Molti Pokémon, pur non essendo leggendari, risultano talmente misteriosi e unici da portare noi Allenatori a credere che lo siano. Spiritomb è una di queste creature, capace di ammaliare numerosi giovani giocatori che iniziarono a inventare miti e leggende sull’origine del Pokémon Proibito. Apparso per la prima volta a sorpresa nella squadra della fortissima Camilla, Campionessa della regione di Sinnoh, Spiritomb rappresentò da subito una rarità che solleticò la fantasia dei videogiocatori di Pokémon Diamante e Perla. Oggi, insieme a voi, vogliamo scoprirne tutti i segreti.
Bentornati a PokéQuark: nel diciannovesimo appuntamento di questa rubrica faremo un passo indietro nel tempo, tornando nella Sinnoh che ha lasciato un pezzo di sé nel cuore di ognuno di noi. Un viaggio che non ci riporterà soltanto a più di 10 anni fa, ma che ci permetterà di visitare un mondo Pokémon antico, passando dal buddhismo alla magia, dalla nascita alla morte. Allacciate le cinture cari Allenatori: Spiritomb ci aprirà le porte del suo passato.
Spiritomb
Spiritomb, il Pokémon Proibito, è il numero #442 del Pokédex Nazionale, mentre nel Pokédex di Sinnoh occupa il numero #108 (un numero che incontreremo spesso). Il suo tipo Spettro e Buio lo hanno reso fino alla sesta generazione una delle pochissime creature naturalmente prive di debolezze.
Difficile da incontrare e catturare, Spiritomb ha da sempre affascinato gli Allenatori per la sua fugacità, dimostrando di poter essere domato soltanto dai più forti. La sua presenza in Pokémon Diamante e Perla fu quasi una sorpresa, tanto che si pensava potesse essere un Pokémon semi-leggendario. In un epoca, il 2007, in cui le informazioni, gli strumenti tecnologici e Internet non erano così diffusi e facilmente fruibili, il Pokémon Proibito alimentò la sua fama e il suo alone di mistero.
Il pattern di colori tendenti al viola e la sua forma non definita e in continua mutazione, rispecchiano a pieno il tipo Spettro e ciò che il Pokédex dice di lui. In tutte le regioni in cui è comparso infatti, viene affermato che esso sia composto da 108 spiriti imprigionati in una Roccianima, al fine di evitare che possano continuare a molestare persone e Pokémon.
L’etimologia del nome conferma quello che il Pokédex racconta di lui. In inglese il suo nome deriva dalle parole spirit e tomb, letteralmente tomba dello spirito. In giapponese invece viene chiamato ミカルゲ (Mikaruge) derivante forse dalla parola 御影石 (Mikageishi) che significa granito, in riferimento al materiale delle lapidi funerarie.
108: il numero del peccato
Uno degli aspetti più iconici del Pokémon Proibito è la ripetitività di uno specifico numero: il 108. Abbiamo già detto che centootto corrisponde al suo numero nel Pokédex di Sinnoh e che Spiritomb – a quanto si dice – è composto da 108 spiriti irrequieti. Lo stesso numero compare anche nel peso del Pokémon (espresso in kg: questa creatura è incredibilmente pesante per essere uno Spettro) e nei suoi valori di Difesa e Difesa Speciale.
Da dove deriva e che simbolismo si cela dietro a questa cifra? L’ipotesi più probabile ci conduce nella cultura religiosa buddhista. Nell’antichità e spesso ancora oggi, alcuni culti buddhisti utilizzano un particolare rosario nelle preghiere chiamato mālā, composto proprio da 108 grani (o semi). In altri culti della stessa religione e di altri credo orientali, i 108 semi del mālā rappresentano le 108 tentazioni a cui un uomo è sottoposto e che deve essere in grado di evitare per raggiungere il Nirvana.
Quest’ultima credenza viene anche ripresa nel Capodanno cinese, in un rito chiamato Joyanokane. Durante questo evento una campana suona 108 rintocchi, a simboleggiare le tentazioni dei fedeli, perdonando quanti di essi abbiano ceduto al peccato. Tutto questo può essere rivisto nelle sfere verdi che circondano quello che è il viso di Spiritomb ricordando appunto un rosario.
Sinnoh: regione di nascita e anime perdute
In Pokémon Diamante e Perla abbiamo assistito per la prima volta a miti e leggende sull’origine del mondo Pokémon e delle creature che lo popolano. Sinnoh però non è stata soltanto una regione fertile di vita, ma ha vissuto anche periodi bui, in cui umani e Pokémon non erano in armonia, bensì in lotta per sopravvivere.
Il Pokédex afferma che i 108 spiriti che danno vita a Spiritomb siano stati intrappolati circa 500 anni fa da un incantesimo. Questo ci fa porre due domande: come mai 108 spiriti irrequieti tormentavano quei territori e come è stato possibile intrappolarli? Per rispondere a queste domande cercheremo di immaginare la vita nella Sinnoh di 500 anni fa.
Dai documenti arrivati al giorno d’oggi, sappiamo che mezzo millennio prima dei fatti narrati nei giochi, la civiltà nel mondo Pokémon era sufficientemente sviluppata. In contemporanea all’imprigionamento di Spiritomb, alcuni avvenimenti ci fanno capire che umani e Pokémon collaboravano tra loro, e che la tecnologia era già avanzata. Magearna prendeva vita per la prima volta; le popolazioni di Alola invocavano i protettori delle isole per contenere Solgaleo e Lunala; la Torre Bruciata e la Torre di Latta esistevano già da tempo a Johto.
Purtroppo la vita non fu sempre così lieta e rispettosa tra umani e Pokémon. Sono proprio le leggende di Sinnoh a raccontarcelo, alternando a storie di creazione altre di uccisioni, cannibalismo e sopravvivenza primitiva. Probabilmente è proprio in questo periodo che gli spiriti di Pokémon uccisi non sono riusciti a lasciare questo mondo, continuando nella loro agonia a perseguitare gli esseri viventi. Quella che poi nei miti viene intesa come magia, potrebbe essere il forte potere psichico di alcuni Pokémon. Queste creature, nell’aiutare gli umani a liberarsi dagli spiriti, li intrappolarono nelle Roccianima.
In nostro soccorsa torna la cultura buddhista con la credenza negli yūrei. Queste creature sono spiriti di defunti deceduti per cause brutali che hanno lasciato qualcosa di incompiuto nella loro vita terrena o che non hanno potuto avere un degno funerale. Per questo motivo non sono in grado di lasciare il mondo dei vivi, e vagano per allietare la sete della loro insoddisfazione.
Solo purificandolo si potrà domarlo
Quello di imprigionare i 108 spiriti in una roccia è stato essenzialmente un metodo sbrigativo per eliminare un problema alla fonte. Possiamo affermare ciò perché Spiritomb, anche se vincolato, rimane una creatura irrequieta, impaziente di creare disordine e caos.
L’unico modo per placare uno yūrei è quello di saziare il suo malessere, portando a compimento quello che lo lega al mondo dei vivi. Possiamo rivedere questo processo di purificazione nella procedura necessaria a trovare l’unico esemplare di Spiritomb catturabile nei titoli di quarta generazione.
Questo modo di sfidare il Pokémon Proibito è davvero unico. Una volta ottenuta la Roccianima e gettata nel Pozzo Memoria, dovremmo recarci nei Sotterranei di Sinnoh e parlare con 32 persone tramite la connessione wireless. Una meccanica ripresa in parte anche in Pokémon Spada e Scudo, che ci permette di collegarci a nuovi elementi della cultura asiatica.
Nella credo buddhista, le anime malvagie vengono condannate a soffrire in un mondo sotterraneo chiamato Naraka. Una sorta di Inferno, dal quale però è possibile uscire dopo aver scontato una pena adeguata. In questo caso il Sotterraneo di Sinnoh potrebbe essere una metafora della discesa nel Naraka per espiare ogni peccato e ritrovare finalmente la libertà.
A scontare la pena non potrà essere Spiritomb, ma servirà l’aiuto di una persona forte, che sia in grado di domare un Pokémon così ostico. La numerologia ci viene in soccorso anche questa volta, spiegandoci che le trentadue persone con cui dovremo parlare possono essere un parallelismo ai 32 segni di Buddha. Questi segni sono presenti sul corpo di chi ha purificato a sufficienza il proprio karma, ma soltanto anime forti come lo stesso Buddha saranno degne di una tale impresa.
La storia e il mistero che si celano dietro Spiritomb sono racchiusi nel punto di intersezione delle tre credenze buddhiste descritte, sfruttando un po’ dell’una e un po’ dell’altra. La spiritualità e il simbolismo nascosti all’ombra del Pokémon Proibito non fanno che alimentare la sua fugacità, rendendolo sicuramente una delle creature più affascinanti e enigmatiche del mondo Pokémon.
Una leggenda per una generazione di Allenatori
I più giovani probabilmente non avranno vissuto l’epoca in cui Spiritomb veniva considerato più leggendario di altri Pokémon che in realtà lo erano. Nei titoli successivi probabilmente questa creatura non ha avuto l’importanza che meritava, facendo assopire l’ammirazione di tanti Allenatori nei suoi confronti.
In Pokémon Diamante e Perla, la mancanza di informazioni relative a questo Pokémon hanno permesso a Camilla di spiazzarci con un mostriciattolo mai visto prima e di cui si poteva avere solo timore. Privo di debolezze, dall’aspetto mostruoso e dalla forza inaspettata, Spiritomb all’epoca fu quasi più iconico di Garchomp nella squadra della Campionessa.
Molti ricordano nitidamente la caccia che è dilagata alla fine della Lega di Sinnoh nei confronti di quel Pokémon spettrale. Oggi, dopo questa pagina del PokéQuark, potremmo affermare che per tutto il tempo lui è rimasto lì, imprigionato nella sua Roccianima, nell’attesa che qualcuno intraprendesse per lui la via della purificazione. Con gli anni e l’avvento massiccio di Internet la magia di Spiritomb è andata scemando, assumendo sempre ruoli più marginali all’interno delle successive generazioni. Sicuramente è un Pokémon divertente da catturare, ma ha perduto la sua aura leggendaria.
Si conclude qui il 19° numero del PokéQuark dedicato a Spiritomb, un Pokémon quasi artificiale, nato dalla paura dell’uomo e vivo anche se composto da spiriti di defunti antenati di epoche buie. Questa creatura, in fondo, avrà sempre uno spazio speciale nel cuore di quegli Allenatori che hanno avuto la fortuna di conoscerlo dalla sua storica Allenatrice Camilla.
FONTI: Wiki Pokémon, Wikipedia 1, 2, 3, Bulbapedia 1, 2, 3
Cosa ne pensi? Facci sapere la tua sulla nostra chat Telegram, sul Forum o sui canali Social!