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Meowscarada, Skeledirge e Quaquaval, l’irresistibile trio iniziale di Paldea

Festeggiamo il primo anniversario di Pokémon Scarlatto e Violetto con un approfondimento dedicato a Meowscarada, Skeledirge e Quaquaval.

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È ormai passato un anno dal rilascio di Pokémon Scarlatto e Violetto. Nel corso di questo arco di tempo, i giocatori di tutto il mondo hanno vissuto innumerevoli avventure insieme a compagni vecchi e nuovi. Tra le tante creature inedite apparse a Paldea, un posto d’onore spetta senz’altro ai Pokémon iniziali e alle loro evoluzioni. Gli adorabili Sprigatito, Fuecoco e Quaxly hanno suscitato il nostro interesse fin dalla loro presentazione ufficiale. Gli approfondimenti su questo trio, pubblicati prima che le loro evoluzioni fossero rivelate, hanno però scalfito solo la superficie della loro creazione. Per festeggiare il primo compleanno dei titoli di nona generazione, abbiamo così deciso di provare a ricostruire le possibili origini dei loro stadi evolutivi finali. Se volete saperne di più su Meowscarada, Skeledirge e Quaquaval non vi resta che leggere i prossimi paragrafi!

Meowscarada, l’illusionista mascherato dalle mille risorse

Meowscarada Paldea

“I riflessi del pelo all’interno del mantello camuffano lo stelo del suo fiore, che così sembra fluttuare nell’aria”.

Categoria: Pokémon Illusionista
Tipo: Erba/Buio
Altezza: 1,5 m
Peso: 31,2 kg
Abilità: Erbaiuto (Overgrow): quando al Pokémon rimane 1/3 dei PS totali, la potenza delle sue mosse di tipo Erba aumenta del 50%.

La ricostruzione delle origini di Meowscarada non può che partire dall’analisi del nome. Esso deriva dalla fusione tra la parola meow, onomatopea del miagolio, e il termine spagnolo mascarada, ovvero “mascherata”. Anche la versione giapponese conserva dei rimandi ai medesimi ambiti. Masquernya associa infatti ニャー (nyā), onomatopea del miagolio, e il termine inglese masquerade, ovvero “mascherata”. 

Sprigatito

L’analisi etimologica rende evidente la connessione tra l’universo dei gatti e l’intera linea evolutiva di Sprigatito. Il design dei tre Pokémon potrebbe però mescolare molteplici suggestioni. Non è da escludere nemmeno l’influenza della lince pardina, felino in via d’estinzione che popola alcune zone della penisola iberica, territorio su cui è basata la regione di Paldea. 

lince pardina

Uno dei tratti distintivi di Meowscarada è senza dubbio la maschera che copre la parte superiore del suo volto. Essa dona al mostriciattolo un tocco di mistero, evidenziando l’appartenenza al doppio tipo Erba/Buio. Questo particolarissimo oggetto è in grado di alimentare numerose ipotesi relative alla genesi della creatura tascabile. 

La presenza di una maschera, unita alla classificazione come Pokémon Illusionista, spinge a ipotizzare una connessione tra Meowscarada e la biografia del mago americano Val Valentino. Quest’ultimo deve la propria notorietà alla sua partecipazione allo show statunitense Breaking the Magician’s Code: Magic’s Biggest Secrets Finally Revealed, andato in onda alla fine degli anni ‘90. 

All’interno dello spettacolo, Val Valentino nascondeva la propria identità attraverso una maschera e l’utilizzo del nome d’arte Masked Magician (ovvero “il Mago Mascherato”). Protetto dall’anonimato, ha svelato per anni i metodi alla base di numerosi trucchi di magia e illusioni. Val Valentino ha mostrato il proprio volto solo in occasione della registrazione dell’ultimo speciale del programma, attirando su di sé svariate polemiche e cause legali.

Val Valentino Masked Magician

A show concluso, ha dichiarato di aver preso parte al programma per mostrare ai maghi di tutto il mondo l’importanza di reinventarsi in un periodo in cui internet stava lentamente prendendo piede. Intendeva inoltre attirare l’attenzione dei bambini, spingendoli a dedicarsi in prima persona all’arte dell’illusionismo. Queste giustificazioni non sono però state sufficienti a placare l’ira dei suoi colleghi, furiosi per i danni economici provocati all’intera categoria. Nonostante le numerose polemiche, Val Valentino non ha smesso di collezionare ammiratori; grazie alle repliche del suo show, è diventato particolarmente famoso in Brasile con lo pseudonimo di Mister M, abbreviazione di Masked Magician. Un’iniziale rintracciabile non solo nel nome Meowscarada, ma anche nel giapponese Masquernya. 

La possibile connessione con Val Valentino potrebbe anche attribuire nuovi significati al tema floreale che pervade i tre stadi evolutivi di Sprigatito. I fiori sono infatti, tradizionalmente, dei comuni oggetti di scena utilizzati da maghi e illusionisti. Il nome rimanda inoltre alla festa di San Valentino, durante la quale gli innamorati si scambiano fiori e regali di vario tipo. 

Floragato

La maschera e l’indumento simile a un mantello evocano però anche un’altra figura legata al mondo ispanofono. Il personaggio in questione è El Zorro (“la volpe” in spagnolo), eroe letterario protagonista di numerosi adattamenti televisivi e cinematografici. Il Giustiziere Mascherato è l’alter ego di Diego De La Vega, figlio di un potente proprietario terriero della California spagnola. Diventato un abile spadaccino durante un soggiorno di studio in Spagna, il giovane ha scelto di celare la propria identità per difendere la popolazione civile californiana da funzionari corrotti e individui malvagi. Il fiore fluttuante che accompagna Meowscarada, dotato di uno stelo sottilissimo, potrebbe essere una reinterpretazione della spada con cui Zorro incide la sua famosissima “Z”.

Zorro

Meowscarada potrebbe anche essere indirettamente associato al noto scontro tra Uri Geller e la Grande N. Nel 2000, il famoso illusionista e sensitivo aveva fatto causa a Nintendo per 60 milioni di sterline, poiché riteneva che Kadabra fosse una sua parodia non autorizzata. Egli era infatti diventato famoso in tutto il mondo negli anni ’70 proprio per la sua presunta capacità di piegare i cucchiai con la forza del pensiero. Kadabra, oltre a includere un cucchiaio nel suo design ufficiale, in Giappone era noto come Yungera, il cui suono è molto simile al nome Uri Geller. 

Per evitare ripercussioni legali, The Pokémon Company aveva scelto di rimuovere il mostriciattolo sia dal gioco di carte sia dalla serie animata, come richiesto dall’artista. La diatriba tra Nintendo e Uri Geller si è risolta solo nel 2020, quando l’illusionista si è scusato ufficialmente sui social per aver portato rancore per così tanto tempo. Geller ha successivamente inviato una lettera al capo di Nintendo, autorizzando l’utilizzo di Kadabra nel GCC e nell’anime. Alla distensione è seguito inoltre il progressivo reinserimento del Pokémon nei prodotti ufficiali, accolto con immensa gioia da tutti i fan.

La figura di Uri Geller è interessante non solo in relazione a questo scandalo videoludico, ma anche per le modalità della sua ascesa. Egli affermava infatti di aver ricevuto i propri poteri speciali dagli alieni, rivendicando la totale assenza di trucchi. Dichiarazioni decisamente singolari, che hanno spinto molti a considerarlo solamente uno scaltro uomo di spettacolo con ottime capacità autopromozionali. Insomma, la scelta di inaugurare la nona generazione con un Pokémon ispirato a un mago che ha svelato numerosi trucchi e a un noto Giustiziere Mascherato potrebbe non essere stata del tutto casuale. 

La creazione di Meowscarada potrebbe essere basata sul Gatto con gli stivali, protagonista di una nota fiaba popolare europea. Le gambe del Pokémon Illusionista ricordano infatti le vistose ed eleganti calzature indossate dal felino nel racconto. 

gatto stivali Charles Perrault

Al centro della vicenda vi è il terzogenito di un mugnaio che, in un mondo governato dal diritto di primogenitura, riceve come unica eredità un semplice gatto. Scoraggiato da questo misero lascito, il giovane realizza però presto di avere tra le mani una risorsa inaspettata. L’animale utilizza infatti astuzia e parlantina per modellare la realtà a proprio piacimento. Grazie al suo intervento, il povero padrone ottiene svariati terreni, un castello e un titolo nobiliare, che gli permettono di sposare la figlia del re. Si può essere illusionisti non solo mettendo in scena dei trucchi di magia, ma anche utilizzando l’arte della parola per giocare con verità e finzione.

Questo famosissimo racconto popolare è stato oggetto di numerosi adattamenti animati, sia occidentali sia orientali. In Occidente, il gatto con gli stivali è diventato uno dei personaggi immaginari più amati soprattutto grazie alla sua apparizione nella saga cinematografica di Shrek, prodotta da DreamWorks. La sua popolarità individuale ha portato successivamente alla realizzazione di alcuni spin-off incentrati su questo adorabile felino. 

gatto stivali dreamworks shrek

Il gatto con gli stivali creato dalla DreamWorks deve molto alla figura di Zorro. I registi, dopo aver selezionato Antonio Banderas come doppiatore del micio, hanno infatti analizzato la sua interpretazione nel film La maschera di Zorro (1998) per trarre spunti utili alla caratterizzazione del personaggio. Per tale ragione, il Gatto con gli stivali targato DreamWorks è di origine spagnola e utilizza la spada per firmarsi con l’iniziale del suo nome. Tutte suggestioni che potrebbero essere state riprese dai creativi di Game Freak. 

maschera zorro Antonio Banderas

Un altro adattamento che potrebbe aver influito nella genesi di Meowscarada è Il gatto con gli stivali (1969), quindicesimo film prodotto da Toei Animation, celebre studio d’animazione giapponese. In questo lungometraggio, che fonde atmosfere fiabesche a suggestioni tratte dal romanzo francese I tre moschettieri, l’eroe indossa un paio di stivali e un elegante mantello ed è armato di spada. Accessori che potrebbero essere collegati al design di Meowscarada. 

gatto stivali toei animation

Il protagonista, ribattezzato Pero in onore di Charles Perrault (1628-1703), autore della versione classica de Il gatto con gli stivali, è inoltre parte integrante della cultura pop nipponica moderna. Il felino è infatti incluso nel logo ufficiale di Toei Animation, azienda che ha prodotto numerose serie anime famose in tutto il mondo, tra cui Dragon Ball, One Piece, Sailor Moon e Digimon

logo toei animation gatto stivali

Alla creazione di Meowscarada potrebbe aver contribuito anche l’influenza di un noto personaggio proveniente proprio da Sailor Moon. Il protagonista maschile della serie, ovvero Mamoru Chiba, ha infatti un alter ego che ricorda parecchio il mondo dell’illusionismo. Sfoggiando uno smoking nero, una maschera bianca, un mantello e un cappello a cilindro, il misterioso Tuxedo Kamen (o Tuxedo Mask) entra sempre in scena quando Sailor Moon si trova in difficoltà. Il suo arrivo viene solitamente preannunciato dalla comparsa di una rosa, che viene lanciata sul campo di battaglia in maniera teatrale. Meowscarada, perennemente accompagnato da un fiore svolazzante, potrebbe aver ereditato le sue entrate scenografiche da questo mago del mestiere. 

Sailor Moon Tuxedo Kamen

Skeledirge, la voce festosa che scalda gli animi 

Skeledirge Paldea

“Si dice che l’uccello di fuoco, plasmato in varie forme dal suo canto, sia uno spirito che ha preso dimora nella sua palla di fuoco”.

Categoria: Pokémon Cantante
Tipo: Fuoco/Spettro
Altezza: 1,6 m
Peso: 326,5 kg
Abilità: Aiutofuoco (Blaze): quando al Pokémon rimane 1/3 dei PS totali, la potenza delle sue mosse di tipo Fuoco aumenta del 50%.

Anche in questo caso è utile avviare l’analisi tramite un esame dell’etimologia del nome. Skeledirge è frutto della combinazione dei vocaboli inglesi skeleton (scheletro) e dirge (canto funebre). La versione nipponica, ovvero Laudbon, potrebbe invece unire la parola inglese bone (osso) e laúd, che indica il liuto in spagnolo. Il vocabolo laud potrebbe anche essere una storpiatura dell’aggettivo inglese loud (rumoroso). 

Il nome e l’appartenenza al doppio tipo Fuoco/Spettro rivelano una forte connessione a temi macabri e horror. È ragionevole pensare che la creazione di Skeledirge e delle sue pre-evoluzioni sia stata influenzata dal mito de el Coco, diffuso in Spagna e Portogallo, territori su cui è stata modellata Paldea. Questo mostro spettrale è una sorta di equivalente dell’uomo nero, figura che, nei racconti popolari, è sempre pronta a rapire e punire i bambini disobbedienti. 

coco folklore

A partire dal XV secolo, la leggenda europea è stata poi diffusa nelle colonie sudamericane di Spagna e Portogallo, che l’hanno rielaborata in maniera inedita. Nel folklore del Brasile, il mostro viene chiamato Cuca ed è raffigurato come un alligatore antropomorfo di sesso femminile con capelli orrendi e un sacco sulla schiena. Si pensa che questa forma sia derivata dalla coca, un drago femmina che, durante il Medioevo, era utilizzato in diverse celebrazioni nella penisola iberica. 

coccodrillo messicano morelet
Coccodrillo di Morelet (coccodrillo messicano)

Proprio in virtù di questa leggenda, Skeledirge e le sue pre-evoluzioni potrebbero avere come modello l’alligatore, grande rettile la cui popolazione è concentrata in America centrale e meridionale. Non è da escludere una contaminazione con il coccodrillo, specie presente in Messico, Africa, Asia e Australia. Il nome Fuecoco potrebbe infatti combinare le parole fuego (fuoco in spagnolo) e l’abbreviazione di cocodrilo (“coccodrillo” in spagnolo). Una fusione di questo tipo sarebbe in linea con il gusto per la contaminazione tipico di Game Freak. Emblematico in questo senso è il caso di Totodile, Croconaw e Feraligatr, Pokémon iniziali i cui nomi contengono rimandi alle parole inglesi crocodile (coccodrillo) e alligator (alligatore). 

Totodile

L’influenza dei territori dell’America centrale e meridionale non è circoscritta alla collocazione dell’animale scelto come modello. La genesi di Skeledirge potrebbe infatti essere legata alla cultura del Messico, ex colonia spagnola. Nello specifico, il Pokémon potrebbe essere ispirato a una celebrazione annuale messicana, vale a dire el Día de los muertos (il giorno dei morti). 

Secondo la credenza popolare messicana, dal 31 ottobre al 2 novembre le porte del Paradiso rimangono aperte per un breve lasso temporale. Tale prodigio consente ai defunti di riunirsi con i loro parenti ancora in vita, che accolgono questo gioioso ricongiungimento con costumi variopinti, feste e danze. Questa celebrazione non deve quindi essere confusa con Halloween, il cui fulcro è l’idea che la Terra sia invasa da spiriti malevoli durante la notte del 31 ottobre. 

piramide azteca

Il Día de los muertos conserva una parziale connessione al vecchio Continente. Esso è infatti una reinterpretazione del Giorno dei morti, festività europea introdotta in America latina dai Conquistadores spagnoli. L’evento europeo, caratterizzato da atmosfere cupe e solenni, prevedeva che i morti fossero onorati con preghiere e silenzio. L’influenza dell’antica cultura azteca, che considerava il lutto irrispettoso per il morto, ha spinto però a cambiarne la forma. Il defunto è ancora parte della comunità, tenuto in vita dal ricordo dei vivi.

ofrenda messico

Le celebrazioni ruotano attorno a un altare (ofrenda), allestito nelle case private e, in certi casi, anche nei cimiteri e nelle piazze. Esso rappresenta la porta tra la vita e la morte e, per tale ragione, è carico di oggetti destinati ai defunti in visita, come acqua, cibo, foto di famiglia e candele (una per ogni parente morto). Non mancano le decorazioni colorate, che trasmettono sentimenti di gioia e allegria. 

calavera

Ogni elemento collocato sull’altare sembrerebbe collegato, in misura differente, a Skeledirge e alle sue pre-evoluzioni. Il design di Fuecoco potrebbe infatti essere ispirato ai calaveras, teschi di zucchero o cioccolato sui cui viene spesso inscritto il nome del defunto. La teoria potrebbe essere confermata sia dall’aspetto minuto e tondeggiante del Pokémon che dal duplice significato della parola coco (noce di cocco), metafora che indica la testa nel linguaggio colloquiale. 

fuecoco

La tradizione del papel picado (carta traforata), strati di carta perforati che riproducono, in genere, degli scheletri, potrebbe invece aver ispirato le decorazioni sul muso di Skeledirge. La predominanza del giallo e del viola in questa forma d’arte potrebbe inoltre essere legata alla composizione cromatica della creatura tascabile.

papel picado

Degni di nota sono anche i petali di calendula (cempasúchil), utilizzati in alcuni villaggi per creare un sentiero dal luogo di sepoltura all’altare. Questi fiori arancioni, usati per condurre le anime verso la loro casa, rimandano indirettamente al colore delle fiamme e al tipo Fuoco. 

calendula

Il Día de los muertos non è solo una cascata di colori, cibo e decorazioni: anche la musica è fondamentale nei festeggiamenti. Al fine di celebrare la vita, vengono suonate le canzoni preferite del defunto. Le più apprezzate sono pezzi d’amore e vecchi brani di celebri cantautori del Messico e dell’America Latina. Skeledrige, classificato come Pokémon Cantante, potrebbe essere la voce solista principale di questa fase dei festeggiamenti. 

mariachi

L’intrattenimento musicale del Giorno dei morti è spesso fornito dai mariachi, gruppi musicali con un repertorio costituito, principalmente, da canzoni tradizionali del Messico. Riconoscibili grazie al loro abbigliamento da charro (cowboy) messicano, indossano cappelli a tesa larga (sombrero de charro), giacca corta, pantaloni attillati. Il design di Crocalor, pre-evoluzione di Skeledirge, potrebbe essere stato influenzato proprio da questa icona della cultura messicana. Il nido e l’uovo posizionati sulla sua testa ricordano infatti il tipico sombrero de charro.  

Crocalor

Le connessioni tra questa creatura e il mondo musicale non finiscono qui. Il nome nipponico Laudbone spinge infatti a interrogarsi su una possibile connessione con il liuto (laúd in spagnolo), emblema della musica rinascimentale. Il muso di Skeledirge lo renderebbe inoltre visivamente simile al manico lungo e stretto di questo strumento a corde. 

liuto

Nato in Asia Minore nel VI secolo, il liuto sarebbe stato importato in Spagna dagli Arabi in epoca medievale; dalla penisola iberica, avrebbe poi attraversato tutti i paesi d’Europa. Secondo altre versioni, sarebbe giunto nel Vecchio Continente grazie ai crociati o al sovrano Manfredi di Sicilia (1232-1266), che ne era un grande appassionato. 

Suonato con un plettro per tutto il periodo medievale, ha raggiunto il suo massimo splendore alla fine del XV secolo, quando i musicisti iniziarono a pizzicare le corde con le dita. Con questa rivoluzione nella tecnica esecutiva, il liuto divenne presto popolare sia come strumento solista sia come accompagnamento per la voce. Anche lo sviluppo di una forma più elegante e allungata e l’invenzione di un sistema di intavolatura per la notazione della musica hanno poi contribuito alla sua diffusione capillare. 

Skeledirge, al confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti, potrebbe incarnare anche le virtù “magiche” attribuite a questo cordofono. Il liuto, la cui delicatezza sonora era in grado di emozionare sia i sovrani sia la gente comune, era infatti simbolo della magia e del potere della musica. Leggero, economico e di facile manutenzione, veniva suonato a teatro, nei pub e nelle strade. Tutte caratteristiche che lo hanno reso lo strumento più popolare del mondo occidentale per oltre 150 anni. 

concerto b stage

Il legame tra Skeledirge e la musica è però in grado di trascendere il tempo. Le decorazioni sul suo muso ricordano infatti la pianta di uno stadio che ospita un concerto. In questo contesto, il volatile infuocato sulla punta del volto rappresenterebbe il cantante sul palco B, in procinto di incantare il pubblico con la sua esibizione. 

piviere egiziano

L’uccello di fuoco che accompagna Skeledirge apre ulteriori livelli di lettura. La sua presenza potrebbe essere ispirata al rapporto tra i coccodrilli del Nilo e i pivieri egiziani, volatili che, pur di trovare cibo, si avventurano dentro le bocche di questi enormi rettili. I coccodrilli, sprovvisti di una lingua mobile, lasciano campo libero ai pivieri ed evitano di aggredirli. La presenza di avanzi alimentari potrebbe infatti causare delle gravi infezioni e il loro intervento è visto come un utile supporto alla salvaguardia della specie. 

Alebrijes mostra

Il volatile di fuoco, identificato come uno spirito dal Pokédex, potrebbe anche essere un’anima giunta sulla Terra in occasione del Día de los muertos. In questo caso, il coloratissimo Skeledirge potrebbe fungere da alebrije, animale totemico della cultura messicana che veglia sulle persone. In virtù delle leggende associate a questa belva, alcune persone collocano delle riproduzioni di alebrijes in cartapesta sugli altari. In questo modo, si assicurano che il defunto abbia una guida capace di agevolare il loro viaggio tra il regno dei morti e quello dei vivi. Grazie al supporto e al calore del Pokémon Cantante, anche la strada più buia si illumina. 

Quaquaval, l’instancabile stella danzante del Carnevale 

Quaquaval Paldea

“Si esibisce in danze esotiche sfruttando l’incredibile forza degli arti inferiori, capaci di far rotolare via un camion con un solo colpo”.

Categoria: Pokémon Ballerino
Tipo: Acqua/Lotta
Altezza: 1,8 m
Peso: 61,9 kg
Abilità: Acquaiuto (Torrent): quando al Pokémon rimane 1/3 dei PS totali, la potenza delle sue mosse di tipo Acqua aumenta del 50%.

L’approfondimento su Quaquaval non può che partire da un’analisi etimologica, utile a identificare alcune coordinate di partenza. Il nome del Pokémon fonde le parole quack (onomatopea che indica il verso dell’anatra), aqua (“acqua” in latino) e Carnaval (“Carnevale” in portoghese). Affine a questi ambiti è la variante giapponese Wanival, che combina i vocaboli inglesi wave (onda) e Carnival (Carnevale). 

Come si evince dal suo design e dal suono quack, ricorrente nell’intera linea evolutiva, Quaquaval è ispirato al mondo dei volatili. Nello specifico, potrebbe essere una reinterpretazione della sula piediazzurri, l’uccello marino su cui è stato, verosimilmente, modellato Quaxly. A differenza del suo stadio base, Quaquaval sfoggia infatti zampe arancioni e un piumaggio blu, bianco e azzurro. 

quaxly pokémon scarlatto violetto

La sula piediazzurri, che popola le isole Galàpagos e l’Ecuador, è famosa soprattutto per le sue particolari danze di corteggiamento, che effettua agitando le zampe. Il Pokémon Ballerino potrebbe aver ereditato la sua grande passione per le coreografie proprio da questo rituale di accoppiamento. Probabilmente, anche l’assegnazione del tipo Lotta deriva dall’essenzialità del corpo e dello sforzo fisico in questa disciplina. 

sula piediazzurri

Il termine Carnevale (dal latino carnem levare, ovvero “privarsi della carne”) rimanda invece alla stagione festiva cattolica caratterizzata da parate e feste in costume. Questa tradizione, esportata in tutto il mondo dall’Europa, conta innumerevoli varianti locali peculiari. L’importanza della danza nella genesi di Quaquaval orienta però verso una celebre manifestazione carnevalesca sudamericana, nota a livello globale proprio per l’importanza del ballo. 

carnevale Roma Europa

L’evento in questione è il Carnevale di Rio de Janeiro (Carnaval do Rio de Janeiro in portoghese), festa annuale che inizia il giovedì grasso e si conclude il martedì grasso, prima dell’inizio del mercoledì delle Ceneri. Considerato il più grande carnevale del mondo per numero di partecipanti, prevede l’alternanza incessante di spettacoli di strada, carri allegorici, balli, musiche, costumi e sfilate. Questa esagerata espressione di gioia e fratellanza è ormai considerata il cuore pulsante della cultura brasiliana.

sfilata carnevale rio

Il Carnevale brasiliano affonda le radici nelle antiche tradizioni diffuse dai colonizzatori portoghesi tra il XVI e il XVII secolo. Dal Portogallo erano stati esportati il Carnevale e diversi festival legati al periodo carnevalesco, che va dal 6 gennaio al 13 febbraio (martedì grasso). Tra questi figurava l’Entrudo (“entrata” in portoghese), una festa durante la quale ci si radunava nelle strade per lanciarsi acqua, arance, uova e molti altri oggetti. 

Nel corso del tempo, l’Entrudo ha iniziato a cambiare il proprio volto, integrando giochi, balli, maschere e costumi europei e sudamericani. Poiché molti degli scherzi goliardici messi in atto tendevano a degenerare in volgarità e violenza, in Brasile la festa finì per essere vietata nel 1830. È stata proprio questa censura forzata a indirizzare la popolazione verso celebrazioni alternative. 

L’eredità dell’Entrudo si è lentamente fusa con pratiche diffuse dagli schiavi afro-brasiliani, che utilizzavano i pochi momenti di festa concessi dai padroni per riconnettersi alle loro radici. Per rivivere le atmosfere dei festival dell’Africa, indossavano maschere e si dipingevano il viso e il corpo con colori assortiti. I costumi, che includevano materiali naturali come perline, conchiglie ed erba, erano accompagnati da copricapo ricchi di piume, simbolo di perseveranza e rinascita spirituale. Centrale era inoltre il ruolo della danza: si pensava che il movimento all’unisono avrebbe portato fortuna e allontanato la sofferenza. 

capoeira brasile

Il Carnevale di Rio ha iniziato a trasformarsi nella festa popolare più grande del Brasile all’inizio del XX secolo. Alla crescita della sua fama ha contribuito la rivoluzione musicale avvenuta durante le celebrazioni del 1917. In questa occasione gli schiavi afro-brasiliani hanno infatti introdotto la musica samba, dotata di un ritmo vitale ed energico. Quaquaval potrebbe essere specializzato proprio in questo stile di ballo. 

La samba continua a ricoprire un ruolo di primo piano anche nel Carnevale di Rio del XXI secolo. Al giorno d’oggi, le parate ufficiali più importanti, coreografate da professionisti, si svolgono domenica e lunedì presso il Sambodromo di Rio De Janeiro, struttura architettonica che può ospitare fino a 90.000 persone. Qui le migliori scuole di samba si sfidano in un’accesa competizione volta a incoronare i migliori ballerini di tutto il paese.

scuole samba sambodromo

Le scuole di samba, fondate intorno agli anni ’70, non sono altro che gruppi organizzati che ballano insieme nella sfilata di Carnevale. Alcune di esse ospitano addirittura 4.000 persone! Le scuole sono suddivise in varie sezioni chiamate alas (ali). Ogni ala raduna oltre cento membri che indossano costumi identici e che si esibiscono con coreografie specifiche per far emergere il proprio gruppo durante l’esibizione. In questa sede, le ballerine di samba professioniste (passistas), le migliori dell’intero gruppo, sfoggiano un bikini riccamente decorato e accompagnato da un copricapo di piume colorate. I loro costumi sono creati con materiali lussuosi come piume di fagiano e cristalli Swarovski. In contesti alternativi, questi oggetti costosi vengono spesso sostituiti con piume di anatra, perline, paillettes, nastri e bigiotteria. 

A dominare la scena al Sambodromo è però la rainha da bateria, ovvero la Regina del Tamburo. Questo nome identifica la ballerina più bella di ogni scuola che sfila in testa al proprio gruppo. La regina ha un compito fondamentale, ovvero quello di ballare senza sosta per infondere energia ai suonatori di batteria che rappresentano la scuola di samba. Un’impresa che richiede una buona combinazione di abilità e resistenza. 

rainha bateria carnevale rio

Questa atleta esegue una routine elaborata con un costume striminzito appariscente, un enorme copricapo di piume e tacchi alti. Il ruolo, tendenzialmente ricoperto da una donna, talvolta viene svolto da un uomo. In questo caso, il bikini viene soppiantato da pantaloni e torso nudo. Il design di Quaquaval e la sua abitudine di danzare continuamente sul campo di battaglia non possono che far pensare a questa figura chiave del Carnevale. La sfarzosità dei costumi esibiti al Sambodromo emerge soprattutto quando la posizione della sua coda, composta da gocce d’acqua, ricorda la ruota di un pavone. 

quaquaval

Il design di Quaquaval potrebbe anche essere ispirato a una pratica diffusa tra i danzatori di balli latino-americani. Nelle gare di ballo e nell’immaginario comune, l’uomo che si cimenta in queste coreografie indossa una camicia sbottonata per enfatizzare le linee del corpo. Anche la pettinatura segue regole ben precise: per trasmettere un senso di ordine, i capelli vengono infatti pettinati all’indietro. 

latin dance

L’acconciatura esibita da Quaquaval e dalle sue pre-evoluzioni potrebbe anche essere stata creata a partire da un altro stereotipo associato alla sottocultura messicano-statunitense. La folta chioma del Pokémon potrebbe infatti essere stata pettinata secondo lo stile pompadour, taglio diffuso dal XVIII e tornato alla ribalta negli anni ’50 grazie al rock and roll. Questa pettinatura, nota anche come ducktail (ovvero “coda d’anatra”), prevede l’utilizzo di prodotti fissanti come lacca e gel per la creazione di un ciuffo rialzato. 

Quaxwell

Oltre al design, diversi indizi provano che quelli sulla testa di Quaquaval e delle sue pre-evoluzioni non siano ingombranti cappelli. La parola wax (cera), associata al nome Quaxly, potrebbe alludere proprio alla cera per capelli utilizzata dai parrucchieri per modellare le chiome. Inoltre, gli artwork ufficiali del GCC Pokémon includono delle illustrazioni che mostrano Quaxly, Quaxwell e Quaquaval davanti a un grande specchio e circondati da creme e flaconi. Il Pokémon Ballerino è particolarmente attento quando si tratta di curare la propria immagine personale!

Conclusioni

Questo approfondimento incentrato su Meowscarada, Skeledirge e Quaquaval ha evidenziato molteplici possibili ispirazioni. Le considerazioni dei paragrafi precedenti fondono tradizioni occidentali, folklore orientale, passato, presente e molto altro. Sfortunatamente, non c’è modo di sapere con certezza quante e quali di queste idee siano state implementate dai creativi di Game Freak. Ci auguriamo però che questa analisi abbia accresciuto il vostro interesse nei confronti dei Pokémon iniziali di Paldea!

In attesa del rilascio della seconda parte del DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto, vi rimandiamo ai nostri PokéQuark e agli approfondimenti dedicati a Ursaluna Luna CremisiPoltchageist e SinistchaFuriatonante e CapoferreoOgerpon e ai Beniamici.

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