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L’evoluzione del Centro Pokémon nel corso dei giochi

Come è cambiato il Centro Pokémon nel corso degli anni? Quando sono stati introdotti alcuni elementi a noi ormai familiari? Andiamo a scoprirlo!

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Quando si parla di evoluzione, nel mondo Pokémon, la si collega immediatamente al cambiamento di forma che consente ai nostri amici tascabili di diventare più forti e aiutarci al meglio nelle nostre avventure. Ma in tutti questi anni non sono stati soltanto i Pokémon ad evolversi. Il mondo di gioco in cui ci muoviamo ha subito diversi mutamenti a seconda dell’ispirazione della regione e anche in base ai limiti dettati dalle console alle quali erano destinati i giochi. Oggi vogliamo concentrarci su come è cambiato il punto di riferimento di tutti gli Allenatori: il Centro Pokémon.

L’ancora di salvezza di tutti coloro che giocano a Pokémon ha subito, nel corso degli anni, diverse e notevoli variazioni rispetto a quando, nella prima generazione, l’infermiera di Smeraldopoli recitava per la prima volta: “Benvenuto al Centro Pokémon! Rimettiamo in sesto i tuoi Pokémon! Vuoi che guariamo anche i tuoi?”. Andiamo dunque alla scoperta dell’evoluzione del Centro Pokémon, all’interno della serie principale, seguendo le generazioni dei videogiochi. Non verranno però presi in considerazione quei Centri Pokémon che si trovano all’interno di altri edifici (per esempio le Leghe Pokémon), ma solamente le strutture ordinarie. Tutto chiaro? Allora partiamo!

I GENERAZIONE

Il Centro Pokémon della regione di Kanto, nei giochi Pokémon Rosso, Blu e Giallo, era molto spartano, ma presentava tutte le comodità e i servizi che potesse desiderare un Allenatore dell’epoca. Subito davanti all’ingresso vi era il bancone con l’infermiera e la macchina che curava i nostri amici. In Pokémon Giallo potevamo trovare anche un Chansey come assistente alle operazioni di cura, proprio come nella Serie Animata. Un altro aspetto cruciale del Centro Pokémon era quello di poter trovare, completamente alla destra dell’ingresso, il PC con il quale si potevano depositare e ritirare i Pokémon grazie al sistema inventato da quel geniaccio di Bill (oltre a sfruttare l’utile glitch per la clonazione dei Pokémon, fonte di stress per il pulsante di accensione del povero Game Boy). Proprio davanti al PC si trovava invece il bancone del Club Via Cavo, dove ci si poteva collegare con altri giocatori per scambi o lotte tramite Cavo Game Link.

A sinistra la struttura interna ed esterna del Centro Pokémon in Pokémon Rosso/Blu, a destra quella di Pokémon Giallo, con l’interno del Centro Pokémon di Plumbeopoli.

La struttura esterna, uguale per ogni città, si presenta anch’essa semplice, caratterizzata dall’iconico cartello “POKé”. In Pokémon Giallo una minima differenza la si può trovare nella porta, nel tetto e nelle finestre. Tra le curiosità si deve ricordare il Centro Pokémon di Plumbeopoli, dove si poteva trovare un Jigglypuff che cantava la sua caratteristica canzone, con la quale in Pokémon Giallo si poteva anche far addormentare il nostro Pikachu. Inoltre come non ricordarsi di quel furbissimo venditore di Magikarp presente nel Centro Pokémon davanti all’ingresso del Monte Luna?

II GENERAZIONE

Il Centro Pokémon di Johto, presente in Pokémon Oro/Argento/Cristallo, porta le prime significative modifiche alla struttura interna. Viene inserito infatti un secondo piano, completamente dedicato alla connettività con altri giocatori tramite Cavo Game Link. Da allora in poi il Centro Pokémon si è sviluppato sempre su almeno due piani sino all’introduzione della regione di Kalos, in sesta generazione, dove si ritorna su un unico livello. Se è vero che si sviluppa su più piani è anche vero che la superficie del piano terra è minore rispetto a Kanto. Appena entrati infatti possiamo trovare soltanto il bancone con l’infermiera e la macchina curatrice, che si mostra più grande ed evoluta, il solito PC e alcune poltrone.

Salendo le scale poste sulla sinistra si arriva al secondo piano, dove possiamo trovare alcune novità. Innanzitutto vi è un secondo PC, accanto al quale vi sono due banconi: uno è del Centro Scambi del Club Via Cavo, mentre l’altro è del Colosseo del Club Via Cavo, per lottare con un altro giocatore. Vengono così differenziate le due attività che a Kanto erano gestite da un’unica infermiera. In fondo alla stanza possiamo trovare un imponente macchinario, la Tempocapsula, che consentiva di scambiare Pokémon con la precedente generazione di videogiochi.

Il primo piano del Centro Pokémon (sinistra) e il secondo piano dedicato alla connettività (destra).

Grazie alle caratteristiche che poteva vantare il Game Boy Color, la struttura esterna dei Centri Pokémon fu differenziata non solo dal punto di vista architettonico, ma anche dal punto di vista cromatico. In questo modo ogni città ebbe un Centro unico che si sposava pienamente con l’ambiente circostante. Basta guardare il moderno Centro Pokémon della metropoli di Fiordoropoli e confrontarlo con l’architettura più tradizionale di quello della piccola Azalina. Tuttavia questo vale solo per la regione di Johto, poiché per la regione di Kanto, che possiamo visitare dopo aver sconfitto la Lega Pokémon, l’aspetto esteriore sarà sempre uguale per ogni città, basato su quello della generazione precedente, mentre l’interno sarà identico a quello di Johto, con due piani.

In alto, da sinistra verso destra, i Centri Pokémon di Fiorpescopoli, Violapoli, Azalina, Fiordoropoli e Amarantopoli. In basso, da sinistra verso destra, quelli di Olivinopoli, Fiorlisopoli, Mogania, Ebanopoli e il Centro Pokémon di Kanto.

III GENERAZIONE

Ed eccoci arrivati alla splendida regione di Hoenn e al Game Boy Advance. Le potenzialità della nuova console portatile portano in Pokémon Rubino, Zaffiro e Smeraldo un mondo di gioco mai visto prima. Normale quindi che anche il Centro Pokémon risulti rinnovato. La struttura rimane a due piani, come nella generazione precedente, ma presenta un ingresso più ampio e dotato di qualsiasi comfort.

Davanti all’ingresso troviamo l’infermiera con la macchina curatrice, la quale non si discosta quasi per niente da quella della generazione precedente. Accanto al PC, dove possiamo utilizzare il Sistema Memoria Pokémon sviluppato da Lanette, si trova una mappa consultabile della regione. Alla sinistra del bancone invece possiamo trovare uno scaffale con diverse riviste a tema Pokémon: “Amico Pokémon”, “Manuale Pokémon”, “Pokémon Adorabile”…

Il Centro Pokémon di Hoenn. L’ingresso (sinistra) e il piano dedicato alla connettività (destra).

Grazie alle imponenti scale mobili, poste alla sinistra dell’ingresso, si può salire al secondo piano. Qua possiamo trovare un altro PC e tre diversi banconi. Il primo è il Colosseo del Club Via Cavo, il secondo è il Centro Scambi del Club Via Cavo, mentre il terzo è il Banco Registro del Club Via Cavo, dove era possibile scambiare i dati Allenatore con i propri amici. Ma l’introduzione più importante fatta da questi giochi è certamente l’aspetto esteriore del Centro.

La terza generazione infatti è stata la prima a dotare i Centri Pokémon di mura bianche e di un tetto rosso. In questo modo si è persa la grande varietà che si poteva trovare a Johto, ma si è dato ai Centri un tratto caratteristico che è stato portato avanti, in diversi modi, in tutte le regioni successive. La struttura esterna presente a Hoenn è uguale per ogni città e rimane comunque abbastanza semplice. Presenta infatti una piccola cupola, sulla quale è disegnata una Poké Ball, e una porta a vetri automatica.

I Centri Pokémon di Orocea (sinistra) e Iridopoli (destra), nella regione di Hoenn.

In questa generazione sono presenti anche i primi remake, dedicati a Kanto. Tuttavia Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia, sebbene siano ispirati alla prima generazione di videogiochi, presentano una struttura del Centro Pokémon fortemente legata a quella degli altri giochi di terza generazione. Se il piano terra è praticamente identico a quello di Hoenn, il secondo piano presenta una differenza.

Qui infatti il giocatore potrà trovare due banconi, uno è il solito Club Via Cavo, mentre l’altro è il Club Wireless, che permetteva di scambiare Pokémon e lottare con gli amici grazie all’adattatore wireless per Game Boy Advance, venduto insieme al gioco. L’esterno è ancora una volta semplice, con l’iconico tetto rosso, le mura bianche e il simbolo della Poké Ball.

Interni ed esterno dei Centri Pokémon di Kanto nei remake per Game Boy Advance.

IV GENERAZIONE

Parliamo ora della mistica Sinnoh, terra di miti. Con Pokémon Diamante, Perla e Platino ci troviamo davanti al più strutturato Centro Pokémon visto sino a ora. La struttura interna si sviluppa su tre piani, uno dei quali interrato, collegati tramite due comode scale mobili. L’ingresso è abbastanza simile a quello di terza generazione, con il bancone dell’infermiera davanti alla porta, la mappa consultabile e il mobile pieno di riviste. È cambiato invece il PC, blu e con uno schermo ovale, decisamente molto futuristico.

L’ingresso e il piano superiore dei Centri Pokémon di Pokémon Diamante/Perla/Platino.
L’esterno dei Centri Pokémon di Sinnoh.

Nel piano superiore troviamo un’infermiera che ci permette di firmare sul retro della nostra Scheda Allenatore. Accanto a lei troviamo il bancone della Sala Contatto del Club Wireless Pokémon e il bancone del Colosseo del Club Comunicazione Pokémon. Il piano interrato invece è sede del Club Wi-Fi del Centro Pokémon, dove ci si può collegare alla Nintendo WFC parlando con le infermiere presenti al bancone.

In Pokémon Platino la stanza è identica, ma si può trovare, all’estrema sinistra, un ulteriore bancone che permette di accedere alla Piazza Wi-Fi. L’esterno si presenta molto simile a Hoenn, con un piccolo cupolino posto sopra il tetto rosso.

Il Club Wi-Fi dei Centri Pokémon di Pokémon Diamante/Perla (sinistra) e Pokémon Platino (destra).

In quarta generazione abbiamo anche i secondi remake, questa volta dedicati a Johto. In Pokémon Oro HeartGold e Argento SoulSilver, appena entrati nel Centro Pokémon, troviamo davanti a noi il bancone con l’infermiera, sopra il quale possiamo trovare il PC. Alla sua sinistra è presente la mappa consultabile della regione.

Tramite due scale si può raggiungere un soppalco dove troviamo, partendo da sinistra, un’infermiera che ci dà informazioni sulla Scheda Allenatore, il bancone della Sala Contatto del Club Wireless Pokémon e poi quello del Colosseo del Club Comunicazione Pokémon. Vi è poi un piano interrato, del tutto uguale a quello di Pokémon Platino, dedicato al Club Wi-Fi.

L’interno e l’esterno dei Centri Pokémon dei remake di Johto.

L’esterno si presenta con l’ormai consolidato tetto rosso, al centro del quale troviamo l’icona di una Poké Ball. Anche la porta a vetri scorrevole viene riproposta. Sebbene non sia presente la grande varietà degli esterni di seconda generazione, troviamo due Centri Pokémon, quelli di Violapoli e Amarantopoli, che hanno una colorazione del tetto più scura rispetto agli altri.

I Centri Pokémon di Violapoli (sinistra) e Amarantopoli (destra).

V GENERAZIONE

La quinta generazione ci regala due coppie di giochi, Pokémon Versione Bianca/Versione Nera e Pokémon Versione Bianca 2/Versione Nera 2, entrambe ambientate nella regione di Unima. Il Centro Pokémon di questa regione riprende alcuni aspetti passati ma ne introduce altrettanti di nuovi. Non appena varchiamo l’ingresso possiamo notare come il soppalco presente nei remake di Johto sia stato riproposto.

Lo si può trovare al di sopra del bancone con l’infermiera e la macchina curativa, diventata decisamente più grande e di forma esagonale. Salendo le scale dunque possiamo trovare, partendo da sinistra, l’addetta alla Sala Contatto del Club Wireless Pokémon, l’addetta al Club Wi-Fi Pokémon, l’addetta al Centro Globale e infine, sulla destra, il Geonet, il mappamondo ad alta tecnologia che consente di registrare la posizione da cui si gioca.

L’interno dei Centri Pokémon di Unima.

Un importante cambiamento consiste nell’aver incorporato, all’interno del Centro Pokémon, il Pokémon Market, posto alla destra dell’ingresso e riconoscibile grazie al caratteristico colore blu. Da questa generazione in poi il Pokémon Market non avrà più un suo edificio indipendente all’interno del mondo di gioco (ad eccezione dei remake di Hoenn), rendendo tutto più comodo per gli Allenatori, che avranno a portata di mano tutto ciò che può essere utile.

Per quello che riguarda l’esterno possiamo notare il solito tetto rosso, ma la struttura è più imponente e completamente ricoperta da enormi vetrate. È presente una porta a vetri, semicircolare e scorrevole, sulla quale possiamo vedere l’immancabile Poké Ball.

L’esterno dei Centri Pokémon di Unima.

VI GENERAZIONE

Con Pokémon X e Y si passa a una grafica tridimensionale, mai vista prima in un gioco Pokémon. La regione di Kalos appare dunque più viva che mai e lo si può notare anche nelle architetture. Oltre a questa novità, il Centro Pokémon della regione ispirata alla Francia porta un cambiamento nella struttura. Si torna infatti, dopo quattro generazioni, a un Centro che si sviluppa su un unico livello. Questo perché i servizi legati alla connettività non sono più presenti dentro il Centro Pokémon, il quale necessita, di conseguenza, di meno spazio.

Subito davanti all’ingresso troviamo l’immancabile infermiera con la macchina curatrice, diventata ancora più grande e con un uno schermo enorme che mostra i Pokémon che vengono curati. Alla sua destra troviamo il PC e più in fondo il Pokémon Market, introdotto nella generazione precedente. Ma la vera novità si trova in fondo, alla sinistra del bancone. Qua possiamo infatti trovare un camerino, che ci consente di cambiare abiti o di provare diverse lenti a contatto per modificare l’aspetto del nostro Allenatore.

L’interno e l’esterno dei Centri Pokémon di Kalos.

La struttura esterna è abbastanza complessa, presenta un corpo centrale e quattro torrette poste ai suoi angoli. Nonostante si mantenga il classico tetto rosso e le mura bianche, la cupola sopra il tetto è interamente ricoperta in vetro, come lo è del resto l’elegante struttura che si sviluppa sulla facciata e sorregge l’icona di una Poké Ball, di vetro anch’essa. Dopo varie generazioni, invece, la porta non è più in vetro, ma rimane automatica e semicircolare, come nella precedente generazione.

La struttura interna e quella esterna dei Centri Pokémon di Pokémon Rubino Omega/Zaffiro Alpha.

La sesta generazione ci consegna anche i remake dedicati a Hoenn, che non portano però grandi innovazioni legate al Centro Pokémon. La struttura interna è praticamente identica a quella di terza generazione, tranne per la mancanza del piano superiore, in quanto ormai la comunicazione con gli altri giocatori non è più legata al Centro Pokémon. L’esterno invece è semplicemente la riproduzione fedele, con una maggior cura per i dettagli, del Centro di terza generazione, come potete vedere dalle immagini.

VII GENERAZIONE

Il nostro viaggio ci ha portati dunque alla colorata e rilassante Alola. La regione che fa da sfondo a Pokémon Sole/Luna e Pokémon Ultrasole/Ultraluna presenta un Centro Pokémon all’interno semplice ma anche molto particolare e caratteristico. Consiste infatti in un’unica stanza circolare, nella quale possiamo trovare come sempre il bancone con l’infermiera posto di fronte all’ingresso. La macchina curatrice ha ridotto le proprie dimensioni, ma lo stesso non si può dire per l’enorme schermo che ci mostra i nostri amici affidati alle cure della premurosa infermiera.

Il Centro è caratterizzato da un largo impiego del legno, mai visto prima in altri Centri Pokémon e giustificato dalle usanze della regione in questione. Al centro della stanza possiamo trovare un bellissimo intaglio in legno di una Poké Ball adagiata su delle foglie. Sulla destra possiamo trovare il Pokémon Market, mentre sulla sinistra ecco una novità, la caffetteria del Centro Pokémon, dove possiamo bere tre diverse bevande al giorno, tra le quali il Lemonsucco, il nutriente Latte Mumu e il Tè Roserade.

L’interno di un Centro Pokémon di Alola.

Se l’interno è molto semplice l’esterno è l’opposto. L’architettura esterna del Centro Pokémon di Alola è una tra le più complesse di sempre. Pur mantenendo la classica combinazione tetto rosso/mura bianche, non perde l’occasione di rifarsi alla tradizione locale, presentando infissi e rifiniture in legno. La struttura è circolare, intorno alla quale sono posti diversi schermi. Tutta la struttura è sormontata da un’enorme Poké Ball stilizzata che richiama appunto la forma circolare della costruzione.

La complessa struttura esterna del Centro Pokémon di Alola.

Siamo giunti dunque al termine del nostro viaggio attraverso le generazioni. Spero possa essere stato piacevole e che abbiate trovato interessante scoprire come e quando sono stati introdotti elementi che oggi consideriamo normali in un Centro Pokémon. Se così è stato vi ringrazio per la vostra attenzione e alla prossima!

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