Maria Enrica
Sono trascorsi quasi 35 anni precisi da quando, tra i panorami a 8 bit, si iniziarono a narrare le Leggende della principessa Zelda e di un prode, taciturno guerriero. Era il 1986 quando venne trascritto il primo capitolo della sua storia che emoziona ancora oggi, da quando cioè, Link uscì dalla sua metaforica caverna di Platone per affrontare l’ignoto in formato sprite e due dimensioni. Da allora il suo universo si è popolato di racconti mitici, abitanti amichevoli, malvagie personalità e favolose avventure. The Legend of Zelda è tutt’ora uno dei vessilli di Nintendo e, dopo il compleanno di Super Mario, è quasi arrivato il suo turno.
Ecco perché, un po’ prendendo spunto dalle iniziative intraprese per l’idraulico baffuto, un po’ provando ad attingere alla Triforza della saggezza, abbiamo tentato di formulare delle ipotesi su come vivremo l’anniversario della trentennale Leggenda e della principessa Zelda.
Dal NES/SNES al Nintendo Switch Online
Una ricorrenza importante come quella che sta per raggiungere la saga, potrebbe rappresentare un ottimo pretesto al fine di dare uno sguardo al proprio passato, puntando poi al futuro. Ebbene, la casa di Kyoto potrebbe aprire le danze portando l’originale The Legend of Zelda (NES, 1986) nel catalogo esclusivo di Nintendo Switch Online. Il gioco si affiancherebbe ai già presenti Zelda II: The Adventure of Link (NES, 1987) e The Legend of Zelda: A Link to the Past (SNES, 1991).
Poco probabile invece l’arrivo di episodi più relativamente recenti, come The Minish Cap oppure Oracle of Seasons/Oracle of Ages (lanciati entrambi nell’era Game Boy Advance). Tale mossa dovrebbe accompagnarsi infatti a un’estensione a dir poco corposa del catalogo in esclusiva per gli abbonati, anticipata anche da degli accordi con le terze parti. L’ultimo aggiornamento dello stesso risale a metà dicembre 2020, pertanto scopriremo se a febbraio o nei mesi seguenti saranno aggiunti altri nomi illustri.
Collection o porting singoli
Se è vero che la strategia di Nintendo punta sull’attualizzazione di alcuni giochi proponendoli al pubblico sempre più ampio della sua ammiraglia, potrebbe essere plausibile lo sviluppo di uno o più porting. Così come Super Mario 3D All-Stars permette di giocare sulla console ibrida a tre grandi classici del platform, così Zelda potrebbe ricevere un simile trattamento.
I candidati potrebbero essere Twilight Princess (GameCube, Wii e Wii U), Wind Waker (GameCube e Wii U) e Skyward Sword (Wii): i primi due sono stati trasposti sulla piattaforma precedente all’attuale ammiraglia e, riprendendo il discorso di poc’anzi, la volontà di far conoscere alcune delle sue perle virtuali può essere interpretata come parte sì di un disegno commerciale, ma anche di conservazione. O ancora, volendo dare credito a un rumor datato 2020, il terzo nominato potrebbe essere protagonista di una revisione completa, per diventare una remastered a tutti gli effetti. Un’ipotesi allettante, anche se certamente difficile, considerando le difficoltà che un team di sviluppo incontrerebbe nell’adattare il sistema di comandi di Wii ai Joy-Con.
Sorprese in ambito hardware
Un sontuoso regalo per tutti gli appassionati potrebbe dirsi pressoché riuscito con qualche sorpresa in ambito hardware. A Super Mario sono stati dedicati un Game & Watch e una versione speciale di Nintendo Switch e a Zelda potrebbero destinare altre piattaforme o accessori in edizioni limitate.
Difficile pensare all’immediata commercializzazione di un’altra Switch, che si sommerebbe a quella su Monster Hunter Rise, ma non sono per questo da escludere controller speciali o un Game & Watch sulla falsa riga di quello già immaginato da un fan. Rifacendoci alle idee applicate per il trentesimo anniversario, Nintendo potrebbe avere in cantiere degli originali amiibo su Zelda e Link.
Breath of the Wild 2
Uno sguardo al passato per poi volgersi al futuro. Riavvolgendo il nastro del discorso, dopo aver parlato del capitolo di esordio non possiamo che orientarci verso Breath of the Wild 2. Dalla nostra anteprima datata 2019 le informazioni sull’attesissimo gioco sono state quasi nulle – tanto che il nome è una pura convenzione – eppure il vuoto comunicativo non ha spento le speranze né l’entusiasmo dei fan in fervente attesa.
Il ritorno sulle scene dell’esclusiva Nintendo Switch (o di una versione Pro?) figurerebbe senza dubbio come la “one more thing” più intrigante dei festeggiamenti.
Tempistiche e ostacoli insormontabili
Se Nintendo vorrà celebrare il suo franchise storico, anche i tempi di attesa e di eventuale presentazione fanno nascere più di un dubbio. Le celebrazioni per Mario sono un possibile precedente, essendo gli annunci giunti a ridosso del suo compleanno. Proprio la sua prossima apparizione, Super Mario 3D World + Bowser’s Fury, potrebbe ritardare eventuali mosse atte a celebrare Zelda. Considerando infatti che l’anniversario è precisamente il 21 febbraio – che tra l’altro una domenica – e l’uscita del gioco fissata per il 12 dello stesso mese, è lecito ipotizzare che la grande N non voglia sovrapporre i suoi due titani, lasciando a ognuno lo spazio che meritano.
L’ostacolo forse più mastodontico risiede però nelle misure atte a limitare i contatti ravvicinati tra più persone e, di conseguenza, eventuali contagi. La grande N sembra stia inevitabilmente patendo le difficoltà dovute alla pandemia, ritardando alcune uscite, posticipando l’annuncio di altre. Le problematiche sanitarie hanno infatti aggiunto una componente di rischio e d’imprevedibilità non trascurabile per l’industria dei videogiochi, pertanto non è da escludere che qualsivoglia evento venga organizzato attorno l’inizio di giugno, momento molto importante per le aziende del settore, E3 presente o meno.
Abbiamo iniziato questo ultimo paragrafo con un periodo ipotetico non a caso. Perché se è lecito mettere in campo Super Mario per fare delle supposizioni sulle mosse studiate per Zelda, è anche vero che i due brand hanno caratteri molto diversi quanto distintivi fra loro. Il primo abbraccia ogni aspetto del platform (non contando gli spin-off) e soprattutto si può scorgere un filo rosso di forte continuità tra i capitoli che ha reso semplice pensare a una raccolta rappresentativa dello stesso.
The Legend of Zelda ha passato 35 anni cambiando relativamente formule, stili e sposando una concezione di eterogeneità di cui può farsi vanto, ma che allo stesso tempo rende difficile individuare degli specifici episodi da riunire in una sola cartuccia. In egual modo, la sua personalità sfaccettata rende necessario un tipo di comunicazione differente, che non necessariamente si avvicina a quello della baffuta icona dal berretto rosso. Se si glorificherà il passato o si correrà verso il futuro, i fan di The Legend of Zelda sono pronti a festeggiarla armati di speranze e di spirito avventuroso, perché tutti sanno quanto sia pericoloso andare fuori da soli.
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