Lo scorso 1° settembre il mondo ha potuto vedere per la prima volta Grafaiai, il nuovo curioso Pokémon di Paldea. Il mostriciattolo è stato presentato con un fake documentary che lo mostra nel suo habitat naturale mentre marca il proprio territorio con dei variopinti graffiti. Questo nuovo Pokémon è stato molto apprezzato dai fan di tutto il mondo che non vedono l’ora che arrivi il 18 novembre per poter finalmente mettere le mani su Pokémon Scarlatto e Pokémon Violetto. Nel frattempo, cerchiamo di capire le varie ispirazioni che potrebbero celarsi dietro la creazione di Grafaiai: il Pokémon Velenprimate.
Un lemure artista
Trovare le ispirazioni di un Pokémon di cui si sa ancora poco o nulla non è impresa facile, ma è possibile fare alcune speculazioni in base a quanto è già noto. Alcune informazioni che possiamo trovare sul sito ufficiale di Pokémon Scarlatto e Violetto potrebbero aiutarci in questo senso, iniziando a dipingere il ritratto di questo particolare mostriciattolo.
Categoria: Pokémon Velenprimate
Tipo: Veleno/Normale
Altezza: 0,7 m
Peso: 27,2 kg
Abilità: Agiltecnica/Velentocco
Il nome Grafaiai deriva probabilmente dall’unione di due parole: graffiti e aye-aye, un lemure endemico del Madagascar. Le motivazioni dietro alla scelta del nome sono abbastanza ovvie, Grafaiai marca il proprio territorio con dei bellissimi disegni simili a dei graffiti e sia il suo aspetto che la forma delle sue mani sono molto simili a quelle del vero aye-aye.
Il nome giapponese è invece è タギングル (Taginguru), che deriverebbe invece da tagging, una forma di graffiti, e 猿 (Saru) ovvero scimmia. A differenza del nome occidentale, il corrispondente nipponico ha bisogno di poche spiegazioni, la prima metà si riferisce sempre alla passione per l’arte di Grafaiai mentre la seconda metà riguarda l’animale reale su cui si basa anche se in questo caso è stato scelta la parola scimmia. Questo è dovuto al fatto che l’aye-aye in giapponese può essere anche chiamato ユビザル (Yubizaru), ovvero “scimmia del dito“.
L’aspetto dell’aye-aye non è probabilmente notissimo ai più, ma si tratta di un lemure notturno di color nero, il quale usa le sue particolari dita per catturare e mangiare vermi, larve e pupe d’insetti. Il terzo dito della mano degli aye-aye è lungo fino al triplo rispetto le altre dita della mano. Con questa falange gli aye-aye danno dei colpetti sulla corteccia degli alberi alla ricerca di suoni sordi che indicherebbero la presenza di una larva nascosta. Una volta trovato il proprio cibo, l’aye-aye, buca la corteccia con un morso e con il suo lungo dito cattura la preda.
Allo stesso modo anche Grafaiai utilizza le dita in un modo molto particolare. Per marcare il proprio territorio, Grafaiai si lecca le zampe per imbrattarle di veleno con il quale traccia dei bellissimi motivi sugli alberi del proprio territorio. Con questa saliva velenosa riesce anche a paralizzare i Pokémon Coleottero che vengono attratti dal suo odore dolce e fragrante.
Il veleno di Grafaiai cambia di colore in base all’alimentazione, per questo motivo il Pokémon Velenprimate può creare sfumature di diversi colori per i propri disegni. Ovviamente Grafaiai può usare il suo veleno anche per attaccare e difendersi; il bizzarro lemure può infatti insidiare i propri nemici sputando il veleno oppure graffiandoli dopo aver ricoperto i propri artigli di veleno. Quando percepisce un pericolo, Grafaiai può addensare il proprio veleno e creare una potente tossina che può immobilizzare la vittima per tre giorni interi.
La scelta di immaginare un Pokémon ispirato a un primate per una regione chiaramente basata sulla Spagna potrebbe ai molti sembrare ardita, ma non è così. Nella penisola iberica possiamo infatti trovare le Bertucce di Gibilterra, unica popolazione di scimmie presente in Europa. Gibilterra non fa ovviamente parte del Regno di Spagna ma ci confina a nord. In aggiunta esiste in Spagna la leggenda del Mono Careto, un essere fatato dalle sembianze di scimpanzé che punisce gli scalatori più spavaldi della Sierra Nevada attaccandoli con delle valanghe, lanciando delle pietre o tagliando le corde degli avventurieri.
Delle illustrazioni già viste
L’idea di avere un Pokémon che marca con dei disegni il proprio territorio non è un’idea originale di Game Freak: c’è infatti una foresta i cui alberi hanno delle decorazioni molto simili a quelle viste nel documentario di Grafaiai. Stiamo parlando del bosco di Oma (o Omako basoa in Basco) presente nella cittadina di Kortezubi nei Paesi Baschi. Il bosco di Oma è un’opera realizzata dall’artista basco Agustín Ibarrola tra il 1982 e il 1985. Ibarrola decise di usare i tronchi degli alberi come se fossero delle tele e creò 47 opere tutte diverse tra di loro. Tra le opere possiamo trovare animali, figure geometriche figure umane e anche parti del corpo come occhi e labbra.
La similitudine tra il bosco di Oma e il bosco mostrato nel trailer di Grafaiai sono molte, sia per quanto riguarda lo stile dei disegni sia per i colori scelti. Al momento non sappiamo se le diverse forme scelte da Grafaiai abbiano un qualche significato oppure no, il Pokémon Velenprimate potrebbe usare diverse forme o colori come punti di riferimento per muoversi meglio all’interno del suo territorio.
Dove si trova Grafaiai a Paldea?
Abbiamo appurato che l’habitat di Grafaiai ha bisogno di molte piante su cui vivere, marcare il territorio e cacciare. Guardando l’artwork ufficiale di Paldea possiamo notare che a differenza di altri giochi Pokémon non c’è una e vera propria zona boscosa come, per esempio, il Bosco Smeraldo di Kanto; possiamo però vedere che sia a nord-ovest che a est sono presenti diversi alberi e zone verdi che potrebbero essere il perfetto habitat per il Pokémon Velenprimate.
I primati sono notoriamente conosciuti per la loro versatilità a vivere in diversi ambienti, per esempio il macaco giapponese a sopravvivere all’inverno nipponico senza problemi, mentre la nasica vive comodamente nell’afosa foresta tropicale del Borneo, non è utopistico dire che anche Grafaiai potrà essere trovato in diverse località di Paldea. Con molta probabilità le zone in cui si potrà trovare il Pokémon saranno contraddistinte dai disegni sulle cortecce degli alberi da come si può notare dalle immagini in-game condivise sul sito ufficiale di Pokémon Scarlatto e Violetto.
Conclusioni
Grafaiai è sicuramente un Pokémon molto interessante, sia per il modo in cui è stato presentato, ovvero attraverso un finto documentario, sia per l’aspetto che infine per il comportamento. L’affinità con l’aye-aye malgascio sono visibili a occhi nudo sopratutto per quanto riguarda le mani e l’uso particolare che hanno delle dita. Anche i motivi disegnati da Grafaiai sulle cortecce degli alberi rimandano al bellissimo bosco di Oma dei Paesi Baschi dell’artista basco Agustín Ibarrola. Nell’attesa dell’uscita di Pokémon Scarlatto e Violetto vi rimandiamo anche agli altri approfondimenti su Cetitan, Fidough, Koraidon, Miraidon, Pawmi, Lechonk e Smoliv.
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