Lo scorso 27 febbraio The Pokémon Company International e milioni di appassionati Pokémon nel mondo hanno celebrato il Pokémon Day, ricorrenza annuale durante la quale si celebra il giorno di nascita del brand, che lo scorso mese ha spento ben 27 candeline. Da quel lontano 27 febbraio 1996, data di uscita in Giappone di Pokémon Rosso e Pokémon Verde, sono cambiate moltissime cose: abbiamo esplorato nuove regioni, conosciuto nuovi personaggi, appreso nuove meccaniche e, ovviamente, incontrato diverse centinaia di nuovi Pokémon.
L’unico aspetto a essere rimasto invariato, nonostante il passaggio di tutti questi anni, è l’amore che noi tutti proviamo ancora per i mostriciattoli tascabili, che nel tempo sono riusciti a tenerci compagnia, emozionarci e divertirci nelle più varie modalità immaginabili. Proprio poiché mossi da questo sentimento, noi di Pokémon Millennium abbiamo deciso di ripercorrere i passi più significativi dei 27 anni della storia del brand Pokémon, analizzando quelle che sono state le rivoluzioni più significative che hanno coinvolto il franchise e che hanno contribuito a rafforzare il meraviglioso legame che si è instaurato tra noi e Pokémon.
Le rivoluzioni Pokémon: lo scoppio della Pokémon Mania
L’inizio della favola lo conosciamo più o meno tutti: Satoshi Tajiri, un giovane ragazzo giapponese appassionato di videogiochi, si unisce all’amico Ken Sugimori per fondare la Game Freak, rivista autoprodotta di argomento videoludico. Nello specifico, la rivista nata nel 1989 conteneva le soluzioni ai livelli dei cabinati presenti nelle sale giochi giapponesi, raccolte da Tajiri, alle quali venivano affiancate le illustrazioni di Sugimori.
I due, a partire dall’anno successivo, iniziarono insieme al loro team (composto da solamente 9 persone!) lo sviluppo di quelli che sono i videogiochi di debutto della serie Pokémon, ovvero Pokémon versione Rossa e Pokémon versione Verde, pubblicati il 27 febbraio 1996 sulla console Game Boy. Quello che forse molti non sanno è che i mostriciattoli tascabili non sono saliti alla ribalta immediatamente dopo l’uscita dei primi titoli, ma il successo nella terra del sol levante è arrivato solamente dopo la scoperta di una creatura misteriosa all’interno dei videogiochi, che non risultava catturabile in alcun modo attraverso il normale svolgimento del gameplay: Mew.
Grazie anche allo spiccato animo collezionistico del popolo nipponico Pokémon è dunque diventato molto popolare in Giappone, permettendo così la creazione di nuove opere artistiche incentrate sui mostriciattoli tascabili, tra cui anche una serie animata. È proprio l’arrivo di quest’ultima in occidente, specialmente negli Stati Uniti d’America e in Europa, a scatenare la Pokémon Mania e a fare esplodere definitivamente la fama del fenomeno, che di lì a poco sarebbe diventato il franchise più redditizio al mondo e il colosso commerciale che oggi siamo abituati a conoscere.
La diffusione del Gioco di Carte Collezionabili
Parallelamente alla serie animata, Creatures Inc. aveva iniziato a lavorare anche ad altri progetti che avrebbero potuto contribuire alla diffusione della fama di Pokémon; uno di questi è stata la creazione di un gioco di carte collezionabili, arrivato in Giappone nell’ottobre del 1996. La realizzazione delle prime espansioni di carte venne affidata all’azienda americana Wizards of the Coast, autrice del celebre gioco di carte collezionabili Magic: l’Adunanza, mentre a partire dal 2003 la produzione di questi passò direttamente in mano a Nintendo.
Per comprendere quanto successo abbia riscosso questo progetto basta fare un breve ritorno alla nostra infanzia: chissà quante volte, mentre venivamo riportati a casa dopo una giornata di scuola, ci è capitato di assillare per tutto il viaggio i nostri genitori pregandoli di passare per l’edicola ad acquistare una nuova bustina di carte Pokémon. Scambiare le carte con i propri compagni durante la ricreazione, sfogliare il proprio mazzo per apprezzarne le illustrazioni, o semplicemente mostrare con fierezza ai nostri amici la nostra carta più forte sono tutte azioni che hanno regalato a generazioni di bambini delle sensazioni indimenticabili.
A oggi il GCC Pokémon è seguito da una community solida e numerosa, che ogni anno si gode diversi eventi e tornei ufficiali dove i migliori giocatori del globo possono sfidarsi. Con il passare degli anni inoltre è salito alla ribalta il fenomeno del collezionismo, con i prezzi delle carte dei mostriciattoli tascabili (specialmente quelle appartenenti ai set in edizione limitata) che si sono visti aumentare esponenzialmente.
Le rivoluzioni Pokémon: l’arrivo della terza generazione
Fino a questo momento abbiamo parlato esclusivamente dei primi passi della storia di Pokémon, soffermandoci sugli aspetti che hanno scatenato la popolarità di cui il franchise gode ancora oggi. Con il passare degli anni, sull’onda dei successi ottenuti, sono uscite nuove stagioni per la serie animata, nuove espansioni per il gioco di carte collezionabili e nuovi giochi, tra cui spiccano i primi spin-off, come Hey You, Pikachu, Pokémon Snap o Pokémon Pinball, e i titoli di seconda generazione Pokémon versione Oro e Pokémon versione Argento. Quest’ultimi hanno saputo regalare a milioni di giocatori un’esperienza a tema Pokémon rinnovata, ma la loro pubblicazione su Game Boy ha impedito l’implementazione di innovazioni tecniche o di gameplay rilevanti.
La vera rivoluzione per il mondo videoludico Pokémon arriva con la terza generazione, debuttata il 21 novembre 2002 in Giappone con Pokémon versione Rubino e Pokémon versione Zaffiro. Questi titoli, pubblicati sulla nuova console di casa Nintendo Game Boy Advance, si sono evoluti parecchio rispetto alle generazioni precedenti, a partire dal mondo di gioco. La regione di Hoenn viene infatti considerata tra le più eterogenee, con un piacevole alternarsi di metropoli, grotte, piccoli villaggi e percorsi che si estendono tra pianure, montagne, mari e antri subacquei.
Anche il gameplay presenta importanti innovazioni, grazie all’introduzione delle lotte in doppio, delle gare Pokémon e di nuove meccaniche di gioco come le nature, le abilità e le condizioni atmosferiche. Ulteriori novità riguardano la trama, grazie all’introduzione di due nuovi team malvagi intenzionati ad impadronirsi del potere appartenente al Pokémon leggendario di copertina, che ora gioca un ruolo fondamentale nella storia. Ricordiamo inoltre che con la terza generazione sono arrivati anche i primi titoli remake, ovvero Pokémon versione Rosso Fuoco e Pokémon versione Verde Foglia, a cui si aggiungono anche celebri spin-off come Pokémon Colosseum, Pokémon Mystery Dungeon: Squadra Rossa e Squadra Blu e Pokémon Ranger.
Le rivoluzioni Pokémon: un nuovo inizio
Parlando di Pokémon Rubino e Zaffiro abbiamo accennato come questi abbiano adottato per la prima volta una narrazione maggiormente strutturata, in cui il Pokémon leggendario di copertina ricopre un ruolo più rilevante rispetto a quanto accaduto nelle generazioni precedenti. Con il passare degli anni Game Freak ha sempre cercato di riprodurre questo schema narrativo, raggiungendo il proprio apice nel 2010 con Pokémon versione Nera e Pokémon versione Bianca.
Non è un mistero infatti che oggigiorno i titoli di quinta generazione vengano considerati dalla maggioranza della fanbase Pokémon i giochi con la trama meglio strutturata del franchise. L’evoluzione dei personaggi di Komor e Belle, il dilemma intellettuale che affrontiamo confrontandoci con il Team Plasma, la scoperta dei segreti di figure enigmatiche come N e Ghecis mano a mano che si procede nel gioco, sono tutti aspetti che regalano ai titoli una storia avvincente e coinvolgente, il cui climax finale rappresenta solamente la ciliegina sulla torta.
Stando a quanto rivelato dagli sviluppatori, Pokémon Nero e Bianco volevano essere un reboot della prima generazione, un nuovo inizio per la serie principale dei giochi, come testimoniato dall’impossibilità di trovare mostriciattoli appartenenti alle 4 generazioni precedenti durante la campagna principale. La quinta generazione è inoltre la prima a introdurre dei veri propri sequel: con Pokémon versione Nera 2 e Pokémon versione Bianca 2 infatti Game Freak ci ha proposto una nuova avventura, anche questa molto apprezzata dagli appassionati, ricca di nuove trame, nuove lotte e nuovi personaggi.
Le rivoluzioni Pokémon: il debutto della terza dimensione
La quinta generazione ha rappresentato un vero e proprio azzardo per il brand, che però non ha restituito a Pokémon i risultati sperati. Nonostante i titoli sfruttassero al massimo le potenzialità del Nintendo DS infatti molti giocatori non hanno apprezzato certe scelte effettuate per la realizzazione dei titoli, tra cui alcuni design di mostriciattoli considerati non all’altezza. Scottata da questa esperienza, Game Freak ha compiuto un passo indietro dal punto di vista innovativo per i titoli successivi, tornando allo scheletro narrativo originale già dalla sesta generazione.
Nonostante il dietrofront compiuto dagli sviluppatori Pokémon X e Pokémon Y hanno comunque rappresentato per Pokémon una grande rivoluzione. Visto il debutto sulla nuova console Nintendo 3DS infatti la casa sviluppatrice ha deciso di abbandonare gli ormai storici sprite bidimensionali per lasciare spazio agli inediti modelli 3D. Questa scelta è ancora oggi argomento di accese discussioni: i fan più avanguardistici sostengono che il franchise dovrebbe spingersi ancora oltre con il 3D, mentre secondo molti appassionati nostalgici si dovrebbe compiere un passo indietro ritornando alle due dimensioni, vista l’incapacità dimostrata dal team di sviluppo nel creare giochi 3D tecnicamente validi in poco tempo.
Tralasciando le diverse argomentazioni e ipotesi al riguardo, non possiamo non affermare che l’introduzione della terza dimensione e dei modelli 3D sia stato per il brand un passo fondamentale nel viaggio sta percorrendo ancora oggi. Queste scelte grafiche, che dal 2013 non sono mai state abbandonate per quanto riguarda i titoli appartenenti alla serie principale, accompagneranno dunque Pokémon plausibilmente ancora per un bel po’, con l’augurio che il comparto tecnico dei giochi possa andare in contro a una costante evoluzione.
Le rivoluzioni Pokémon: un titolo open world
Nella sezione precedente abbiamo parlato esclusivamente del primo approccio da parte di Game Freak verso la terza dimensione, ma quali sono state le novità più recenti? Come ben saprete, il 18 novembre 2022 sono stati pubblicati su Nintendo Switch i due nuovi titoli di nona generazione, ovvero Pokémon Scarlatto e Pokémon Violetto, passati alla storia come i primi giochi completamente open world in 27 anni di franchise.
I titoli in questione sono stati anch’essi molto discussi, soprattutto per quanto riguarda il reparto tecnico e grafico. A oltre 5 anni di distanza dall’uscita di Switch ci si sarebbe aspettato che i giochi sfruttassero al massimo le potenzialità della console, anziché risultare ancora una volta graficamente inferiori rispetto a molte altre interazioni non meno importanti di casa Nintendo. Ad aver preoccupato maggiormente i giocatori sono però stati i continui bug e glitch che si verificano durante la partita, tanto frequenti da intaccare l’integrità del gameplay e che in alcuni casi estremi potrebbero persino causare l’arresto forzato del gioco.
Nonostante le giustificate critiche, ciò che Pokémon Scarlatto e Violetto hanno portato alla serie non è assolutamente da ignorare: la quasi totale assenza di soluzione di continuità rende molto piacevoli le sessioni di gioco dedicate alla cattura di mostriciattoli e alle lotte con gli Allenatori. Inoltre, lo sviluppo di storie differenti regala al giocatore la possibilità di godersi le varie fasi di gameplay nell’ordine che preferisce, senza doversi sottoporre a uno schema narrativo imposto e studiato a tavolino. Anche la trama, nonostante la sua godibilità venga pesantemente intaccata dalla resa grafica insufficiente, risulta piuttosto apprezzabile, grazie anche al finale che raggiunge picchi ai quali il franchise non si avvicinava dai già citati titoli di quinta generazione.
Un gameplay stravolto
La scelta di un mondo di gioco completamente esplorabile per Pokémon Scarlatto e Violetto non è stata presa in maniera improvvisa e casuale, ma è la diretta conseguenza di diversi esperimenti che hanno contribuito alla creazione della regione di Paldea per come la conosciamo oggi. Già da Pokémon Spada e Pokémon Scudo infatti si era provato ad inserire zone visitabili nella loro interezza e con telecamera mobile, ovvero le terre selvagge.
Il passo decisivo verso l’open world è stato però effettuato con l’uscita di Leggende Pokémon: Arceus, titolo open map in cui Game Freak ha testato per la prima volta lo sviluppo di vaste aree totalmente esplorabili, suddivise in diverse mappe di gioco. Uscito il 28 gennaio 2022, il titolo ha dato a milioni di giocatori la possibilità di viaggiare nello spazio e nel tempo per poter salvare la regione di Hisui, antenata di Sinnoh, la cui incolumità è minacciata da un anomalo varco spazio temporale situato al di sopra della vetta del Monte Corona.
Il titolo ha impressionato positivamente la community soprattutto grazie allo stile rinnovato del gameplay: la velocità con cui è possibile affrontare e catturare i Pokémon selvatici, a cui si aggiunge una componente di azione furtiva, rende godibile e scorrevole la fase di esplorazione, grazie anche alla geografia ben studiata delle aree di gioco. Molte di queste scelte purtroppo non sono state riproposte per i titoli di nona generazione, lasciando il caso di Leggende Pokémon: Arceus isolato rispetto al resto del panorama dei giochi Pokémon. Infine, ad arricchire il titolo ci sono anche la trama e i numerosi elementi di lore, attraverso il quale è possibile studiare approfonditamente la storia e le misteriose origini del mondo Pokémon.
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