Per quanto la Landa Corona sia stata apprezzata dai fan di Pokémon Spada e Scudo, i suoi protagonisti celano ancora diversi segreti. Oltre ad alcuni collegamenti mancanti tra la trama del gioco principale e i suoi DLC, ci sono diverse domande che attanagliano la mente degli Allenatori. Con questa rubrica vogliamo provare a scavare tra quelle che potrebbero essere le origini e le ispirazioni di re Calyrex e dei suoi fidi destrieri.
Come reso noto ufficialmente tempo fa da Game Freak, Galar è una regione ispirata al Regno Unito, mentre le terre innevate della corona hanno ripreso il design della magnifica Scozia. Per questo motivo abbiamo scavato nella mitologia e nelle credenze di un grande popolo che secoli fa abitò queste zone ricche di magia: i Celti. Come molti grandi regni del passato, anche i Celti sono stati culla di influenti credenze e storie che tuttora vivono in quelle terre. Nella mitologia celtica si incontrano tanti punti in comune con i miti e le leggende di altre civiltà antiche come vichinghi, greci, romani e popoli asiatici. Immersi nelle tante storie di imperi ormai lontani, diamo inizio a questo viaggio tra ipotesi e figure leggendarie che potrebbero aver ispirato i protagonisti della Landa Corona.
Glastrier e Spectrier: forme di una dea o demoni malvagi?
Per scoprire qualcosa in più sui destrieri di Galar, i due nomi dei Pokémon non forniscono un grande aiuto. Glastrier è composto dall’unione delle parole inglesi glacial e destrier, ovvero destriero glaciale. Spectrier, allo stesso modo, nasce unendo spectre e destrier: destriero spettrale.
Osservando la fisionomia dei due Pokémon leggendari, si può immaginare che la fonte di ispirazione per entrambi potrebbe essere il Clydesdale. Questa razza equina è tipica della Scozia ed è stata molto utilizzata nell’antichità per trainare mezzi di trasporto e per il lavoro duro in generale, grazie alla sua possente stazza. Nel corso del tempo il cavallo in questione ha assunto anche un connotato regale, inoltre è stato anche utilizzato per le carrozze reali durante i soggiorni dei re o dei principi inglesi nei castelli scozzesi. Questo animale, data la sua fisionomia, ricorda soprattutto Glastrier ed è stato utilizzato anche come ispirazione per Mudsdale. I due Pokémon, infatti, condividono una distribuzione di statistiche molto simile, anche se con punteggi differenti.
Altro dettaglio rilevante è la palette di colori utilizzata per entrambi i Pokémon. Le due creature ricordano il cavallo bianco e il cavallo nero, emblema del classico stereotipo del giorno e della notte, della vita e della morte. Nella cultura celtica infatti, il cavallo ha sempre avuto un’importanza sacra ed era considerato capace di viaggiare dal mondo dei vivi a quello dei morti. Il colore bianco del manto dell’equino è solitamente associato ai cavalieri, mentre quello nero è legato a streghe e spiriti. A tal proposito in lingua inglese incubo si traduce come nightmare, che letteralmente significa giumenta della notte.
Nei racconti della mitologia celtica si fa spesso riferimento a una dea chiamata Epona. Questa dea viene considerata l’emblema del culto del cavallo come bestia possente, utile e sacra. La venerazione del cavallo deriva dai popoli asiatici che temevano l’equino per la sua stazza e la sua forza. Domare un cavallo e addomesticarlo era considerato simbolo di potere, di rispetto e regalità. Epona, in realtà, è già entrata a far parte del mondo Nintendo: questo è il nome del cavallo di Link nella serie The Legend of Zelda.
La figura del cavallo associata alla dea Epona è positiva, legata al lavoro dei campi e al potere dei capi villaggio. Se Glastrier e Spectrier fossero incarnazioni di Epona, sarebbero ben visti dai popoli che abitano nella Landa Corona. Secondo le voci del Pokédex, però, entrambi i Pokémon assumono un connotato negativo. Entrambi spaventano uomini e creature per la loro forza e dimensione e, mentre il destriero glaciale rilascia aria gelida dagli zoccoli, il destriero spettrale galoppa assorbendo l’energia vitale delle creature addormentate.
Queste caratteristiche li pongono in totale opposizione all’abilità del loro re, ovvero quello di rendere fertili i terreni. In effetti, prima dell’avvento di Calyrex, i territori intorno a Freezdale erano aridi e infruttuosi, forse proprio a causa dei due Pokémon dalle sembianze equine. Le mitologie celtica e norrena però tornano in nostro soccorso.
Secondo una leggenda scozzese, vicino ai fiumi e ai laghi si aggirano degli spiriti maligni chiamati Kelpie. Spesso questi esseri assumono la forma di bellissimi cavalli, bianchi o neri a seconda dei racconti. Tramite il loro nitrito simile a urla umane attirano le vittime per farle affogare in acqua. Sempre secondo la leggenda, alcuni uomini dall’animo puro sarebbero in grado di domare questi spiriti irrequieti impossessandosi delle loro briglie.
La leggenda dei Kelpie sembra avvicinarsi tantissimo al concept visto nelle terre innevate della corona. Cavalli selvaggi e non benevoli, capaci di chinarsi al solo padrone che riuscirà a imbrigliarli. Il mistero dei Kelpie e le loro caratteristiche sembrano essere una possibile ispirazione degli sviluppatori di Game Freak che, unendo questa storia alle origini di Calyrex, hanno dato vita a Pokémon unici.
L’incarnazione della fertilità, sua Maestà Calyrex
Analizzando il Pokémon Re partendo dal suo nome, risaliamo subito alle sue capacità. Calyrex potrebbe derivare dal latino calyx (bocciolo) e rex (re). Questa ipotesi viene avallata anche dal suo nome giapponese: Budrex, dove in questo caso bud deriva dalla lingua inglese e significa germoglio. In entrambi i casi si fa un chiaro riferimento alla corona del Pokémon, che sembra un enorme bocciolo pieno di vita.
Anche il Pokédex lo descrive come una creatura leggendaria con forti poteri psichici e curativi, in grado di far germogliare e rendere fertili terre che prima non lo erano. Purtroppo non si fa nessun riferimento sulla sua fisionomia, ma per molti l’animale che l’ha ispirato sarebbe la lepre artica, il cui habitat è proprio la tundra.
Per quanto a primo avviso Calyrex sembra non assomigliare affatto a una lepre, questo animale presenta riscontri molto interessanti nelle mitologie dei popoli anglosassoni e non solo. Sia per i Celti che per le popolazioni asiatiche, la lepre è da sempre associata alla luna e alla fertilità. In quasi ogni cultura esiste un diverso racconto che vedrebbe nei crateri lunari, durante le fasi di plenilunio, la sagoma di una lepre che salta.
Oltre al folklore legato all’animale, tra le storie epiche britanniche, si narra di una dea chiamata Andraste, incarnazione della vittoria in battaglia e della fertilità. Una dea estremamente legata alla figura della donna, tanto che la sua più grande discepola fu la regina guerriera britannica Budica, ricordata per una vittoriosa ribellione nei confronti di Roma. In quell’occasione la regina liberò una lepre, animale sacro della dea, per invocare il suo aiuto.
Da questa storia, oltre l’assonanza tra il nome della regina e quello di Calyrex in giapponese, possiamo trovare informazioni sulle ispirazioni per il tipo del Pokémon Re. La simbologia che vede la lepre legata alla fertilità della terra e delle donne, avrebbe suggerito il tipo Erba per questo mostriciattolo leggendario. Non ci concede però indizi per il tipo Psico, ma possiamo trovare la risposta in un’altra creatura mitologica.
Compiendo un salto dall’altra parte dell’oceano, c’è un altro tipo di lepre dalle sembianze misteriose e dai poteri incredibili, il Jackalope. Queste specie di lepri – mai avvistate nella realtà – presentano delle corna sopra le lunghe orecchie, ricordando un po’ la fisionomia dello stesso Calyrex. La vera peculiarità dei Jackalope è che possono imitare perfettamente la voce umana. Questa caratteristica rispecchia le capacità del Pokémon Re che, possedendo con i suoi poteri psichici gli umani, è in grado di parlare la loro lingua.
Le origini di Calyrex non sono del tutto chiare ma, in base alle informazioni che abbiamo trovato, sembra che questa creatura leggendaria rappresenti l’incarnazione della fertilità e della vita. I suoi poteri potrebbero avere un’origine divina, tanto da poterli paragonare a quelli di Eternatus. Calyrex nella sua versione Dynamax non sprigionerà energia rossa come ogni altro Pokémon: essa sarà blu. Il motivo è legato al sangue reale della creatura, o magari il re è in grado di piegare e alterare l’energia del Pokémon Gigante? Non possiamo rispondere correttamente a questa domanda, ma certo è che Calyrex ha un potere fuori dal comune e un alone di mistero rimane intorno a lui e alle sue origini.
Solo un grande potere potrà domare gli erranti spiriti
I divini poteri di Calyrex e gli impetuosi animi di Glastrier e Spectrier sembrano collidere in una Galar bisognosa di vitalità. La presenza contemporanea di questi Pokémon leggendari in uno spazio ristretto come la Landa Corona non può essere accettato dal re. Quest’ultimo infatti è in debito con gli uomini che lo hanno curato quando era debole e che alimentano il suo potere con la fede in lui. Per sdebitarsi Calyrex ha reso Galar un luogo fertile e lo libererà dalle minacce dei due cavalli domandoli.
Dalle possibili origini di Calyrex abbiamo intuito l’enorme potere che questo può avere, ma non basterà per controllare i due Pokémon selvaggi. Dovrà avvalersi di un mezzo che possa incanalare la sua forza e la fede che il popolo ripone in lui. Insieme, re e discepoli daranno alla luce le Briglie del legame che permetteranno al Pokémon Re di divenire Pokémon Imperatore.
Questa storia ricorda il mito greco di Bellerofonte, che potrebbe rappresentarne l’ispirazione. L’eroe greco viene ricordato per aver ucciso la Chimera in groppa al cavallo alato Pegaso. L’animale non era facile da domare: prima di lui solo Zeus era riuscito nell’impresa. Bellerofonte però ricevette l’aiuto di Atena, che donò all’eroe delle biglie dorate grazie alle quali riuscì a cavalcare la possente bestia.
Re e cavaliere, fertilità e aridità, bianco e nero. Sono diversi i dubbi che rimangono sulle origini di Calyrex, Glastrier e Spectrier. Pokémon unici nel loro genere che insieme, però, sono in grado di salvare migliaia di persone e creature portando vita lungo il loro cammino. Possiamo continuare a supporre e speculare su cosa si celi dietro questi simboli e questi misteri. Ciò di cui siamo sicuri è che questi tre Pokémon sono riusciti a stupirci, cogliendoci di sorpresa e regalandoci forti emozioni in questo secondo DLC di Pokémon Spada e Scudo.
FONTI: Pokémon Spada e Scudo, Wikipedia, Bulbapedia
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