Come ogni anno il 19 marzo si festeggia la festa del papà, occasione perfetta da passare in famiglia con i genitori magari seduti a tavola trangugiando ogni ben di Dio. Ci sembra giusto però approfittare dell’occasione per celebrare anche le figure paterne più particolari e più importanti che abbiamo incontrato nel corso degli anni all’interno del mondo dei Pokémon.
Una figura quella del padre che, salvo alcune eccezioni, è sempre stata tenuta un po’ in disparte all’interno dei giochi, basti pensare che nei titoli di prima generazione, in casa con noi godevamo unicamente della presenza di nostra madre (che tra l’altro abitava e dormiva in soggiorno). Ecco perché, in occasione della festa del papà, abbiamo deciso di dare spazio a questo gruppo di padri appositamente scelti per le loro caratteristiche che ce li hanno fatti amare sia nel mondo videoludico sia all’interno della stessa serie animata dei Pokémon.
Zarude: papà per caso
Ebbene sì, il primo papà che vogliamo ricordare del mondo Pokémon è egli stesso un Pokémon. Parliamo infatti dello scimmiesco Zarude che incontriamo nel film “I segreti della giungla” uscito in Giappone nel 2020, il quale incontra il piccolo Koko, orfanello abbandonato in una cesta e che necessita di qualcuno che si prenda cura di lui.
Zarude inizialmente è titubante ma in cuor suo sente di non poter abbandonare il piccolo e arriva addirittura a voltare le spalle alla sua stessa tribù, la quale non accetta estranei nella foresta di Okoya. Non mancheranno le difficoltà nella loro storia, ma alla fine il legame tra Koko e il suo papà diventerà ancora più saldo dimostrandoci che l’amore tra genitori e figli non conosce distinzioni di sorta e l’unica cosa importante sono i sentimenti che abbiamo nel nostro cuore.
Il papà di Belle e il coraggio di farsi da parte
Continuiamo a festeggiare la festa del papà con un personaggio che abbiamo imparato a conoscere sia nei giochi che nella serie animata: il papà di Belle. Lo incontriamo per la prima volta in Pokémon Bianco e Nero per Nintendo DS e capiamo immediatamente che sia un tipo terribilmente iperprotettivo. Proibisce a sua figlia di iniziare il suo viaggio assieme al giocatore e a Komor per paura che lei non sia ancora pronta ad affrontare i pericoli che l’attendono e, seppur inizialmente le permetta di lasciare casa, la raggiungerà a Sciroccopoli intimandole che è ora di ritornare da lui.
Il padre di Belle non è una figura negativa, ha solo paura di lasciare andare la sua bambina e teme il male che si nasconde nel mondo, tuttavia anche grazie all’intervento della Capopalestra Camelia deciderà di fare quel piccolo passo indietro che permetterà a Belle di scrivere da sola la sua storia.
Inoltre nella serie animata scopriamo che in passato era lui stesso un ottimo Allenatore sotto lo pseudonimo di Meteora Rossa, con un Darmanitan ben allenato in grado di tener testa all’Oshawott di Ash pur essendo svantaggiato come tipologia.
Norman: un uomo troppo testardo
Se il papà di Belle è apprensivo e spaventato, il prossimo genitore che andremo a trattare a prima vista sembrerà davvero crudele. Parliamo di Norman, Capopalestra di tipo Normale che abbiamo incontrato in Pokémon Rubino e Zaffiro, ma per apprezzarne le sfaccettature e il lavoro svolto per definirne il carattere ci avvarremo della sua controparte presente nel manga Pokémon: La Grande Avventura. Anche qui Norman è il padre di Rubino, si è trasferito a Hoenn per diventare Capopalestra e vuole che il figlio faccia esperienza con le lotte prima di poterlo sfidare, ma le similitudini finiscono qui!
Il papà di Rubino nel manga è un uomo rude e taciturno, forte e orgoglioso, è convinto che il figlio debba seguire le sue orme anziché concentrarsi sulle (per lui stupide) Gare Pokémon. Si arrabbierà moltissimo quando verrà a sapere che Rubino è scappato di casa; lo troverà e lo straccerà in una lotta per dimostragli che, seppur si sia imbarcato in un viaggio di crescita, è ancora debole e patetico.
Un pessimo rapporto padre/figlio che però andando avanti con la lettura ci farà capire che in realtà Norman porta delle pesanti responsabilità sulle spalle e vuole solo il meglio per Rubino anche se non è in grado di farglielo capire nel migliore dei modi. Alla fine si renderà conto che suo figlio è maturato durante il viaggio e approverà la sua scelta di partecipare alle gare purché si impegni al massimo e ci metta tutto se stesso.
Flint e le responsabilità familiari
Continuiamo a onorare la festa del papà con Flint ossia il papà di Brock, Capopalestra di Plumbeopoli che abbiamo incontrato nella primissima serie animata Pokémon. Anche lui come suo figlio, è uno specialista del tipo Roccia e dopo l’abbandono della madre si occupa di Brock e dei suoi nove fratelli, almeno finché non decide di lasciare la famiglia anche lui.
Tornerà in città sotto travestimento giusto in tempo per scorgere Ash vantarsi del suo sogno di diventare Maestro Pokémon, facendogli presente che non potrà mai battere Brock perché è un vero campione. Fino all’ultimo si vergognerà di mostrarsi al figlio perché non era riuscito a raggiungere l’obiettivo per cui aveva lasciato la famiglia: diventare il miglior Allenatore del mondo.
Tuttavia Brock sarà felice di riabbracciare il padre che riprenderà il ruolo di capofamiglia e quello di Capopalestra mentre il figlio partirà per girare il mondo insieme ad Ash e Misty. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a un personaggio di buon cuore che ha paura di deludere il proprio figlio, ma che alla fine riesce a comprendere i propri sbagli e a scoprire quali siano le cose più importanti per lui.
Giovanni: il perfetto boss
Inseriamo adesso due menzioni speciali per la categoria “Padri che dovreste evitare se non volete essere costretti a salvare il mondo a 10 anni”, iniziando ovviamente con l’unico e inimitabile Giovanni. Boss del Team Rocket, uomo senza scrupoli, disposto a tutto pur di raggiungere i propri scopi e rinomato gattaro, il nostro cattivo preferito è anche il padre di Silver, antagonista che incontreremo in Pokémon Oro/Argento/Cristallo.
Come scopriamo nel Radiodramma The Birth of Mewtwo che fa da prequel al primissimo film Pokémon, Giovanni è diventato quello che è a causa della cattiva influenza e della negligenza da parte della madre, precedente capo del Team Rocket che lo vedeva come un peso inutile al quale non dare importanza.
Nella serie animata lo vediamo sempre in compagnia del suo amato Persian ma nel manga Pokémon: la Grande Avventura scopriamo che nutre affetto anche per il giovane Silver tanto da arrivare al punto di rischiare la sua vita pur di aiutarlo in qualche modo anche se questa non è decisamente una sua priorità. Giovanni è il classico padre impegnatissimo e assorbito dal lavoro e dagli interessi personali ma che, quando se lo ritrova sul suo cammino, non esita a confrontarsi col figlio di cui sembra comunque orgoglioso quindi anche a lui vanno i nostri auguri per la festa del papà.
Turum e l’ossessione per i sogni
Il secondo protagonista della categoria “Padri che dovreste evitare se non volete essere costretti a salvare il mondo a 10 anni” altri non è se non il Professor Turum di Pokémon Scarlatto e Violetto. Turum ha un sogno, creare il paradiso perfetto che aveva immaginato sin da piccolo leggendo il libro di Callugaris e si sforza in tutti i modi per far diventare il suo desiderio realtà.
Turum avrà un figlio con la Professoressa Olim mentre si trovano all’interno della Voragine di Paldea tuttavia entrambi verranno abbandonati dalla donna durante il corso delle ricerche. Solo e sconsolato Turum si prenderà del tempo lontano dagli studi per stare col piccolo Pepe ma la vita familiare non fa per lui, infatti come trascinato da una forza superiore, ritornerà nell’Area Zero a continuare i suoi studi rinunciando alla cura di suo figlio.
Il professore voleva creare un paradiso perfetto, ma il suo desiderio si è tramutato in un’ossessione che l’ha portato a isolarsi dal mondo e dalle persone a lui care, sicuramente non era pronto a diventare genitore, ma grazie all’IA da lui realizzata, scopriremo che voleva bene a Pepe anche se non è mai riuscito a dimostrarglielo.
Il papà misterioso
E concludiamo questa lista con l’unico, inimitabile e sfuggente papà di Ash! Figura mitologica di cui abbiamo sempre e solo avuto degli accenni sporadici nel corso degli anni: sappiamo che esiste ma non chi sia o cosa faccia. Secondo le fonti ufficiali egli è un Allenatore partito da Biancavilla per esplorare il mondo poco dopo la nascita dello stesso Ash, da allora non ha fatto più ritorno a casa ma sovente manda dei regali al figlio come possiamo vedere nel primo episodio di “Aim to Be a Pokémon Master“, recente serie che conclude le avventure del giovane Allenatore protagonista.
Paradossalmente pur non vedendolo mai, Ash sembra avere un buon rapporto col padre e, pur sentendone la mancanza, probabilmente ha iniziato il suo cammino da Allenatore proprio per imitarne le gesta e sentirsi più vicino a lui. Suo padre è partito per inseguire un sogno ma, la contrario di Turum, continua a mantenere i contatti con la famiglia magari con telefonate proprio per gli auguri della festa del papà o sporadici incontri che avvengono dietro le quinte e non ci sono mai stati mostrati apertamente.
La nostra raccolta di padri del mondo Pokémon è giunta al capolinea e speriamo vi abbia fatto piacere riscoprire alcuni personaggi che magari avevate dimenticato o conoscevate solo in parte. Abbiamo capito che sia nel mondo fittizio che nella vita reale fare il padre è un compito difficile che a volte cozza con ciò che si desidera e porta i genitori a scontrarsi con i figli, spesso perché si ritiene di sapere tutto e che lasciar fare ai piccoli le proprie esperienze sia troppo pericoloso.
Non esiste un metodo giusto o sbagliato per educare i figli, ma forse guardarsi indietro e vedere come si era da piccoli potrebbe dare un mano nell’essere dei genitori migliori, detto ciò vi auguriamo una buona festa del papà da passare in famiglia magari guardando l’ultimo episodio della serie animata assieme o catturando i Pokémon selvatici su Nintendo Switch.
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