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Pawmi, il grazioso e resiliente roditore elettrico

In attesa di Pokémon Scarlatto e Violetto, proviamo a decifrare l’origine del tenero Pawmi, nuovo membro della famiglia dei roditori elettrici.

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I tanto attesi aggiornamenti sulla nona generazione sono finalmente arrivati! Dopo più di 3 mesi di silenzio stampa, Game Freak ha recentemente condiviso delle interessanti novità relative ai nuovi capitoli della saga videoludica dei mostri tascabili. Il teaser di Pokémon Scarlatto e Violetto pubblicato il 1° giugno ha infatti presentato alcuni degli inediti Pokémon che abiteranno la regione ispirata alla penisola iberica. Tra i mostriciattoli recentemente rivelati figura anche Pawmi, grazioso roditore elettrico che prosegue la lunga tradizione di cloni di Pikachu.

Le informazioni su questo nuovo componente sono ancora limitate, ma la curiosità dei fan che aspettano Scarlatto e Violetto con trepidazione è alle stelle. In attesa del debutto di Pawmi, proveremo a offrirne un’analisi che, partendo dai dati ufficiali (testuali e visivi), ne esaminerà l’aspetto, la personalità e le possibili fonti d’ispirazione.

Pawmi, il tenero Pokémon Topo

Pokémon Scarlatto Violetto Pawmi

Categoria: Pokémon Topo

Tipo: Elettro

Altezza: 0,3 m

Peso: 2,5 kg

Abilità: Statico/Alternacura

Il primo gradino di questa scalata non può che essere l’analisi del nome; tutti i Pokémon hanno infatti nomi parlanti, che rivelano una serie di informazioni sul loro comportamento e la loro genesi.

L’appellativo Pawmi sembrerebbe una combinazione dei termini paw (zampa in lingua inglese) e nezumi (ネズミ, topo in lingua giapponese). La fusione di questi due vocaboli propone inoltre un interessante gioco di parole. Pronunciando il sostantivo Pawmi a voce alta, si emette il suono om, molto simile all’unità di misura della resistenza elettrica nel Sistema Internazionale (ohm). Insomma, l’appartenenza alla famiglia dei roditori elettrici ispirati a Pikachu è evidente su tutti i fronti.

Più ambigua invece la variante giapponese Pamo (パモ), la cui etimologia sta mettendo in difficoltà anche i madrelingua. Diversi utenti hanno sottolineato che i nomi nipponici formati da due sillabe katakana sono una vera e propria rarità nell’universo Pokémon. Prima di Pamo, solo a Cleffa (ピィ, ovvero Py) era stato associato un vocabolo che rispondeva a questa caratteristica. Tralasciando questa nozione, l’etimologia di questo termine resta difficile da decifrare.

pawmi tenero grazioso

La teoria più gettonata è che esso non sia altro che la traslitterazione della parola inglese palm (palmo della mano o, in questo caso, della zampa). Un riferimento che, proprio come nel caso della scelta lessicale inglese, rimanda allo sfregamento delle guance, serbatoi di energia elettrica di questo mostriciattolo. Dopo essere entrati a contatto con il viso, sono proprio gli arti ad accumulare l’energia e a scagliarla sotto forma di scossa.


“Oltre alle sacche elettriche sulle guance, Pawmi ha degli organi che scaricano elettricità dai cuscinetti sulle zampe anteriori. Genera elettricità sfregandosi le guance, per poi fulminare gli avversari toccandoli con quei cuscinetti”.

Pokémon Scarlatto e Violetto – sito ufficiale

Il rilievo dato ai palmi potrebbe però legarsi anche a un’altra ipotesi. Nell’immaginario collettivo, le guance sono infatti associate alla timidezza, in quanto tendono ad arrossarsi in caso di forte disagio emotivo. Il contatto tra gli arti superiori e il viso è spesso interpretato come un tentativo di nascondere il proprio imbarazzo. Questa posa è anche uno dei simboli della cultura nipponica del kawaii, legata al culto di tutto ciò che è grazioso. Tenendo conto dei fattori sopra menzionati, la scelta potrebbe rispondere alla volontà di enfatizzare il suo lato tenero, denominatore comune di tutti i Pikacloni. Carini e coccolosi… Occhio però a non farli arrabbiare! 

Lo scoiattolo rosso, un ponte tra Occidente e Oriente

Dopo aver presentato alcune riflessioni legate al nome, è tempo di volgere lo sguardo alle possibili muse ispiratrici di Pawmi. Un’impresa piuttosto impegnativa, dal momento che in natura esistono oltre 2.300 specie di roditori: Game Freak ha davvero avuto l’imbarazzo della scelta! A fronte di questo vasto assortimento, è tuttavia ragionevole pensare che Pawmi sia stato plasmato a partire dallo scoiattolo rosso euroasiatico.

scoiattolo rosso euroasiatico

Questo mammifero, appartenente alla classe dei Roditori, è diffuso su quasi tutto il territorio europeo (Spagna inclusa) ed è caratterizzato da un mantello di colore variabile (rosso, grigio, talvolta nero). Indipendentemente dalla tinta, esso si distingue dalle altre specie di scoiattoli per una caratteristica peculiare, ovvero la presenza di ciuffi auricolari. I design dei Pokémon sono spesso caricature basate sui tratti distintivi di flora, fauna e oggetti, rimescolati a piacimento. È per questo plausibile che i creativi abbiano ingigantito le orecchie e trasformato la peluria delle orecchie nel buffo ciuffo in cima alla testa di Pawmi.

Inoltre, lo scoiattolo rosso non va in letargo, ma si limita a limitare la propria attività durante i mesi invernali. Questo spiegherebbe l’inserimento di un riferimento a questa stagione sul sito ufficiale dei giochi.

“La sua folta pelliccia non è solo un’ottima difesa contro il freddo, ma gli serve anche per immagazzinare elettricità”.

Pokémon Scarlatto e Violetto – sito ufficiale

I collegamenti con questo roditore non finiscono però qui: a supporto di questa teoria si aggiungono anche interessanti (e inaspettate) curiosità di natura linguistica. Come già menzionato nella sezione precedente, il nome Pawmi contiene al suo interno la parola giapponese nezumi (topo). Apparentemente, sono totalmente assenti i riferimenti al termine nipponico risu (scoiattolo), già adottato per mostriciattoli come Pachirisu e Hoshigarisu (Skwovet), entrambi ispirati a scoiattoli.

Un’attenta ricerca sul web dimostra però che le cose non stanno esattamente così. Il prolifico scoiattolo rosso euroasaitico popola infatti non solo i territori europei, ma anche diverse aree del continente asiatico, tra cui il Sol Levante. In Giappone è addirittura diffusa una sottospecie dello scoiattolo rosso, nota come scoiattolo rosso di Hokkaido, in quanto presente solo in questa località.

scoiattolo rosso hokkaido

È documentato che, fino alla fine del periodo Showa (era conclusasi nel 1989, con la morte dell’imperatore Hirohito), i giapponesi erano soliti indicare questi animali con il termine kinezumi (キネズミ, topo degli alberi). Questa attenzione per le espressioni arcaiche sembra inoltre in linea con le atmosfere di Pokémon Scarlatto e Violetto, che esplorano il conflitto tra passato e futuro. Temi narrativi che i trailer recentemente mostrati hanno solo scalfito in superficie, ma le cui implicazioni narrative e creative lasciano ancora spazio a tante ipotesi.

Il rimando al cugino dell’Hokkaido, il territorio più settentrionale delle cinque isole maggiori che compongono l’arcipelago giapponese, potrebbe anche spiegare ulteriormente la menzione alla stagione invernale sul sito. In questo periodo dell’anno il clima dell’Hokkaido è infatti caratterizzato da gelo e neve: un ambiente a cui gli animali che non vanno in letargo devono prestare particolare attenzione.

Tra lotta per la sopravvivenza

Come accennato nella sezione precedente, i nuovi titoli di nona generazione ruoteranno attorno alla contrapposizione tra passato e futuro. Queste due visioni opposte sono perfettamente incarnate dalla Professoressa Olim, dal Professor Turum e dai leggendari Koraidon e Miraidon, che ripropongono questo scontro sia nei loro nomi che nel loro aspetto.

Professori Scarlatto Violetto

Nello specifico, ai fini di questo approfondimento risultano particolarmente interessanti le suggestioni legate alla fazione che elogia il passato. Sia la Professoressa Olim che Koraidon rimandano a un tempo non solo cronologicamente distante, ma anche lontano dall’organizzazione sociale e urbana predominante nel XXI secolo. Un periodo in cui la natura era implacabile ed era sempre pronta a schiacciare i più deboli senza alcuna pietà. Una vera e propria amplificazione tematica di quanto proposto all’interno di Leggende Pokémon: Arceus.

La legge del più forte non è però solo un vago ricordo appartenente a tempi remoti. Essa continua a essere una chiave di lettura della realtà moderna, che plasma in maniera lenta, ma spietata, la natura e tutti i suoi abitanti. Ne sa qualcosa lo scoiattolo rosso euroasiatico che, in certe zone d’Europa, è protagonista di una quotidiana lotta per la sopravvivenza.

La causa scatenante è stata l’introduzione in Europa di una specie aliena, ossia lo scoiattolo grigio americano (animale che ha ispirato Skwovet, mostriciattolo inserito nel Pokédex di ottava generazione). Diversi studi hanno dimostrato che, nei luoghi dove questi due esemplari coesistono, la popolazione di scoiattoli rossi euroasiatici tende a diminuire drasticamente.

Gli scoiattoli grigi, arboricoli diurni con gli stessi gusti alimentari degli scoiattoli rossi, sono molto più bravi di questi ultimi a procacciarsi il cibo. Non solo, hanno anche bisogno di immagazzinare una quantità di energia maggiore, e per questo tendono a mangiare di più. La sottrazione di risorse alimentari influisce negativamente sulla capacità riproduttiva dello scoiattolo rosso, aumenta il tasso di mortalità nei cuccioli e ostacola la crescita degli esemplari che riescono a sopravvivere.

Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Journal of Animal Ecology, questo meccanismo di competizione ha addirittura generato negli scoiattoli rossi una vera e propria forma di stress fisiologico. Mai giudicare un libro dalla copertina: anche gli animali apparentemente più teneri sono specchio del lato più violento e brutale di Madre Natura!

…ed evoluzione della specie

Le teorie sul conflitto tra specie spingono a riflettere anche su un altro tema “darwiniano”, vale a dire l’evoluzione della specie. Questo argomento, da sempre uno dei cardini del brand Pokémon, ha assunto sfumature inedite con l’introduzione delle forme regionali e dei Pokémon Alfa. In generale, il concetto di evoluzione, in tutte le sue forme, pervade l’universo dei mostri tascabili nelle fonti e nel design finale delle creature. Ed è proprio su quest’ultimo punto che si concentra l’ultima sezione dell’analisi di Pawmi.

Il Pokémon Topo, pur avendo numerosi punti di contatto con lo scoiattolo rosso, è privo di una caratteristica emblematica di questa specie: la coda folta e vaporosa! La coda di Pawmi, rispetto a quella di Pachirisu e Skwovet, è morbida e di modeste dimensioni. Una scelta decisamente poco in linea con l’immagine tradizionale di uno scoiattolo.

pawmi attacco

La coda di questo animale non risponde però unicamente a un fattore estetico: essa lo riscalda quando fa freddo, lo aiuta a mantenere l’equilibrio e richiama l’attenzione del partner durante il corteggiamento. Tenendo presente che lo stress fisiologico in certi territori sta influenzando negativamente la crescita dei giovani scoiattoli rossi, si apre un nuovo ventaglio di possibilità.

Pawmi, descritto sul sito come un Pokémon diffidente, potrebbe essere stato soggetto a un ridimensionamento della propria coda proprio a causa dell’intensa competizione tra specie. Un aspetto evoluzionistico che lo ha reso più cauto, ma al tempo stesso ne ha aumentato le capacità difensive. L’evoluzione potrà anche averlo penalizzato, ma non ha certo intenzione di farsi travolgere senza nemmeno provare lottare!

Conclusioni

Pawmi, nuovo membro della famiglia dei roditori elettrici ispirati a Pikachu, è tanto grazioso quanto enigmatico. Tanti sono ancora i dubbi legati al suo nome e alla sua origine; le riflessioni proposte in questo approfondimento al momento sono infatti solo semplici congetture che troveranno (forse) conferma nei prossimi mesi. Quel che è certo è che Pawmi, grazie al suo buffo ciuffo e alle sue pose tenere, ha tutte le carte in regola per diventare uno dei Pokémon preferiti dei fan dei mostri tascabili!

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