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I Venerabili Beniamici: una storia di desideri avvelenati dall’avarizia

Ecco un’analisi e degli approfondimenti relativi al nuovo trio di Pokémon leggendari della terra di Nordivia: i Beniamici.

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Nelle vicende narrate nella prima parte del pacchetto di DLC, “Il Tesoro dell’Area Zero: La maschera turchese” i tre Pokémon Okidogi, Munkidori e Fezandipiti svolgono un ruolo chiave. I tre sono meglio conosciuti come “Beniamici” e sono venerati dai cittadini di Verdegiada che li vedono come eroi che hanno salvato la terra di Nordivia dalla malvagità dell’orco cattivo.

ALLERTA SPOILER:

Il seguente articolo andrà ad approfondire a livello narrativo, le storie e le caratteristiche di questo trio di Pokémon e conterrà anche immagini tratte direttamente dal gioco oltre a indiscrezioni relative a informazioni non ancora rilasciate ufficialmente. Nel caso quindi non abbiate ancora iniziato o terminato la vostra avventura nella terra di Nordivia, o vogliate stare alla larga dai leak, vi sconsigliamo di proseguire con la lettura.

La leggenda dell’orco e dello straniero

Arrivo dell'uomo e dell'orco

La leggenda, conosciuta nella sua vera interpretazione dalla sola famiglia di mascherai di Verdegiada, vede protagonisti un uomo e un orco che, persa la loro strada, giunsero nella terra di Nordivia. Tuttavia, il loro aspetto era insolito, diverso da quello degli abitanti del luogo e questo causò dell’agitazione all’interno del paese.

L'uomo e l'orco vanno sul monte

I due furono costretti a rifugiarsi perciò sul monte, isolati dal resto del paese. Un uomo, il mascheraio, provava molta pietà per i due e decise di fabbricare, utilizzando delle particolari pietre possedute dal forestiero, delle sfavillanti maschere, che avrebbero nascosto il loro vero aspetto, permettendo loro di non dare troppo nell’occhio.

Mascheraio produce Maschere

Il giorno dopo i due, dotati ora di queste bellissime maschere, si unirono alla festa di paese, all’insaputa degli abitanti che, alla vista delle loro maschere, rimasero a bocca aperta. Le maschere indossate dalla coppia erano talmente belle da guadagnarsi l’ammirazione non solo degli abitanti del paese, ma anche di coloro che abitavano regioni lontane.

Beniamici arrivano a Nordivia

Un trio di Pokémon avari sentendo parlare di queste stupende maschere, giunse infatti a Nordivia, desideroso di impossessarsi di così tanta bellezza. Decisero così di tendere un agguato all’uomo, che si trovava per casualità sul monte e senza l’aiuto del suo compagno orco non riuscì a sconfiggere i tre mascalzoni, che gli sottrassero tutte le maschere, fatta eccezione della maschera turchese.

Furto delle maschere

L’orco, giunto nuovamente nella sua grotta sul monte, notò l’assenza dell’uomo e delle altre maschere, oltre alle tracce di una battaglia. Decise quindi di indossare la maschera turchese e di andare a cercare il suo amico all’interno del villaggio. Tuttavia, invece che trovare l’uomo, trovò i tre mascalzoni mentre ostentavano le loro nuove ricchezze.

Furia dell'orco cattivo

Infuriato, l’orco cacciò via con la sua clava di liane i tre Pokémon balordi. Gli abitanti di Nordivia però, non essendo a conoscenza dei precedenti, alla vista di questo atto di violenza nei confronti dei tre Pokémon, rimasero terrorizzati.

Il paese venera i Beniamici

Pensarono perciò che i tre Pokémon avessero tentato di salvarli dalla furia dell’orco cattivo e diedero loro il nome di Beniamici. Li seppellirono con tutti i crismi e, alla vista di questo malinteso, l’orco, ferito nei sentimenti, decise di rifugiarsi di nuovo sul suo monte, noto da quel giorno come Monte Orco.

Riferimenti al mondo in cui viviamo

La leggenda che avete appena letto, estrapolata direttamente dalla prima parte del DLC dei giochi di nona generazione, è ispirata a una nota favola giapponese del periodo Edo, intitolata “Momotarō” 桃太郎, “Ragazzo della Pèsca“. Nelle vicende narrate nella favola giapponese, il protagonista Tarō, dal giapponese “Ragazzo Grande” o “Primogenito“, fu incaricato di andare a caccia degli oni, orchi della mitologia giapponese che abitavano l’isola di Onigashima. Durante il viaggio verso l’isola, il ragazzo incontrò appunto tre creature, un cane, un fagiano e una scimmia, che portò con sé e lo aiutarono infine a debellare gli oni.

Momotaro Favola Beniamici

È ovvia l’ispirazione di Game Freak a questo classico giapponese, che ha voluto però reinterpretare aggiungendo una forte morale, che ci invita a non fermarci mai alle apparenze e che ci mostra come dietro un volto o un comportamento apparentemente brutto o cattivo, ci possa essere un cuore d’oro.

I Beniamici

Il trio di mascalzoni di Nordivia è l’antagonista di questa leggenda Pokémon che ci presenta tre nuovi Pokémon leggendari, accomunati da catene color porpora che tutti i membri del trio indossano. Si tratta di un colore che per la cultura giapponese ha rappresentato per secoli la ricchezza, a causa della difficoltà con la quale veniva estratto dalla pianta della shigusa. Esso era infatti un colore riservato esclusivamente alle classi dirigenziali. Il colore, addosso a Munkidori, Okidogi e Fezandipiti, aggiunge ancora più significato alla loro caratterizzazione di Pokémon avidi e vanitosi.

Okidogi, Munkidori e Fezandipiti in posa

Questi accessori color porpora indossati dai Pokémon, sono inoltre quelli che donano ai tre Beniamici, oltre il tipo Veleno, la loro abilità peculiare Catena Tossica (Toxic Chain), che permette loro di iper-avvelenare (30% di probabilità) il Pokémon avversario che subisce uno dei loro attacchi. Storie e desideri diversi, hanno portato i membri dei Beniamici a trovarsi in possesso della Catena Tossica che li ha resi delle creature avide e disoneste.

Munkidori, la sciocca scimmia

Munkidori

Altezza: 1,0 m
Peso: 12,2 kg
Sesso: ♂
Abilità: Catena Tossica (Toxic Chain): quando il Pokémon con questa abilità attacca un avversario, ha il 30% di iperavvelenarlo;
Indagine (Frisk): quando il Pokémon entra in campo, rivela lo strumento del nemico.

L’origine del suo nome è un gioco di parole tra la parola “monkey” dall’inglese che significa appunto “scimmia” e “hunky-dory“, un termine americano che viene usato per dire quando qualcosa va bene, per esempio: “Everything is hunky-dory at the moment“. Secondo delle storie popolari, egli in principio era un Pokémon tonto e per niente intelligente, ma era desideroso di diventare più sveglio e brillante. Questo forte desiderio l’ha portato a trovare la Catena Tossica che gli ha donato il suo acume. Si dice che auspichi ricchezza e talento.

Okidogi, il cane gracile

Okidogi

Altezza: 1.8 m
Peso: 92.2 kg
Sesso: ♂
Abilità: Catena Tossica (Toxic Chain): quando il Pokémon con questa abilità attacca un avversario, ha il 30% di iperavvelenarlo;
Cane da Guardia (Guard Dog): Il Pokémon resiste a strumenti e mosse che causano la sostituzione. Se subisce l’effetto di Prepotenza (Intimidate), il suo Attacco aumenta di un livello.

L’origine del suo nome è da attribuire all’espressione “okey dokey“, che nello slang britannico significa semplicemente “Ok“. Secondo i miti di Nordivia, Okidogi era in principio un gracile Pokémon indifeso. Desideroso di diventare molto più forte, si ritrovò davanti la Catena Tossica che, una volta indossata, gli donò dei muscoli d’acciaio e una forza portentosa. Si dice inoltre che venerarlo porti una grande gentilezza d’animo.

Fezandipiti, il fagiano dalle ali sbiadite

Fezandipiti

Altezza: 1.4m
Peso: 30,1 kg
Sesso: ♂
Abilità: Catena Tossica (Toxic Chain): quando il Pokémon con questa abilità attacca un avversario, ha il 30% di iperavvelenarlo;
Tecnico (Technician): aumenta del 50% la potenza delle mosse che hanno una potenza inferiore o uguale a 60.

Il suo nome deriva dall’unione delle parole “pheasant“, che significa appunto “fagiano” e “serendipity” che in inglese rappresenta la casualità con la quale si è vissuto un evento piacevole. Fezandipiti, secondo le leggende della terra di Nordivia, era un brutto Pokémon dalla coda corta e i colori smorti. Dopo aver desiderato intensamente di diventare più bello, ha trovato la Catena Tossica che gli ha donato un piumaggio mirabile. Si dice che a chi lo veneri, la fortuna sorrida, e che non possa succedere alcun evento negativo.

I tre Beniamici insieme incarnano le tre caratteristiche che più un uomo nella sua vita desidera. L’avarizia caratteristica del trio, che ha portato i venerabili Beniamici a raggiungere Nordivia, potrebbe essere dovuta appunto al fatto che avendo realizzato i loro desideri, essi non abbiano più un obiettivo. Questo li porta a viaggiare per il mondo, utilizzando i loro poteri in maniera malevola per assuefare i loro bisogni sempre crescente di sentirsi intelligenti, forti e belli.

Un desiderio molto forte, capace di cambiare le carte in gioco

È possibile notare come i tre Pokémon fossero accomunati da un forte desiderio di cambiamento, che li ha portati a colmare le loro lacune che li caratterizzavano, diventando rispettivamente un Pokémon capace con la sua intelligenza di manipolare la mente delle persone tramite la psiche, una creatura capace di frantumare qualsiasi cosa grazie all’immensa forza donatagli dalla catena e un Pokémon in grado di affascinare chiunque grazie al battito delle sue ali.

Che forse il trio di Pokémon venerabili abbia ottenuto la catena Catena Tossica, grazie alla creatura descritta dai libri di Callugaris? Non sarebbe da escludere, in quanto nelle fasi di gioco nel quale il giocatore è invitato ad affrontare per la prima volta le tre creature, è chiaro come sia stata proprio la loro volontà di cambiamento a fornire loro queste capacità sovrannaturali. Non è noto tuttavia come questi Pokémon possano essere entrati in contatto con la creatura e quindi con il potere dell’immaginazione.

L’anello che non tiene

Secondo delle recenti indiscrezioni, la prima parte del DLC “Il Tesoro dell’Area Zero: La maschera turchese” avrebbe dovuto vedere il debutto di un quarto membro del gruppo dei Beniamici, che avrebbe dovuto essere il loro “padrone“. Quarto membro che non solo è intravedibile in una delle schermate che ci spiegano la vera leggenda in gioco, ma è presente anche all’interno dei file di gioco stessi. È citato con il nome in codiceDokutaro“, dal giapponese “Veleno” + “Taro“, il protagonista della favola del “Ragazzo della Pèsca“. Questo quarto Pokémon potrebbe essere l’anello che unisce la teoria del desiderio ai nostri tre Pokémon balordi, che al momento non sembra combaciare troppo con la loro caratterizzazione, eccezione fatta per la presenza di una grande volontà di cambiamento presente in tutti e tre i Beniamici.

Questo quarto Pokémon del team potrebbe avere il potere di promettere a qualunque Pokémon o individuo la capacità di realizzare il suo più grande desiderio, in cambio di soggiogarlo attraverso le sue catene color porpora, elemento caratteristico dei tre Pokémon sotto analisi. Il carattere avido dei tre Beniamici potrebbe proprio essere in realtà quello del nostro quarto Pokémon leggendario che, attraverso le Catene Tossiche, sottomette le menti dei tre Pokémon al suo volere.

Cosa ci aspetta ne “Il disco indaco”?

dlc pokémon scarlatto violetto

Attualmente le carte in tavola sono molte e non è prevedibile cosa ci aspetti. Tuttavia, secondo le indiscrezioni precedentemente citate, la presenza di “Dokutaro” dovrebbe essere prevista nella seconda parte del DLC “Il Tesoro dell’Area Zero: Il disco indaco” che vedrà protagonista Terapagos, la creatura dai 18 tipi. I due Pokémon potrebbero essere collegati, oppure semplicemente accomunati, pur in modalità diverse, dalla capacità di realizzare desideri.

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