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Game Freak usa Rimonta: i design ritardatari di Pokémon Oro e Argento

Nella demo presentata al Nintendo Space World 1999, Game Freak presentò dei design per Pokémon Oro e Argento non ancora finiti.

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Tra tutti i Pokémon presenti nelle beta di Pokémon Oro e Argento, abbiamo visto design che non hanno superato il taglio finale di Game Freak, cambiati nelle creature che ora conosciamo o eliminati completamente. Conoscendo i mostriciattoli che sono riusciti a entrare nel Pokédex di Johto, vediamo insieme chi sono stati i Pokémon “ritardatari” con un design ancora in bozza nella demo del Nintendo Space World 1999 a pochi mesi dal rilascio ufficiale.

ATTENZIONE: il contenuto di questo articolo si basa su congetture e speculazioni; niente di ciò che è descritto è confermato da Game Freak o The Pokémon Company.

Molte delle creature presentate nella beta non erano per niente pronte e alcuni loro sprite sembravano più uno scarabocchio che qualcosa di ufficiale, molto lontani dai design trovati nei lavori finali. Si parla di Pokémon come Sunkern o Wobbuffet, difficili da riconoscere. I mostriciattoli non comparsi nella demo del 1997 furono almeno 38, ma alcuni di loro avevano un aspetto piuttosto definitivo e non parleremo di tutti. Dato che non ci è stato possibile controllare i codici della demo, ci teniamo a specificare che non sappiamo se questi Pokémon avessero qualcosa di già sufficientemente sviluppato all’interno dei giochi, a dispetto dei loro sprite di presentazione sul Pokédex. Inoltre, è da tenere a mente che di solito le grafiche ufficiali sono le ultime cose a essere aggiunte, cosa che potrebbe giustificare l’inserimento di alcuni di questi design da parte di Game Freak, magari come placeholder in attesa di una versione definitiva.

#171 Lanturn

Forse una delle creature fatte “meglio” rispetto alle altre presenti come placeholder nella demo del 1999. Questa versione di Lanturn presentava delle differenze rispetto a come lo conosciamo: ciò che è rimasto della sua forma sono le antenne e la silhouette, ma il suo sprite non ha subito dei cambiamenti drastici. È stata aggiunta la mascherina color carne che circonda i suoi occhi, anche questi resi più grandi, mentre il colore dello stomaco e delle pinne sono cambiati.

Cercando nei file relativi agli sprite, è facilmente intuibile il motivo per cui nel Pokédex era presente una forma stilizzata di Lanturn: anche se in Pokémon Oro c’erano già 3 pose pronte con l’aspetto odierno della creatura, in Pokémon Argento si lavorava ancora per inserirlo al posto di un’evoluzione alternativa di Weepinbell scartata.

#184 Azumarill

Per quanto riguarda Azumarill, almeno per una delle sue versioni di Pokémon Oro o Argento, non c’è molto da descrivere; questo Pokémon era solo una silhouette con un punto interrogativo dentro, tra l’altro somigliante a un Igglybuff più che al mostriciattolo di tipo Acqua (dalla sesta generazione anche di tipo Folletto). Questo, forse, a dimostrare che non si aveva ancora un’idea da parte di Game Freak per un design preciso, almeno in uno dei due giochi. In un’altra sua versione, il Pokémon era giallo, più simile alla forma shiny della creatura, con la pancia bianca, degli occhi non proprio gentili e delle orecchie più corte, simili a quelle di Marill.

Anche dagli sprite di gioco traspare la sensazione che il Pokémon fosse ancora in lavorazione, partendo dalla base del design di Marill. Guardando lo stato diverso di avanzamento del design in Pokémon Oro e in Pokémon Argento, si può ipotizzare che sarà stato per questo motivo che nel Pokédex erano stati piazzati dei placeholder.

#191 Sunkern

Il Pokémon Seme, Sunkern, non ha mantenuto quasi niente del suo aspetto iniziale, ma il concetto, però, è sempre lo stesso: il mostriciattolo è un seme dal quale cresce un germoglio, ma dal suo sprite beta questo è più evidente data la sua forma. Non presentava altri colori all’infuori del verde e mostrava dei piccoli piedi. Nel Pokédex è addirittura chiamato “Non definito 1”, e sapevate che prima il suo nome era Bayleef?

#194 Wooper

Non proprio un design brutto per molti fan che l’hanno visto, forse anche preferito alla versione finale. Wooper era molto diverso rispetto a come è arrivato sui giochi definitivi: un quadrupede azzurro con delle antenne nere di forma diversa rispetto a quelle presenti sul Wooper conosciuto, una coda bicolore con un po’ di bianco sulla sua punta e una faccia non stupita quanto quella della versione finale.

Notando gli sprite di gioco precedenti alla versione finale e il suo nome sul Pokédex, scopriamo che questo sarebbe dovuto essere chiamato マダーム (“madaamu”, Madame) e avrebbe fatto parte della linea evolutiva di Farfetch’d, un’evoluzione scartata in seconda generazione che abbiamo già avuto modo di conoscere nella beta del Nintendo Space World 1997.

#202 Wobbuffet

Si è parlato molto anche del design beta di Wobbuffet, sia in riferimento alla famosa teoria sulla sua coda, sia riguardo la sua probabile connessione a Shuppet. La creatura nel Pokédex era semplicemente un blob bianco senza particolari caratteristiche, con un occhio triangolare e un’espressione superba. Questa versione scarabocchiata era sicuramente un placeholder, in attesa di definire cosa potesse rappresentare Wobbuffet.

#206 Dunsparce

Comparso nel 1997 ma solo nella beta coreana e, forse, in formato nave vichinga, le versioni di Dunsparce comparse nella demo del 1999 erano più simili a delle foglie che al Tsuchinoko, il serpente mitologico giapponese a cui la sua versione originale è ispirato. Questi prototipi erano diversi anche tra loro, una forma diversa per versione di gioco: uno presentava delle macchie nere sul dorso e degli occhi dello stesso colore e l’altro era completamente spoglio.

Solo la versione beta un po’ più elaborata di Dunsparce è stata raffigurata negli sprite in elaborazione del gioco e anche in questo caso si possono notare le notevoli differenze tra le due forme, finale e placeholder.

#205 Forretress

Il design con cui fu mostrato Forretress non era molto diverso da quello di un Pineco: una sfera con varie protuberanze intorno a tutto il corpo e degli occhi bianchi in mezzo. Sicuramente più dettagliato nel suo design finale, lo sprite di Forretress, però, è presente anche nella sua versione definitiva nei file di gioco, con qualche minima differenza. Probabilmente non avevano ancora scelto una versione ufficiale per la creatura, nonostante i dettagli variati fossero davvero piccoli, e proprio per questo motivo avranno deciso di disegnare un placeholder rapido per il Pokédex del Nintendo Space World 1999.

#216 Teddiursa

Diverso ma non meno tenero, anche Teddiursa si unisce al gruppo di Pokémon ritardatari con un design più semplice e stilizzato rispetto a quello finale. Il mostriciattolo era un po’ più paffutello e di colore giallo, con un cerchio sulla testa poco distinguibile, dal momento che i colori vanno un po’ in contrasto.

Forse, Teddiursa sarebbe dovuto sembrare un piccolo Ursaring, avendo un po’ più le sue sembianze già nella sua forma base. Tra gli sprite di Pokémon Argento, nello stesso riquadro è possibile trovare Kotora, tigrotto di tipo Elettro, scartato nella versione finale del gioco.

#218 Slugma

Praticamente un blob di lava con due occhi sporgenti, ma non troppo diverso dallo Slugma finale, questo Pokémon non era esattamente come lo vediamo oggi. Sopra ai suoi occhi non erano presenti fiamme e non aveva un collo che lo connetteva alla parte inferiore del corpo, cosa che invece la creatura ha nelle versioni di gioco definitive.

Lo sprite di Slugma non solo comprende il design di Game Freak ritardatario e quello finale, ma anche quello di altri due Pokémon: Piloswine e lo Shellder che morde la coda di Slowbro. Anche in questo caso, stiamo probabilmente guardando un placeholder e non una versione primitiva del Pokémon: i dettagli sono molto stilizzati e imprecisi, e a dirla tutta la sostanza del suo corpo ricorda anche vagamente un Grimer.

#246 Larvitar

Ultimo ma non meno… importante: Larvitar, un’altra delle creature beta che ha sorpreso i fan, non positivamente. Il Pokémon era solamente una sagoma riempita di verde con degli occhi e una lingua sporgente, e decisamente nessuna caratteristica che lo facesse spiccare all’occhio.

Negli sprite di gioco di Pokémon Argento, Larvitar era persino raffigurato come un piccolo Tyranitar. Questo molto somigliante alla sua evoluzione finale che, invece, nei suoi sprite ne aveva uno del Pokémon leggendario Lugia. Supponiamo che l’intera linea evolutiva di Larvitar fosse stata inserita molto di recente, dato che nei materiali di gioco sono presenti pochi sprite.

E queste sono solo alcune delle creature che probabilmente sono state aggiunte all’ultimo minuto nella versione finale di Pokémon Oro e Argento, e che pertanto presentavano disegni temporanei all’interno del Pokédex della demo del 1999. Fortunatamente, tutti loro hanno trovato un nuovo design che abbiamo imparato a conoscere e ad amare. Cosa ne pensate? Vi ha sorpreso qualcuno di questi design di Game Freak ritardatari?

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