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Intervista a 34BigThings: lo studio italiano ci racconta i suoi segreti

Lo studio italiano 34BigThings di Torino ci ha gentilmente concesso un’intervista in cui ci svela alcuni suoi piccoli segreti

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Quando si parla di sviluppatori di videogiochi si pensa sempre che i più interessanti si possano trovare dall’altra parte del mondo, invece basterebbe volgere lo sguardo a casa nostra per scoprire uno degli studi di sviluppo più promettenti nel panorama italiano: 34BighThings.

I più conosceranno 34BigThings per il suo franchise di punta, Redout, del quale vi abbiamo presentato una recensione di Space Assault proprio poche settimane fa. Ma lo studio italiano ha tanti lavori degni di nota presentati in questi anni, come l’irriverente Super Inefficient Golf e l’assurdo Goat of Duty, e ha altri progetti in cantiere che non vediamo l’ora di scoprire… soprattutto ora che sono entrati a far parte dell’Embracer Group, una holding di videogiochi fondata da THQ Nordic di cui fanno parte altri studi di sviluppo e di publishing internazionali come Koch Media, Gearbox, Coffee Stain e tanti altri.

I ragazzi del team torinese sono stati così gentili da concederci un’intervista esclusiva, grazie al supporto di Nintendo Italia, in cui ci parlano della loro esperienza nell’industria dei videogiochi e di come si sono approcciati a questo mondo particolare. Ci hanno rivelato anche una piccola e gradita sorpresa che speriamo si concretizzi al più presto!

Facciamo le presentazioni! Cos’è 34BigThings? Da dove nasce l’idea di creare un’azienda dedicata ai videogiochi? Quali difficoltà avete incontrato in Italia?

V: 34BigThings é nata da tre amici: Valerio, Giacomo e Giuseppe (e io sono Valerio). Ci siamo conosciuti a Copenaghen, in Danimarca mentre studiavamo per la nostra specialistica in Media, Technology and Games. Una volta presa la laurea, abbiamo deciso di fare una breve parentesi in Italia prima di spostarci in America, fondando 34BigThings nel salotto di casa. Questa breve parentesi, a quanto pare, non è ancora finita: abbiamo trovato e raccolto persone e professionisti incredibili a Torino, creando un ambiente che non speravamo di riuscire a creare in quanto a professionalità e spensieratezza. In breve, non credo che sarebbe stato possibile creare tutto questo in qualsiasi altro posto.

Abbiamo avuto il piacere di recensire Redout: Space Assault, e volevamo chiedervi quali sono stati i giochi che vi hanno ispirato nella realizzazione del vostro sparatutto spaziale

G: siamo partiti con riferimenti come Rogue Squadron e Freelancer, per poi “dirottare” verso Starfox. Ci piaceva l’idea di avere due tonnellate di proiettili e nemici da abbattere a schermo, ma anche di affrontare navi grandi trenta volte la nostra.

Redout Space Assault di 34BigThings

Come influisce una piattaforma ibrida come Nintendo Switch nello sviluppo dei videogiochi di 34BigThings? E che opportunità vi ha dato per la realizzazione di Redout: Space Assault?

G: in realtà è stato proprio un punto centrale di questa produzione, creare un titolo che funzionasse sia console che mobile, quindi Switch è stata il perfetto punto di centratura. Infatti il titolo sta ottenendo eccellenti risultati su questa piattaforma.

Dopo Redout e Redout: Space Assault vedremo un nuovo Redout calato in un nuovo genere, o pensate di tornare alle corse e agli sparatutto arcade?

V: Redout è il nostro franchise di punta e speriamo di poterlo continuare a espandere dal punto di vista narrativo e di titoli ospitati nel suo universo per i prossimi decenni, ma non vogliamo di certo essere confinati al titolo di “lo studio di Redout”, quindi continueremo a sperimentare e giocare con tanti generi e IP diversi… per sempre.

Di recente siete entrati a far parte di Embracer Group, sicuramente un segno del risalto internazionale che 34BigThings ha avuto in questi anni. Ci piacerebbe sapere quali opportunità vi sta dando questa nuova unione. Potete darci qualche indizio su nuovi progetti in cantiere?

V: Essere parte di un gruppo più grande e con una presenza così massiccia in tutto il mondo ci riempie di orgoglio. Scherziamo spesso chiamando “cugini” studi o titoli di fama mondiale e ci stringiamo a festeggiare ad ogni grande notizia del gruppo. A parte questo, essere parte di un gruppo ci ha dato la possibilità di concentrarci sulle cose che sappiamo e vogliamo fare al meglio, riducendo molte complessità, ma soprattutto dandoci accesso a molte risorse, collegamenti, persone che prima ci sarebbero state precluse. Ora abbiamo tutti gli strumenti del caso in mano per poter costruire la nostra visione.

Prima di salutarci vorremmo chiedervi una cosa: se fosse possibile, a quale franchise famoso vi piacerebbe lavorare in futuro?

V: F-Zero rimarrá sempre uno dei nostri più grandi sogni, ma al momento, grazie all’acquisizione da parte di Embracer, stiamo cercando di mettere le mani su un’altra IP che ha segnato la nostra storia di videogiocatori e che rappresenta uno dei motivi per cui molti di noi hanno iniziato a lavorare nel campo: purtroppo, non possiamo ancora fare nomi!


È stato veramente un piacere parlare con gli sviluppatori e conoscerli meglio, siamo molto fiduciosi e soprattutto curiosi di sapere quali giochi e nuove esperienze ci attenderanno sotto il nome di 34BighThings!

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