Quando ero piccolo, la visita al supermercato “Famila” di quartiere era sempre felice. Lì, fra spesa generica e dolcetti d’occasione, i miei genitori erano soliti ricompensarmi con delle bustine di carte Pokémon. Ricordo con nostalgia i giorni in cui, nel lontano 2001, l’espansione Neo Discovery era appena uscita. Alla vista, negli scaffali del citato supermercato, del Mazzo Tematico dove Espeon faceva la sua trionfante apparizione (BrainWave), pregai perché mi fosse regalato all’istante. Il prezzo non era una mia preoccupazione al tempo; del resto, immagino che poco più di una decina d’euro bastarono per farmi felice.
Il prezzo odierno di quello stesso Mazzo Tematico si aggira intorno ai 300€. Oggi, quindi, ci chiediamo: come e cosa ha portato il mondo del Gioco di Carte Collezionabili Pokémon a variare così tanto nell’arco di più di 25 anni dalla sua nascita? Quali sono le ragioni del boom economico di questo gioco di carte? Perché i suoi creatori sono stati in grado di fare breccia sul cuore di tanti collezionisti, giocatori competitivi e bambini in tutto il mondo?
In questa rubrica, cercheremo di rispondere a queste e tante altre domande, analizzando tutti gli aspetti che compongono l’esperienza del GCC Pokémon, dalla sua storia alle voci dei suoi protagonisti contemporanei, capendo come questo gioco di carte possa essere diventato un fenomeno mondiale e, allo stesso tempo, tentando di avvicinare più persone al lato competitivo e a quello collezionistico del gioco, in costante crescita da anni.
Dopo il primo episodio, in cui abbiamo chiacchierato per un’ora col campione del competitivo GCC Fabio Battistella (potete recuperare l’intervista in questo articolo), iniziamo ora un mini-percorso che ci terrà occupati per diversi episodi. Tratteremo dello sviluppo del Gioco di Carte Collezionabili Pokémon nell’arco della sua storia, affrontando i periodi iconici della serie, analizzando la crescita commerciale e commentando le variazioni estetiche.
Questo secondo episodio di “Il mondo delle carte Pokémon” conterrà la storia di quello che possiamo chiamare il periodo Wizards of the Coast-Hasbro, in cui le carte collezionabili Pokémon sono arrivate al grande pubblico occidentale e, al pari dei giochi, hanno portato incassi mastodontici a tutte le aziende coinvolte, da Hasbro a Nintendo. Vedremo poi le ragioni per cui il 2003 è stato un anno cruciale per le sorti del marchio. Siete pronti per tuffarvi in questo nostalgico viaggio nel passato? Bentornati nel mondo delle carte Pokémon!
Episodio 2 – La genesi del fenomeno mondiale
Capitolo 1 – Origini
I Pokémon sono, prima di tutto, insetti. È dalla passione infantile da entomologo in erba che Satoshi Tajiri prese l’ispirazione per proporre a Nintendo, all’inizio degli anni ’90, una collaborazione che sarebbe durata per i successivi trent’anni. Chiaro, la formazione professionale del giovane ragazzo si era indirizzata verso l’informatica durante la crescita, ma l’infanzia passata nella periferia contadinesca di Tokyo deve aver segnato indelebilmente Satoshi, facendogli sognare di catturare tutte quelle creature diverse e multi-colore magari in altre modalità e contesti.
In un’epoca in cui collezionare creature digitali era sicuramente meno pratico che collezionare oggetti concreti, non fatichiamo a capire quanto l’idea di poter avere le creature tascabili multi-tipo fra le proprie mani, seppur in forma di carte collezionabili, fosse brillante e, allo stesso tempo, ambiziosa in un mercato già popolato da mostri sacri (Magic: The Gathering su tutti).
Così, nel 1996, se la produzione dei videogiochi Rosso e Blu da parte della creatura di Satoshi (Game Freak) si apprestava a rivoluzionare il piano videoludico, nello stesso anno si cercava il candidato che potesse facilitare la diffusione del progetto parallelo ai videogiochi, ovvero quello del Gioco di Carte Collezionabili Pokémon (GCC Pokémon). Il casting portò alla pubblicazione del Set Base solo nell’ottobre del 1996, naturalmente in Giappone. In Occidente, per poter ottenere le creature in un formato veramente tascabile, ovvero quello delle carte da gioco, i fan avrebbero dovuto aspettare fino al gennaio del 1999 (USA e Canada) o addirittura fino al 2000 (il Set Base arrivò in Italia nel marzo di quell’anno).
Le grandi aziende che si dividevano le quote del marchio Pokémon erano tre: Nintendo, Game Freak e Creatures Inc. All’ultima di queste spettò il compito di dirigere e gestire la creazione e le vendite delle carte collezionabili, dovendo quindi organizzare un casting per la distribuzione del prodotto in tutto il mondo.
Media Factory, gigante dell’intrattenimento nel paese del Sol Levante dal 1986, vinse la competizione in Giappone, mentre l’occidente conobbe il GCC Pokémon grazie alla fantomatica Wizards of the Coast (WotC). Se oggi facciamo un giro sul sito ufficiale di WotC, non vediamo più i mostriciattoli tascabili fra i prodotti da loro distribuiti. Del resto, l’azienda statunitense sarebbe stata solo la prima di numerose addette alla distribuzione del prodotto nel mondo non occidentale.
Peter Adkison, fondatore di WotC, aveva probabilmente fiutato una grande potenzialità nella collaborazione con Nintendo, Creatures Inc. e Satoshi Tajiri. Avremo modo di vedere ulteriori dettagli a riguardo (nel prossimo episodio), ma l’acquisto dei diritti di pubblicazione da parte di WotC comportò anche importanti variazioni estetiche e nella tecnica di stampa delle carte, aggiungendo, per esempio, una classificazione rigorosa delle espansioni. Visto il grande successo dei Pokémon nel mondo occidentale, le carte andarono a ruba, tanto da forzare WotC ad aumentarne la produzione viste le richieste oltre le aspettative.
Il GCC Pokémon ha immediatamente catturato il cuore di numerosi fan di tutto il mondo, adulti e piccini, ma non dobbiamo pensare che la Terra sia il centro del Sistema Solare. Con Magic: The Gathering, i diritti di Dungeons & Dragons e molto altro nel suo arsenale, WotC vantava grande potenza di fuoco. Il GCC Pokémon era semplicemente un pianeta in quello che presto sarebbe diventato il Sistema Solare di qualcun altro. Nel 1999, Hasbro, il primo di due giganti assopiti che avrebbero determinato le sorti del GCC Pokémon ai suoi albori, si risvegliò. Con una sorprendente acquisizione per ben 325 milioni di dollari, la costellazione di carte collezionabili della WotC passarono alla Hasbro, nel cui rapporto annuale aziendale del 1999 si leggono le seguenti parole:
“We are now leaders in the fast-growing trading card game
genre thanks to our acquisition of Wizards of the Coast and
their incredibly popular Pokémon trading card game. Yet they
bring us so much more, including game centers and great
content such as MAGIC: THE GATHERING, which is played
by more than six million people worldwide. Wizards of the
Coast has retained its hobby roots while simultaneously
extending the reach and popularity of trading card games to
the mass market.“
Anche per chi non se la cava con l’inglese il sunto della questione è semplice: l’incredibile successo economico mondiale del franchise Pokémon ha permesso alla Hasbro di diventare leader mondiale nel settore delle carte collezionabili, ottenendo fatturati netti da capogiro. In seguito, andremo ad analizzare nel dettaglio i dati che conosciamo riguardo ai guadagni delle due aziende fra 1998 e 2003 (prossimo episodio). Ora concentriamoci però sulla domanda più scontata a cui possiamo pensare: che fine ha fatto il gigante addormentato?
Capitolo 2 – Rapporti di forza
Mentre WotC e Hasbro guadagnavano milioni distribuendo le carte collezionabili Pokémon, Nintendo e Creatures Inc. aspettavano solamente il momento propizio per affondare un colpo di grazia, una mossa finanziaria che avrebbe permesso di sfruttare il lavoro fatto dalle compagnie collaboratrici fino a ora, andando a capitalizzare al massimo i risultati della sua proprietà intellettuale.
In data 30 settembre 2003, il contratto fra WotC (ora capeggiata da Hasbro) e i potenti del mondo Pokémon sarebbe terminato. I diritti della vendita delle carte Pokémon sarebbero tornati completamente nelle mani dei capi giapponesi e in quelle della recentemente fondata divisione americana di The Pokémon Company. Dopo anni in cui la distribuzione del GCC Pokémon al di fuori del Giappone era stata gestita da WotC, The Pokémon Company e Creatures Inc. si apprestavano a recuperare in pieno una delle loro fonti di introiti maggiori.
Il passaggio di testimone, tuttavia, fu tutt’altro che indolore. Allo scadere del contratto, ovvero in data 1° ottobre 2003, WotC intentò una causa legale nei confronti dei grandi avversari. Numerose le ragioni:
- Nel 2002 The Pokémon Company USA avrebbe attirato due dipendenti della WotC nei suoi uffici al fine di, fra le altre cose, rivelare alcuni segreti aziendali.
- The Pokémon Company USA avrebbe rotto gli accordi relativi ai diritti di pubblicazione del GCC Pokémon, cominciando a far circolare la sua versione delle carte prima del 30 settembre 2003. Si può ipotizzare che le carte in questione fossero quelle di primi due set relativi alla terza generazione Pokémon, ovvero EX Rubino e Zaffiro e EX Tempesta di Sabbia.
- The Pokémon Company USA avrebbe copiato delle tecniche di produzione delle carte da WotC, configurando così il furto di proprietà intellettuale.
Il caso non arrivò mai veramente in tribunale. Stando a quanto annunciato dalle due parti in causa nel dicembre del 2003, i problemi vennero risolti in sede privata. Traduzione? Con tutta probabilità WotC ottenne un profumato pagamento da Nintendo e Creatures Inc.
Superate queste difficoltà iniziali, a partire dall’ottobre del 2003 iniziò l’ininterrotto dominio di The Pokémon Company (le cui quote si spartivano fra i tre giganti Nintendo, Game Freak e Creatures Inc.) nella distribuzione del GCC Pokémon nel mondo. Il marchio operò scelte oculate per distribuire le carte nei vari paesi del mondo. Se prendiamo l’Italia come esempio, fra 2003 e 2006 i diritti della vendita vennero ceduti alle aziende Nexus e 25 Edition, prima di passare definitivamente a Gedis Edicola, responsabile per l’efficiente distribuzione italiana ancora oggi.
Capitolo 3 – Quante carte!
La storia del mondo delle carte Pokémon fra 1996 e 2003 è stata, quindi, segnata da una serie di cambiamenti rilevanti. Ora che ci è chiaro il contorno storico del fenomeno di carte collezionabili possiamo trarre alcune somme. In primis, è interessante dare uno sguardo alla quantità di espansioni pubblicate fra 1996 e 2003 grazie alla seguente tabella.
Generazione Pokémon | Numero di espansioni | Anni | Numero di carte |
Prima generazione | 7 | 1996-1999 | 575 |
Seconda generazione | 8 | 1999-2002 | 1049 |
Terza generazione | 16 | 2003-2007 | 1723 |
Quarta generazione | 16 | 2007-2011 | 1881 |
Quinta generazione | 11 | 2011-2013 | 1195 |
Sesta generazione | 13 | 2013-2016 | 1615 |
Settima generazione | 16 | 2017-2019 | 2566 |
Ottava generazione | 17 | 2020-2023 | 2955 |
Nona generazione | 6 | 2023-in corso | in corso |
Ciò che attira immediatamente l’attenzione nella tabella è il balzo nella quantità di espansioni dedicate a ogni generazione dopo il passaggio dei diritti di distribuzione da Hasbro-WotC a Nintendo e Creatures Inc. Fra 1996 e 2003 le espansioni complessive pubblicate sono state 15, mentre solamente contando i set dedicati alla terza generazione Pokémon (2003-2007), la cui distribuzione è stata gestita più direttamente da The Pokémon Company, arriviamo a 16.
Le ragioni di questo balzo sono presto dette. Gli inventori delle creature tascabili hanno sempre avuto voce in capitolo per quanto riguarda la quantità di carte e le illustrazioni presenti all’interno dei vari set. Il ruolo di aziende come WotC e Hasbro era solamente quello di distribuire un prodotto a cui si sarebbero potute applicare pochissime modifiche. Tuttavia, dal 2003 Creatures Inc. sfruttò il consolidamento commerciale del GCC Pokémon nel mondo, operato in gran parte da WotC e Hasbro, per spremere sempre più il proprio marchio.
Viste le grandi potenzialità, il controllo più diretto del prodotto e, allo stesso tempo, la grande quantità di denaro che continuava a riempire le loro casse (non dimentichiamo che i videogiochi di seconda generazione Oro e Argento sono tutt’ora al quarto posto dei titoli Pokémon più venduti di sempre), si decise, evidentemente, di investire e aumentare il numero delle carte commercializzate in periodi di tempo di fatto molto simili ai precedenti. L’equazione è semplice: più prodotti di prima in un periodo di tempo identico risulta in molto più guadagno.
La prima generazione Pokémon venne illustrata nelle carte in circa quattro anni, periodo identico per la seconda generazione. Le sedici espansioni della terza generazione vennero pubblicate in appena cinque anni (2003-2007). Si verificò, quindi, un aumento della quantità di espansioni pubblicate che non sarebbe quasi mai rallentato nel futuro, con l’unica eccezione delle undici espansioni relative alla quinta generazione Pokémon fra 2011 e 2013 (Nero e Bianco).
Questo aumento ha, poi, una conseguenza riguardo al numero di illustrazioni dedicate a un singolo Pokémon. Se l’icona di prima generazione Gengar, per esempio, ha avuto solamente quattro illustrazioni diverse nell’arco della pubblicazione delle carte di prima generazione, Sceptile ne ha avute sette nel periodo dedicato alla sua terza generazione, cioè quasi il doppio di Gengar. Può essere un fattore poco rilevante, ma, sicuramente, dal 2003 in poi, i collezionisti avrebbero dovuto sborsare più denaro rispetto a prima per poter ottenere tutte le diverse forme della carta rappresentante il proprio Pokémon preferito.
Sorprende, in ultima analisi, anche il numero di carte che componevano i set pubblicati. Sommando i dati che possediamo, prima, seconda e terza generazione Pokémon sono state rappresentate rispettivamente da 575, 1049 e 1723 carte diverse. Questo è un sintomo, senza dubbio, della volontà di Creatures Inc. e The Pokémon Company di sfruttare al massimo il proprio prodotto dal punto di vista commerciale.
Il mondo delle carte Pokémon si avvicinava sempre più verso un apice di vendite a livello mondiale. A questa evoluzione storica si accompagnava una crescita economica che andremo ad analizzare più nel dettaglio nei prossimi episodi della rubrica. L’episodio 3, tuttavia, darà più attenzione a un argomento caro ai collezionisti esperti, cioè le variazioni estetiche fra 1995 e 2003.
Fra cambi di proprietà dei diritti e scelte commerciali che influenzarono la quantità di carte pubblicate, il periodo dal 1996 al 2003 modificò radicalmente anche l’estetica delle carte e delle illustrazioni, introducendo alcuni degli illustratori che sarebbero passati alla storia del GCC Pokémon. Se siete interessati, non perdetevi il terzo episodio della nostra rubrica “Il mondo delle carte Pokémon”, presto in arrivo nelle pagine del nostro sito!
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