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Shedinja e l’entità spettrale nel suo guscio vuoto

Tuffiamoci in un’analisi approfondita del misterioso Shedinja: come ha potuto prendere vita un guscio vuoto? Cosa si nasconde al suo interno?

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Nincada si lanciò in avanti, pronto a colpire il Lotad selvatico, che ancora stava tentando di togliersi la sabbia dagli occhi. L’attacco Graffio colpì in pieno: il Pokémon Alga crollò a terra, esausto. Mi congratulai con il mio Nincada, preparandomi a richiamarlo all’interno della sua Poké Ball, quando questi si avvolse in una luce accecante e candida come la neve.

Dovetti coprirmi gli occhi, sopraffatto da quel bagliore improvviso. Quando gli riaprii, vidi con piacere che Nincada si era evoluto in Ninjask, le cui ali si muovevano così rapidamente da sembrare invisibili mentre mi svolazzava intorno. Sul suolo notai i resti di un esoscheletro abbandonato, nient’altro che inerme chitina, secca e traslucida. Soddisfatto, decisi di godermi la compagnia del nuovo compagno di squadra tenendolo fuori dalla Poké Ball. Mi incamminai, lasciandomi alle spalle il guscio vuoto, pensando che una semplice folata di vento l’avrebbe disperso nell’ambiente.

Fu allora che lo sentii. Una sorta di fruscio, simile a un lamento, una sorta di sussurro proibito proveniente dalle mie spalle. Mi girai di scatto, e un gelido brivido mi percorse la schiena. L’esoscheletro fluttuava, immobile, gli occhi simili a vuoti pozzi neri. Non avevo nessun dubbio in merito: stava fissando me.

Il metodo di evoluzione di Nincada è una delle meccaniche più interessanti dei giochi Pokémon. Fu introdotta in un epoca in cui l’accesso a internet era relativamente limitato e le notizie e le scoperte riguardanti i giochi venivano tramandate principalmente a voce.

Molto spesso queste notizie finivano per assumere connotati fantastici, fomentati dall’immaginazione vivida dei bambini, ma il più delle volte c’era un fondo di verità. Dopotutto, parte del fascino dei Pokémon è racchiuso indubbiamente nelle storie che nascono spontaneamente durante l’avventura e nei misteri che ne conseguono.

Ricordo quando per la prima volta circolò la voce che in Pokémon Rubino e Zaffiro si potesse catturare Rayquaza nella Torre dei Cieli, un mitico monolito che apparentemente sorgeva nel bel mezzo del mare. Ci vollero giorni interi per trovarla, a est della città galleggiante di Orocea. Ebbene, in questo contesto di racconti fiabeschi, che sovente cominciavano con “mio cugino più grande mi ha raccontato che…”, vi lascio immaginare le occhiate scettiche che ricevetti quando mostrai il mio Shedinja, ottenuto in maniera del tutto casuale.

Trovarmi questo misterioso Pokémon di tipo Coleottero e Spettro nella squadra fu una sorpresa inaspettata. La mia curiosità crebbe esponenzialmente notando che aveva un solo Punto Salute, e si trasformò in leggera inquietudine quando lessi la sua descrizione nel Pokédex. Una domanda sorse spontanea: che cosa è successo al mio Nincada? Cosa si nasconde negli oscuri meandri chitinosi di questo guscio vuoto?

Il novizio…

Nincada è un Pokémon di tipo Coleottero e Terra che difficilmente suscita interesse nella maggior parte degli Allenatori, esclusi coloro con un’affinità o una passione particolare per i Pokémon insetto.
Secondo il Pokédex, questa creatura trova il suo habitat prediletto nell’oscura umidità del sottosuolo, dove si orienta grazie alla sensibilità delle proprie antenne. A causa delle sue particolari condizioni di vita è quasi completamente cieco, e ha sviluppato un’acuta avversione nei confronti della luce solare.

Nincada è chiaramente basato sull’ultimo stato giovanile (chiamato ninfa) della cicala, che per proteggersi dai predatori si rifugia sottoterra. Giunti alla maturità, questi giovani insetti escono dal suolo e cercano un albero dove arrampicarsi ed effettuare la muta.

Una volta trasformatisi, queste cicale lasciano definitivamente l’involucro ninfale e, dopo qualche ora, sono pronte per il primo volo: nel mondo dei Pokémon, questo fenomeno si manifesta nel corso dell’evoluzione di Nincada in Ninjask e Shedinja.

La muta di una cicala: guscio e insetto vi sembrano familiari?

Il processo della muta è una delle svariate meraviglie della natura, una commovente dimostrazione della forza di volontà e capacità evolutiva di queste creature solo apparentemente insignificanti. Su queste note consiglio questo breve video, di appena due minuti, la cui visione aiuterà molto a comprendere al meglio le meccaniche di evoluzione di Nincada.

…e il ninja

Basta un rapido sguardo al carapace nero e dorato di Ninjask per comprendere che questo splendido Pokémon di tipo Coleottero e Volante è ispirato allo stadio evoluto della cicala.

Le ali, precedentemente appena abbozzate, sono ora perfettamente formate, e permettono a questo Pokémon di spostarsi a velocità fulminee. Un paio di zampe appaiono possenti e minacciose come falci, mentre un altro paio, più in basso, sembrano essere rimaste atrofizzate.
Torneremo su questo punto in futuro.

ninjask cicala

Una nota curiosa: proprio come le cicale, anche Ninjask è (tristemente) noto per il proprio verso! Ecco la sua voce del Pokédex che appare in Oro HeartGold, Argento SoulSilver, X e Spada:

I suoi continui lamenti provocano atroci emicranie.

E ancora, in Zaffiro e Zaffiro Alpha:

Se Ninjask non viene allenato adeguatamente, si rifiuta di obbedire all’Allenatore, lamentandosi di continuo.

Di nuovo, si tratta di un dettaglio non casuale. Sarà utile a tempo debito.

shedinja paragone

Una volta completata la muta, la cicala abbandona definitivamente la sua vecchia pelle, ormai nulla più che un esoscheletro vuoto che ricorda le fattezze del suo stadio giovanile. Le esuvie (termine con cui ci si riferisce a questo guscio) sono infatti comunemente utilizzate nel mondo reale per studiare le caratteristiche degli insetti: è come se fossero dei veri e propri “stampi” del loro aspetto.

Alla luce di quanto evidenziato, è facile vedere da dove è arrivata l’ispirazione per questa meccanica evolutiva così particolare. Eppure, abbiamo appena incominciato ad affacciarci sulle note più morbosamente interessanti che riguardano questa specie.

Un guscio vuoto è, per pura definizione, vuoto. Può apparire animato quando mosso da una raffica di vento, ma nulla di più. Eppure… Chi, o cosa, sta animando il vuoto esoscheletro che prende il nome di Shedinja?

Un’analisi del terzo incomodo

Abbiamo dunque appurato che Shedinja altro non è che l’esuvia di Nincada, un immobile residuo traslucido dal quale Ninjask si è liberato durante il processo di evoluzione.

shedinja

Il suo aspetto si presta perfettamente al confronto: il colore dominante è un marrone spento, pallido come la chitina del guscio vuoto. Sull’addome ci sono due protuberanze, dove è facile immaginare fossero inserite le robuste zampe di Nincada, piegate in posizione di riposo, mentre due fessure scure fissano il mondo come occhi ciechi. Infine, una pallida aureola aggiunge un tocco quasi simpatico.

Ci sono però alcuni dettagli leggermente più disturbanti: i lembi di chitina frastagliati che potrebbero essere definiti ali si originano da un buco nella schiena, da dove verosimilmente è uscito Ninjask una volta completata l’evoluzione.

La forma così frastagliata di queste “ali” suggerisce che Ninjask sia uscito a grande velocità dal guscio chitinoso: sembra infatti che siano state divelte con grande fretta, e fanno pensare a un eruzione violenta, una sorta di esplosione, piuttosto che a una semplice muta.

Il buco da cui abbiamo ipotizzato sia uscito Ninjask, inoltre, è al centro di numerose dicerie inquietanti. Cito nuovamente alcune voci direttamente dai Pokédex di Diamante, Perla, Platino, Nero, Bianco e X:

È nato dal guscio vuoto di un insetto. Pare che chi spia nella fessura sul suo dorso perda l’anima.

Questo macabro concetto appare anche nei Pokédex di Rubino e Rubino Omega, mentre in Smeraldo vengono aggiunti altri particolari:

Il corpo coriaceo di Shedinja non si muove neanche di un millimetro. In realtà sembra quasi un guscio vuoto. Si dice che questo Pokémon rubi lo spirito di chiunque osi spiare dentro il suo guscio.

Il suo corpo è vuoto e completamente buio all’interno.

Dovrebbe essere ormai chiaro che Shedinja, questo misterioso Pokémon più volte descritto come “guscio vuoto” che resta “completamente immobile senza essere nemmeno in grado di respirare”, nasconda un qualcosa di terribile.

L’entità all’interno del guscio

Un esoscheletro chitinoso apparentemente vuoto, buio come un abisso e che ha la capacità di rubare l’anima di chiunque osi sbirciare al suo interno. Secondo una mia personalissima teoria – di conseguenza non confermata da nessuna fonte ufficiale – Shedinja appare quando il guscio vuoto lasciato da Ninjask viene posseduto da un’entità spettrale.

Ebbene, c’è un Pokémon che condivide una quantità notevole di particolari con le sinistre capacità di Shedinja. Una quantità di particolari che mi fa pensare che non si possa trattare di una grossolana e fortuita coincidenza. Mi riferisco a Dusclops, l’oscuro Pokémon Ipnosguardo.

Vi riporto alcune voci direttamente dai Pokédex di Rubino e Rubino Omega:

Il corpo di Dusclops è completamente vuoto. Non contiene assolutamente nulla. Infatti si dice che ci sia una sorta di buco nero. Il Pokémon assorbe ogni cosa all’interno del proprio corpo, ma non rilascia mai nulla.

L’essenza stessa del corpo di Dusclops è ambigua: si dice che il suo interno sia completamente vuoto e buio, proprio come quello di Shedinja. Le similitudini non si fermano qui, anzi, continuano ad assumere sfumature sempre più sinistre. Ecco le inquietanti voci riferite al Pokémon Ipnosguardo presenti nei Pokédex di HeartGold, SoulSilver e X:

Se si osserva troppo da vicino la palla di fuoco dentro Dusclops, la propria anima viene risucchiata.

Esattamente: Dusclops è in grado di risucchiare le anime di chiunque cerchi di spiare l’interno del suo corpo, esattamente come Shedinja. Ipotizzando dunque che un Dusclops abbia posseduto l’esoscheletro vuoto, la narrazione sottintesa dell’aspetto di Shedinja cambia drammaticamente.

In particolare, mi riferisco a quelle che abbiamo definito come “ali”: nei paragrafi precedenti ho sottolineato come sembra che Ninjask abbia abbandonato con grande fretta il proprio guscio.

Che abbia percepito la presenza di Dusclops che cercava di prendere il controllo? Se è così, Ninjask avrebbe tentato un’evasione disperata, lottando per scappare dal guscio il prima possibile. Così facendo, Ninjask non ha nemmeno atteso che il processo di muta arrivasse a un termine. Il motivo per cui un paio di zampe sembrano atrofizzate è che non hanno avuto tempo di fermarsi: terrorizzato dalla presenza di Dusclops, Ninjask è dovuto fuggire.

Anche i versi che Ninjask ripete ossessivamente assumono una nuova, raccapricciante piega, e non a caso vengono descritti come lamenti nelle voci del Pokédex che ho citato in precedenza.
È come se Ninjask fosse ancora in parte sconvolto da quanto successo, e se ne lamentasse continuamente. Inoltre, è curioso notare come, con tutti i Pokémon rimasti fuori da Galar, sia la famiglia di Nincada che quella di Dusclops siano invece presenti.

La prossima volta che vi troverete ad allenare un Nincada, fate attenzione. Potreste non essere gli unici in attesa della sua evoluzione.

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