Bentornati nel 38° numero di PokéQuark! In occasione dell’approdo del tour delle regioni a Hoenn, anche la nostra rubrica di approfondimento fa tappa in questo territorio del mondo Pokémon. Questo mese i riflettori della rubrica PokéQuark sono quindi puntati su Trapinch, Vibrava e Flygon, membri di una delle famiglie evolutive più amate dai fan.
Con l’annuncio di Leggende Pokémon: Z-A e il ritorno della meccanica delle megaevoluzioni, Flygon è stato inoltre oggetto di diverse speculazioni. Il lancio del nuovo capitolo della serie principale, potrebbe finalmente regalargli la tanto agognata forma megaevoluta. Insomma, è il momento perfetto per approfondire le origini di questo sfavillante trio!
Come per le volte scorse, in occasione dell’uscita di questa rubrica dedicata a Trapinch, Vibrava e Flygon, abbiamo deciso di fare un regalo ai sub del nostro canale Twitch: alcuni fortunati potranno ricevere un Trapinch, un Vibrava o un Flygon nella loro forma cromatica scambiato direttamente da noi. Per accedere al gruppo esclusivo di Telegram basta inviare in chat su Twitch il comando !sub, dopodiché un bot vi invierà il link di accesso in chat privata. Vi ricordiamo che con Amazon Prime la sub è gratuita!
Trapinch, Vibrava e Flygon: da piccolo insetto a maestoso drago
Categoria: Pokémon Formicaleone
Tipo: Terra
Altezza: 0,7 m
Peso: 15,0 kg
Abilità: Trappoarena (Arena Trap) e Ipertaglio (Hyper Cutter)
Trapinch è una creatura tascabile proveniente da Hoenn. Nel Pokédex Nazionale il suo numero è il 328, mentre nella sua regione di appartenenza è associato al 121. Il suo nome potrebbe essere nato dall’unione di due parole in lingua inglese, vale a dire trap (trappola) e pinch (presa). La versione giapponese, ovvero Nuckrar (ナックラー) sembrerebbe invece derivata dal vocabolo inglese nutcracker (schiaccianoci). All’interno dei giochi della serie Pokémon, Trapinch si evolve in Vibrava a partire dal livello 35.
Categoria: Pokémon Vibrazione
Tipo: Terra/Drago
Altezza: 1,1 m
Peso: 15,3 kg
Abilità: Levitazione (Levitate)
Vibrava è un mostro tascabile apparso per la prima volta nella terra di Hoenn. Il suo numero identificativo nel Pokédex Nazionale è il 329, mentre quello a cui è abbinato nella sua regione di origine è il 122. Il nome Vibrava potrebbe derivare dalla fusione di due parole in lingua inglese, ovvero il verbo to vibrate (scuotere rapidamente) e il sostantivo larva (larva). La stessa origine è condivisa dalla versione nipponica. Anche nel Sol Levante questo Pokémon è infatti conosciuto come Vibrava (ビブラーバ). Nei giochi della serie Pokémon, Vibrava si evolve in Flygon a partire dal livello 45.
Categoria: Pokémon Magico
Tipo: Terra/Drago
Altezza: 2,0 m
Peso: 82,0 kg
Abilità: Levitazione (Levitate)
Flygon è un mostro tascabile comparso per la prima volta a Hoenn. Nel Pokédex di questa regione è associato al numero 330, mentre in quello Nazionale è abbinato al 123. Il suo nome potrebbe essere stato ottenuto mescolando due delle sillabe che formano la parola inglese dragonfly (libellula). Un’altra possibile combinazione è l’unione dei sostantivi fly (mosca) e dragon (drago), entrambi in lingua inglese. La particella fly potrebbe inoltre derivare, più genericamente, dal verbo inglese to fly (volare). Tutte queste possibili interpretazioni possono essere associate anche al nome nipponico. Proprio come nel caso di Vibrava, il nome Flygon (フライゴン) indica infatti questa creatura tascabile anche in Giappone.
Il formicaleone: un predatore minuscolo e letale
Trapinch e le sue evoluzioni hanno come modello principale i mirmeleontidi (noti comunemente come formicaleoni), una famiglia di insetti che appartiene all’ordine dei neurotteri. Quest’ultima categoria include diverse specie con addome allungato e quattro ali trasparenti ricche di nervature. Tutti i neurotteri sono inoltre attivi perlopiù nei momenti crepuscolari, ovvero la sera e nelle prime ore del mattino. Per la precisione, Trapinch sarebbe verosimilmente ispirato alla larva di formicaleone. Vibrava e Flygon rappresenterebbero invece delle rielaborazioni della maturazione di questi minuti animali, i cui esemplari adulti non superano i 4 cm di lunghezza.
Il significato esatto del nome formicaleone è tuttora incerto. Si ritiene che sia stato ribattezzato così in riferimento alla preda principale della larva, ovvero le formiche. Questa associazione potrebbe aver avuto origine nell’antica Grecia e, da qui, essersi estesa in diverse aree del mondo. Nella maggior parte delle lingue europee e mediorientali, il nome assegnato a questa creatura contiene infatti le parole locali che indicano la formica e il leone.
In alcuni libri medievali, il formicaleone era inoltre descritto come un vero e proprio “leone delle formiche”. Nonostante le piccole dimensioni, è infatti in grado di seminare terrore tra queste creature. Un sentimento paragonabile al timore provato dagli esseri umani al cospetto del re della savana. Il termine leone potrebbe anche essere un rimando indiretto al coraggio e alla forza, valori incarnati da questo animale.
Al mondo esistono circa 2.000 specie di formicaleone, concentrate soprattutto nelle zone costiere o sabbiose caratterizzate da un clima caldo. Pur condividendo svariati tratti, molte di esse differiscono per abitudini alimentari o per altri aspetti. Nello specifico, Flygon e le sue pre-evoluzioni sembrerebbero basate sulle specie che, durante la fase larvale, intrappolano le prede realizzando delle trappole nel terreno.
La larva, nata dalle uova che la femmina di formicaleone depone nella sabbia, scava presto una buca conica con pareti instabili e difficili da risalire. Appostata sul fondo di questa prigione mortale, lascia uscire solo le due grandi mascelle a forma di falce (simili a uno schiaccianoci) e aspetta pazientemente l’arrivo delle prede.
Questa posizione, che potrebbe risultare alquanto scomoda per altre creature, non è affatto stressante per il formicaleone. La larva è infatti estremamente sensibile alle vibrazioni del suolo e ai suoni a bassa frequenza prodotti dagli insetti che strisciano sul terreno. Questa abilità, conferita dai recettori ai lati del torace, le consente di rilevare in anticipo l’arrivo di un animale e le sue effettive dimensioni. Una caratteristica in grado di offrire un grande vantaggio competitivo alla specie.
Quando un insetto cade nella buca, la larva inizia a lanciare dei granelli di sabbia, rendendo la posizione della vittima ancora più precaria. Scivolata sul fondo dell’imbuto, la preda viene così afferrata con le mascelle e trascinata sotto la sabbia, dove il formicaleone le inietta veleno ed enzimi. Dopo aver succhiato i fluidi della vittima, la larva getta via la carcassa e prepara nuovamente la buca per il pasto successivo.
“La tana di Trapinch è ricavata in una ripida fossa a forma di sacca scavata nella sabbia. Il Pokémon attende pazientemente che la preda cada in trappola. Le sue possenti mascelle frantumano anche la pietra.”
Descrizione di Trapinch nel Pokédex di Pokémon Rubino Omega
Crescendo, la minuscola larva (1,5 cm) inizia a costruire fosse di estensione maggiore, arrivando a intrappolare prede molto più grandi di lei. La loro cattura viene facilitata dalle setole che ha sul corpo, che le permettono di ancorarsi al terreno e intensificare la propria forza di trazione. Il formicaleone non si lascia intimidire da nessuno: il suo aspetto minuto non deve trarre in inganno!
Circa tre anni dopo la sua nascita, la larva costruisce un bozzolo sferico che viene collocato nella sabbia, a diversi centimetri di profondità. Dopo una pupazione di circa un mese, il formicaleone adulto sfonda l’estremità superiore del bozzolo e risale verso la superficie. Dopo una ventina di minuti, è già pronto a spiccare il primo volo. Cibandosi di polline e nettare, ottiene l’energia necessaria per andare alla ricerca di un partner, con cui portare avanti la specie. Un traguardo che, senza la resilienza del giovane formicaleone, sarebbe stato decisamente difficile da raggiungere!
La determinazione e l’instancabilità che contraddistinguono la larva emergono chiaramente anche nel design di Trapinch. Il Pokémon è infatti provvisto di occhi nerissimi contenenti stelle gialle a quattro punte. Una scelta stilistica che, nei siparietti comici di manga e anime giapponesi, identifica un personaggio che ha visto o sentito qualcosa che ha stuzzicato il suo interesse. Pur di conseguire l’obiettivo prefissato, farebbe di tutto: un po’ come predatori quali tigri e leoni, che mantengono lo sguardo fisso sugli animali che vogliono catturare.
Il riferimento a fumetto e animazione non è però l’unica citazione alla cultura pop riscontrabile nel design di Trapinch. La forma tondeggiante della testa e la bocca del Pokémon ricordano infatti la prima versione di Pac-Man, celebre protagonista della serie videoludica lanciata in Giappone nel 1980. Il labirinto in cui l’eroe raccoglie il cibo potrebbe essere invece collegato all’origine del soprannome nordamericano del formicaleone. La larva, che lascia sulla sabbia delle bizzarre scie tortuose e a spirale simili a degli scarabocchi, nel Nord America è infatti nota come doodlebug.
Alla creazione di Trapinch potrebbe aver influito anche la popolare saga cinematografica di Star Wars. Nel film Il ritorno dello Jedi (1983) appare infatti per la prima volta il sarlacc, un mostro immaginario ispirato proprio alla larva di formicaleone. Nemmeno gli universi fantascientifici sono al sicuro da questo temibile predatore!
Il discendente dei temibili draghi europei
Un altro importante modello è rappresentato dalla figura mitologica del drago europeo, ricollegabile a Trapinch, Vibrava e Flygon. L’idea di fondere l’universo dei formicaleoni adulti e questi rettili dai poteri prodigiosi, apparentemente azzardata, segue in realtà una logica ben precisa. Entrambe le categorie possiedono infatti delle ali, depongono le uova e sono velenosi. Tutte caratteristiche facilmente sovrapponibili sia a livello di design che di mitologia.
Nello specifico, il legame tra questi Pokémon e i draghi emerge chiaramente dalla scelta dei nomi. Nuckrar, nome giapponese di Trapinch, potrebbe infatti essere una storpiatura del nome knucker. Nell’antico Regno Unito, questa parola dialettale designava un drago acquatico che, nella tradizione mitica, viveva nei pozzi e nelle buche umide del Sussex.
Il nome Vibrava potrebbe invece essere collegato a un temibile rettile alato originario della penisola iberica. Nel Medioevo, i catalani realizzavano infatti dei costumi raffiguranti la víbria (nota anche come vibra), un drago femmina con due artigli, due ali e un becco d’aquila. Questi travestimenti erano parte integrante dei festeggiamenti del ball de diables (il ballo del diavolo), uno spettacolo di danza nato in Catalogna nel XII secolo. Al giorno d’oggi, questa celebrazione medievale sopravvive nella forma del correfoc (corsa di fuoco). I partecipanti, che indossano costumi ispirati a diavoli, draghi e altre creature, corrono per le strade lanciando petardi e fuochi d’artificio e ballando al ritmo dei tamburi.
Il legame tra la linea evolutiva di Trapinch e l’universo dei draghi potrebbe essere stato tracciato anche a partire dalla libellula. Questo insetto, già alla base della creazione di Yanma, introdotto nella regione di Johto, appartiene a un ordine differente da quello del formicaleone. Esso è membro degli odonati, che include diverse specie legate all’elemento acquatico. Dal momento che il formicaleone adulto e le libellule sono però visivamente simili, non è da escludere la contaminazione creativa tra questi due animali.
In lingua inglese, la libellula è infatti nota con il nome di dragonfly, appellativo ricollegabile al folclore europeo e alla figura di san Giorgio. Secondo un’antica leggenda proveniente dalla Romania, il soldato si sarebbe recato nella mitica città libica di Silene per liberarla da un pericoloso drago. Dopo aver ferito con successo lo spaventoso rettile, lo avrebbe legato al guinzaglio e lo avrebbe consegnato alla principessa di Silene. Il diavolo, adirato per l’accaduto, avrebbe però deciso di punire il soldato trasformando il suo cavallo in un gigantesco insetto volante.
In riferimento a questa storia, la libellula sarebbe stata inizialmente nota come “il cavallo del diavolo” nel linguaggio popolare. L’espressione, successivamente trasformata in “la mosca del diavolo”, sarebbe poi diventata “la mosca del drago” (dragon’s fly), variante che avrebbe poi raggiunto diversi territori europei. Nella lingua romena, la parola drac, usata per designare il diavolo, deriva infatti dal sostantivo latino dracō (drago). Il nome Flygon, inteso come storpiatura di dragonfly, potrebbe essere legato proprio a questo elemento della cultura popolare del Vecchio Continente.
L’ipnotico canto delle dune
Alla genesi di Vibrava e Flygon potrebbe aver contribuito anche un altro insetto, ovvero la cicala. Questo animaletto, che trascorre la fase larvale nel terreno proprio come il formicaleone, è famoso soprattutto per il suono emesso dagli esemplari maschi durante la stagione degli amori. Esso è prodotto attraverso la vibrazione di alcune lamine collocate sull’addome, vale a dire i timballi.
Questa spiegazione scientifica non ha però preso piede nel linguaggio comune, che tende a romanticizzare gli eventi del mondo naturale. Proprio come in passato, questo rumore assordante che, solitamente, invade le campagne durante l’estate, continua a essere erroneamente associato a un canto. In virtù di questo legame, in diversi miti e racconti antichi e moderni, la cicala ricopre il ruolo di cantante dalla voce melodiosa. Doti “vocali” che Flygon potrebbe aver ereditato proprio da questo insetto.
“Flygon crea tempeste di sabbia agitando le ali, che emettono note musicali creando una sorta di canto. Poiché questo “canto” è l’unica cosa udibile durante la tempesta, Flygon è considerato lo spirito del deserto.”
Descrizione di Flygon nel Pokédex di Pokémon Zaffiro Alpha
“Poiché il suono del suo battito d’ali sembra una bel canto femminile, lo chiamano “Spirito del deserto.”
Descrizione di Flygon nel Pokédex di Pokémon Oro HeartGold e Argento SoulSilver
L’alone di mistero che avvolge Flygon, classificato come Pokémon Magico, è strettamente collegato alla melodia che produce. Nel mondo Pokémon, i viaggiatori che attraversavano il deserto, stanchi e assetati, finivano infatti per farsi incantare da questo canto sfuggente. Dal momento che era difficile scorgere Flygon durante le tempeste di sabbia, avevano la tendenza ad associarlo a un elemento noto, ovvero la voce umana.
“Genera un suono simile a un canto melodioso con le ali. Molti, incantati da questa melodia, finiscono per smarrirsi nel deserto.”
Descrizione di Flygon nel Pokédex di Pokémon Ultraluna
Il canto di Flygon, usato per attirare le prede e capace di far perdere l’orientamento agli ascoltatori, permette inoltre di stabilire una connessione con le sirene. Nell’antica Grecia, questo termine designava un mostro mitico dotato di busto di donna, corpo di volatile, ampie ali e una lunga coda. Queste creature utilizzavano la loro voce soave per distrarre i marinai, che finivano per schiantarsi contro gli scogli. Dopo aver provocato questi terribili incidenti, le sirene si cibavano poi della carne degli sfortunati viaggiatori.
Il canto peculiare emesso dal Pokémon Magico può essere interpretato anche come un rimando al fenomeno delle dune canterine. Nel silenzioso deserto, il soffio del vento sui granelli di sabbia genera infatti un suono basso, simile a un ronzio. Una spiegazione scientifica che, in un passato lontano, era sostituita dalla convinzione leggendaria di poter sentire la voce (o canto) del deserto. Una storia molto simile ai racconti degli esploratori del mondo Pokémon che avevano avuto la fortuna di scorgere l’ombra sfuggente di Flygon.
Gli occhiali protettivi: tra uso pratico e citazioni pop
Un approfondimento su Flygon non può tralasciare la componente più memorabile del suo design, ovvero le grandi lenti rosse che proteggono i suoi occhi. L’introduzione di questo accessorio potrebbe rispondere a diverse possibili esigenze, tra loro complementari. Le grandi lenti colorate del Pokémon Magico potrebbero essere una rielaborazione dell’aspetto della mantide religiosa. Questo insetto possiede infatti due grandi occhi con migliaia di recettori e tre occhi più piccoli, posizionati al centro della testa.
L’oggetto in questione potrebbe anche essere collegato alla trama dei videogiochi Pokémon Rubino e Zaffiro. Per poter accedere nell’area desertica in cui dimorano numerosi Trapinch selvatici, il giocatore deve prima procurarsi lo strumento Occhialoni. Solo dotandosi di una protezione dalle tempeste di sabbia è possibile avventurarsi in questa area di Hoenn piena zeppa di pericoli e misteri.
Non è da escludere nemmeno un rimando alla storia dell’aviazione. I primi occhiali da aviatore furono introdotti all’inizio del XX secolo, non molto tempo dopo l’invenzione dell’aeroplano, avvenuta nel 1903. I piloti realizzarono infatti velocemente di aver bisogno di una protezione efficace, in grado di salvaguardare la loro vista anche ad alta quota. Gli occhiali protettivi, all’epoca già diffusi tra gli automobilisti, erano davvero indispensabili. Chi se ne privava, anche solo per pochi secondi, rischiava di compromettere gravemente la propria salute. Le lenti che accompagnano Flygon potrebbero quindi tutelarlo non solo dalla sabbia del deserto ma, più in generale, dal freddo e dalla pressione atmosferica.
Il rimando al mondo dell’aviazione potrebbe inoltre essere legato alla continuità tematica dei design di certi mostri tascabili. A partire dalla terza generazione, l’aspetto di alcuni Pokémon di tipo Drago risulta infatti parzialmente ispirato alle componenti di un aereo. Basti pensare a Latios, Latias e Garchomp, basati su dei jet, o a Dragapult, collegato alla catapulta per aerei. Anche Flygon potrebbe far parte di questa dinamica famiglia saldamente legata all’aeronautica!
Gli occhiali protettivi del Pokémon Magico possono inoltre essere interpretati come un riadattamento di alcuni elementi estetici provenienti da celebri anime giapponesi. Nella serie animata dei Digimon, tutti i protagonisti maschili possiedono un Digimon partner modellato su un drago o un dinosauro e degli occhiali da aviatore. Un accessorio indispensabile per muoversi agilmente nell’ostile mondo digitale e che, nel corso degli anni, si è imposto come elemento distintivo del franchise.
Le grandi lenti rosse di Flygon, che lasciano intravedere i suoi occhi, potrebbero inoltre essere state influenzate dall’universo fantascientifico di Dragon Ball. Nella celebre serie creata da Akira Toriyama, diversi guerrieri Saiyan e l’esercito di Frieza utilizzano infatti lo Scouter, noto anche come Rilevatore.
Questo dispositivo elettronico all’avanguardia, dotato di una lente trasparente verde o rossa, consente di calcolare rapidamente il livello di combattimento attuale di un avversario. Il suo utilizzo, oltre a essere cruciale in diversi punti della trama, ha generato ondate di meme a tema sul web. Insomma, non è difficile immaginarsi Flygon nelle vesti di guerriero pronto a tutto per ottimizzare le proprie possibilità di vittoria!
Conclusione
In questo numero della rubrica PokéQuark abbiamo presentato le origini e le ispirazioni di Trapinch, Vibrava e Flygon. Partendo da un’analisi di natura etimologica, abbiamo illustrato nel dettaglio le varie fasi della vita del formicaleone, un piccolo predatore particolarmente energico e determinato. Da qui, abbiamo poi esplorato tutti quei settori in grado di offrire delle informazioni aggiuntive su questi Pokémon. Muovendoci tra mitologia, biologia, storia, scienza, cinema, animazione e videogiochi, siamo riusciti a vedere queste tre creature sotto una nuova luce. Ci auguriamo che questo viaggio abbia aumentato il vostro interesse nei confronti di questi meravigliosi Pokémon!
Proprio come per le rubriche passate, anche questa volta abbiamo deciso di condividere con voi alcuni sfondi per desktop. Grazie all’eccezionale lavoro di hiro_poket_compendium, tutti gli Allenatori possono decorare i propri computer con delle meravigliose illustrazioni dedicate a Trapinch, Vibrava e Flygon!
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