizzare dei possibili scenari per calibrare le nostre aspettative future.

Non è sbagliato avere alte aspettative. Anzi, è fisiologico e naturale sperare che il gioco che si aspetta da così tanto tempo sia fatto beneÈ giusto aspettarsi un bel gioco, ma non è giusto avere aspettative distorte dalle parole di un anonimo su Internet, perché è più facile rimanerne delusi. Vale per questo come per qualsiasi altro rumor, leak o presunto leak che apparirà da qui ai prossimi undici mesi: non createvi false aspettative, alte o basse che siano, se non da quelle che sono le fonti ufficiali. E le fonti ufficiali per ora sono state in silenzio se non per piccole e poche dichiarazioni che possiamo considerare di routine.

Per quanto ci riguarda, ci troviamo abbastanza in linea con coloro che affermano di stare con i piedi per terra: quanto detto sopra è un’informazione che va assimilata e su cui bisogna andare oltre, per poi ripescarla eventualmente solo con il gioco fra le mani. Bisogna essere consapevoli di quanto detto, ma allo stesso tempo consci che non si hanno certezze, calibrando così le aspettative nella maniera più consona: sperando in un bel gioco.

Dopotutto più si è con i piedi per terra, più sarà bello volare.

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