Con il Pass di Espansione di Pokémon Spada e Scudo si è chiuso un capitolo importante del franchise dei nostri mostriciattoli tascabili preferiti; adesso si inaugura una stagione di approfondimenti sulle ultime novità e di speculazioni sul prossimo futuro, e oggi proveremo a collegare i leggendari di questi capitoli con le pedine degli scacchi.
Una delle cose che forse più indispettisce i fan, ma al contempo dà adito alle più disparate teorie, è sicuramente la mancanza di collegamenti narrativi tra le storie narrate nei due DLC e la trama principale di Pokémon Spada e Scudo, in particolare per quel che riguarda la caratterizzazione dei Pokémon leggendari sia nell’Isola Armatura che nella Landa Corona. Tuttavia c’è una cosa che, personalmente, mi è saltata all’occhio: un tema che potrebbe accomunare tutte le nuove creature leggendarie.
Non si tratta di una teoria sull’origine o sul collegamento di questi mostriciattoli, quanto piuttosto un filone tematico sotto cui probabilmente hanno preso ispirazione tutti i nuovi leggendari, tenendo da parte i nuovi Regi e le forme Galar.
Sto parlando degli Scacchi, e dello Shōgi, gli scacchi giapponesi.
Allo stesso modo in cui tutti i Pokémon iniziali di tipo Fuoco sono riconducibili all’Oroscopo Cinese, così a ogni pedina importante degli scacchi possono essere riconducibili i leggendari di Pokémon Spada e Scudo. Eppure, pur non essendo questa una teoria vera e propria, in conclusione a questo articolo daremo adito ad alcune speculazioni sulle prossime mosse di Game Freak.
Prima del lancio del gioco, nel 2019, avevamo provato ad avanzare due teorie basate sui colori, entrambe rivelatesi errate nonostante il bel viaggio fantasioso (potete leggerle qui e qui). Ciononostante, come potete vedere in basso, lo stesso gioco sembra suggerirci che i colori di cui abbiamo parlato sono importanti. Questi mostrati all’interno dell’editor delle card dell’allenatore, in genere simboleggiano traguardi raggiunti in gioco. In questo caso questi sfondi colorati dovrebbero simboleggiare la cattura di Pokémon leggendari specifici.
Con la consapevolezza di adesso, sappiamo che questi collegamenti sono possibili non per qualche segreto di trama, ma sicuramente perché i colori, così come gli scacchi o l’oroscopo cinese potrebbero essere stati un elemento di ispirazione per il design di alcune creature, tra cui i Pokémon leggendari di Spada e Scudo.
Prima di rimettere in gioco nelle nostre ipotesi di nuovo i colori, parliamo un attimo degli scacchi e di cosa c’entrino con i Pokémon leggendari, analizzando pedina per pedina.
Le Torri
Partendo dall’esterno di una scacchiera ed escludendo i comuni pedoni, le prime pedine che ci troviamo davanti sono rappresentate dalle Torri. Il Pokémon leggendario che potrebbe rappresentare questo pezzo degli scacchi è la linea evolutiva dei leggendari Kubfu e Urshifu. Come mai? Che c’entrano due orsi lottatori con una torre?
A parte la possanza fisica, con un po’ di fantasia riconducibile alla struttura difensiva di una torre, l’unico indizio che ci permette di collegare le creature a questo pezzo degli scacchi ci è dato dalla presenza effettiva di Torri sull’isola dell’Armatura, necessarie per evolvere Kubfu in Urshifu. Superare le sfide della Torre Acqua è in grado di donare al giocatore un Urshifu Stile Pluricolpo, mentre la Torre Buio permette di trasformare Kubfu in Urshifu Stile Singolcolpo.
Anche nello shōgi, Urshifu si potrebbe comparare alla pedina dell’Hisha, “Torre” e alla pedina del Kyōsha, “Lancia” o “Carro d’incenso” a seconda delle traduzioni. Tali pedine si muovono entrambe in linea retta, ma con una sostanziale differenza: l’Hisha è esattamente uguale alla Torre degli scacchi occidentali, potendo allungarsi sulla scacchiera sia in senso orizzontale che verticale, mentre il Kyōsha ha un singolo movimento in linea retta verticale. I due stili di lotta degli Urshifu, Pluricolpo e Singolcolpo, potrebbero essere proprio un richiamo a queste due pedine dello shōgi.
Altro elemento da tenere conto degli scacchi giapponesi è la promozione delle pedine, che sia nel caso degli Urshifu che nel caso di altri Pokémon potrebbero simboleggiare la trasformazione Gigamax dei leggendari o le differenti versioni alternative e fusioni.
I Cavalli
Affianco alle Torri troviamo la figura del Cavallo, e ovviamente il pensiero va a Glastrier e Spectrier, i due Destrieri leggendari della Landa Corona. I Pokémon ci vengono presentati con un’indole caotica, ammaestrabile solamente da un saggio sovrano.
Questa, forse, in termini scacchistici può essere interpretabile come un richiamo all’atipico movimento a L del Cavallo degli scacchi, all’apparenza una mossa disordinata, non intuitiva, ma che se ben governata può portare ad abili vittorie. In questo senso si potrebbe fare una comparazione con il carattere di Glastrier e Spectrier, che senza una guida in grado di controllarli si comportano in maniera caotica e ribelle, razziando i raccolti e attaccando le persone.
In inglese la pedina del cavallo è chiamata Knight, ossia Cavaliere. Anche nello shōgi è presente la figura del Cavallo, chiamata Keima, in grado di diventare Narikei, ossia “Cavallo Promosso”. Tutto ciò potrebbe essere simboleggiato nel mondo Pokémon dal fatto che i due destrieri possono fondersi a Calyrex per diventare una creatura più potente, un vero e proprio cavaliere.
Gli Alfieri
Di seguito troviamo gli Alfieri, pedine in grado di “rompere le righe” con i loro movimenti diagonali. Questo, forse, è il collegamento più labile che faremo in questo articolo: la pedina dell’alfiere potrebbe essere collegata ai primi leggendari che ci vengono mostrati in gioco, ossia Zacian e Zamazenta, i due lupi che sono accomunati dalla difesa di Galar dall’incedere della Notte Oscura e dalla minaccia rappresentata dal fenomeno Dynamax e dello stesso Eternatus.
Il problema principale del collegare Zacian e Zamazenta alla pedina dell’Alfiere sta nel fatto che ha diverse interpretazioni in quanto il suo nome cambia a seconda della cultura di riferimento. In inglese e in spagnolo, la pedina è chiamata rispettivamente Bishop e Alfil, termine che in entrambi i casi significa “Vescovo“, e francamente si fa fatica a compararla al comportamento del Duo Eroico, se non interpretando molto fantasiosamente i loro compiti come evangelizzatori della storia di Galar.
Nella nostra lingua italiana l’Alfiere è un portabandiera, un cavaliere o soldato che porta un vessillo. Nel caso dei due lupi leggendari, i vessilli sarebbero la spada e lo scudo.
Nello shōgi la pedina che più si avvicina alla funzione dell’Alfiere degli scacchi occidentali è quella del Kakugyō, traducibile come “motore d’angolo“. Ciò che è collegabile a Zacian e Zamazenta con lo shōgi, va identificato nella meccanica della promozione: la pedina del Kakugyō, in seguito ad azioni di gioco, può diventare Ryūma, che vuol dire “cavaliere del drago“. Con un po’ di fantasia, si possono interpretare le forme Re delle Spade e Re degli Scudi di Zacian e Zamazenta come promozioni in grado di domare il potere del drago Eternatus.
Sempre restando nell’ambito dello shōgi, va detto che i due lupi potrebbero essere rapportati anche alle pedine del Kinshō e del Ginshō, ossia del Generale d’Oro e Generale d’Argento, praticamente due figure che assolvono la stessa funzione ma in modalità differenti e opposte: il Kinshō può muoversi di una casella ovunque in senso verticale e orizzontale, e verso l’alto in senso diagonale, mentre il Ginshō si muove di una casella diagonalmente in ogni direzione e avanti in senso verticale.
Il Re
Negli scacchi la pedina del Re è quella più importante, in quanto obiettivo di ogni giocatore per vincere il gioco. Ovviamente il leggendario di Pokémon Spada e Scudo da comparare a questa figura degli scacchi non poteva che essere uno dei nuovi leggendari, ossia Calyrex, il Re dell’Abbondanza che abbiamo conosciuto nell’ultimo DLC del Pass di Espansione, Le terre innevate della Corona.
Di lui ci viene narrata una storia ben approfondita tra eventi vissuti dal giocatore nello svolgimento della trama di gioco ed elementi di lore trovati in giro per la Landa Corona, ma anche qui non viene trovato alcun collegamento con gli altri leggendari di Galar all’infuori dei Destrieri.
Per quanto riguarda lo shōgi, la pedina di riferimento è il Gyokushō, da prendere in esame non solo per il tipo di movimenti uguali a quelli del Re degli scacchi occidentali, ma soprattutto per il significato del nome: Generale di Giada, o Generale Reale nella sua abbreviazione Ōshō. La giada è una pietra preziosa di colore verde, proprio uno dei colori predominanti di Calyrex.
E la Regina?
A questo punto, se conoscete gli scacchi, tutti dovreste aver notato l’assenza di una pedina fondamentale: la Regina. Chi o cosa possono essere i Pokémon leggendari ispirati alla regina degli scacchi?
Il pensiero principale in merito durante le discussioni avute nella redazione di Pokémon Millennium è stato questo: sembra che ad ogni leggendario corrisponda un colore base, come quelli già esaminati nelle precedenti teorie della quadricromia e dell’esacromia: ciano per Zacian, magenta per Zamazenta, giallo per Urshifu e verde per Calyrex, bianco e nero per i due Destrieri.
Mancando una regina, è chiaro che a questo punto manca anche un colore. Durante le discussioni avute all’interno della redazione di Pokémon Millennium avevamo pensato a Regieleki e Regidrago, i quali pur essendo novità di Pokémon Spada e Scudo si trattano pur sempre di Regi, figure già viste in passato nella storia del brand. I loro colori predominanti, giallo e rosso, se mescolati assieme genererebbero l’arancio.
Eppure, se davvero i due Regi fossero la personificazione della figura della Regina, mancherebbe un collegamento semantico o tematico, qualcosa che faccia pensare davvero all’immagine di una Regina così come Calyrex è chiaramente un Re, i Destrieri sono per forza il Cavallo, e l’evoluzione di Urshifu porta a pensare alla Torre.
Per questo motivo, l’ipotesi più probabile è che all’appello manchi ancora un leggendario, magari di colore arancione e che forse potremo conoscere in un ipotetico terzo DLC. Guardando la schermata in alto, sembra possa esserci ancora un po’ di posto per un altro Pokédex, no? D’altro canto, però, la maggior parte dei Pokémon che non sono ancora presenti in Spada e Scudo provengono dalla quarta generazione, e sappiamo tutti che ormai un remake è imminente. Che la Regina appaia in un prossimo gioco?
Il settimo colore, tuttavia, piuttosto che l’arancione potrebbe essere l’indaco o il viola, e quindi il pensiero è andato anche a Eternatus. Per lui, però, abbiamo trovato un altro ruolo…
La Mano
La Mano non è una pedina del gioco degli scacchi, ma un’entità esterna e aliena alla scacchiera che, tuttavia, è contestuale al gioco in quanto permette di muovere le sue componenti. La mano è l’elemento senza cui il gioco degli scacchi non potrebbe esistere, perché punto di contatto tra la strategia del giocatore e i movimenti sulla scacchiera.
Allo stesso modo Eternatus, che per similitudine si trasforma esattamente in una mano, è una creatura estranea al mondo dei Pokémon, un alieno venuto dallo spazio che comunque è contestuale alla sua storia e a quella di Galar, dove praticamente gli eventi di gioco passati e presenti sono mossi dalla sua presenza.
Conclusioni
Speriamo di avervi fatto viaggiare abbastanza con la mente per oggi, e al contempo di aver aperto un po’ di interrogativi. Se l’ispirazione scacchistica è confermata, a questo punto dovremmo davvero aspettarci una Regina in Pokémon Spada e Scudo o la sua personificazione è da trovare in un altra creatura? E secondo voi, quale?
E ancora, i Pedoni che abbiamo lasciato da parte per non allungare ancora di più l’articolo, con quali creature potrebbero essere rapportati?
Si ringrazia Chube per la realizzazione delle grafiche a corredo dell’articolo.
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