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È possibile insegnare il rispetto per la natura con Animal Crossing?

Animal Crossing: New Horizons, grazie soprattutto al suo gameplay e alla sua ambientazione, potrebbe insegnare il rispetto per la natura.

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Animal Crossing: New Horizons è stato uno dei titoli rivelazione dell’ultimo anno nel parco titoli Nintendo. Non soltanto grazie alle eccellenti vendite, bensì anche per aver rappresentato un vero e proprio fenomeno culturale. Per di più, questo gioco ha fatto parlare di sé in diversi modi, stimolando dibattiti trasversali su tematiche riguardanti gli animali e l’ambiente. Il celebre ente no-profit a tutela della fauna PETA, infatti, aveva utilizzato questo titolo per protestare contro il museo di Blatero, nel quale sono contenute diverse specie animali. Tuttavia la stessa associazione aveva ribadito il suo apprezzamento per il gioco, che per certi versi educa le persone al rispetto per la natura.

Pertanto, in occasione della Giornata della Terra, si tenterà di rispondere a questo difficile quesito: Animal Crossing può in qualche modo istruire i giocatori alla sostenibilità ambientale? E se sì, in che modo? Ebbene, bando alle ciance e partiamo subito con questa nuova e singolare rubrica!

Animal Crossing e il rispetto per l’ambiente

Buona parte delle attività che si possono svolgere in Animal Crossing: New Horizons sono strettamente legate alla conformazione della propria isola, quindi all’ambiente. Infatti le cose che si possono fare sono le più disparate: si va dal giardinaggio fino ad arrivare a vere e proprie operazioni di modifica del terreno, che possono coinvolgere la terra e i fiumi.

Ovviamente tutte queste azioni non hanno effetti negativi sulla nostra isola, siccome non vengono inflitti danni né alla flora né alla fauna. Tuttavia, se ciò venisse fatto nel mondo reale, gli effetti potrebbero essere alquanto nefasti.

Amazzonia

Purtroppo non è raro che le attività umane vengano effettuate senza tenere conto dei danni ambientali. Basta pensare a quello che avviene in Amazzonia, dove ogni anno vengono abbattuti ettari di alberi indiscriminatamente. In Africa il lago Ciad si è progressivamente prosciugato a partire dagli anni Settanta, dal momento che la sua acqua veniva utilizzata o per uso privato o per irrigare i campi. Passando in Italia, e nello specifico in Sardegna, da decenni alcune parti dell’isola vengono usate per test militari, che in buona parte dei casi hanno portato a dei gravissimi danni all’ambiente e alla relativa flora e fauna.

Ovviamente queste sono alcune delle azioni commesse ai danni dell’ambiente, e quanto i giocatori di Animal Crossing fanno nei loro isolotti non potrà mai essere equiparato a esse. In ogni caso, questo videogioco potrebbe essere effettivamente usato per insegnare, soprattutto ai più piccoli, il rispetto per l’ambiente in maniera attiva e pratica e non solo teorica (come avviene in buona parte delle scuole).

Sardegna

Difatti spostando un albero, una serie di fiori o catturando dei pesci o degli insetti nel gioco, come già detto prima, non si hanno conseguenze, ma nella realtà sì. Pertanto facendo delle domande ai bambini, questi sarebbero portati a interrogarsi su come evitare danni marcati all’ecosistema. Allo stesso tempo, essendo Animal Crossing un gioco e non un libro, si riuscirebbe ad attirare l’attenzione di tutti sull’argomento, con delle attività ludiche e divertenti.

Nello specifico, Animal Crossing potrebbe essere utilizzato per insegnare la sostenibilità ambientale anche grazie all’aiuto di una materia che tutti abbiamo dovuto giocoforza studiare a scuola: la geografia.

Animal Crossing e la geografia: un binomio reale o azzardato?

Questa materia, nonostante non venga completamente apprezzata e venga insegnata in certi casi in maniera superficiale, risulta essere estremamente importante per poter comprendere le problematiche che affliggono il pianeta Terra.

Ora più che mai, la geografia potrebbe essere una vera e propria àncora di salvezza in quanto da diversi anni moltissimi geografi si sono impegnati per promuovere lo sviluppo sostenibile. Non a caso, attualmente, questa questa viene considerata una vera e propria scienza che studia le cause e gli effetti dei vari fatti e fenomeni che avvengono sulla Terra. Tutto ciò viene fatto per sanare le diseconomie: cioè l’uso errato o sconsiderato delle risorse della Terra.

Siccome sarebbe assai difficoltoso insegnare tale aspetto in una semplice aula scolastica, si potrebbe effettivamente ricorrere all’utilizzo di Animal Crossing: New Horizons per abituare le nuove generazioni ad avere più a cuore le problematiche ambientali. Allo stesso tempo, questo gioco potrebbe essere usato come strumento didattico integrativo, in quanto con il passare dei mesi e delle stagioni variano le varie specie di insetti e di pesci presenti nell’isola.

Perciò, oltre a far imparare il rispetto per l’ambiente, si potrebbe anche far comprendere come la natura stessa, a partire dalla flora fino ad arrivare alla fauna, siano degli elementi complessi, visto che con il variare della temperatura e del clima varia anche l’ambiente stesso (cosa da non sottovalutare, visto anche l’effetto serra).

Insegnare la sostenibilità ambientale con un videogioco è possibile?

Successivamente, oltre al capolavoro di Nintendo, potrebbero esserci degli altri videogiochi in grado di poter insegnare – sia direttamente, che indirettamente – il rispetto per la natura e le conseguenze delle azioni?

Uno di essi potrebbe essere la saga di Fallout. In questo capolavoro, sviluppato da Bethesda, ci ritroviamo catapultati in un mondo devastato da una guerra nucleare. Per di più, buona parte delle piante e degli animali presenti hanno subito delle pesantissime mutazioni genetiche. La miccia che ha portato a questa apocalisse è stata la volontà dei principali stati mondiali, tra cui USA, Cina e URSS (che in questo universo non si è dissolta), di accaparrasi gli ultimi giacimenti di risorse rimasti. Questa saga potrebbe essere effettivamente utilizzata per comprendere le conseguenze, a lungo andare nel corso del tempo, dell’utilizzo sfrenato delle risorse della Terra.

Animal Crossing

Successivamente si potrebbe sfruttare anche Harvest Moon: One World. All’interno di questo titolo dovremo svolgere, all’incirca, il ruolo di fattori e agricoltori itineranti, grazie a dei particolari marchingegni e oggetti magici. Nel corso delle nostre avventure agricole, dovremo via via piantare sempre più verdure e curare animali differenti. Dunque questo titolo sarebbe in grado di avvicinare le persone, di diversa età, al mondo dell’agricoltura e alle varie problematiche presenti in questo mondo.

Effettivamente i buoni propositi per poter insegnare il rispetto per la natura ci sono, il problema risiederà sempre nel nostro sistema scolastico: antiquato e non in grado di sapersi aggiornare, e legato ancora a un insegnamento effettuato solo ed esclusivamente con i libri. Forse, solo quando si riuscirà a superare tale chiusura mentale si riuscirà a fare ciò.

Animal Crossing

Una cosa è certa: ora come ora i videogiochi sono quasi praticamente riusciti a toccare qualsivoglia tipologia di tematica: guerra, amicizia, amore, diritti LGBTQ+, razzismo, violenza e molti altri ancora; tra cui proprio l’ambiente. Quello che è auspicabile nel prossimo futuro, è che ci sia una volontà di superare questo stereotipo e che si inizi a fare cultura in maniera innovativa.

Soprattutto questa tematica, relativa alla salvaguardia della Terra e alla sostenibilità ambientale, deve essere fin da subito insegnata ai più piccoli, nelle maniere più consone e divertenti possibili. Animal Crossing potrebbe essere una delle soluzioni. Infatti, così facendo, si potrà fare in modo che gli adulti di domani siano responsabili verso sé stessi, ma anche verso la natura.

Copertina realizzata da Sara Hailoua (@perviincart)

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