Redazione
La notizia è sulla bocca di tutti: l’uscita di Metroid Prime 4, uno dei titoli per Nintendo Switch più attesi, è stata ritardata. Il motivo? I risultati raggiunti dal team di sviluppo non corrispondono agli standard che Nintendo si aspetta da un sequel della serie Metroid Prime. Ecco il video in cui Shinya Takahashi, membro della Nintendo Software Design & Development, annuncia la decisione della grande N:
Dalla pubblicazione di questo video era inevitabile scaturissero una miriade di reazioni dal web, a partire dagli addetti ai lavori, tra cui Imran Khan, redattore di Game Informer, che ha twittato le seguenti supposizioni a riguardo:
Riassumendo, pare che il lavoro su Metroid Prime 4 sia stato azzerato per via del metodo sperimentale adottato da Nintendo, per cui diversi team di lavoro stavano lavorando a varie sezioni del progetto dislocati in diverse parti del mondo. Pare che però il nuovo iter di sviluppo non fosse apprezzato in toto all’interno della società, che probabilmente pensava fosse meglio lavorare sotto lo stesso tetto per una possibilità di confronto maggiore. Venendo a conoscenza di ciò, i texani di Retro Studios, già sviluppatori dei primi 3 capitoli della saga Prime, hanno probabilmente iniziato a lavorare a una loro demo del gioco. Questa potrebbe aver catturato l’attenzione di Takahashi e gli altri membri della squadra Nintendo, che ci avrebbero visto un punto di svolta. Come viene detto nel video di cui sopra, per la ripresa dei lavori a Metroid Prime 4 Kensuke Tanabe, attuale producer del gioco, collaborerà proprio con Retro Studios.
Inoltre, a partire da dicembre, si è iniziato a vociferare un probabile porting di Metroid Prime Trilogy su Nintendo Switch, e onestamente non crediamo sia una cosa accaduta per caso.
Che la fuga di informazioni riguardo l’arrivo della Trilogy sulla console ibrida sia in realtà un meccanismo di difesa di Nintendo per placare lo scontento dei fan per il ritardo del quarto capitolo? Sono solo supposizioni, ma non sarebbe poi così assurdo pensarlo se effettivamente questo porting vedesse la luce nei prossimi mesi.
Il brillante passato 3D della cacciatrice di taglie
I titoli della serie Prime si sono sempre contraddistinti come punte di diamante della produzione Nintendo. Metroid Prime e Metroid Prime 2: Echoes sono le prime due avventure in 3D di Samus Aran, approdate su GameCube rispettivamente nel 2002 e nel 2004. Per la prima volta la cacciatrice di taglie abbandona le due dimensioni, senza lasciarsi dietro le caratteristiche che hanno reso la serie un cult: l’esplorazione di un mondo sconosciuto dall’aria misteriosa, l’atmosfera inquietante, la sensazione di isolamento e alienazione, gli innumerevoli potenziamenti disseminati nella mappa di gioco.
La terza dimensione rivoluziona le meccaniche del gameplay, unico nel suo genere grazie alla fusione di elementi FPS, fasi platform e puzzle ambientali. Si alternano quindi sparatorie con i Pirati Spaziali, salti calcolati al centimetro per raggiungere l’altura in cima alla quale abbiamo scorto un’espansione per i missili, una labirintica sala da percorrere in forma di Morfosfera per guadagnarci un nuovo serbatoio di energia. Esplorare Tallon IV e Aether è un’esperienza immersiva, che coinvolge attivamente il giocatore grazie alle sapienti trovate di level design.
I diversi Raggi che armano il braccio destro della cacciatrice le permettono di avere la meglio su determinati nemici e di oltrepassare porte con serrature speciali; i diversi visori giocano un ruolo fondamentale, come il visore scan che rivela informazioni sulla storia dei pianeti e sulle forme di vita che lo abitano. Inoltre, i potenziamenti della tuta di Samus e della Morfosfera consentono al giocatore di raggiungere aree altrimenti inaccessibili.
Comparto grafico e sonoro sono quanto di meglio possa offrire GameCube, che dà tutta se stessa per permettere ai due Metroid Prime di esprimere il fascino avvolgente che li caratterizza. I due titoli rappresentano un successo riconosciuto in modo unanime da parte della comunità videoludica, conseguendo rispettivamente un punteggio pari a 97 e 92 su Metacritic.
Metroid Prime 3: Corruption arriva su Wii nel 2007, facendosi anch’esso desiderare dai fan (come il futuro quarto capitolo) poiché originariamente destinato ad accompagnare il lancio della console. In questo capitolo, Nintendo riesce ad applicare i controlli legati ai sensori di movimento al blasonato gameplay con grande successo, lasciando i giocatori piacevolmente soddisfatti. Il gioco colpisce positivamente, ma si discosta di poco dal passato, a eccezione dei nuovi controlli e delle cinematic che danno maggior spessore alla trama. Resta intrigante l’espediente dei file da scannerizzare per venire a conoscenza di eventi passati e dettagli più approfonditi riguardanti l’universo della saga.
Metroid Prime: Hunters è un titolo per Nintendo DS lanciato nel 2006, fra il secondo e il terzo capitolo della serie principale. Esso si discosta dalla natura prettamente single player dei suoi fratelli maggiori e punta molto sul multiplayer, grazie alla novità introdotta con la nuova console portatile, la Nintendo Wi-Fi Connection. Il titolo è l’unico degli appartenenti alla serie Prime a essere sviluppato in assenza di Retro Studios. Questa avventura vede Samus Aran affiancata da 6 rivali, gli Hunters: Weavel, Kanden, Trace, Noxus, Spire e Sylux, anch’essi cacciatori di taglie, esponenti di specie aliene o razze sconosciute.
Attorno a questi personaggi unici dotati di specifiche armi e forme alternative adottate per combattere, si sviluppa una modalità multiplayer degna di questo nome, con tanto di supporto al gioco online. Il gioco si presenta come un FPS di ottima fattura, soprattutto se si considera il fatto che è il titolo di una console portatile. Tuttavia, il gioco pecca di un backtracking piuttosto elevato, di nemici poco ispirati (fatta eccezione per i bounty hunters) e boss fight estremamente ripetitive.
I cacciatori di taglie inediti sono una piacevole novità, ma le loro storie sono appena accennate. Da qui nasce il nostro desiderio, probabilmente comune ai molti fan della saga: non sarebbe fantastico se nel quarto capitolo ci fosse non solo il ritorno degli Hunters, ma anche un approfondimento sulla loro storia, le loro origini e il perché delle loro rivalità con Samus nel capitolo per Nintendo DS?
Il nostro non è in realtà un desiderio nato dal nulla o da una semplice smania di conoscenza: si pensi a Sylux, il più misterioso dei 6 nuovi cacciatori di taglie, nonché il più amato dai fan, che ha già fatto una fugace comparsa sia in Corruption che in Federation Force, titolo spin-off uscito su Nintendo 3DS nel 2016. Potrebbe essere proprio lui la chiave per qualche spunto futuro.
Nuovi orizzonti e vecchie conoscenze
Dopo l’operazione tabula rasa operata dalla grande N, la creazione di un capitolo degno dei predecessori passa forse proprio da Sylux e dalla persona di Kensuke Tanabe. L’autore di videogiochi giapponese ha lavorato come produttore per la serie Prime sin dal 2002 e svolgerà lo stesso ruolo in Metroid Prime 4. Qui si allacciano le maglie delle nostre ipotesi: il prossimo titolo potrebbe incentrarsi proprio sul sesto misterioso cacciatore di taglie, come Tanabe avrebbe lasciato intendere attraverso alcuni indizi disseminati in Federation Force.
Uscito nel 2016 su Nintendo 3DS, esso non è un capitolo canonico, bensì uno spin-off atipico, pensato per il divertimento in compagnia. Dalla collaborazione fra l’autore nipponico e Next Level Games, è nato un prodotto dalla prospettiva in prima persona, uno shooter dallo stile arcade che ha ricevuto un’accoglienza decisamente negativa da parte dei fan, i quali orgogliosi puntarono il dito contro l’utilizzo del marchio Metroid per un gioco dall’unico fine commerciale. Basti pensare che la celebre Samus Aran appare come semplice cameo, mentre a spiccare è proprio Sylux. La sua presenza nello spin-off e in Metroid Prime 3 potrebbe suggerire che il suo background venga ampliato proprio nel futuro capitolo, così da espandere in generale tutto l’universo legato al brand. Da non trascurare le parole di Tanabe, che parla di un “ritorno alle origini, con un’avventura in prima persona come l’originale Metroid Prime, con l’introduzione di una nuova trama che leghi tutte le vicende verso nuove direzioni”.
Adesso il produttore della grande N e Retro Studios tornano a lavorare insieme, dopo un passato caratterizzato da antipatie reciproche, con alcuni dipendenti che hanno accusato Tanabe di dare loro poca libertà, poco prima che le loro strade si dividessero.
Speranze riposte nel futuro erede
Cosa aspettarsi da Metroid Prime 4 quindi? O meglio, cosa desiderare? Noi vorremmo una produzione che rispetti il passato, ma guardi anche al futuro, cercando di apportare migliorie, di raccontare nuove e incredibili storie, di rispondere a domande rimaste irrisolte.
Il nuovo capitolo potrebbe sfruttare le caratteristiche hardware di Nintendo Switch, come touchscreen e giroscopio, per innovare l’approccio ai puzzle game ambientali che da sempre caratterizzano la serie, specialmente quelli da affrontare in forma di Morfosfera. Inoltre, sono anni che i fan bramano delle fasi di gioco in cui poter pilotare attivamente la nave di Samus: che sia questa la volta buona?
Desideriamo un titolo che venga sviluppato in completa sinergia fra Oriente e Occidente, Nintendo e Retro Studios, in una collaborazione che sappia rispettare il pubblico e la fascia più “adulta” della società giapponese. Ammettere i propri errori e ripartire da zero è legittimo e, anzi, un’azione meritevole di rispetto; dopotutto, come disse un certo Shigeru Miyamoto, “un gioco rinviato potrà un giorno diventare un buon prodotto, ma un gioco dallo sviluppo affrettato sarà sempre pessimo”.
Voi cosa ne pensate? Cosa vorreste trovare nel prossimo capitolo della serie Prime? Vi stuzzica l’idea di un approfondimento sugli Hunters, in particolare su Sylux?
Articolo scritto con la collaborazione di Maria Enrica e Umberto Matera.
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