Nel primo DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto, “La maschera turchese”, i nuovi mostriciattoli Poltchageist e la sua evoluzione Sinistcha hanno fatto la loro comparsa nelle terre orientali di Nordivia, portandosi dietro una storia cupa e inquietante, celebrando la tradizione giapponese della preparazione del tè.
Nonostante le somiglianze con i due Pokémon di ottava generazione Sinistea e Polteageist, i due Pokémon originari di Nordivia sono creature che appartengono a due specie completamente differenti, con caratteristiche fisiche, Abilità e ispirazioni che li rendono unici e inediti.
Vediamo più nel dettaglio le loro caratteristiche e la loro ispirazione culturale, confrontandoli di tanto in tanto con i due Pokémon Tè di ottava generazione, di cui sono evoluzioni convergenti.
Poltchageist, il rimorso del maestro del tè
Categoria: Pokémon Matcha
Altezza: 0,1 m
Peso: 1,1 kg
Tipo: Erba/Spettro
Categoria: Pokémon Matcha
Abilità: Ospitalità (Hospitality): quando il Pokémon entra in campo ricopre di attenzioni l’alleato, restituendogli un po’ dei suoi PS.
Antifuoco (Heatproof): il corpo termoresistente del Pokémon dimezza i danni provocati dalle mosse di tipo Fuoco che subisce.
Poltchageist è un Pokémon composto da polvere di tè matcha contenuto in un 茶入 (chaire), un barattolo utilizzato nella tradizionale cerimonia giapponese del tè. I colori sono principalmente il bianco e nero, con un motivo che ricorda un volto. Sulla parte superiore del barattolo, il Pokémon presenta tre punti, che è possibile ritrovare nelle mappe giapponesi per indicare le piantagioni di tè. Porta sempre con sé un 茶杓 (chasaku), una paletta utilizzata per trasferire la polvere di tè nelle ciotole.
Poltchageist assomiglia molto a Sinistea, Pokémon di ottava generazione, pur non essendo imparentati biologicamente. Un esempio di tratto in comune è la parte superiore del corpo del Pokémon Matcha, che fa capolino da sotto il coperchio, ov’è presente un motivo a spirale giallo, simile a quello su Sinistea.
Entrambi i Pokémon, inoltre, appartengono al tipo Spettro, elemento che li accomuna e li discosta allo stesso tempo. Nel caso di Sinistea, il tipo Spettro si riconduce alla presenza di un’anima che, divenuta solitaria, si è impossessata di una tazza di tè freddo. La genesi di Poltchageist è da ricondurre, se vogliamo, alla volontà di un maestro della preparazione del tè: non riuscendo a perfezionare la sua arte prima della dipartita, il suo rimorso si è annidato in del tè matcha, dando vita al Pokémon che vive e si nasconde nelle tradizionali tazze orientali da tè.
Anche il suo nome fornisce importanti informazioni sulla natura di questo nuovo Pokémon. Il nome giapponese è チャデス (Chadesu) e trova due diverse ispirazioni, entrambe plausibili e coerenti con la natura della creatura:
- 茶です (Cha desu) che letteralmente è possibile tradurre con “è tè”;
- 茶 (Cha) “tè” e デス (Desu) pronuncia giapponese della parola inglese “death”.
Basandoci sulla localizzazione italiana (e quella occidentale in generale), il nome Poltchageist risulta composto dalle parole poltergeist e matcha. Interessante sono le diverse implicazioni che l’eziologia derivante dalla parola poltergeist porta con sé: il termine, di origine tedesca, viene utilizzato per indicare movimenti bruschi e improvvisi di oggetti, che nel folklore vengono associati a eventi sovrannaturali, come fantasmi e fate. Degna di nota è anche la spiegazione di natura psicoanalitica che fornisce Freud, secondo cui i poltergeist non sono altro che una proiezione esterna di conflitti interni dell’individuo. Sicuramente una definizione in linea con la natura del Pokémon, originato dalla continua ricerca del perfezionismo dell’arte del tè, il conflitto interno del maestro.
La sua capacità di annidarsi in barattoli da tè, permette al Pokémon di presentarsi in due diverse forme:
- Forma Taroccata, che il Pokémon assume quando decide di infestare delle comuni tazze, imitazione di quelle più preziose, adatte al popolo comune o alla plebe, come direbbero gli stravaganti personaggi di Nab e Abby;
- Forma Pregiata, assunta dallo Spettro quando entra in un barattolo da tè estremamente prezioso e pregiato, imitato dalle arti dell’artigianato popolare che, per quanto precise e raffinate siano, non riescono a coglierne i dettagli.
A Poltchageist piace vivere in vecchie case e spesso vi dimora per lungo tempo. Non ama la luce e si palesa solo dopo il tramonto, aggirandosi per le città nei suoi dintorni, divertendosi a cospargere la polvere che compone il suo corpo. Quando un essere umano entra in contatto con essa, il Pokémon è capace di assorbirne l’energia vitale, privandolo di ogni forza. Per via della volontà del maestro del tè che risiede nella creatura, a contatto con oggetti, la polvere sprigiona un “potere riparatore”, capace di sistemare tutto ciò che è rotto o crepato.
Attraverso un particolare strumento che è possibile trovare esplorando i percorsi di Nordivia, Poltchageist si evolve in Sinistcha.
Sinistcha, un tè pericoloso
Categoria: Pokémon Matcha
Altezza: 0,2 m
Peso: 2,2 kg
Tipo: Erba/Spettro
Categoria: Pokémon Matcha
Abilità: Ospitalità e Antifuoco, come il suo stadio evolutivo precedente
Sinistcha evolve da Poltchageist attraverso due nuovi strumenti introdotti per la prima volta ne “La maschera turchese”, la Tazza dozzinale e la Tazza eccezionale.
Come per il suo stadio evolutivo precedente, infatti esistono due forme di diversa fattura:
- Forma Dozzinale, che si evolve esclusivamente da un Poltchageist di Forma Taroccata attraverso l’utilizzo della Tazza dozzinale;
- Forma Eccezionale, che si evolve da un Poltchageist di Forma Pregiata mediante una Tazza eccezionale.
Anche Sinistcha ha un corpo fatto di tè matcha. Il suo colore è prevalentemente il verde, fatta eccezione per la bocca e gli occhi a spirale di colore giallo. Ha arti molto piccoli che gli permettono di abitare un 茶碗 (chawan), una ciotola per il tè utilizzata durante la tipica cerimonia giapponese. Di colore bianco e nero, il chawan presenta delle piccole fessure e un motivo che ricorda un volto sul lato. Sulla testa, il Pokémon indossa un 茶筅 (chasen), un frullino di bambù utilizzato per mescolare il tè, che si presenta rotto e mancante di alcune parti.
Biologicamente, Sinistcha non è imparentato con Polteageist, nonostante condividano alcune caratteristiche fisiche.
Nonostante le evidenti somiglianze, i due Pokémon presentano un comportamento totalmente diverso. Se in Polteageist, infatti, troviamo un carattere gioioso, pacifico e allo stesso tempo dispettoso, in Sinistcha l’atteggiamento della creatura è più cupo e inquietante.
Al Pokémon Matcha piace stare in posti bui e abbastanza freschi, creando tane in vecchi scaffali e sotto sporchi pavimenti. Solo dopo il calare del sole esce dal proprio nido e tenta di ingannare gli umani al solo scopo di prosciugare la loro forza vitale. La sua volontà di attaccare attraverso il tè che compone il suo corpo è talmente prorompente da imparare una mossa esclusiva, Spruzzatè (Matcha Gotcha), che utilizza spruzzando intorno a sé un tè caldo, che può persino bruciare l’avversario.
Tuttavia, il suo stratagemma, in genere, non funziona e il motivo potrebbe risiedere proprio dalla sostanza che compone il suo corpo: gli esseri umani non ne sono attratti perché il suo tè potrebbe non essere di buon sapore. Precisamente, importanti informazioni vengono dal nome giapponese ヤバソチャ (Yabasocha): il termine è l’unione delle parole やばい(yabai), “pericoloso, terribile”, e 粗茶 (socha), un “tè di basso livello”. Proprio nella parola 粗茶 (socha) è possibile trovare un’interpretazione interessante: potrebbe riferirsi, infatti, alla ultime porzioni del tè che, diluito e versato alla fine della cerimonia, va pian piano a perdere sapore e a diventare meno delizioso.
La cerimonia del tè: il maestro che voleva essere perfetto
È evidente che per entrambi i Pokémon di nona generazione l’ispirazione sia stata data dal tè matcha e dal cerimoniale che gira intorno a questa bevanda.
Il rituale, che comprende sia la preparazione sia la consumazione del tè, è un’arte tipica giapponese che conta circa 500 anni di storia. È una cerimonia complessa, che non riguarda solo le modalità con cui preparare, servire e consumare il tè, ma che coinvolge diverse arti, come la filosofia e la meditazione: secondo i più grandi maestri del tè, servono 10 anni di studio per conoscere tutti i passaggi del rituale.
Nella storia tramandata a Nordivia è proprio la conoscenza e la fame di perfezionismo delle tecniche di preparazione del tè a portare alla deriva il grande maestro locale: continuamente incollerito a causa della sua ossessione, nessuno gli si avvicinò più, perse allievi e commensali. Lo scopo a cui aveva dedicato la sua vita, ovvero intrattenere ospiti in modo perfetto, era venuto meno, facendolo crogiolare nel rimorso fino al suo ultimo respiro.
Nonostante la conoscenza e la precisione adottate nella cerimonia, la possibilità di danneggiare una tazza è sempre dietro l’angolo: invece di gettarle via, le ceramiche rotte vengono rivestite con resina e oro lacca, riparando le crepe. È indubbia la somiglianza con i Pokémon di Nordivia: non solo il “potere riparatore” della polvere di Poltchageist agisce allo stesso modo, ma anche nel design le due creature presentano gli stessi dettagli delle reali tazze riparate.
“Il rimorso ha un sapore amaro”: uno spirito vaga per Nordivia
Un’altra ispirazione dei due Pokémon arriva sempre dal Giappone. Il tipo Spettro di Poltchagest e di Sinistcha potrebbe essere spiegato e giustificato dal alcune credenze del folklore giapponese, in particolare dagli yōkai, nello specifico dallo tsukumogami.
Lo tsukumogami (付喪神, “Kami degli oggetti”) è un tipo di yōkai (creature soprannaturali giapponesi) che fa riferimento, in genere, a qualsiasi oggetto divenuto vivo dopo aver raggiunto 100 anni. Tsukomogami, culturalmente, è riconosciuto come essere stato un barattolo da tè senziente che Matsunaga Hisahide (daimyō giapponese, la carica feudale più importante tra il XII e il XIX secolo) avrebbe utilizzato per trattare la pace con Oda Nobunaga (militare giapponese). Tra i diversi tipi di tsukumogami, è sicuramente il Morinji-no-okama a essere legato ai due Pokémon Matcha, trattandosi di una teiera posseduta.
La nascita della linea evolutiva dei Pokémon Matcha introdotti in Pokémon Scarlatto e Violetto ha origine proprio da un oggetto, una tazza di tè matcha che a causa del rimorso del maestro del tè che vi risiede prende vita e coscienza. Dopo la morte del suo possessore originario, il piccolo barattolino passa di generazione in generazione, partecipando a numerosi rituali del tè, forse per secoli. Solo dopo essere stato abbandonato lo spirito che vi risiede si risveglia, iniziando a seminare il suo potere tra le genti di Nordivia, generando il Pokémon noto come Poltchageist. Evolvendosi, evidentemente, il rimorso e il senso di solitudine crescono, portando Sinistcha a rinchiudersi sempre più in luoghi cupi e freddi, provando a far bere alle sue vittime il tè che lo compone, forse nel tentativo di risollevare sé stesso, nonché lo spirito del maestro, dalla solitudine che per anni li ha tormentati.
Non vi resta che esplorare le terre di Nordivia: Poltchageist e Sinistcha vi aspettando tra le risaie e i meleti de “La maschera turchese“, che potete acquistare a un prezzo speciale sul sito di Instant Gaming.
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