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Il Tesoro dell’Area Zero: quali misteri nasconde il DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto?

Diamo uno sguardo ravvicinato al trailer del DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto cercando di scoprire quali segreti nasconde.

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L’ultimo Nintendo Direct si è aperto a sorpresa con un trailer dedicato al “Tesoro dell’Area Zero“, DLC diviso in due parti e che promette di espandere e chiudere l’avventura che abbiamo affrontato in Pokémon Scarlatto e Violetto.

Se il primo teaser era stato avaro di informazioni con questo trailer possiamo finalmente dare uno sguardo a Nordivia e all’Istituto Mirtillo, le due nuove aree che andremo a visitare e che sembrano ricche di nuove e interessanti informazioni.

Le tradizioni di Nordivia

La prima parte del DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto si intitolerà “La maschera turchese” e ci vedrà partire per una gita scolastica alla volta di Nordivia. Inizialmente si pensava che questa nuova area fosse ben lontana dalla regione di Paldea, soprattutto per le sue atmosfere orientali che avevano dato un po’ a tutti la sensazione di un ritorno al passato ispirato dalla regione di Johto.

Purtroppo, seppur presentando una fauna che richiama quella di seconda generazione, non voleremo in una regione tutta nuova ma molto più probabilmente ci ritroveremo in quella zona di mappa inaccessibile situata a nord est nel gioco principale. Nel caso si tratti invece di una regione lontana viene da chiedersi come dovremmo raggiungerla, probabilmente via mare non essendoci aeroporti e considerando che dubitiamo gli Squawkabilly possano trasportare carovane di gente.

Particolarità di Nordivia è quella di presentare una colossale montagna che assomiglia ad un Oni, gli orchi del folklore giapponese, con un corno più lungo dell’altro e delle fessure che ricordano occhi e naso. Questa strana forma si ispira a Onigashima, l’Isola degli Oni dove l’eroe Momotaro si diresse per sconfiggere l’orda di demoni, inoltre il suo particolare aspetto potrebbe essere un rimando a ciò che si nasconde sotto la maschera di Ogerpon, ossia il suo vero volto.

Ai piedi del monte troviamo il villaggio di Verdegiada, piccolo centro abitato da cui potremo partire per esplorare i dintorni una volta scesi alla fermata del bus. All’esterno del centro possiamo notare un Pokémon Center sotto forma di bancarella e due particolari bandiere, una con disegnato il simbolo che rimanda alla forma della montagna e l’altra che ritrae uno Yanma o Yanmega e potrebbe rappresentare il gruppo di persone che si occupano di organizzare la festa delle maschere oppure il mezzo di trasporto peculiare della zona.

Il nome originale del villaggio è スイリョクタウン che puó essere tradotto come Città di Suiroku, e si presenta come un luogo immerso nel verde e circondato da vegetazione, come gli alberi di mele che si possono notare nel trailer. Insomma una piccola oasi verdeggiante dove possiamo vedere Pokémon selvatici come Sentret, Yanma e Wooper di Johto, tutti mostriciattoli presi di peso dalla seconda generazione che ricordiamo era il perfetto connubio tra tradizioni e innovazioni.

Tutto richiama i paesini di periferia giapponesi ma ancora fatichiamo a trovare un motivo per come questa scelta stilistica possa fondersi in maniera armoniosa con una regione che è ispirata alla Spagna e che quindi poco dovrebbe avere a che fare col Sol Levante.

Allontanandoci da Verdegiada ci imbatteremo nel “Parco dei beniamici” con le statue dedicate a Okidogi, Munkidori e Fezandipiti, il trio di Pokémon venerati dai paesani come protettori delle loro terre. Secondo la leggenda questo terzetto nei tempi antichi ha aiutato a scacciare un oni malvagio che altro non è se non Ogerpon, la mascotte del DLC Pokémon ambientato a Nordivia.

Nel video parrebbe che a fungere da capo trio sia Okidogi, ponendosi al centro del gruppo con le braccia incrociate e con fare minaccioso. Nelle icone votive presenti nel parco possiamo vedere degli ornamenti particolari che riprendono le Shimenawa, corde intrecciate che hanno la funzione di barriera volta a separare il mondo terreno da quello ultraterreno, di esorcizzare il male e identificare la presenza del divino.

Pokémon DLC

Il sito ufficiale ci mette a conoscenza dell’abilità che il trio ha in comune ossia Catena Tossica che iperavvelena il Pokémon avversario quando viene colpito. Questa particolare tecnica ci porta a pensare che i tre possano avere il tipo Veleno in comune, una scelta quanto meno particolare soprattutto se pensiamo che dovrebbero essere dei Pokémon benigni e in grado di aiutare il prossimo.

Anche la posa in cui li vediamo sembra quella di un trio di sbruffoni pronti a portare grane, oppure potrebbe trattarsi di un caso e il tipo Veleno risulterà utile nello scontro con il loro avversario Ogerpon. Ma in realtà noi vorremmo andare oltre e spingerci verso una speculazione controcorrente.

Pokémon DLC

Secondo la leggenda il nostro eroe fece amicizia con i Beniamici per scacciare un temibile mostro, ma Game Freak ci ha insegnato che non sempre le storie si dimostrano veritiere. E se fosse Ogerpon l’eroe di questa storia?

ll Pokémon possiede una speciale maschera che da il nome al DLC e che dovrebbe nascondere uno strano potere, e se il suo compito fosse quello di impedire che questa misteriosa maschera cada nelle mani sbagliate? Questo particolare artefatto sembra realizzato in legno mentre al centro svetta quello che a tutti gli effetti dovrebbe essere un Teragioiello, oggetto indispensabile per attivare l’effetto del Teracristal tipico della regione di Paldea. Stranamente però nella prima parte del trailer nessun Pokémon sembra sfruttare la meccanica di nona generazione.

Pokémon DLC

Il “Momotaro” e i tre Pokémon di Nordivia in realtà erano alla ricerca di questa maschera, probabilmente erano anche a conoscenza di cosa fosse capace e intendevano impadronisse per i loro scopi mentre Ogerpon avrebbe affrontato il gruppo per poi rintanarsi nella parte più interna della montagna. Ritornati a casa i così detti eroi avrebbero convinto i popolani che l’orco fosse stato sconfitto e cacciato da questo mondo in modo da diventare paladini di Nordivia e godere di onori che non gli spettavano.

Addirittura Riben, uno dei nostri nuovi compagni, ci informa che è stata creata la Festa delle Maschere, ricorrenza che ricorda l’impresa degli eroi. Una festa in cui si indossano le maschere dei propri beniamini vendute da alcune bancarelle che presentano anche quella di Ogerpon, rendendole disponibili a grandi e piccini che rievocano l’impresa raccontata nelle leggende.

Ora ciò non significa che siccome Riben indossa la maschera dell’Orco noi lo inseguiremo tirandogli sassi, ma potrebbe indicare che col tempo i toni della leggenda si siano addolciti andando a mitigare la figura di Ogerpon che verrebbe visto come un semplice spiritello dimenticato nei boschi.

Tuttavia la nostra attenzione deve focalizzarsi su un dettaglio ben più particolare ossia le maschere dei Beniamici. Si perché i volti di Okidogi, Munkidori e Fezandipiti vengono ritratti ma in maniera differente rispetto a come li conosciamo, come se indossassero dei caschi con visore che fanno il verso ai costumi dei Power Rangers.

È molto probabile che assisteremo a un cambio di forma di questi tre Pokémon piuttosto che a una vera e propria teracristallizzazione, causato dalla Maschera Turchese che agirebbe in maniera differente rispetto a una Terasfera. Oppure Ogerpon è il classico Pokémon da affrontare dopo aver fatto amicizia con i nuovi mostriciattoli di Nordivia, finito lo scontro si renderebbe conto che il potere della maschera è nocivo e se ne libererebbe lui stesso, ma a noi piacciono le trame più complicate.

Nel mare indaco

Dopo aver trascorso delle serene vacanze a Nordivia, affrontato il Team Star, messo a tacere i Pokémon Dominanti, sconfitto Nemi e svelato il mistero di Olim e Turum potremo goderci un po’ di tranquillità in quel di Mesapoli ma ovviamente la calma non durerà.

Saremo infatti contattati dal preside dell’Istituto Mirtillo, il signor Bluebert, che rimasto colpito dalle storie sul nostro conto ci inviterà a frequentare la sua accademia situata in mezzo al mare. Egli è un vecchio amico e collega del Preside Clavel, che potrebbe avergli raccontato delle nostre peripezie a Paldea, mentre gli avvenimenti di Nordivia gli sarebbero stati narrati da Rubra e Riven, originari di quella regione ma che frequentano l’Istituto Mirtillo.

Il tutto porterà all’inizio della seconda parte del DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto intitolato “Il disco indaco” e che, oltre a farci esplorare una nuova e vasta area, promette di svelare finalmente i segreti della Voragine di Paldea e di Terapagos.

Il preside, come già detto, è un vecchio collega di Clavel. Veste in modo elegante e porta una sciarpa che ricorda il motivo delle maniche di Aegislash ma di colore differente, probabilmente per suggerirci che potrebbe trattarsi del suo Pokémon preferito o che quest’ultimo potrebbe avere una forma regionale.

Accanto a lui troviamo Rupi, studentessa del secondo anno che ci farà da cicerone oltre a essere una grande esperta delle lotte Pokémon. Ed è proprio lei a mostrarci il fiore all’occhiello dell’Istituto Mirtillo: il Bioterarium.

Questo immenso spazio è situato sott’acqua all’interno di una enorme cupola e dispone di quattro biomi differenti liberamente esplorabili e che fungono da habitat per varie specie di Pokémon. I confini di queste “regioni” sono delimitate da curiose strutture simil cristalline che si possono trovare anche all’interno della mappa, mentre al centro sorge una misteriosa struttura di forma irregolare.

Il tutto sembrerebbe scimmiottare in parte la mappa di Paldea, con tanto di misteriosa zona centrale che ricorda il laboratorio visitato all’interno dell’Area Zero. Nulla di strano considerando che l’Istituto Mirtillo sembra concentrarsi proprio sullo studio del fenomeno Teracristal e sul suo utilizzo in battaglia.

All’interno di questo mondo perfetto troviamo molti Allenatori pronti a sfidarci in lotte in doppio con Pokémon aggiunti appositamente in questo DLC, pronti per essere catturati per aumentare la nostra collezione.

Le lotte e la competizione sono il fulcro dell’Istituto Mirtillo e con molta probabilità ci troveremo a sfidare sia Rubra e Riben sia quelli che dovrebbero essere una sorta di Superquattro presenti nel DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto, capitanati da Rupi e che finalmente si mostrano con spezzoni in game.

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Il trailer si chiude mostrandoci Terapagos che si nasconde in un’area ricca di cristalli riflettenti e che sembrerebbe levitare sopra a qualcosa di misterioso come se dovesse proteggerla o prendersene cura, un po’ come nell’illustrazione di Callugaris, ma senza quello strano aspetto mostruoso. Tuttavia più di questo non siamo in grado di dirvi riguardo alla misteriosa tartaruga…

Pokémon DLC

Però possiamo farvi viaggiare con la fantasia! Sappiamo che nella serie animata Orizzonti Pokémon è apparsa una strana versione del leggendario che per comodità chiameremo Baby Terapagos. Si tratta di una tartarughina che si nasconde nel ciondolo della protagonista salvo venirne fuori in situazioni di pericolo in modo da poterla proteggere.

Ma nel DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto e in generale nel mondo videoludico come si inserisce questa creaturina? Abbiamo intenzione di ricollegarci alla “teoria dei desideri“, concezione sviluppatasi sul web e che abbiamo trattato in un articolo apposito, secondo cui nella voragine di Paldea esiste qualcosa in grado di avverare i desideri di chi riesce a entrarci in contatto e quale potrebbe essere il sogno di un cucciolo?

Pensiamo a Baby Terapagos come a un Pokémon di tipo Normale che similmente un bambino sogna di diventare grande e acquisire un tipo differente, un po’ come noi quando immaginavamo il lavoro che avremmo fatto da grandi. Ovviamente non riuscendo a sceglierne uno in particolare da vita a Terapagos che altri non è se non il primo Pokémon Paradosso che si verrebbe a creare. In sostanza la nostra tartarugona non sarebbe per nulla un Pokémon leggendario preposto a guardia di tutti i tipi esistenti, ma semplicemente un essere in grado di adattarsi a ogni situazione sfruttando vantaggi e svantaggi tra i tipi stessi.

I cristalli che troviamo in giro verrebbero prodotti direttamente dal Pokémon e consentirebbero sia il cambio di tipo una volta inseriti dentro una Terasfera, oppure nel caso si tratti di un essere umano donano il potere di realizzare l’impossibile, sia esso un androide all’avanguardia o una “macchina del tempo”.

Immaginate però che qualcuno intralci il vostro sogno, che lo metta in pericolo o peggio ancora vi dica che si tratta di un desiderio irrealizzabile e che non riuscirete mai a raggiungere il vostro intento, che dovrete infine rassegnarvi. Come reagirebbe un bambino, un cucciolo a queste parole o a questa minaccia? Si arrabbierebbe, molto, tanto da diventare un essere furioso e irriconoscibile disposto a fare qualsiasi cosa per proteggere le sue idee e le sue seppur irrealizzabili speranze.

Pokémon DLC

Pokémon Scarlatto e Violetto si sono dimostrati dei titoli in grado di spaccare in due il pubblico. Da una parte abbiamo una pessima realizzazione tecnica funestata di glitch e bug, mentre dall’altra troviamo una storia interessante e una lore profonda come non si vedeva da tempo e che ancora nasconde misteri per noi incomprensibili. Non ci resta che attendere la data ufficiale d’uscita del DLC e nel frattempo chiudere gli occhi e immaginare quale potrebbe essere il nostro personalissimo tesoro nascosto nell’Area Zero.

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