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PokéQuark: Farfetch’d e l’inseparabile gambo di porro

In questo appuntamento di PokéQuark esploreremo tutte le curiosità e i segreti più nascosti di Farfetch’d, compreso il rapporto con l’inseparabile gambo!

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Spesso le apparenze ingannano. Nonostante un aspetto abbastanza ordinario e pur senza essere mai stato al centro della scena nei giochi o nella serie animata, Farfetch’d è sicuramente uno dei Pokémon più iconici e riconoscibili della serie. Far parte dell’amatissima prima generazione aiuta, ma non è sufficiente per giustificare la sua popolarità. Il misterioso rapporto con il gambo che porta sempre con sé, poi, merita ben più di un semplice approfondimento.

pokéquarkBentornati a PokéQuark: giunta al suo quattordicesimo appuntamento, questa rubrica è ormai diventata un vero e proprio classico di Pokémon Millennium. L’edizione dedicata al Pokémon Selvanatra si discosterà un po’ dallo schema abituale, in modo da permetterci di esplorare al meglio tutte le caratteristiche e le peculiarità di questa insolita creatura tascabile. Spicchiamo quindi il volo e godiamoci una panoramica inedita su un Pokémon più unico che raro.

Farfetch’d

Carta d’identità

farfetchdFarfetch’d è una creatura tascabile di tipo Normale/Volante. È stato introdotto in prima generazione e il suo numero identificativo sul Pokédex Nazionale è il #083. Ha un piumaggio di colore prevalentemente marroncino, con l’eccezione del ventre, che è completamente bianco. In fronte presenta un curioso motivo nero a forma di V, che ricorda vagamente delle sopracciglia. Il suo aspetto è estremamente simile a quello di un’anatra: nelle prime espansioni del GCC, infatti, è stato identificato proprio come “Pokémon Anatra”.

Anche se Farfetch’d è una delle creature tascabili che assomigliano di più a un animale, il suo aspetto ha sempre suscitato curiosità e non è mai stato considerato insipido o scontato. Nel 2016 il portale d’informazioni IGN pubblicò la discussa classifica dei 10 Pokémon più banali di sempre: al primo posto figurava Ducklett, un anatroccolo azzurro, mentre metà della classifica era occupata da creature tascabili di Kanto. Ovviamente, il Pokémon Selvanatra non era nemmeno menzionato. Proviamo a scoprire cos’è che lo rende così misterioso e affascinante.

Origine del nome

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Artwork ufficiale in prima generazione

La localizzazione del Pokémon Selvanatra nei diversi Paesi del mondo è una delle più particolari e interessanti in assoluto. Il nome col quale siamo abituati a conoscerlo, che rimane identico in inglese e in spagnolo, deriva da far-fetched, termine anglofono che significa “inverosimile, inattendibile”. Forse il suo nome è anche un omaggio a fetch, vocabolo che indica il classico gioco del riporto, nel quale i cani rincorrono un bastone e lo riconsegnano al padrone. Questo termine potrebbe far leva sulla simbiosi che esiste tra la creatura tascabile e il suo amatissimo gambo.

In Giappone, invece, Farfetch’d è conosciuto come カモネギ (Kamonegi), vocabolo composto dai termini kamo (anatra) e negi (porro). Il suo nome potrebbe anche rappresentare l’abbreviazione del celebre modo di dire nipponico “Kamo ga negi wo shotte kuru” (un’anatra porta con sé il porro), che si usa per indicare l’ottenimento di una cosa che può tornare utile senza averla cercata. In francese il suo nome è Canarticho, dalle parole canard (anatra) e artichaut (carciofo), mentre in tedesco Farfetch’d è conosciuto come Porenta, dall’unione dei termini porree (porro) ed ente (anatra).

Anche dall’altra parte del mondo il nome del Pokémon Selvanatra è sempre composto dall’unione delle parole “anatra” e “porro”: solo il suo nome in lingua inglese fa eccezione! In cinese mandarino Farfetch’d si chiama 大蔥鴨 (Dàcōngyā), mentre in cinese cantonese 火蔥鴨 (Fóchūngngaap). Il coreano, invece, rende piena giustizia al piccolo volatile di Kanto, che in quel Paese è conosciuto come 파오리 (Paori), un termine semplice, bello e musicale che presenta una curiosa assonanza con l’italiano “porri”.

Linea evolutiva

linea evolutiva farfetchdEsclusi i leggendari, Farfetch’d è uno dei pochissimi Pokémon di prima generazione a non avere nessuna evoluzione, pre-evoluzione o megaevoluzione. Le altre creature tascabili di Kanto che condividono questa peculiarità sono Pinsir, Lapras, Tauros e Ditto. Curiosamente, agli albori della serie in molti credevano che il Pokémon Selvanatra avesse non una, ma ben due evoluzioni, che tra l’altro erano completamente diverse da lui. Ma andiamo con ordine.

Poco dopo la messa in onda in TV della celeberrima prima serie dell’anime, uscì nelle edicole l’album di figurine Merlin dedicato alle creature tascabili. Il raccoglitore conteneva al suo interno gli spazi per inserire le figurine di tutti i primi 151 Pokémon, accorpati in base alla loro linea evolutiva. A sorpresa, secondo quelle figurine Farfetch’d avrebbe dovuto essere la pre-evoluzione di Doduo e Dodrio! Ricordiamo che l’album in questione è ufficiale ed è stato approvato direttamente da Nintendo.

Molto probabilmente, in questo caso è avvenuto un semplice errore di distrazione, causato dalla pecurità del Pokémon Selvanatra. Numericamente, infatti, Farfetch’d è la prima creatura tascabile del Pokédex a non avere una famiglia evolutiva. I curatori dell’album, così come i controllori della grande N, probabilmente sono stati tratti in inganno da questo dettaglio e dalla vaga somiglianza con Doduo e Dodrio, che condividono con lui il doppio tipo Normale/Volante.

farfetchd doduo dodrioAndando oltre le apparenze, però, si scoprono numerose similitudini tra Farfetch’d e i due Pokémon multitesta. Tutti e tre hanno lo stesso doppio tipo e, contro ogni logica, tutti e tre possono imparare Volo: il Pokémon Selvanatra è troppo piccolo e leggero persino per trasportare un bambino mentre gli altri due, beh, semplicemente non hanno le ali. Ma esistono anche altre similitudini che li accomunano.

Curiosamente, c’è una progressione incredibilmente regolare nei valori di altezza e di peso tra le tre creature tascabili. Farfetch’d è alto 80 centimetri, ovvero 60 centimetri in meno di Doduo, mentre il Pokémon Triuccello lo supera di un metro esatto. Il Pokémon Selvanatra, poi, pesa 15 chilogrammi; Doduo ne pesa 39,2 mentre Dodrio raggiunge gli 85,2 kg. Anche in questo caso la progressione è molto lineare e, almeno sotto questo punto di vista, perfettamente logica.

A onor del vero, oltre alle indubbie analogie dobbiamo anche considerare le enormi differenze stilistiche che separano Farfetch’d dai due Pokémon multitesta. È vero che Game Freak ci ha abituato con evoluzioni apparentemente slegate tra loro, come per esempio Remoraid e Octillery, però in questo caso il Pokémon Selvanatra è semplicemente un corpo estraneo rispetto a Doduo e Dodrio. Le similitudini fra i tre esistono, ovvio, ma quelli della Merlin ci avevano creduto… decisamente troppo!

madame
Madame – fan art di Tomycase

A dirla tutta, circa un anno fa abbiamo scoperto che Farfetch’d si sarebbe dovuto evolvere sul serio. Nella beta di Pokémon Oro riscoperta nel 2018, infatti, era presente Madame, la mancata evoluzione del Pokémon Selvanatra! Curiosamente, la strana Madame è stata anche protagonista di un simpatico video di Cydonia dedicato alla beta. Questa creatura tascabile era ispirata alla figura di una maîtresse: sul viso aveva una voglia nera a forma di maschera veneziana e inoltre, nel suo artwork di gioco, la posa dell’ala sinistra simulava il gesto di un baciamano. Ma il particolare più incredibile era un altro.

Il gambo di Farfetch’d, infatti, nella sua evoluzione assumeva le sembianze di una vera e propria bacchetta, con la quale Madame avrebbe potuto “domare” i suoi avversari. E non solo. Per ovvie ragioni, Nintendo decise di scartare questa bizzarra evoluzione, condannando di fatto il Pokémon Selvanatra a rimanere senza una famiglia evolutiva. Forse, col senno di poi, alla fine è stato meglio così. In ogni caso, mai dire mai. Sarebbe davvero bello, dopo tutto questo tempo, vedere una vera evoluzione per Farfetch’d. O no?

Il gambo: una questione di vita o di morte

artwork farfetchdIl mistero più impenetrabile che avvolge il piccolo volatile di Kanto non riguarda però la sua (mancata) famiglia evolutiva. È un elemento decisamente più semplice e immediato da notare, ma non per questo facile da comprendere: il suo gambo. Ogni Farfetch’d porta sempre con sé un gambo di porro, di cipolla o di scalogno. A prima vista questo può sembrare un dettaglio banale, quasi insignificante. Niente di più sbagliato.

Il ramoscello può essere scambiato per una semplice arma o per una sorta di “coperta di Linus”, ma la realtà che si nasconde dietro quest’oggetto è ben più complessa di quel che appare. In ogni caso, fin dai primissimi giochi è specificato che Farfetch’d si serve del porro o della cipolla proprio per attaccare e per difendersi. Ecco la sua descrizione in Pokémon Rosso e Blu:

Il ramoscello verde di cipolla che brandisce è la sua arma, che usa come spada

In Pokémon Giallo, invece, si fa riferimento alla rarità della creatura tascabile, ipotizzando addirittura un possibile rischio d’estinzione:

Vive nei canneti ma si vede molto raramente, quindi si pensa che sia in via di estinzione

A partire dalla seconda generazione, più precisamente in Pokémon Oro, viene enfatizzato l’attaccamento di Farfetch’d ai suoi amatissimi gambi:

Se qualcuno disturba la crescita dei gambi per lui così preziosi, lo blocca usando il suo come un’arma

Paradossalmente, scopriamo che il Pokémon Selvanatra può mettere a repentaglio il suo amatissimo gambo per difendere la crescita degli altri. Il ramoscello che tiene con sé non è insostituibile, però è fondamentale averne sempre uno, come specificato in Pokémon Argento:

Se mangia il gambo che porta con sé per le emergenze, corre alla ricerca di un altro gambo

In questa descrizione si fa cenno a un fatto davvero curioso: in caso di emergenze, Farfetch’d può arrivare a mangiarsi il suo gambo. In ogni caso, è fondamentale per lui non rimanere mai senza. In Pokémon Rosso Fuoco si prova a dare una prima spiegazione alla funzione dello stelo, anche se ci sono alcune inesattezze:

Si sposta sempre tenendo un gambo con il becco. Gli serve per costruire il nido

Il piccolo volatile di Kanto non tiene sempre il ramoscello con il becco, anzi: persino nell’illustrazione ufficiale lo tiene con un’ala. Grazie a questa descrizione, comunque, scopriamo che il Pokémon Selvanatra si serve del gambo per costruire il nido: un particolare davvero curioso se pensiamo al suo carattere burbero e scontroso.

farfetchdCon l’avvento della quarta generazione arriviamo finalmente a capire l’importanza del ramoscello. La descrizione del Pokédex di Pokémon Diamante e Perla, ripresa pari pari anche in Pokémon Platino, non lascia spazio a dubbi:

Non può vivere senza lo stelo che tiene con un’ala. Lo difende dagli attacchi a costo della vita

Quest’affermazione molto netta chiarisce una volta per tutte l’importanza del gambo per Farfetch’d. Resta ancora da capire il motivo di tutto questo: perché il Pokémon Selvanatra non può vivere senza uno stelo? Abbiamo scoperto che si serve del ramoscello come arma e che lo utilizza anche per costruire il nido, però non è sufficiente per giustificare un simile attaccamento.

Fortunatamente, il Pokédex di Pokémon: Let’s Go riesce a chiudere il cerchio, evidenziando un aspetto che era già emerso in Pokémon Giallo ma non aveva ricevuto sufficiente attenzione. Ecco la descrizione del raro volatile presente nei giochi usciti lo scorso novembre su Nintendo Switch:

Vivono nei canneti, un tipo di habitat che sta diventando sempre più raro. Per questo si pensa che anche il numero di Farfetch’d sia diminuito

Ora, forse, è tutto un po’ più chiaro. Il raro volatile di Kanto vive in un habitat che sta scomparendo, inoltre non dispone nemmeno di una grande forza o di una particolare abilità. E, come abbiamo visto, non può nemmeno evolversi. Per questo motivo il gambo rappresenta la sua stessa sopravvivenza, la sua arma, il suo nido: senza, è semplicemente perduto.

In questo modo trovano finalmente una spiegazione l’attaccamento feroce di Farfetch’d con il suo ramoscello e l’importanza di portarne sempre uno con sé. Il gambo quindi non è solo una spada e un utilissimo strumento per costruirsi il futuro, ma rappresenta l’unico mezzo di cui il Pokémon Selvanatra dispone per salvarsi dall’estinzione. Il gambo di porro è il simbolo della sua stessa vita.

Ormai sono passati oltre vent’anni dal debutto dei primi titoli della serie principale e, anche se il numero di esemplari è diminuito e ormai è sempre più raro avvistarne uno, Farfetch’d non si è ancora estinto. I canneti nei quali vive si stanno diradando sempre di più e anche i gambi più belli probabilmente scarseggiano, ma il piccolo volatile di Kanto ha sicuramente l’astuzia e la tenacia necessaria per cavarsela al meglio e uscirne vincitore. Sempre col suo amato porro.

Curiosità

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  • Il Pokémon Selvanatra è stato il primo mostriciattolo tascabile noto per essere mangiato dalle persone. Nel corso della prima stagione dell’anime, infatti, viene specificato che Farfetch’d è molto raro perché in passato la sua carne era estremamente ricercata. Fino alla settima generazione il piccolo volatile di Kanto era l’unica creatura tascabile con questa peculiarità, finché il Pokédex di Alola non ha svelato che la stessa sorte è toccata anche a Slowpoke e Sharpedo.
  • Farfetch’d è l’unico Pokémon ad avere un apostrofo nel nome.
  • Il suo totale delle statistiche, pari a 377, non è condiviso da nessun’altra creatura tascabile.
  • Negli storici titoli Pokémon Rosso e Blu, l’unico modo per ottenere un Farfetch’d era accettare lo scambio proposto da un Allenatore di Aranciopoli, che in cambio del raro volatile chiedeva un comune Spearow. Nei giochi in lingua italiana il Pokémon Selvanatra era soprannominato Duccio ed era impossibile restituirgli il suo vero nome, dal momento che l’apostrofo non era compreso fra i caratteri disponibili.
  • Anche se non tiene con sé lo strumento Gambo, Farfetch’d viene sempre rappresentato assieme all’inseparabile porro negli sprite dei giochi.

walk this wayCon queste simpatiche chicche siamo infine giunti al termine della nostra rubrica. Speriamo che questo PokéQuark sia riuscito a far luce sulle caratteristiche di Farfetch’d che ancora non conoscevate e, magari, vi permetta di apprezzarlo ancora meglio. Ma non esagerate, perché lui, in fondo, ha occhi solo per il porro. O per la cipolla, dipende dai gusti.

 

Si ringrazia Simone Pezzulla per le traduzioni riguardanti i termini giapponesi e il modo di dire legato al nome di Farfetch’d. Per raggiungere la sua pagina Facebook specializzata in traduzioni, cliccate qui.

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