Pasqua è alle porte anche nella regione di Kalos e Luminopoli, il centro vibrante della Francia del mondo Pokémon, si prepara a festeggiare l’evento con una speciale caccia alle uova. Fra megaevoluzioni, racconti del passato e sfide fra Pokémon, i nostri redattori Federico Dal Barco e Silvio Roberti vi faranno passeggiare metaforicamente fra le strade della città che ospiterà l’attesissimo Leggende Pokémon: Z-A, in uscita nel lontano 2025. Chissà, magari leggendo scoprirete qualche dettaglio in più sulla dimenticata sesta generazione Pokémon. Buona lettura!
Il racconto di una Pasqua speciale
“Il mio Pokédex è un po’ vecchio, soprattutto considerando i vostri moderni aggeggi, ma date un’occhiata qui e capirete subito quello che sto provando a spiegarvi” disse Tom ai due ragazzini incuriositi. La voce del Pokédex recitava:
“Con le sue grandi orecchie può sollevare facilmente massi da più di una tonnellata. Può essere di grande aiuto nei cantieri edili.“
“Ora capite cosa intendevo?” riprese Tom incalzante “Diggersby è stato il mio compagno proprio per merito della sua forza bruta. Avreste dovuto vederlo in azione quando facevo parte dell’impresa di ristrutturazione che lavorava al progetto di rigenerazione urbana di Luminopoli. Era in grado di sollevare giganteschi blocchi di cemento con le sue potenti orecchie, mentre con le due mani si trangugiava tutti i panini degli altri operai! Ne abbiamo proprio fatte di tutti i colori a quei tempi”.
I ragazzini, dopo una prima reazione sognante in cui si immaginavano le potenti orecchie del coniglio Normale/Terra intente a distruggere tutto ciò che lo circondava, si ripresero dallo stupore per chiedere “Nonno nonno! Dicci di più anche su Scorbunny!”
Felice del pubblico che sempre più di rado si interessava ai suoi lunghi racconti, Tom riprese “ebbene, Scorbunny, come forse sapete, non viene dalla regione di Kalos. Lo catturai a Galar, prima ancora di trovare lavoro nel corpo edilizio di Luminopoli e di trasferirmici. Devo dire che il piccolo coniglietto aveva un animo di fuoco, sempre pronto a correre ovunque ci fosse bisogno per fare una bella figura col suo Allenatore. Trasportava tubi, lamiere, mattoni e molto altro alla velocità della luce, confermandosi così il compagno ideale per Diggersby. Insomma, da una parte la forza bruta e dall’altra la velocità più supersonica, unita naturalmente alla precisione dei suoi calci! Ricordate sempre questo insegnamento: per costruire un ottimo team bisogna sempre sopperire alle mancanze di alcuni Pokémon utilizzando i punti forti degli altri”.
I due ragazzini sembravano pendere dalle labbra del nonno, fino a quando uno dei due, più grande e temerario, azzardò la domanda “Tu ci parli sempre di come dovremo allenare i nostri Pokémon, però la mamma un giorno mi ha detto che anche tu, Scorbunny e Diggersby avete litigato tempo fa!“
“Non si può nascondere nulla in questa famiglia!” esclamò il nonno Tom, sorpreso ma, allo stesso tempo, felice dell’occasione per raccontare una nuova storia ai nipotini. “Hai proprio ragione; come con le persone, nella vita il rapporto che abbiamo con i nostri Pokémon varia continuamente, affrontando spesso periodi bui oltre che luminosi. Lasciate allora che vi racconti la storia di quella volta che partecipai alla famosa Caccia alle uova di Luminopoli. Sapete già di cosa si tratta?”
Prese timidamente parola la più giovane dei due interlocutori “Si! Io l’ho studiata a scuola! La Caccia alle uova di Luminopoli è una gara dove dodici Allenatori scelti e due Pokémon per ciascun Allenatore si sfidano alla ricerca di uova nelle diverse piazze di Luminopoli. In ogni piazza vengono eliminati i due concorrenti che non riescono a trovare le uova nascoste, fino ad arrivare alla battaglia finale nella Piazza Centrale! Mamma però non ci lascia mai andare a vedere la battaglia finale, dice che è troppo pericolosa per due bambini piccoli come noi…”
“Bravissima, vedo che continui a studiare con dedizione. Chissà, forse non finirai a fare il muratore come me!” disse scherzosamente Tom mentre dava un bacio sulla guancia alla ragazzina facendola arrossire. “All’inizio era quasi uno scherzo, tutti i miei colleghi e colleghe continuavano a dire che avrei dovuto partecipare, che grazie alla grande forza di Diggersby avrei vinto qualsiasi scontro diretto, che la velocità di Scorbunny era perfetta per trovare le uova nascoste prima di tutti e altre mille fesserie. Una cosa che forse non sapete è questa: ogni anno i dodici Allenatori partecipanti vengono scelti per votazione dalla popolazione di Luminopoli. Ora immaginate quante persone stavano lavorando, al tempo, alla rigenerazione urbana della città. Praticamente tutti gli operai e le operaie votarono per me solamente per farmi uno scherzo! Ora, come sapete, il nonno Tom è estremamente competitivo. Ai miei tempi sapevo che avevo gli strumenti perfetti dalla mia parte: Diggersby e Scorbunny. Sfruttandoli nel modo giusto, avrei potuto ottenere l’ambito premio della competizione. Perciò, perchè non partecipare veramente? Al momento dell’estrazione dei candidati, quando il mio nome apparve veramente nella lista dei dodici Allenatori con più voti, non ci pensai due volte: dovevo vincere a tutti i costi! Sedetevi comodi ragazzi, ora vi racconterò la storia di come il mio rapporto con Scorbunny e Diggersby è stato profondamente segnato dalla Caccia alle uova di Luminopoli“.
Capitolo 1 – Scavabuche
Gli scavi nella porzione sud-ovest della città progredivano spediti da mesi. Il vecchio ricordo della Piazza Blu era ormai sostituito da montagne di terra e sabbia ovunque. La zona, stando ai progetti di ingegneria pubblica, avrebbe dovuto essere lo snodo principale per i collegamenti interregionali nell’ovest della regione e ospitare, quindi, la futura stazione di Luminopoli ovest, contraltare moderno alla vecchia stazione di Luminopoli est.
La location era perfetta per l’inizio della gara: le dune artificiali e i cantieri pericolanti rappresentavano, da una parte, un territorio dove sarebbe stato facile nascondere le dieci uova che avrebbero permesso ai più bravi dei dodici Allenatori di passare alla fase successiva, dall’altro, uno scenario carico di pericoli e insidie, perfetto per dare spettacolo al sempre nutrito pubblico della gara, generalmente riunito di fronte ai maxischermi della Piazza Centrale o – solamente i più ricchi – raccolti nei piani panoramici della Torre Prisma.
Diggersby si sentiva a casa fra le dune. I duri turni di lavoro quotidiani si svolgevano, solitamente, proprio in quell’area, oggi dedicata alla ricorrenza pasquale. La stanchezza del lavoro, chiaramente, si faceva sentire, ma Tom sicuramente non lo avrebbe lasciato riposare: Diggersby ormai conosceva l’ambizione del proprio Allenatore e sperava di poterlo sorprendere regalandogli l’accesso alla fase successiva della gara. Magari la vittoria avrebbe portato al Pokémon qualche tanto agognato giorno di riposo.
A confortarlo, inoltre, c’era anche la certezza di una cosa: nessuno conosceva meglio le gallerie sotterranee scavate nell’area blu di Luminopoli, era stato proprio lui a crearle! Se le uova erano nascoste sotto terra, sicuramente almeno una sarebbe stata sua. Questo gli dava un’altra sicurezza, nella gara per diventare il preferito di Tom sarebbe partito avvantaggiato rispetto a Scorbunny: il coniglio di Galar avrebbe dovuto fare a botte con i Pokémon in superficie, mentre lui, Diggersby, poteva cercare con calma le uova nei tunnel sotterranei adibiti alla futura metro di Luminopoli.
Al via della competizione, tutti i Pokémon più veloci – Diggersby riconobbe un elegante Sylveon, un minaccioso Heliolisk, un silenzioso Meowstic e, naturalmente, il compagno e segreto rivale Scorbunny – si diedero alla macchia, scandagliando ogni impalcatura della vasta area alla ricerca di un uovo da portare al proprio Allenatore. Alcune altre creature, prese forse dalle urla del pubblico, iniziarono a combattere immediatamente, considerando una strategia di eliminazione degli avversari più efficace di una gara di velocità.
Forse consapevole che dopo una settimana di duro lavoro non si sarebbe potuto cimentare in improbabili corse o lunghi combattimenti, Diggersby scomparve immediatamente sotto terra. Scavare era ormai un’attività naturale e, oltretutto, sapeva benissimo dove poter trovare un uovo. Era durante la fase di preparazione della competizione che Tom, il suo Allenatore, gli aveva comandato un incarico quantomeno pericoloso: nascondersi in una delle gallerie per spiare gli ufficiali di gara intenti a nascondere le uova. Diggersby decise di correre il rischio solamente sotto promessa di una grande ricompensa da parte di Tom, ma il rischio aveva pagato.
In pochissimo tempo, Diggersby raggiunse una grande stanza sotterranea in cui sapeva di poter portare a termine la sua ricerca. L’uovo, colorato di celeste con alcune decorazioni a tratti orizzontali blu scuro, si trovava nascosto sotto un carrello da miniera, piazzato strategicamente vicino a una nascosta telecamera, strumento che ricollegava il mondo sotterraneo a quello pubblico. La ricerca era conclusa, ma non la sfida: qualcuno l’aveva seguito.
Uno dei Pokémon che lavorava spesso con lui al cantiere era un Golett che, sapendo della grande conoscenza sotterranea di Diggersby, aveva fiutato l’occasione per rubare il primo uovo. Golett, come Tom e Diggersby ben sapevano, era il Pokémon che faceva coppia col veloce Meowstic che Diggersby aveva notato all’inizio della gara. Dotato di grandi poteri psichici, la creatura felina ci avrebbe messo pochissimo a rintracciare il compagno Golett e, a quel punto, una battaglia in due contro uno sarebbe stata una sconfitta assicurata. Diggersby doveva agire in fretta.
Golett iniziò a caricare un minaccioso Dinamipugno. Vista la lentezza della mossa, Diggersby colse l’occasione e si aiutò con le potenti orecchie per spiccare un balzo verso le rocce che facevano da soffitto alla caverna. Iniziò a scavare più velocemente possibile, ma, osservando il retro del piccolo tunnel che stava creando, si accorse che le cose si stavano mettendo male: Meowstic era arrivato. Il potente Dinamipugno di Golett aveva facilitato l’ingresso nel tunnel verticale, che ora il gatto psichico stava percorrendo balzando da una parete all’altra. Il vantaggio si stava riducendo progressivamente, mentre Diggersby scavava la sua via di fuga verso la superficie e Meowstic evitava agilmente i detriti lasciati dal potente coniglio.
Alla vista della luce di superficie, Meowstic si era ormai avvicinato a pochi metri da Diggersby. Per bucare gli ultimi metri di terra, Diggersby perse il controllo dell’uovo che, scivolatogli dalle mani, cadeva pericolosamente verso Meowstic. Con l’ultimo briciolo di forze, Diggersby fece roteare un grande orecchio per sferrare un potente colpo all’uovo. Si sentì un grande clamore dal pubblico sparso per le aree sicure della città, timoroso dell’incolumità dell’uovo. Diggersby aveva mirato accuratamente: Tom aspettava in superfice pronto per ricevere il lancio. Meowstic stava caricando un Fogliamagica da scagliare contro Diggersby, ma ormai era troppo tardi: Tom aveva ricevuto il lancio e, dopo il sospiro di sollievo del pubblico (inconsapevole del fatto che le speciali uova erano state preparate ad hoc per resistere alle battaglie Pokémon), rivelò vittorioso l’uovo ottenuto dal Diggersby ora stremato a terra. Il primo round era stato superato.
Capitolo 2 – Confusione
La squadra era riuscita a guadagnarsi un posto nel secondo turno della competizione. Nell’andamento della prima sfida non c’era assolutamente nulla che non fosse andato correttamente: Diggersby era stato molto abile in quella lotta contro Golett e Meowstic, inoltre Tom sembrava davvero felice e orgoglioso del risultato ottenuto. Per Scorbunny tanto bastava, vedere felice il proprio Allenatore era ciò che più lo rendeva grato nella vita.
La seconda tappa della Caccia alle uova era la Piazza Rosa, ancora priva di impalcature o blocchi per i lavori edilizi. Questa, infatti, sarebbe stata l’ultima parte della città a essere sottoposta ai lavori di rigenerazione, data la sua delicata posizione di collegamento tra Luminopoli e le centrali elettriche di Kalos. Scorbunny, un Pokémon sempre traboccante di energia, entrando nella Piazza Rosa si sentì quasi immobilizzato. Il desiderio di rendere orgoglioso Tom era il suo unico pensiero e la pressione esercitata dalle urla del pubblico lo resero piuttosto nervoso, tanto da sentire un fastidioso calore salire dai suoi tremolanti piedi, bruciando qualche filo di erba su cui stava camminando. L’entusiasmo della folla riecheggiava in tutta Luminopoli e vecchi ricordi invasero la mente di Scorbunny, come i giorni trascorsi nella prateria del Percorso 4 di Galar a guardare imponenti Pokémon Dynamax ergersi oltre i confini dello Stadio di Turffield, oppure la prima sfida in squadra con Tom in quella stessa Palestra.
Un annuncio dichiarò l’inizio imminente del secondo turno della Caccia alle Uova e Scorbunny si ridestò da quel lungo viaggio di memorie e vecchie esperienze. Era giunto il momento di dare il massimo, non doveva perdere la concentrazione. Questa volta Scorbunny non poteva sbagliare un colpo, ma soprattutto era seriamente intenzionato a dimostrare a quel “sempliciotto di uno scavabuche” di essere perfettamente in grado di rendersi utile alla causa della squadra. Prima dell’inizio della seconda fase della Caccia, Scorbunny osservò attentamente lo spazio che lo circondava, cercando di scorgere anche il minimo dettaglio che potesse ricondurlo alla presenza di un uovo. Il territorio sembrava essere a vantaggio del Pokémon Coniglio: non essendoci per il momento un cantiere vero e proprio, gli spazi preservavano ancora il loro vecchio stile, dove tra un’abitazione e l’altra erano presenti aree ricche di vegetazione. L’ampiezza dell’area gli avrebbe permesso di poter correre da una parte all’altra a gran velocità, magari riuscendo a sfruttare a suo vantaggio anche i pochi materiali edili lì presenti.
La gara riprese e subito Diggersby si intrufolò nel terreno, sicuramente pronto a scandagliare ogni centimetro del sottosuolo alla ricerca dell’uovo. Scorbunny, rimasto ancora una volta senza compagno in superficie, iniziò a correre verso un enorme albero di bacche, la cui folta cima e i frutti rosei parevano essere il nascondiglio ideale per un uovo. Veloce come un fulmine, Scorbunny si arrampicò lungo il tronco della pianta, saltando con grande agilità da un ramo all’altro. Dell’uovo, però, nessuna traccia. Giunto in cima, iniziò a scrutare i dintorni: non solo Diggersby, ma anche altri Pokémon emergevano e rientravano dal terreno; altri, invece, preferivano rimanere all’esterno, come il MegaLopunny di Denise (Tom così aveva chiamato l’Allenatrice) e un taciturno Throh. Quest’ultimo, con un semplice quanto possente pugno, riuscì a frantumare senza alcuna difficoltà l’unico blocco di cemento presente, rivelando un luccicante uovo dalle tonalità del giallo pallido e rosa. La squadra composta da Throh, Sawk e il loro Allenatore fu la prima a passare il turno.
Nell’osservare attentamente i movimenti degli avversari, l’occhio di Scorbunny cadde sulla palazzina di fronte: su un lussuoso davanzale scorse l’uovo, ben nascosto tra alcuni vasi di gerani. Doveva raggiungerlo assolutamente, e anche di fretta, prima che qualche altro Pokémon se ne accorgesse. Saltare non era di certo l’idea migliore, perché la distanza era troppo ampia e la caduta sarebbe stata pericolosa. Con uno scatto degno del più veloce tra i Cyclizar, Scorbunny scese dall’albero, iniziando la sua corsa verso l’edificio.
Proprio mentre stava per saltare su un cartello posto come segnaletica per gli operai, Diggersby spuntò di tutta fretta dal terreno, inseguito da un rapidissimo Heliolisk. Approfittando della confusione e della nube di polvere alzata, una coppia di Pokémon braccò Scorbunny, chiudendolo tra le buche scavate dal “maledetto orecchielunghe” e il suo inseguitore: da un lato Furfrou con un Taglio Gentiluomo (come uno di quelli sul cartellone pubblicitario dinanzi al cantiere di Tom), che ringhiava furioso per incutere timore; dall’altra un elegante e profumato Florges, che cercava invece di confonderlo con il suo Ammaliavoce.
Scorbunny cercò di difendersi dai due nemici abbassando le orecchie, nel tentativo di diminuire la percezione dei loro versi. Sfruttando la sua capacità di calciare le pietre, iniziò a palleggiare con uno dei detriti lasciati da Diggersby, creando tra i suoi piedi una piccola palla di roccia e fuoco. Scagliò la pietra verso Furfrou, che la evitò, rendendo libera la via di fuga a Scorbunny, che riprese la sua cavalcata verso il cartello. Nel frattempo, Florges non gli lasciava scampo, lanciandogli contro continui Magibrillio. Correndo a più non posso, Scorbunny iniziò a rilasciare calore, scatenando un potente Nitrocarica che mandò in fiamme alcuni arbusti lì vicino.
Approfittando del fumo che annebbiava la vista e la mira di Florges, Scorbunny riuscì a saltare sulla segnaletica, utilizzandola come trampolino per raggiungere il davanzale. Nel pieno delle sue energie, prese l’uovo tra le sue zampe e si gettò dall’edificio, nella speranza di raggiungere Tom il prima possibile. In una frazione di secondo, Furfrou apparve dal balcone sulla sinistra, lanciandosi verso Scorbunny mostrando i suoi affilati canini. Contemporaneamente, Florges lo raggiunse, sollevandosi con i suoi poteri da tipo Folletto al di sopra della coltre di fumo. All’improvviso un rumore acuto, poi Scorbunny chiuse gli occhi e si lasciò cadere…
Come se si risvegliasse da un sonno profondissimo, Scorbunny riaprì gli occhi, tra le braccia di Tom. Durante lo scontro, l’Ammaliavoce di Florges aveva colpito Furfrou che, confuso, aveva mandato K.O. il proprio compagno scagliandogli contro un terribile attacco Tossina. Tra le sue piccole e bianche zampe, ormai sporche di polvere e fumo, Scorbunny stringeva l’uovo. Grazie a lui erano passati al terzo turno: ce l’aveva fatta!
Capitolo 3 – Strategia
La parte nord di Luminopoli, stando ai piani di ristrutturazione, sarebbe diventata quella più residenziale di tutte, accompagnata da alcuni uffici e ristoranti incastrati fra gli alti palazzi avveniristici. Questa immagine futura si traduceva, nel giorno della gara, in cantieri completamente popolati da giganteschi blocchi di cemento, materiale essenziale per l’erezione degli alti edifici. Proprio per unire l’utile al dilettevole (quegli imponenti blocchi dovevano essere rotti per poter essere lavorati), gli ufficiali di gara decisero di riservare agli abili Allenatori qualificatisi alla sfida della Piazza Rossa una sorpresa. Non ci sarebbero state uova nascoste fra i blocchi di cemento, ma questa volta i rotondi pass d’ingresso alle fasi successive, decorati con pois rosso sgargiante, riposavano adagiati all’interno di una teca precisamente piazzata al centro di un grande spiazzo.
Intorno alla teca, gli otto Allenatori rimanenti erano disposti in cerchio e i loro Pokémon, concentrati sugli imponenti blocchi di cemento che li affiancavano, si preparavano alla performance. Questa volta si sarebbe trattato di una gara a tempo: chi sarebbe riuscito a rompere il numero maggiore di blocchi si sarebbe qualificato alla fase successiva. Avendo due Pokémon a testa, ogni Allenatore era sicuro che piazzandone almeno uno nelle prime sei posizioni della classifica avrebbe potuto raggiungere la Piazza Gialla.
Diggersby e Scorbunny, preparati in due postazioni affiancate, potevano osservare di fronte a loro le due posizioni occupate dai minacciosi Throh e Sawk. Fra i numerosi Pokémon, alcuni insicuri vista la natura della gara – basata prettamente sulla forza bruta – le due creature di tipo Lotta esperte nel Judo non avevano di che preoccuparsi. Al suono della campana iniziale, Throh e Sawk iniziarono a fare a fettine i blocchi di cemento che li circondavano. Mescolavano perfettamente velocità e potenza sfoderando ripetutamente la mossa Breccia al centro degli spacciati oggetti, confermandosi esperti nelle arti marziali e favoritissimi nella competizione.
Dopo qualche secondo di sbigottimento generale per l’incredibile abilità dei due, anche gli altri Pokémon iniziarono la loro esibizione, alcuni cercando di copiare goffamente la coppia vincente, altri scagliandosi con disordinata furia verso i blocchi di cemento. Il timore si faceva sempre più evidente mentre la gara avanzava: Throh e Sawk sarebbero sicuramente arrivati nelle prime due posizioni della gara e si sarebbero aggiudicati il primo uovo valido per la fase successiva.
Diggersby non prestava troppa attenzione a ciò che gli succedeva nei paraggi. Consapevole di avere una forza bruta nettamente maggiore rispetto a Scorbunny, era sicuro di potersi piazzare nella parte alta della classifica senza problemi. La tattica era semplice: avrebbe incanalato tutte le sue forze nelle orecchie, scagliando dei ripetuti Martelpugno capaci di disintegrare i blocchi in un sol colpo. Questo gli avrebbe fatto guadagnare notevole vantaggio su chi, come Scorbunny, doveva prendere ripetutamente a calci lo stesso blocco prima di poterlo distruggere completamente.
Nelle fasi finali della gara, quando mancava poco più di un minuto alla conclusione, gli Allenatori si erano fatti le idee chiare su chi avrebbe probabilmente passato il turno. Sawk e Throh erano irraggiungibili, Lopunny, dotato della sua potente megaevoluzione, aveva già accumulato numerosissimi detriti dietro di se, mentre un sorprendente Heliolisk convogliava magistralmente le sue energie elettriche per far esplodere i blocchi in mille pezzi. Non rimanevano molti posti e almeno uno fra Diggersby e Scorbunny doveva accelerare per potersene accaparrare uno.
Dei potenti Conkeldurr erano incaricati di portare nuovi blocchi di cemento ai Pokémon che li terminavano celermente. Non sempre riuscivano, tuttavia, a stare al passo delle incredibili abilità di Throh e Sawk, sempre bisognosi di nuova carne da macello per le loro abili mani. Il pubblico era costantemente distratto dallo spettacolo dato dai due Pokémon di tipo Lotta, tanto che ormai nessuno guardava più gli altri partecipanti. Fu proprio sfruttando questa generale disattenzione, che Diggersby decise di effettuare una piccola variazione nel suo piano.
Con un movimento fulmineo, agguantò due blocchi di cemento dalla vicina postazione di Scorbunny e li mise in posizione per poterli distruggere. Spazientito dalla lentezza del compagno, Diggersby decise di rubargli la materia prima, svantaggiando il piccolo coniglio di fuoco galariano. Scorbunny trattenne la reazione furiosa a stento per non attirare l’attenzione dei giudici di gara, ma si sarebbe ricordato del torto fatto dal compagno. Tutti i Conkeldurr erano occupati a portare blocchi alle due superstar del quartiere di fronte, perciò a Scorbunny ormai non rimaneva quasi più nulla e la qualificazione era ormai un miraggio.
L’unica speranza era Diggersby. Con tutte le forze rimaste in corpo, il possente coniglio fece a pezzi gli ultimi due blocchi rubati al compagno proprio al termine del tempo regolamentare. Stremati, tutti i Pokémon si fecero da parte, lasciando alle attente mani dei giudici di gara l’ingrato compito del conteggio delle vittime. Alla fine, venne stilata la classifica:
- Throh
- Sawk
- Lopunny
- Quilladin
- Eliolisk
- Machoke
- Diggersby
- Sylveon
- Scorbunny
Per Tom le restanti posizioni non erano importanti: dato che Throh e Sawk appartenevano allo stesso Allenatore, la settima posizione di Diggersby gli avrebbe garantito l’accesso alla prossima fase.
Capitolo 4 – Alta Tensione
Seppur stremati dalle lotte e dalle continue corse per i cantieri della città, Scorbunny e la sua squadra erano riusciti ad accedere alla quarta fase della competizione. Diggersby, occhio e orecchio di Tom, era venuto a conoscenza delle fattezze delle uova, di colore bianco e decorate con eleganti stelline dorate. Pronti ormai ad accedere alle fasi finali del gioco, l’obiettivo era soltanto uno: trovare alla svelta l’uovo e farlo proprio!
La Piazza Gialla, che era prima uno dei luoghi più tranquilli di tutta Luminopoli, era ora un cantiere caotico, pieno di enormi tubi di cemento, segno che i lavori di rigenerazione urbana procedevano celeri. Proprio qualche settimana prima dell’evento di Pasqua, la squadra edilizia di Tom aveva lavorato in quel cantiere e fu proprio Scorbunny a trasportare a gran velocità quelle lamiere poste tra un tubo e l’altro. Il lavoro fu estremamente faticoso per l’esile Pokémon, ma la gioia di un’abbondante porzione di Pan di Lumi, mangiata insieme al proprio Allenatore, ne valse sicuramente la pena.
Il ritmo della gara era ormai divenuto serrato e frenetico. Solo sei erano le squadre rimaste in gioco. La più temibile era sicuramente quella di Denise: il suo Lopunny era particolarmente pericoloso, capace di megaevolversi e di entrare in perfetta sintonia con il proprio compagno, Sylveon. Collaborazione e sinergia erano di certo le armi giuste in questo tipo di sfida, ma mancavano nella squadra di Tom, soprattutto a causa di quel borioso Diggersby che non perdeva l’occasione di deridere il piccolo coniglio di fuoco.
La Caccia alle uova riprese e, come per ogni altro round, ogni Pokémon aveva scelto la strategia migliore, sfruttando ognuno le proprie peculiarità. Scorbunny, sempre molto analitico nell’osservare la conformazione del territorio, iniziò a esplorare con attenzione l’area, sicuramente congeniale alle proprie abilità. Nonostante ci avesse lavorato lui stesso, le strutture della Piazza Gialla non gli erano perfettamente familiari; d’altronde, lui si era occupato del trasporto delle lamiere, ma la disposizione dei materiali non era di certo stato un suo affare. Tra organizzazioni piramidali e tubi disposti in percorsi quasi labirintici, Scorbunny fu attratto dall’opzione più semplice e, apparentemente, scontata: un singolo tubo conficcato nella ghiaia. Cercando di non farsi notare dagli avversari, scivolò all’interno, percorrendo circa tre metri con le zampe aderenti alle pareti del tubo, così da non cadere.
Giunto in fondo, scoprì un’intera nuova area, formata da stretti cunicoli costruiti con tubi di cemento e illuminati da fioche lampadine. Data la conformazione degli spazi, non c’era alcun dubbio: almeno un uovo, dei quattro rimasti, doveva trovarsi lì sotto! Scorbunny iniziò a perlustrare l’area, cercando di capire quale direzione prendere. Decise di seguire il tubo alle sue spalle, ma questo lo condusse in un vicolo cieco, spaventando un cucciolo di Woobat che dormiva penzoloni. Tornando indietro, imboccò l’apertura sulla destra. Qui l’aria si fece stranamente elettrica e lo stridere della ghiaia a ogni passo rimbombava nel silenzio di quelle strette pareti.
Saltando con estrema agilità da un tubo all’altro, Scorbunny giunse in uno spazio più ampio, con una grossa apertura circolare da cui trapelava la luce scarlatta del tramonto in superficie. Inoltrandosi nella stanza, Scorbunny notò sotto ai suoi piedi un tracciato ingrovigliato di cavi, collegati a una cabina poco in là. Su di essa, una piccola teca mostrava al suo interno un ovetto dai riflessi dorati. Certo di trovarsi solo, Scorbunny pensò di correre verso la cabina, afferrare la teca e balzare oltre il tubo verso l’esterno. Nell’istante prima di muoversi, un rumore lo distrasse. Dall’angolo buio sulla sinistra comparve Heliolisk, il Pokémon responsabile, insieme a Diggersby, della confusione nella Piazza Rosa.
Heliolisk lo aveva inseguito silenziosamente, conoscendo come le sue tasche il tracciato di quell’impianto elettrico, collegato direttamente alla parallela Piazza Rosa, a sua volta connessa alle centrali elettriche fuori la città, dove il Pokémon Generatore lavorava insieme al proprio Allenatore. I due iniziarono a scontrarsi. Tra Braciere, veloci Nitrocarica di Scorbunny e fulminei Tuononda di Heliolisk, l’atmosfera in quel conglomerato di tubi si fece ricolma di calore ed energia elettrica, una tensione che sicuramente rese difficile la ripresa delle telecamere collegate agli schermi della Piazza Centrale. Con il chiaro intento di porre fine alla lotta, Heliolisk generò un Campo Elettrico, così da poter intensificare la potenza dei propri attacchi di tipo Elettro. Per evitare di toccare direttamente l’avversario con attacchi fisici (così da non rimanere paralizzato da quel condensato d’elettricità), Scorbunny iniziò a preparare una delle sue mosse segrete, Palla Infuocata. Un attacco potentissimo, che in realtà avrebbe potuto imparare solo evolvendosi, ma che riuscì a gestire con precocità grazie alle doti di Tom come Allenatore.
I due Pokémon non fecero in tempo a mandare a segno i rispettivi attacchi, perché l’eccessiva energia elettrica prodotta dal collare di Heliolisk causò un’esplosione che fu di certo avvertita fino alla cittadina di Castel Vanità. Scorbunny e Heliolisk furono scaraventati verso la superficie, insieme all’uovo che, uscito dalla teca, iniziò a rotolare lungo il perimetro della piazza. Scorbunny approfittò della stanchezza dell’avversario, saltando di tubo in tubo e raggiungendo l’uovo. Heliolisk, allo stremo delle forze, tentò di strappare l’uovo a Scorbunny, mettendo in azione un debole Colpocoda. Con una mira impeccabile, il coniglietto di Galar tirò un calcio all’uovo, che colpì il testone di Diggersby; l’uovo, ovviamente, non aveva un peso eccessivo, ma la velocità del lancio fu sufficiente per procurare al Pokémon Scavabuche un bel bernoccolo.
Tom corse a prendere l’uovo e Scorbunny raggiunse i suoi compagni. Guardando gli occhi emozionati del suo Allenatore, Scorbunny capì che stavano per farcela: erano a un passo dalla finale!
Capitolo 5 – Lotta tra compagni
“Non posso crederci. È iniziato tutto per scherzo e guardate dove siamo arrivati!” diceva tra sé Tom mentre si incamminava verso l’ultima sfida che divideva la sua squadra dalla finale. L’ultima tappa della Caccia alle uova sarebbe stata la Torre Prisma, dove si sarebbe svolta un’ultima lotta tra Pokémon e Allenatori, ma prima c’era un ostacolo da superare, la Piazza Verde, la porzione sud-est di Luminopoli, nonché la prima a ospitare i cantieri del progetto di rigenerazione urbana. Abituato alla durezza del proprio lavoro, Tom rimase affascinato dalla bellezza delle semplici decorazioni: coloratissime uova, festoni e rappresentazioni di Pokémon d’ogni tipo adornavano le fredde impalcature metalliche e i grezzi pilastri dei nuovi edifici in costruzione.
Diggersby e Scorbunny camminavano l’uno di fianco all’altro, ma non si rivolsero una parola durante il tragitto. Erano due Pokémon estremamente diversi, non solo dal punto di vista fisico, ma soprattutto nel carattere. In Diggersby, Tom riconosceva un animo simile al suo, un temperamento forte, consapevole delle proprie abilità e la fervida voglia di metterle alla prova. Scorbunny, invece, era un tipetto piuttosto dolce, un coccolone, oltre a essere dotato di una grande intelligenza e capacità d’analisi. “Così diversi, eppure così simili”, pensava Tom guardandoli attraversare l’arco al centro della piazza, oltre il quale sarebbe iniziata la semifinale. I due Pokémon, infatti, avevano in comune la volontà di dimostrare ognuno le proprie capacità al loro Allenatore, per renderlo fiero e orgoglioso di averli in squadra con sé.
Era ormai quasi giunta la sera e il Sole colorava d’arancione la festosa Luminopoli quando la gara riprese il suo ritmo. Immediatamente, Scorbunny e Diggersby presero, come loro solito, strade differenti. Il coniglietto catturato tempo fa a Galar iniziò a saltellare tra i diversi piani delle impalcature, mentre il vecchio compagno di mille lavori e avventure (Diggersby), si tuffò nel terreno movendosi come più gli era comodo: scavando buche.
Non riuscendo a stare al passo dei due Pokémon, Tom decise di sedersi su un muretto che si affacciava sulla Torre Prisma, seguendo i suoi compagni con lo sguardo e pronto a intervenire in caso di bisogno. Mentre osservava Diggersby lottare con Throh, sentì qualcuno avvicinarsi alle sue spalle. Una ragazza dai capelli color smeraldo si sedette vicino a Tom, stanca di correre dietro ai suoi Lopunny e Sylveon. I deboli raggi calanti del Sole riflettevano sulle sue gote lentigginose, non riuscendo a tradire l’eleganza dei suoi occhi celesti. Affascinato dalla dolcezza dei suoi modi, Tom rimase colpito dalle parole di Denise, che raccontò del primo incontro con i suoi due Pokémon e di come era entrata in possesso del Megacerchio. Aveva visitato molte regioni diverse da Kalos, un viaggio che le aveva permesso non solo di affinare la propria esperienza come esperta Allenatrice, ma anche di instaurare un rapporto di fiducia e rispetto reciproco tra lei e i suoi compagni di squadra.
“Tom, ma quelli non sono i tuoi Pokémon?” chiese con voce flebile Denise, puntando il dito verso l’impalcatura che circondava il Caffè Burrasca. Tom si girò nella direzione indicata, rendendosi conto che Scorbunny e Diggersby avevano iniziato a darsi battaglia. C’era da aspettarselo, le divergenze tra i due Pokémon erano troppe e il desiderio di primeggiare agli occhi del loro Allenatore ardeva in modo eccessivo. Entrambi, infatti, avevano preso di mira l’ultimo uovo rimasto, nascosto in quello che doveva essere un vecchio nido di Fletchling. Ognuno ne richiamava il merito e l’idea di condividere la scoperta, naturalmente, non era nemmeno contemplata.
Diggersby attaccava con la sua forza bruta Scorbunny, gettandogli addosso forme indurite di cemento e sabbia, aiutandosi con le sue possenti orecchie. Scorbunny cercava di evitare gli attacchi, facendo leva sulla sua agilità e rispondendo in offensiva con Braciere e Palla Infuocata. Tom corse verso di loro e tentò in tutti i modi di far cessare la lotta, ma l’orgoglio delle due creature faceva da barriera a qualsiasi richiesta di tregua: detriti e polvere volavano ovunque, mentre la vista era offuscata sia per all’Allenatore che per il pubblico, sbigottito dall’insolita lotta fratricida.
Dopo qualche minuto, una potente esplosione mise fine a qualsiasi rumore nell’intera città. Il pubblico era in totale silenzio nell’attesa che il grande polverone si diradasse, mentre Tom si era allontanato dal luogo dello scontro, col viso rigato da una lacrima.
Comprensione e amicizia
“E quindi? Poi cos’è successo?” disse la nipotina di Tom estasiata. A quel punto, Tom stava prendendo una lunga pausa. Aveva gli occhi chiusi e ricordava l’accaduto con nostalgia. Dopo qualche istante, il ricordo delle lacrime versate nel momento concitato si fece nuovamente realtà, mostrando, forse per la prima volta, il lato più fragile di sé stesso ai nipoti. Erano passati anni dagli eventi della Caccia alle uova di Luminopoli, ma gli insegnamenti di quella lunga giornata sembravano vividi come la fatica di una giornata in cantiere, capace di temprare l’uomo nel fisico e nello spirito.
“Ragazzi cari. Non vi deve importare l’esito della competizione. Quel giorno il vostro nonnino imparò una lezione importantissima. Siete due bambini dal carattere molto simile ai miei cari Diggersby e Scorbunny, impulsività da una parte e dedizione dall’altra. Avete davanti a voi moltissimi anni, perciò vi capiterà senza dubbio di litigare come fecero i miei Pokémon. Ciò che questa storia vi deve insegnare è che litigare non porterà soluzioni, ma solo problemi. Solo la comunicazione, la collaborazione e l’amicizia vi potrà portare a raggiungere i vostri obiettivi, ricordatevelo sempre!!!“
I ragazzini erano visibilmente delusi, non avevano ottenuto la conclusione della storia e, oltretutto, il loro nonnino, di solito immagine di forza e fierezza, stava ora singhiozzando davanti ai loro occhi. Il più grande dei due, coraggioso come Diggersby, prese debolmente parola, non riuscendo a celare il leggero disagio, “Va bene nonnino, abbiamo capito. Però poi il trofeo l’avete vinto?”.
Tom arginò le lacrime e riprese parola “Quell’anno, Denise, l’Allenatrice di Lopunny e Sylveon, vinse meritatamente la competizione e si accaparrò il premio. Scorbunny e Diggersby lottarono fra loro fino a esaurire completamente le loro forze. La catastrofica esplosione che terminò la battaglia, oltre ad allungare inutilmente il tempo da dedicare alla ricostruzione della città, li sfiancò a tal punto che dovettero passare una settimana intera al Centro Pokémon. Naturalmente, venni squalificato dalla competizione perché i miei Pokémon non potevano più reggersi in piedi e nella settimana successiva mi ritrovai solo al cantiere, senza l’aiuto dei miei due fidati compagni. Le lacrime che versai in quel momento furono utili per non commettere nuovamente gli stessi errori. Iniziai a trattare i miei Pokémon con maggiore cura, mi impegnai perchè riuscissero ad appianare le loro divergenze e, da quel momento, la relazione fra Scorbunny e Diggersby migliorò costantemente, fino a quando non riuscirono a instaurare l’amicizia che ancora oggi li lega. Questo è stato il più grande premio che ho ottenuto dalla Caccia alle uova di Pasqua di Luminopoli.“
Si conclude qui la storia di Pasqua che noi di Pokémon Millennium abbiamo preparato per voi, sperando di avervi fatto compagnia, anche in questa festività, con le avventure dei nostri straordinari personaggi. Buona Pasqua!
Per la copertina si ringraziano Rebecca Visentin e Lucia Cavara.
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