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PokéQuark: Hawlucha e Heracross, due lottatori dallo spirito indomito

In questo numero di PokéQuark approfondiremo le origini e le ispirazioni di Hawlucha e Heracross, due rappresentanti del tipo Lotta.

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   · 21 min lettura Rubriche
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Bentornati in questo nuovo numero di PokéQuark! Questo mese la nostra rubrica celebra l’inizio delle Olimpiadi di Parigi 2024 con un tributo al tipo Lotta. I portavoce di questa categoria, specializzata nell’impiego della forza fisica, sono Hawlucha, originario di Kalos, e Heracross, proveniente da Johto. Queste due creature, apparentemente molto diverse, hanno diversi tratti in comune. Possiedono infatti due tipi e sono privi sia di una pre-evoluzione sia di una evoluzione. Inoltre, nella serie animata Pokémon, entrambi hanno fatto parte della squadra del giovane Ash. Insomma, hanno tutte le carte in regola per condividere questo numero di PokéQuark! 

PokéQuark

Come per le volte scorse, in occasione dell’uscita di questa rubrica dedicata a Heracross e Hawlucha, abbiamo deciso di fare un regalo ai sub del nostro canale Twitch: alcuni fortunati potranno ricevere Heracross e Hawlucha cromatici scambiati direttamente da noi. Per accedere al gruppo esclusivo di Telegram basta inviare in chat su Twitch il comando !sub, dopodiché un bot vi invierà il link di accesso in chat privata. Vi ricordiamo che con Amazon Prime la sub è gratuita!

PokéQuark giveaway Heracross Hawlucha

Hawlucha, lo sfavillante combattente di Kalos

Hawlucha

Categoria: Pokémon Lottalibera
Tipo: Lotta/Volante
Altezza: 0,8 m
Peso: 21,5 kg
Abilità: Scioltezza (Limber)  o Agiltecnica (Unburden

Hawlucha è una creatura tascabile proveniente dalla regione di Kalos. Nel Pokédex Nazionale il suo numero è il 701, mentre nella sua terra di origine è associato all’89. Il nome Hawlucha combina, verosimilmente, la parola inglese hawk (falco) e l’espressione spagnola lucha libre (lotta libera), uno stile di wrestling nativo del Messico. Questa connessione etimologica sembrerebbe confermata dalla categoria, che rimanda proprio a questa disciplina. 

La versione giapponese, ovvero Luchabull (ルチャブル), fonde invece l’espressione lucha libre e la parola inglese bull, provvista di molteplici significati. Quest’ultima può infatti indicare il toro o essere associata al verbo gergale che indica l’atto di ingannare con frasi veloci e presuntuose. La parte finale del nome, composta dalle sillabe bu e ru, potrebbe inoltre alludere al suffisso buru. Quest’ultimo viene spesso utilizzato in giapponese per descrivere negativamente il comportamento di qualcuno o per indicare l’atto di fingere. Esso può anche designare una persona dai modi particolarmente vanitosi ed esagerati

L’universo dei rapaci: dai falchi ai guerrieri aquila

Tra gli ispiratori di Hawlucha figurano i falconidi, una famiglia di uccelli rapaci, una categoria che include diversi volatili predatori che cacciano altri animali. I rapaci, pur differenziandosi a seconda della specie, possiedono tratti comuni. Individuano infatti i bersagli grazie alla loro vista acuta, li catturano con i possenti artigli e strappano le loro carni con il robusto becco ricurvo. Nello specifico, il Pokémon Lottalibera sembrerebbe basato sul falco, uno dei tre generi dei falconinae, una sottofamiglia dei falconidi. 

falco

Diffusi in tutto il globo, i falchi sfruttano la loro struttura corporea e la conformazione del piumaggio per acciuffare prede vive sia in aree aperte sia in acqua. Dotati di una grande agilità in volo, sono soliti attaccare calandosi in picchiata e scuotendo vigorosamente le ali. L’elevata precisione e la rapidità sono caratteristiche riscontrabili anche in Hawlucha. 

“Grazie alle sue ali riesce a controllare con la massima precisione i movimenti in aria e attacca dall’alto, in posizione di vantaggio rispetto ai nemici.”

Descrizione di Hawlucha nel Pokédex di Pokémon Zaffiro Alpha 

“Prevale sul nemico grazie alla sua rapidità, ma a volte per mettersi in mostra aspetta troppo a lanciare l’attacco finale e si trova in difficoltà.” 

Descrizione di Hawlucha nel Pokédex di Pokémon Ultrasole 

Anche le aquile, un genere di uccelli rapaci della famiglia degli accipitridi, rappresentano un possibile modello per la creazione di Hawlucha. In questo caso, più che all’animale reale, gli ideatori del design di questo Pokémon hanno attinto, verosimilmente, alla storia della civiltà azteca.

L’antico popolo azteco, che occupava l’attuale Messico, aveva infatti al suo interno una classe speciale di militari noti come guerrieri aquila. Questi combattenti indossavano delle corazze leggere, adatte al clima mesoamericano, e avevano le gambe ricoperte da strisce di cuoio. La componente più vistosa dell’uniforme, avvolta da piume, era l’elmo aperto, che ricordava la testa di un’aquila. Le decorazioni servivano a evocare il coraggio e la forza fisica delle aquile, animali associati a Tonatiuh, il dio-sole. Questa divinità era spesso abbinata anche a Huītzilōpōchtli, dio della guerra e del sole. 

guerrieri aquila

Il culto solare era una componente fondamentale della società azteca. Gli abitanti, che si erano autoproclamati “popolo del sole”, erano convinti di avere un ruolo determinante nella sopravvivenza dell’universo. Gli aztechi ritenevano infatti che i sacrifici umani che praticavano fossero l’unico modo per permettere a questa sfera incandescente di sorgere.

Huitzilopochtli

I guerrieri aquila, oltre a sorvegliare le città, avevano il compito di catturare i prigionieri da immolare a Huītzilōpōchtli. La consegna di un certo numero di nemici era un requisito fondamentale per l’accesso a questa classe. Esisteva addirittura una vera e propria classifica in cui venivano registrati i rapitori più prolifici! Coloro che si distinguevano nell’ambito militare potevano salire di rango, guadagnando così il permesso di indossare gioielli, accessori e divise realizzate con materiali lussuosi. 

aztechi guerrieri aquila

I guerrieri aquila, associati ai sacrifici che garantivano la sopravvivenza del sole, erano tra i combattenti di grado più elevato nella società azteca. L’addestramento e l’istruzione cui erano soggetti li rendevano membri d’élite, degni di essere equiparati alla classe nobiliare. Intraprendere il duro percorso per unirsi ai guerrieri aquila era quindi una modalità per aumentare il proprio rango sociale e ottenere diversi privilegi riservati ai nobili. Potevano, per esempio, bere una bevanda alcolica nota come pulque o cenare all’interno del palazzo reale. 

Grazie all’associazione dell’aquila con il sole, questo animale si è lentamente trasformato in uno dei simboli della tradizione messicana. L’aquila è addirittura parte integrante della bandiera del Messico! A ben guardare, alcuni dei colori di Hawlucha, ovvero il bianco, il verde e il rosso, rimandano proprio alla bandiera messicana. 

bandiera Messico

L’antica società azteca poteva inoltre contare sulla classe dei guerrieri giaguaro. Questi ultimi indossavano divise e copricapi che richiamavano l’aspetto di questo animale. Anche questi valorosi combattenti erano convinti che il loro animale di riferimento fosse in grado di conferire forza in battaglia. Forse, in qualche futuro videogioco Pokémon, Hawlucha troverà un alleato modellato proprio su un giaguaro…

La lucha libre, un travolgente combattimento in maschera 

Come rivelano il design e l’analisi del nome e dei dati di gioco, Hawlucha appare strettamente connesso anche al mondo della lucha libre (lotta libera) e dei luchadores (lottatori). L’espressione lucha libre indica uno stile di wrestling affermatosi in Messico negli anni Trenta. I suoi elementi distintivi sono le maschere, una rapida sequenza di manovre e l’impiego di incredibili mosse aeree. La frenesia e la spettacolarità degli incontri hanno consolidato la fama di questa disciplina, trasformandola in un elemento identitario della cultura messicana. 

El_Hijo_De_Santo_vs_Blue_Demon_Jr

Questo sport, creato da Enrique Ugartechea (1881-1963), è stato elaborato a partire dall’antica tradizione della lotta greco-romana. Tra i precursori di Ugartechea figuravano alcuni wrestler francesi stanziatisi in Messico che, già dal 1863, avevano diffuso una forma embrionale di lucha libre. Un altro modello era rappresentato dal wrestling olimpico, che gli europei esportarono nelle Americhe nel XVIII secolo, durante la fase della colonizzazione. Nel nuovo mondo, il wrestling diventò rapidamente una delle tante attrazioni dei circhi e delle fiere del Messico e degli Stati Uniti.  

Enrique Ugartechea

La disciplina creata da Ugartechea fu praticata a livello amatoriale fino al 1933, anno in cui Salvador Lutteroth González (1897-1987) lanciò l’Empresa Mexicana de Lucha Libre. L’associazione, oggi nota come Consejo Mundial de Lucha Libre (o World Wrestling Council), contribuì largamente alla diffusione di questo sport in varie località messicane e statunitensi. 

Salvador Lutteroth

Tendenzialmente, la lucha libre segue le regole del wrestling americano. Oltre ai classici incontri uno contro uno, sono particolarmente diffusi gli scontri 3 vs 3 (trios match nella lucha libre), che contrappongono due squadre di tre membri ciascuna. In questo caso, all’interno di ogni trio viene eletto un capitano, che gli avversari devono sottomettere per ottenere la vittoria. In alternativa, si può trionfare piegando almeno due membri della squadra nemica. 

Proprio come nel caso del wrestling, ogni incontro di lucha libre ha una trama e, il più delle volte, un vincitore predeterminato. Il nome nipponico di Hawlucha, ovvero Luchabull, potrebbe rimandare proprio a questo modello. Il suffisso giapponese buru e il sostantivo inglese bull, entrambi legati alla finzione, potrebbero sottolineare l’elemento “recitativo” delle sfide. Una componente fondamentale, in grado di dare vita a un grande spettacolo capace di appassionare il pubblico e creare momenti di tensione indimenticabili

CMLL logo

Solitamente, i match di lucha libre contrappongono técnicos e rudos, che mettono in scena la dinamica buoni contro cattivi. I técnicos, proprio come i babyface del wrestling, sono abili lottatori che combattono sempre in maniera leale. I rudos sono invece equiparabili al ruolo che, nel wrestling, prende il nome di heel. Questi combattenti assumono appositamente un atteggiamento arrogante e irrispettoso nei confronti degli avversari e degli arbitri. La loro sgradevolezza spinge spesso il pubblico a tifare per il babyface, che diventa il beniamino degli spettatori. Nella lucha libre la posizione del pubblico è invece più imprevedibile: spesso sono i rudos ad avere i fan più sfegatati. 

Il wrestling professionistico è alimentato da continui colpi di scena in grado di far salire la tensione alle stelle. Tra questi figura la trasformazione dei babyface più amati in heel aggressivi e irrispettosi delle regole. 

Nel mondo del wrestling, i babyface sono specializzati in mosse aeree, che richiedono una certa abilità a livello tecnico. Gli heel preferiscono invece la forza bruta e, in certi casi, utilizzano la loro stazza possente per sopraffare l’avversario. Gli abiti dei babyface sono solitamente bianchi o di colori sgargianti, mentre gli heel indossano costumi che ricordano demoni o altri personaggi negativi. 

“Sfrutta la sua agilità per indebolire l’avversario e conclude la lotta dandogli il colpo di grazia con una mossa grandiosa.”

Descrizione di Hawlucha nel Pokédex di Pokémon Scudo

Hawlucha, che incarna diverse caratteristiche tipiche del babyface, può essere visto come rappresentante di questa categoria. Il Pokémon Lottalibera può essere letto anche come controparte di Incineroar, Pokémon originario di Alola. Il design, il comportamento aggressivo e la classificazione come Pokémon Colpibassi non lasciano dubbi. Incineroar è chiaramente un heel e, in quanto tale, è il degno rivale di Hawlucha! 

Incineroar

Come già anticipato, l’elemento caratteristico della lucha libre è la presenza di combattenti che indossano delle maschere (máscaras). Esse si diffusero a partire dal 1933, quando il lottatore Ciclón McKey ne commissionò una a Don Antonio Martinez. Il successo fu tale da trasformare questo oggetto nell’elemento identitario di ogni luchador

Le maschere, che celano il volto dell’atleta, vengono spesso messe in palio negli scontri máscara contra máscara (maschera contro maschera). In questo caso, lo sconfitto è costretto a consegnare la propria maschera al vincitore e ad adottarne una differente. Negli incontri 3 vs 3, lo smascheramento coinvolge tutti i membri della squadra perdente. 

La centralità delle maschere nella lucha libre è testimoniata soprattutto da El Santo (1917-1984), una delle più grandi leggende dello sport messicano. La sua carriera, iniziata nel 1942, proseguì fino al 1982, anno del suo ritiro. In questo lungo arco temporale, El Santo riuscì a non farsi sconfiggere nemmeno una volta. Mostrò brevemente  il proprio volto solo nel gennaio del 1984, durante una trasmissione televisiva. Morto nel febbraio del 1984, fu sepolto con la sua iconica maschera d’argento. L’abbigliamento di Hawlucha ha una lunga tradizione! 

L’Ange Blanc, il lottatore mascherato che scosse la Francia 

I paragrafi precedenti hanno evidenziato il forte legame tra Hawlucha e la storia antica e moderna del Messico. È stata inoltre messa in luce una connessione con il wrestling europeo riconducibile, nello specifico, alla Francia. Un rimando che vale la pena indagare più a fondo, in quanto Hawlucha è un Pokémon nativo di Kalos, una regione ispirata alla storia francese.

Pokémon regione Kalos

Il wrestling, che al giorno d’oggi viene tradizionalmente associato a paesi quali Messico e Stati Uniti, in passato godeva di grande successo anche in Francia. La rinascita di questo sport, praticato fin dagli anni Quaranta dell’Ottocento, fu avviata negli anni Trenta del Novecento, grazie all’influenza degli Stati Uniti. All’epoca, Parigi era considerata la capitale europea del wrestling professionistico, ruolo che si consolidò al termine della seconda guerra mondiale. 

In Francia la storia del wrestling è stata segnata dalla comparsa di un personaggio noto come l’Ange Blanc (l’angelo bianco), pseudonimo di Francisco Pino Farina (1930-2006). Questo wrestler professionista spagnolo, che aveva mosso i primi passi tra Spagna, Venezuela e Stati Uniti, nel 1958 si trasferì in Francia. Qui, nel 1959, debuttò come l’Ange Blanc, un lottatore che indossava una maschera, un mantello, dei pantaloni e degli stivali di colore bianco

L'Ange Blanc

L’Ange Blanc riscosse subito un immediato successo. Pur non essendo un atleta appariscente, era in grado di dare vita a incontri coinvolgenti con mosse aeree ben eseguite. Il pubblico era inoltre incantato dalla presenza di un babyface dall’identità segreta sulla scena francese. Le maschere, diffuse tra i lottatori europei dal 1848, all’epoca erano infatti solitamente indossate solo dagli heel. L’Ange Blanc, che affermava di voler punire i “cattivi ragazzi”, attirò rapidamente le simpatie della gente comune. Agli occhi del pubblico, era simile a un supereroe dei fumetti! Al consolidamento della popolarità di questo personaggio contribuirono poi i giornali e, soprattutto, la televisione

Omar Capopalestra Pratopoli
Il wrestling professionistico ha un ampio seguito anche nel mondo Pokémon. Tra i wrestler mascherati più popolari spicca “Omar il Distruttore”, alter ego di Omar, Capopalestra di Pratopoli. L’emittente televisiva Giubilo TV trasmette i suoi incontri in tutta la regione di Sinnoh. 

L’Ange Blanc non è stato il primo lottatore mascherato di questa nuova era, ma è indubbiamente quello più memorabile. La sua fama individuale era così elevata che, per soddisfare il pubblico, gli organizzatori facevano indossare il suo iconico costume ad altri wrestler. Durante la stessa giornata, l’Ange Blanc faceva così la sua apparizione in aree francesi molto distanti tra loro. Sulla scia della sua popolarità, in Europa e in Nordafrica emersero tanti nuovi lottatori dotati di maschere appariscenti. A Parigi, l’aumento dei wrestler portò a una progressiva crescita del numero delle competizioni. Per cavalcare questa nuova moda, anche la televisione e i giornali iniziarono a dedicare più spazio a questo sport. 

Nel 1961, dopo due anni di attività, Francisco Pino Farina decise di salutare l’Ange Blanc. La fine del suo contratto si stava avvicinando ed era convinto che troppe persone stessero sfruttando impropriamente la fama dell’angelo bianco. Si smascherò il 13 marzo 1961, quando l’Homme Masque lo sconfisse durante un incontro svoltosi a Parigi. 

Dopo aver ripetuto lo smascheramento in altri spettacoli francesi, Francisco Pino proseguì la sua carriera in Spagna. Nel 1967 iniziò la sua attività in Messico, dove si unì alla Empresa Mexicana de Lucha Libre (EMLL). Per non entrare in contrasto con il lottatore noto come Ángel Blanco, scelse il nome Ángel Exterminador (ovvero “l’angelo distruttore”). Nell’autunno del 1967, i due angeli si sfidarono in occasione del trentaquattresimo anniversario dell’EMLL. Ángel Exterminador, sconfitto da Ángel Blanco, consegnò la sua maschera e, qualche anno più tardi, si ritirò definitivamente dal wrestling professionistico. 

Insomma, l’Ange Blanc, una delle prime icone del wrestling professionistico, testimonia il legame tra questo sport e la Francia. Kalos è la regione perfetta per far brillare una stella della lotta come Hawlucha! 

Heracross, il forzuto coleottero di Johto 

Heracross

Categoria: Pokémon Monocorno
Tipo: Coleottero/Lotta
Altezza: 1,5 m
Peso: 54,0 kg
Abilità: Aiutinsetto (Swarm)  o Dentistretti (Guts

Heracross è un Pokémon che proviene dalla regione di Johto. All’interno del Pokédex di questo territorio occupa il numero 131, mentre in quello Nazionale è abbinato al 214. Il sostantivo Heracross combina la parola inglese cross (incrocio) e il nome greco Ἡρακλῆς (Eracle), che indica l’eroe mitologico che, nel mondo romano, era noto come Ercole. La stessa origine è condivisa dalla variante giapponese ヘラクロス (Heracross). 

Un fortissimo insetto attaccabrighe 

Tra i modelli utilizzati per la creazione di Heracross figura, verosimilmente, un insetto noto come scarabeo rinoceronte giapponese (Allomyrina dichotoma), appartenente alla famiglia degli Scarabaeidae. Questa specie di scarabeo rinoceronte è diffusa soprattutto nelle foreste di latifoglie con clima tropicale situate in Cina, in Giappone e nella penisola coreana. 

scarabeo rinoceronte giapponese

Solitamente, i maschi di scarabeo rinoceronte giapponese misurano tra i 40 e gli 80 mm. Le femmine tendono invece a essere più piccole, raggiungendo una lunghezza compresa tra i 35 e i 60 mm. A estendere le dimensioni degli esemplari maschi contribuisce la presenza di un corno, posizionato in cima alla testa. Questa appendice, che negli esemplari di sesso femminile consiste in una piccola protuberanza, viene utilizzata dai maschi per affrontare i rivali in combattimento. Dall’esito di questi scontri dipendono il controllo del territorio e la possibilità di accoppiarsi con le femmine. La posta in gioco è davvero alta! 

Proprio come accade in natura con il dimorfismo sessuale, anche nel mondo Pokémon il sesso può influire sull’aspetto di individui appartenenti alla stessa specie. Tutti gli esemplari di Heracross possiedono un corno, la cui estremità varia a seconda del sesso. Quella dei maschi è a forma di coda di squalo, mentre quella delle femmine ricorda un cuore. Le differenze riguardano anche le dimensioni: il corno della popolazione femminile è più piccolo di quello sfoggiato dai maschi. L’universo Pokémon non perde mai l’occasione di riprodurre la grande varietà della fauna terrestre!

Heracross femmina

Nella regione di Kalos, Heracross possiede anche una forma megaevoluta, attivabile tramite la pietra nota come Heracrossite. Il design di MegaHeracross è basato sullo scarabeo Ercole (Dynastes hercules), uno dei coleotteri più grandi al mondo. Il maschio di questo membro della famiglia Scarabaeidae, dotato di un vistoso corno sulla fronte, può arrivare a misurare fino a 180 mm. Le femmine, che ne sono sprovviste, misurano invece meno della metà. Gli esemplari popolano principalmente le foreste costiere e quelle di montagna dell’area che include il Messico meridionale, l’Amazzonia, i Caraibi e la Bolivia settentrionale. 

MegaHeracross

Diverse leggende associano allo scarabeo rinoceronte e allo scarabeo Ercole una forza strepitosa. In passato, si pensava che questi animali fossero in grado di sollevare fino a 850 volte il loro peso corporeo. Questi insetti, erroneamente considerati gli animali più forti del mondo, hanno una potenza ben più modesta. Riescono infatti a sollevare fino a 100 volte il loro peso, riuscendo a malapena a muoversi. 

scarabeo Ercole

Nonostante le esagerazioni, queste specie spiccano per la loro forza particolarmente sviluppata, che non passa certamente inosservata. Spesso gli scarabei si esibiscono in veri e propri combattimenti tra insetti per un pubblico di esseri umani. Tale attività è particolarmente diffusa in aree quali Cina, Thailandia, Giappone e Vietnam. Spesso queste pratiche sono legate a giri di scommesse clandestine che sfociano in episodi di violenza. Anche dei piccoli insetti possono essere una fonte di guai… 

Eracle, il leggendario eroe dalla forza sovrumana 

Come già anticipato, lo scarabeo Ercole deve il proprio nome a Ercole, nome romano assegnato all’eroe greco Eracle. Nella mitologia dell’antica Grecia, Eracle era il figlio di Zeus, re degli dèi olimpi, e della mortale Alcmena. Secondo la tradizione, questo semidio, celebre per la sua forza sovrumana, metteva costantemente alla prova le proprie capacità fisiche. 

Tra i tanti miti associati a Eracle spicca quello delle dodici fatiche. Si narra che l’eroe, reso folle dalla dea Era, uccise sua moglie e i loro figli. Per espiare questo peccato, si mise al servizio del cugino Euristeo, che gli commissionò dodici imprese che richiedevano una forza, una resistenza e una velocità fuori dal comune. Le gesta iconiche del semidio hanno lasciato traccia anche nella lingua italiana. L’aggettivo erculeo indica infatti un’impresa particolarmente stancante o ostica. 

La forza erculea gli permette di lanciare oggetti 100 volte più pesanti di lui con facilità.” 

Descrizione di Heracross nel Pokédex di Pokémon Scarlatto

Per la sua potenza straordinaria, Eracle è inoltre associato all’invenzione del pancrazio (παγκράτιον), una sorta di antenato delle arti marziali miste che univa lotta e pugilato. Secondo una delle tante versioni del mito, questa disciplina sarebbe stata sviluppata da Eracle durante il terribile scontro con il ferocissimo leone di Nemea. Il semidio avrebbe infatti annientato questo pericoloso animale, praticamente invulnerabile ai colpi delle frecce, strangolandolo violentemente. 

Hercules leone Nemea

La parola pancrazio, che unisce i termini greci pan (tutto) e kratos (forza), può essere tradotta come “onnipotenza”. Il pancrazio permetteva ai partecipanti di battersi a mani nude senza esclusione di colpi, con calci, strangolamenti, leve articolari o prese e altre tecniche. Tutto era concesso, tranne mordere, colpire i genitali o cavare gli occhi. Gli atleti, ricoperti di olio d’oliva per proteggersi dai graffi e dal sole, venivano sorvegliati da un arbitro, pronto a colpire con una robusta canna chi non rispettava le regole. 

Pancrazio_Amphora,_by_the_Berlin_Painter_-_Red_Figure

Il pancrazio era uno degli sport più amati dell’antica Grecia. Il pubblico andava in delirio per questi accesi combattimenti, sprovvisti di limiti di tempo e interruzioni. Solitamente, i match terminavano quando uno dei due atleti si arrendeva o finiva fuori combattimento. Nei casi più estremi, gli scontri si concludevano con la morte di uno degli avversari: in quel caso, la vittoria andava all’atleta sopravvissuto. Spesso, si trattava di tragedie annunciate; a differenza delle competizioni corpo a corpo della modernità, non vi era infatti una distinzione basata sul peso. 

La popolarità del pancrazio nell’antica Grecia era testimoniata anche dalla sua inclusione tra gli sport olimpici, avvenuta con la trentatreesima edizione dei Giochi (648 a.C.). Nonostante gli enormi pericoli, gli atleti erano motivati a dare il massimo sia per i benefici sociali sia per l’ambizione di passare alla storia. Molti campioni di pancrazio erano infatti considerati invincibili e venivano celebrati con statue in loro onore e posti di rilievo nella loro comunità d’origine. 

pancrazio gruppo scultoreo

Con la nascita delle Olimpiadi moderne (6 aprile 1896), riformate dal marchese Pierre de Coubertin, il pancrazio non venne reintegrato per motivi sia politici sia religiosi. Al giorno d’oggi, viene ancora praticato in una versione amatoriale che ruota attorno a valori quali sicurezza e sportività. Forse, un giorno, questa nuova versione si ritaglierà nuovamente uno spazio durante i Giochi olimpici! 

In virtù della sua forza fenomenale, Eracle è inoltre protagonista di alcuni miti legati alla nascita delle Olimpiadi, la manifestazione che celebra le eccellenze dello sport. Si racconta che il semidio, impegnato nello svolgimento delle dodici fatiche, ricevette l’incarico di pulire le stalle appartenenti ad Augia, re dell’Elide. Per soddisfare questa richiesta, utilizzò la sua incredibile forza per deviare il corso del fiume Alfeo, riuscendo così nell’impresa. 

cinque anelli olimpici

Quando Augia si rifiutò di provvedere al pagamento, Eracle lo punì uccidendolo. Per chiedere perdono, il semidio innalzò degli altari per le divinità principali e piantò un ulivo chiamato kallistephanos, originario di una terra leggendaria nota come Iperborea. Dopodiché, istituì i Giochi olimpici e tracciò i confini dello stadio. Secondo il mito, i vincitori della prima edizione furono premiati con corone realizzate con i rami dell’ulivo sacro. Heracross porta sulle sue spalle un’eredità davvero prestigiosa! 

Hawlucha e Heracross nella serie animata: due fedeli compagni di Ash

Hawlucha e Heracross devono parte della loro popolarità alle frequenti apparizioni nella serie animata Pokémon. Ash, storico protagonista della serie, nel corso del suo lungo viaggio ha infatti allenato sia un esemplare di Heracross sia uno di Hawlucha. Frequenti sono inoltre le apparizioni dell’Heracross di Goh, compagno di viaggio di Ash nella serie Esplorazioni Pokémon

L’Hawlucha di Ash è il terzo Pokémon catturato dal Campione di Biancavilla durante la sua permanenza nella regione di Kalos. Dotato di una forza fenomenale, ama esibire i suoi muscoli e combattere seguendo il suo stile personale. È particolarmente orgoglioso e odia perdere: lotta sempre fino all’ultimo e si allena costantemente per migliorarsi. Il suo atteggiamento imperturbabile nasconde però un lato gentile. Manifesta infatti un forte istinto protettivo nei confronti dei Pokémon più giovani e indifesi e nutre un grande affetto nei confronti di Ash. 

L’Heracross di Ash è il primo Pokémon catturato dal giovane di Biancavilla all’inizio della sua avventura a Johto. Questo mostriciattolo tascabile, particolarmente ansioso e dall’aria distratta, ha una grande passione per la linfa. Quando è affamato, la prosciuga dagli alberi, dalle piante e persino dal bulbo del Bulbasaur di Ash. Durante le lotte, Heracross cerca sempre di dare il massimo, dimostrando il proprio valore. Combinando velocità, forza e resistenza, è stato utilissimo ad Ash in più di una occasione. 

È ghiotto della dolce linfa degli alberi e per non farsela rubare scaglia lontano i nemici con il suo possente corno.

Descrizione di Heracross nel Pokédex di Pokémon Violetto

Conclusioni

In questo numero della rubrica PokéQuark abbiamo presentato le origini e le ispirazioni di Hawlucha e Heracross. Il nostro viaggio, partito da un’analisi etimologica, ci ha portato a esplorare il regno animale, la storia, la mitologia dell’Europa e del Sudamerica. Abbiamo inoltre esaminato gli sport antichi e moderni da una prospettiva inedita e ricordato alcuni momenti della serie animata Pokémon. Ci auguriamo che questo approfondimento abbia aumentato il vostro interesse nei confronti di questi instancabili lottatori!

Proprio come per le rubriche passate, anche questo mese abbiamo preparato un meraviglioso sfondo per desktop. Grazie all’eccezionale lavoro di hiro_poket_compendium, potete personalizzare i vostri PC, smartphone e tablet con una coinvolgente illustrazione che ritrae un acceso scontro tra Heracross e Hawlucha.

Hawlucha vs Heracross

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Fonte #
Hawlucha Heracross Johto Kalos PokéQuark

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