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PokéQuark: Tandemaus, Maushold e l’inseparabile famiglia nata dall’amore

In questo nuovo numero di PokéQuark parleremo delle origini e delle ispirazioni alla base di Tandemaus e Maushold.

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   · 25 min lettura Rubriche
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San Valentino, noto anche come il giorno degli innamorati, è ormai passato da quasi due settimane. Anche se con un leggero ritardo, abbiamo però deciso di commemorare questa festa, che celebra l’amore in tutte le sue forme, con il 37° numero di PokéQuark, dedicato a Tandemaus e Maushold.  

Queste due creature tascabili, introdotte in Pokémon Scarlatto e Violetto, sono infatti due diverse declinazioni dell’affetto che lega una coppia e i membri di una famiglia. Il mese di febbraio, dedicato all’amore, è il momento perfetto per snocciolare le ispirazioni di questa linea evolutiva!

PokéQuark

Come per le volte scorse, in occasione dell’uscita di questa rubrica dedicata a Tandemaus e Maushold, abbiamo deciso di fare un regalo ai sub del nostro canale Twitch: alcuni fortunati potranno ricevere un Tandemaus o un Maushold nella loro forma cromatica scambiato direttamente da noi. Per accedere al gruppo esclusivo di Telegram basta inviare in chat su Twitch il comando !sub, dopodiché un bot vi invierà il link di accesso in chat privata. Vi ricordiamo che con Amazon Prime la sub è gratuita!

Tandemaus Maushold Twitch giveaway

Tandemaus e Maushold: da coppia innamorata a famiglia felice

Tandemaus Pokémon

Categoria: Pokémon Coppia
Tipo: Normale
Altezza: 0,3 m
Peso: 1,8 kg
Abilità: Fugafacile (Run Away) o Raccolta (Pickup)

Tandemaus è una creatura tascabile proveniente dalla terra di Paldea. Nel Pokédex Nazionale il suo numero è il 924, mentre nella sua regione di origine è associato al 71. Il nome Tandemaus combina la parola tedesca maus (topo) al vocabolo inglese tandem. Quest’ultimo, presente anche in italiano come prestito linguistico, nel linguaggio comune designa una bicicletta per due persone provvista di una duplice pedaliera sincronizzata. La versione giapponese, ovvero Wakkanezumi (ワッカネズミ), fonde invece i sostantivi 輪っか (wakka, anello, cerchio o legame; il termine può anche riferirsi a un oggetto a forma di anello) e ネズミ (nezumi, topo).

tandem bicicletta

Tandemaus possiede una delle modalità evolutive più particolari mai registrate nel vasto universo dei mostri tascabili. In Pokémon Scarlatto e Violetto, a partire dal livello 25, questa creatura può infatti evolversi in Maushold unicamente salendo di livello durante uno scontro. 

Maushold Pokémon

Categoria: Pokémon Famiglia
Tipo: Normale
Altezza: 0,3 m
Peso: 2,8 kg
Abilità: Guancegonfie (Cheek Pouch) o Amicoscudo (Friend Guard)

Maushold, evoluzione di Tandemaus, è un Pokémon nativo della regione di Paldea. All’interno del Pokédex di questo territorio occupa il numero 72, mentre in quello Nazionale è abbinato al 925. Il nome Maushold è un gioco di parole tra il vocabolo tedesco maus (topo) e il sostantivo inglese household, che indica un gruppo di persone (in molti casi una famiglia) che vive nella stessa casa. Nella versione giapponese, ovvero Ikkanezumi (イッカネズミ), si possono invece individuare i sostantivi nipponici 一家 (ikka, famiglia) e ネズミ (nezumi, topo). 

Le peculiarità di Maushold non sono limitate all’evoluzione del suo stadio base. Nel 99% dei casi, questa creatura include infatti due topi bianchi accompagnati da due cuccioli (Maushold Quadrifamiglia). Esiste però l’1% di probabilità di imbattersi in un nucleo familiare composto da una coppia di adulti e un unico topolino (Maushold Trifamiglia). Un trio estremamente raro, capace di fare gola a tutti i collezionisti.

maushold famiglia tre

Il quadro preliminare tracciato combinando analisi etimologica e dati di gioco è piuttosto chiaro. Lo stadio base di questa creatura tascabile è infatti paragonabile a una coppia di innamorati dall’unione particolarmente salda. Nell’artwork ufficiale, la forza del loro legame è infatti rappresentata tramite l’unione delle code dei tenerissimi topi. L’evoluzione, ovvero Maushold, rappresenta invece il consolidamento vero e proprio di questa relazione. Ai due roditori adulti sono infatti associati dei cuccioli, interpretabili come i figli avuti dalla coppia. Nell’universo dei mostri tascabili non c’è spazio solo per il breeding tramite Picnic e Pensioni Pokémon: anche un’intera famiglia di topi può diventare un valido supporto per Allenatori e Allenatrici. 

“A un certo punto si sono aggiunti due piccoli. Potrebbero essere una famiglia, ma non si sa con sicurezza”.
Descrizione di Maushold Quadrifamiglia nel Pokédex di Pokémon Scarlatto

Il topo, un piccolo roditore che conosce il valore del gioco di squadra

Il principale ispiratore di Tandemaus e Maushold è il topo, un minuto mammifero roditore appartenente alla famiglia dei muridi. I nomi del Pokémon Coppia e del Pokémon Famiglia fanno infatti riferimento proprio a questo animaletto terrestre, largamente diffuso in tutto il mondo. Anche il design delle creature tascabili, provviste di piccoli corpicini, lunghe code e denti incisivi particolarmente sviluppati, è affine all’aspetto di questo roditore. Le orecchie, grandi e tondeggianti, ricordano invece le classiche caricature di topi presenti in fumetti e prodotti di animazione. Basti pensare al celebre Topolino o a Jerry (membro del popolare duo Tom & Jerry), amati da milioni di fan. 

Tom Jerry

L’individuazione di una specie specifica risulta invece più complessa: ne esistono infatti oltre 1.000 sparse in giro per il mondo! Prendendo in considerazione dati quali diffusione geografica e numerica, è però possibile formulare alcune ipotesi. 

Tandemaus e Maushold, originari di una regione basata sulla penisola iberica, potrebbero includere tratti caratteristici del topo selvatico, presente in tutta l’Europa occidentale. Questo animaletto vive infatti in colonie a stampo familiare e, anche in assenza di questo sistema organizzativo, ha la tendenza a istituire gruppi familiari di dimensioni più ridotte. La centralità della famiglia per Tandemaus e Maushold potrebbe derivare proprio da questa organizzazione sociale.

topo selvatico

Anche il topo comune (o topo domestico) potrebbe essere un possibile modello ispiratore. Presente in quasi tutti i continenti, è la specie di topo più diffusa al mondo. Questo animale, che vive solitamente in colonie costituite da una ventina di esemplari, popola soprattutto le aree urbane e suburbane. Tende infatti a costruire la propria tana all’interno di abitazioni, magazzini, depositi o fabbriche, dove può facilmente recuperare avanzi di cibo. La prossimità agli esseri umani comporta diversi vantaggi per queste creature, ma è anche associata a parecchi rischi. Per difendere colture e scorte alimentari e prevenire la diffusione di malattie veicolate dai topi, vengono spesso effettuate operazioni di disinfestazione per eliminare questi inquilini sgraditi. Insomma, per continuare a scroccare indisturbati bisogna stare attenti a non farsi scoprire! 

topo domestico

La difficile convivenza tra umani e topi potrebbe inoltre aver ispirato l’introduzione della mossa Infestazione (Population Bomb, Bomba di popolazione), esclusiva di Tandemaus. Queste creature, oltre a essere abituate a vivere in colonie, sono infatti estremamente prolifiche. Nel giro di cinque settimane, i nuovi nati sono pronti per la riproduzione, che avviene in ogni periodo dell’anno e indipendentemente dalle condizioni climatiche. Le cucciolate sono piuttosto numerose: da una gestazione, della durata di venti giorni, possono nascere dai sei ai dodici cuccioli. Bastano davvero pochi mesi per ritrovarsi sommersi da una miriade di piccoli roditori!

“Il Pokémon si riunisce con i suoi simili in un gruppo brulicante che collabora per attaccare e colpisce da una a dieci volte di fila.”

Descrizione della mossa Infestazione in Pokémon Scarlatto e Violetto 

Topi da laboratorio: tra presente e passato della ricerca scientifica 

A influenzare la creazione di Tandemaus e Maushold potrebbe aver contribuito anche il topo da laboratorio. La maggior parte di queste cavie sono ibridi di diverse sottospecie e sono provviste di un pelame di colore nero, grigio, marrone o bianco. Particolarmente diffusi in questo settore sono però i topi albini, la cui mancanza di pigmentazione si manifesta con occhi rossi e pelo completamente bianco

topo laboratorio

Il topo da laboratorio possiede diverse caratteristiche che lo rendono un modello perfetto per studi di genetica, oncologia, farmacologia, embriologia e tossicologia. La rapidità riproduttiva, le dimensioni ridotte e il ciclo vitale estremamente veloce (tendenzialmente, un esemplare non supera i 36 mesi di vita) consentono infatti di analizzare diverse generazioni in pochi anni. Non solo: nel 2002 si è scoperto che i topi condividono circa il 90% dei geni con l’uomo, risultando così ideali per testare farmaci che dovranno poi essere somministrati agli esseri umani. La possibilità di modificare geneticamente questi piccoli roditori consente inoltre agli studiosi di capire in che modo certi geni possono causare determinate malattie. 

Nonostante l’ampia diffusione, al giorno d’oggi la sperimentazione sui topi resta una pratica controversa, duramente contestata dai difensori dei diritti degli animali. La quasi totalità della comunità scientifica concorda però nel considerarla indispensabile nella ricerca biomedica. Attualmente, non sono stati infatti sviluppati metodi alternativi per compiere ricerche analoghe.

Tandemaus cromatico

La correlazione tra topi e scienza potrebbe anche spiegare uno degli elementi più discussi del design di Tandemaus e Maushold, ovvero il colore delle varianti cromatiche. La differenza tra le due forme, secondo molti fan, risulterebbe troppo poco marcata, soprattutto nei modelli 3D. Il grigio della maglietta e dei pantaloncini è infatti sostituito da un marroncino chiaro scarsamente distinguibile dalla versione base. Questa configurazione potrebbe però essere un rimando indiretto all’attività degli scienziati. Lo studio dei topi da laboratorio richiede infatti tanta pazienza e un’elevata attenzione per i piccoli dettagli. Le stesse qualità che servono agli Allenatori desiderosi di catturare degli esemplari cromatici. 

La storia dell’impiego dei topi come cavie per gli esperimenti scientifici potrebbe inoltre spiegare l’inserimento della parola tedesca maus nei nomi delle due creature tascabili. Il primo utilizzo documentato del topo bianco da laboratorio è infatti avvenuto a opera di Robert Koch (1843 – 1910), medico e microbiologo nato in Germania

Robert Koch

Koch, trasferitosi nel villaggio tedesco di Wollstein per motivi di lavoro, realizzò i primi esperimenti sugli animali negli anni ’70 del XIX secolo. A indirizzarlo verso questa strada era stata la ricerca della causa di un’epidemia di antrace che aveva colpito diversi allevamenti di pecore. Munito di un microscopio, provò a isolare i bizzarri esseri che permeavano il sangue degli animali infetti per settimane. Quando riuscì nel suo intento, cominciò a iniettare le particelle estratte in animali come conigli, porcellini d’India e topi selvatici. Dopo diversi mesi, il medico riuscì così a dimostrare che l’antrace era causato proprio da questi batteri. Grazie al suo duro lavoro, nel 1876 è stato documentato per la prima volta il ruolo di un agente patogeno nell’insorgenza di una malattia.

Mentre effettuava i suoi primi esperimenti a Wollstein, Koch si rese conto della necessità di dotarsi di una fornitura di animali più consistente. Notando che i topi bianchi albini inviati da un amico si erano riprodotti velocemente, ne selezionò la parte migliore. Questi esemplari avrebbero costituito una riserva per il suo laboratorio e per altri studi.

Seguendo questa metodologia, Robert Koch proseguì la sua attività in campo scientifico, raggiungendo tanti importanti traguardi. Nel 1882 scoprì il batterio responsabile della tubercolosi che, in suo onore, fu ribattezzato come bacillo di Koch. Per il suo contributo al settore scientifico, nel 1905 venne premiato con il Nobel per la medicina. Ancora oggi, Robert Koch e il suo rivale francese, Louis Pasteur, sono ricordati come i fondatori della moderna batteriologia e microbiologia.

Un mondo in miniatura: i Sylvanian Families e le case delle bambole 

L’originalissimo design di Maushold permette di stabilire una connessione anche con un celebre marchio di figure da collezione, ovvero Sylvanian Families (famiglie della foresta). Questa gamma di giocattoli, nata in Giappone nel 1985, propone statue che raffigurano degli adorabili animali antropomorfi residenti a Sylvania, una terra idilliaca immaginaria ispirata al Nordamerica. Le tenere creature, che indossano graziosissimi abiti, vivono in case eleganti e finemente arredate, circondate da prati, boschi, fiumi e piante. In questi luoghi dalle atmosfere sognanti, emergono pienamente i valori del brand, fondato su concetti quali natura, amore e famiglia. Tutti aspetti che, per certi versi, sono affini ai contenuti promossi da The Pokémon Company.  

Sylvanian Families casa

I prodotti Sylvanian Families sono acquistabili in set che abbinano una o più statuine ad arredi, abitazioni, alberi, indumenti aggiuntivi o altri accessori. Nello specifico, Maushold potrebbe essere un rimando alle confezioni che includono due genitori e uno o due figli. Un formato che potrebbe spiegare inoltre la possibilità di potersi imbattere in Maushold formati da tre o quattro componenti. 

Più semplificata è invece la resa del ricco vestiario tipico della linea Sylvanian Families. Osservando Tandemaus e Maushold è infatti possibile notare che uno dei due topi adulti indossa un semplice paio di pantaloni. L’altro componente della coppia è invece vestito solo con una maglietta. Guardandoli con attenzione, si può però notare che i due indumenti ricordano due pezzi di un puzzle. Un chiaro segno del forte legame della coppia. 

Sylvanian Families topi bianchi

Quello dei Sylvanian Families è un marchio conosciuto a livello globale: dal lancio sono state vendute oltre 100 milioni di figure in più di 50 paesi. La maggior concentrazione di fan è però registrata in Giappone, paese in cui è nata Epoch, l’azienda che ha lanciato le celebri figure. Nella città di Osaka è addirittura possibile visitare un meraviglioso parco a tema, che evoca le atmosfere naturali della terra di Sylvania. 

Sylvanian families parco Giappone

Le ragioni del successo di questa linea di giocattoli, amata da grandi e piccini, sono molteplici. Le statue, oltre a essere esteticamente gradevoli, sono realizzate in plastica ricoperta da un sottile strato di flock, che le rende vellutate al tatto. A ogni abitante di Sylvania sono stati inoltre assegnati nomi propri, gusti e abitudini personali. Tutte informazioni che accrescono l’affetto nei confronti di questi animaletti. Insomma, queste figure sono in grado di catturare l’attenzione di bambini, compratori occasionali e collezionisti. 

L’universo in miniatura dei Sylvanian Families rimanda alla più ampia tradizione delle case delle bambole, inaugurata in Europa alla fine del XVI secolo. In questo periodo le famiglie più benestanti iniziarono infatti a esporre riproduzioni di abitazioni che replicavano mobili e accessori casalinghi con estrema precisione. Ognuna di esse includeva arredi realizzati a mano con legni, metalli e tessuti pregiati, per esaltare la ricchezza della famiglia e i gusti raffinati della padrona di casa

casa bambole

La moda, diffusasi inizialmente in Inghilterra, Olanda e Germania, travolse rapidamente tutto il Vecchio Continente. Per soddisfare la crescente domanda, i principali centri produttivi, ovvero città tedesche come Sonneberg e Norimberga, iniziarono a proporre anche varianti indirizzate ai bambini. Nel XIX secolo il bacino di interesse si estese ulteriormente grazie alla crescita della borghesia e all’avvento della produzione di massa su scala industriale. Con l’impiego di materiali più economici, più persone iniziarono a dedicarsi al collezionismo e ad abbellire la propria casa con meravigliose riproduzioni in miniatura. 

Tandemaus e Maushold, con il loro collegamento con la lingua tedesca, potrebbero così essere anche dei tributi alla lunga storia del collezionismo di figure. Una tradizione che, al giorno d’oggi, conta milioni di appassionati in tutto il mondo. 

Al servizio di Daikokuten, il dio associato a ricchezza, famiglia e cucina

Il candore di Tandemaus e Maushold permette di stabilire un collegamento anche con la mitologia giapponese. Nel Sol Levante, il dio Daikokuten, legato a concetti quali ricchezza, agricoltura, famiglia e cucina, era infatti spesso raffigurato con dei topolini bianchi, i suoi messaggeri. I candidi roditori, associati alla fertilità, erano ritenuti simboli di buon auspicio e di raccolto abbondante. 

Daikoku topi bianchi

L’influenza di Daikokuten sulla sfera familiare e casalinga rimane anche nel lessico nipponico contemporaneo. In riferimento a questo dio, il pilastro in legno posizionato al centro di una casa tradizionale in stile giapponese si chiama infatti 大黒柱 (daikoku bashira). Il termine è spesso utilizzato anche per riferirsi al capofamiglia, la persona che offre ai componenti del nucleo familiare il necessario per vivere. 

A estendere la vasta popolarità di Daikokuten hanno contribuito anche le leggende connesse alle sette divinità della fortuna (七福神, shichifukujin), attinte dal mondo shintoista, induista, buddhista e taoista. Secondo la tradizione, l’ultimo giorno dell’anno, questo gruppo invia una nave carica di tesori per dare inizio a una nuova fase ricca di prosperità. 

La popolazione locale tenta di attrarre questi benefici di tipo mondano in diversi modi. Il 31 dicembre, i bambini hanno l’abitudine di posizionare un’immagine di queste divinità sotto il cuscino per assicurarsi felicità e serenità. Alla vigilia di Capodanno, i giapponesi in visita ai templi sono soliti acquistare articoli che raffigurano queste divinità presso le bancarelle. I più determinati effettuano addirittura dei pellegrinaggi sui monti, per raggiungere santuari dove si venerano questi dei. 

Daikokuten

L’impatto di Daikokuten sulla nona generazione dei mostri tascabili potrebbe però non essere limitato al legame con i topi bianchi. Nell’iconografia nipponica, il dio della prosperità è infatti tradizionalmente raffigurato anche con una grossa sacca di riso e un martello magico, chiamato うちでのこづち (Uchide no Kozuchi, piccolo martello che colpisce). Questo strumento, oltre a essere in grado di realizzare qualsiasi desiderio, porta ricchezza e fortuna con un singolo colpo. Ancora oggi, i giapponesi cercano di attirare la benevolenza del dio conservando degli amuleti a forma di martello, il suo attributo principale.

Tinkaton

Questo accessorio non può non far pensare a Tinkaton, amatissimo Pokémon di doppio tipo Folletto/Acciaio, e alle sue pre-evoluzioni. Il suo martello potrebbe infatti essere una reinterpretazione dell’Uchide no Kozuchi, filtrata attraverso suggestioni provenienti dalla mitologia europea. L’acconciatura di Tinkaton, che sfoggia due vistosi codini, potrebbe invece derivare dalle raffigurazioni di Daikokuten, rappresentato con orecchie dai grossi lobi. Proprio in virtù di questa associazione, molti giapponesi sono convinti che le persone con le orecchie particolarmente grandi siano destinate a diventare ricche.

Scarlatto Violetto panini

Se si considera poi che Tandemaus, Tinkatink e i loro stadi evolutivi condividono la stessa creatrice, ovvero Megumi Mizutani, l’ipotesi di un filo conduttore comune non appare tanto azzardata. L’elemento che funge da ponte potrebbe essere proprio l’iconografia dedicata a Daikokuten. Quest’ultimo, legato a concetti quali ricchezza, famiglia e cibo, rappresenterebbe infatti l’integrazione ideale per la regione di Paldea, che introduce nuove meccaniche di gioco ispirate all’alimentazione. Tenendo inoltre presente che Pokémon Scarlatto e Violetto rappresentano un primo esperimento open world, non è difficile credere che The Pokémon Company abbia voluto integrare uno speciale portafortuna! 

Tra fiaba e leggenda: i topi stregati dal pifferaio magico  

Nella genesi di Tandemaus e Maushold non è da escludere nemmeno l’influenza di una nota leggenda europea di area tedesca, vale a dire Il pifferaio di Hamelin. I riferimenti alla lingua tedesca nei due nomi potrebbero infatti essere collegati a questa celebre storia, citata in svariati libri, film, fumetti e testi di canzoni. La versione più nota della vicenda è quella trascritta dai fratelli Grimm nella raccolta di fiabe intitolata Deutsche Sagen (Saghe germaniche), pubblicata nel 1816. L’adattamento, intitolato Die Kinder zu Hameln (I bambini di Hamelin), rielabora in maniera originale i materiali prelevati da ben undici fonti distinte. Segno tangibile dell’estrema popolarità di questa leggenda, la cui circolazione è attestata a partire dalla seconda metà del XIV secolo

pifferaio magico

La versione standard della storia ruota attorno a un musicista in possesso di un flauto in grado di ammaliare gli ascoltatori. Su richiesta del sindaco di Hamelin, il suonatore utilizza lo strumento musicale prodigioso per allontanare una pericolosa colonia di ratti dalla città. Quando i cittadini rifiutano di offrire un compenso monetario al loro salvatore, quest’ultimo decide di utilizzare il piffero magico per incantare i bambini del centro abitato. Stregati dalle dolci note, i giovani di Hamelin seguono il pifferaio senza batter ciglio, abbandonando la città e le loro famiglie per sempre. 

Secondo diversi storici e critici letterari, questa leggenda sarebbe frutto della rielaborazione di fatti storici realmente accaduti. L’evento scatenante sarebbe la terribile pandemia di peste, veicolata nell’Europa del XIV secolo proprio dai ratti. Tandemaus e Maushold potrebbero quindi essere connessi a questa fase, che ha segnato la storia del Vecchio Continente in maniera indelebile.  

Più dibattuta è invece la simbologia legata ai bambini. Questi ultimi potrebbero essere degli appestati, esiliati per non contaminare il resto del villaggio. Secondo altre teorie la malattia in questione sarebbe invece il ballo di San Vito, diffusasi nelle zone europee colpite dalla peste nera. Questo tipo di encefalite, che provoca movimenti scoordinati, potrebbe infatti spiegare perché, nelle varie versioni della leggenda, i bambini seguono il pifferaio danzando. Il musicista potrebbe così essere una raffigurazione simbolica di concetti come malattia e morte. Una rappresentazione narrativa collegata al tema iconografico della danza macabra che, alla fine del Medioevo, evidenziava la caducità della vita combinando uomini e scheletri.  

danza macabra

La vicenda potrebbe derivare anche dalla partenza improvvisa di un centinaio di giovanissimi, emigrati per andare a lavorare altrove o per fondare nuove città nella Germania orientale. I ragazzi potrebbero anche essere partiti per partecipare a una pellegrinaggio o a una campagna militare; in questo caso, il pifferaio rappresenterebbe il reclutatore. Dietro alla popolare fiaba si cela un mondo di significati nascosti!

Topi e denti: dalla tradizione ispanica a quella asiatica 

Nella creazione di Tandemaus e Maushold sono probabilmente confluite anche suggestioni provenienti da storie e leggende popolari che legano la caduta dei denti da latte ai topi. La perdita di incisivi, molari e canini può infatti essere piuttosto traumatica per i bambini. Per tale ragione, nel folklore popolare di diversi paesi non è raro imbattersi in figure mitiche che visitano chi ha perso un dente da latte. Attraverso questi personaggi, che scambiano i denti lasciati sul comodino o sotto al cuscino con una moneta, questa fase potenzialmente paurosa si trasforma in un divertente gioco. Questo compito, che nei paesi anglosassoni spetta a una fata, in Spagna e in diversi stati del Sudamerica è affidato a un topo, ovvero Ratoncito Pérez (il topolino Pérez). 

El Ratoncito Pérez

Questo roditore, conosciuto anche come Ratón Pérez (il topo Pérez) o El Ratón de los Dientes (il topo dei denti), è entrato nell’immaginario collettivo ispanico grazie allo scrittore spagnolo Luis Coloma (1851–1915). Intorno al 1894, a questo gesuita fu infatti commissionata una storia per bambini destinata al principe ereditario di Spagna, il futuro re Alfonso XIII (1886-1941). Si pensava che il bimbo, che aveva recentemente perso un dente da latte, avrebbe potuto superare il trauma più facilmente con un racconto cucito su misura per lui.

luis coloma

A ispirare Coloma erano stati alcuni vecchi racconti orali spagnoli con topi antropomorfi, tramandati a lungo per via orale. Messi per iscritto all’inizio del XIX secolo, erano particolarmente apprezzati dai bambini, che approfondivano le loro conoscenze sul regno animale proprio con questi testi. Insomma, dal momento che questi minuscoli roditori erano estremamente popolari tra i più piccoli, Coloma era certo che anche il futuro sovrano avrebbe gradito la sua storia. 

Il racconto del gesuita aveva come protagonista Ratón Pérez, un topo che viveva in una scatola di biscotti posizionata nel seminterrato di una pasticceria di Madrid. L’animaletto usciva spesso di casa e, attraverso le tubature della città, raggiungeva le camere dei bambini che avevano perso un dente da latte, per ricompensarli con una moneta. Tra i tanti amici umani di Ratón Pérez figurava anche re Budy I, un personaggio immaginario in cui il principino poteva riconoscere se stesso. Budy era infatti il soprannome che gli era stato dato dalla madre, la regina Maria Cristina di Borbone-Spagna (1833-1902). 

Alfonso XIII María Cristina Borbone

Il personaggio di Ratón Pérez è talmente iconico da essere celebrato in Spagna ancora oggi. Come tributo a questo eroe, a Madrid è stata collocata una targa commemorativa al numero 8 di Calle del Arenal, l’indirizzo della casa del roditore nel racconto di Coloma. Nelle vicinanze è possibile visitare anche il Museo del topo Pérez. Un anonimo ha inoltre collocato una piccola porticina in fondo a uno degli ingressi della stazione della Banca di Spagna. Non mancano nemmeno i tributi sul fronte cinematografico. Nel 2006 è stato infatti rilasciato El Ratón Pérez (Il topolino Marty e la fabbrica di perle nell’adattamento italiano), film co-prodotto da Spagna e Argentina.

Film El Ratón Pérez

La connessione di Tandemaus e Maushold con Ratón Pérez troverebbe conferma su più fronti. I due mostriciattoli tascabili provengono infatti da Paldea, regione basata sulla penisola iberica e le sue tradizioni. Il loro colore, ovvero il bianco, è inoltre tradizionalmente associato alla salute ottimale dei denti umani. Anche il design dei due Pokémon orienta verso la medesima direzione. Escludendo testa, mani e coda, il resto del corpo di ogni topo adulto ricorda infatti un dente stilizzato.

Il legame tra denti e topi è riscontrabile anche in alcuni paesi dell’Asia come l’India, il Vietnam e il Giappone. In queste aree, i denti da latte provenienti dalla mascella inferiore vengono gettati sul soffitto. Quelli che erano collocati nella mascella superiore finiscono invece sotto il pavimento. Mentre si compie questo rituale, il bambino esprime il desiderio che lo spazio lasciato vuoto venga riempito da un dente di topo. Questa tradizione rappresenta un perfetto ponte che unisce le culture di diverse aree del mondo. 

Maushold denti GCC Pokémon

Non c’è da stupirsi che paesi così distanti tendano ad associare denti e topi. Questi elementi del folklore popolare derivano infatti da un elemento biologico che accomuna tutta la specie. Poiché le radici degli incisivi e dei molari dei topi sono aperte, i denti di questi piccoli animali non smettono mai di crescere. Questa caratteristica peculiare è controbilanciata dalle abitudini alimentari dei topi. Molti dei cibi all’interno della loro dieta sono infatti frutti rivestiti da un guscio duro. Se i denti dei topi smettessero di allungarsi, queste creaturine finirebbero per rovinarli e danneggiarli in maniera irreversibile. Madre natura è stata particolarmente generosa con questa specie! 

Tandemaus: dal gioco degli anelli alla rivoluzione dei trasporti

Diversi spunti emergono da un’ulteriore analisi del nome Tandemaus e della sua versione nipponica, ovvero wakkanezumi. Nelle due varianti, vengono infatti utilizzate delle interessanti immagini che rimandano al concetto di coppia, declinate in modi differenti. 

Nel caso di wakkanezumi, il termine 輪っか (wakka, cerchio, legame o anello) lascia spazio a numerose interpretazioni. La più immediata, ovvero legame, fa riferimento all’unione sentimentale e all’artwork ufficiale, che include due code attorcigliate. Osservando Tandemaus con attenzione, si nota però che esse formano un cerchio. La presenza di un cerchio si presta a un collegamento con diversi giochi tradizionali giapponesi, incentrati proprio sull’uso di oggetti a forma di anello. 

gioco anelli bambini Giappone

In Giappone, i gruppi di bambini si cimentano spesso in una divertente attività che richiede solo un hula hoop o una corda a forma di anello. Le regole sono semplici: dopo aver formato due o più squadre, ci si dispone in fila e si afferra la mano del proprio vicino. Al segnale di inizio, occorre dare l’hula hoop al proprio compagno, evitando che le mani si stacchino. Vince la squadra che riesce a effettuare tutti i passaggi nel minor tempo possibile. Questo popolare gioco per bambini diverte anche adolescenti e adulti, che si sfidano durante i festival tradizionali all’aperto e nei programmi televisivi di varietà

La parola wakka può anche designare gli anelli utilizzati nel わなげ (wanage, lancio degli anelli), uno dei giochi più diffusi dei matsuri, le feste tradizionali giapponesi. Durante le celebrazioni, chi possiede un’ottima mira ed eccellenti capacità di coordinazione può infatti tornare a casa con fantastici premi semplicemente lanciando dei cerchi dentro alcuni paletti. Dal momento che i matsuri sono centrali nel DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto, non è da escludere che anche questo passatempo abbia contribuito alla creazione di Tandemaus. 

wanage gioco

Una rivisitazione del gioco degli anelli è inoltre parte integrante della trama di Pokémon Scarlatto e Violetto. Nella seconda parte DLC, prima di poterla sfidare Erin, Superquattro della Lega Mirtillo, il giocatore deve sottoporsi a una missione ricollegabile proprio a questa forma geometrica. Librandosi in volo con Koraidon o Miraidon, occorre infatti attraversare un percorso costituito da anelli energetici

prova superquattro erin

Questa attività è solo una delle tante prove ispirate a giochi diffusi nella cultura giapponese. Per esempio, prima di affrontare la Capopalestra Aceria, l’utente deve far rotolare un’oliva gigante lungo un percorso a ostacoli. Una missione che non può non far pensare a una delle gare più attese dei festival scolastici dedicati allo sport ([運動会, undokai). In Giappone i gruppi mettono alla prova il loro gioco di squadra lanciando una palla di grandi dimensioni sopra le loro teste. Se l’oggetto tocca il suolo, la squadra è soggetta a delle penalità. 

lancio palla gigante

Il cerchio formato dalle code dei due topi che compongono Tandemaus, a ben guardare, ricorda vagamente anche un anello di fidanzamento provvisto di una gemma preziosa. In giapponese questo oggetto è però indicato con il termine 婚約指輪 (Kon’yaku yubiwa), mentre la fede nuziale è chiamata 結婚指輪 (Kekkon yubiwa). L’assenza di parallelismi linguistici diretti potrebbe però nascondere un richiamo indiretto a questo ambito. Nel mondo dei giocattoli e delle esperienze ludiche, a dominare è il potere dell’immaginazione. Con la fantasia, anche un anello senza valore può trasformarsi in un prezioso pegno d’amore

Anche il nome Tandemaus, proprio come la variante nipponica, potrebbe nascondere significati che vanno al di là delle interpretazioni più immediate. Oltre che come parte di un gioco di parole che abbina una bicicletta per due persone a una coppia innamorata, la parola tandem potrebbe essere stata scelta anche per altri motivi. 

DLC Pokémon Scarlatto e Violetto

Nella regione di Paldea, non è infatti avvenuta solo la rivoluzione dell’open world, ma anche un cambiamento significativo legato al sistema dei trasporti. Basti pensare all’impiego di Koraidon e Miraidon come motociclette o al nuovo design del Centro Pokémon. In Pokémon Scarlatto e Violetto, l’iconica struttura ricorda infatti delle stazioni dove fare il pieno di carburante. In questa terra trovano spazio anche mostriciattoli come Revavroom, un motore scoppiettante, Cyclizar, una giovane motocicletta e Orthworm, ispirato a un treno ad alta velocità. Insomma, il legame tra questi topolini e un mezzo di trasporto tradizionale potrebbe strizzare l’occhio alla nuova rotta tracciata con Pokémon Scarlatto e Violetto.

Conclusioni

In questo numero della rubrica PokéQuark abbiamo presentato le origini e le ispirazioni di Tandemaus e Maushold. Il nostro lungo viaggio, compiuto tra passato e presente e tra Oriente e Occidente, ha fatto emergere connessioni di varia natura. Partendo da un’analisi di natura etimologica, abbiamo gettato luce sulle caratteristiche principali del topo, uno degli animali più diffusi al mondo. Da qui, abbiamo poi toccato i temi più disparati di carattere storico, cinematografico, mitologico, hobbistico, ludico, letterario, e scientifico. Speriamo che questa esplorazione abbia accresciuto il vostro interesse nei confronti di queste creature. Nonostante l’apparenza sobria, il Pokémon Coppia e il Pokémon Famiglia hanno tanto da condividere! 

Proprio come per le rubriche passate, anche questa volta abbiamo deciso di associare a questo approfondimento anche alcuni sfondi per desktop. Grazie all’eccezionale lavoro di hiro_poket_compendium, tutti gli Allenatori possono abbellire i propri computer con delle meravigliose illustrazioni dedicate a Tandemaus e Maushold!

Tandemaus wallpaper Pokémon
Maushold wallpaper Pokémon

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