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Abbiamo creato otto Medaglie per la comunità LGBTQ+

Abbiamo creato otto nuove Medaglie per le tematiche della comunità LGBTQ+, scopriamo a quali Capipalestra Pokémon si abbinano meglio.

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Il mese del pride si è concluso già da un bel pezzo, eppure noi siamo qui per continuare a parlare dei tanti aspetti della comunità LGBTQ+ a tutto tondo. Sì, perché non basta un solo mese all’anno per combattere i pregiudizi che impediscono alle persone di esprimere la propria personalità al massimo e pensiamo che coniugare l’argomento con le nostre tante passioni possa facilitare l’apprendimento di certi concetti e arrivare così a un pubblico più ampio.

Per questo abbiamo pensato di creare 8 nuove Medaglie ispirate a quelle che sono alcune delle tematiche principali del tema e associarle a dei Capipalestra del mondo Pokémon. Questa rubrica è scritta a sei mani da Samuele Mannone, Mattia Cassano e Andrei Deac, mentre le Medaglie sono state create da Emanuele Masnata.

Medaglia Transizione – Komor

Ci sono certi momenti in cui il percorso di vita, che in qualche modo risulta esser prestabilito dall’ambiente circostante o dalla propria persona, inizia a stare stretto, oppure non è più quello che ci si aspettava. Ecco perché l’idea di allontanarsi, di fare una deviazione e trovare un nuovo percorso inizia a farsi strada man mano, discostandosi anche da un futuro che si immaginava di avere e tuffandosi nell’ignoto del come sarà il domani o cosa si diventerà.

medaglia transizione pokémon

La Medaglia Transizione rappresenta proprio il coraggio di accettare il bisogno di cercare un nuovo percorso, lasciandoci tutto alle spalle per trovare quel qualcosa che ci faccia stare davvero bene e a proprio agio. Komor sognava di diventare Campione della Lega di Unima e ha fatto tutto quello che poteva con dedizione e fiducia in se stesso, ma alla fine è giunto il momento in cui il percorso che pareva scelto non andasse più bene.

Komor capopalestra

Eppure, invece di rimanere fermo nella via Vittoria, come abbiamo visto in Pokémon Nero e Bianco, Komor ha fatto una scelta importante, cambiando obiettivo e decidendo di diventare Capopalestra, come lo vediamo in Pokémon Nero 2 e Bianco 2. Ciò fa di lui il miglior candidato per la Medaglia Transizione.

Medaglia Completezza – Blu

Nel corso della vita, ognuno di noi ha un suo percorso specifico e differente rispetto a tutti gli altri, con esperienze così diverse e variegate che lasciano sempre un piccolo segno che può influenzare scelte future. Oppure, questi segni possono accumularsi e creare dei cambiamenti significativi che portano a un percorso migliore di quello che si poteva immaginare. Un percorso “completo“, dove ogni singolo segno depositato dice la sua.

medaglia completezza pokémon

Per fare un esempio, e per introdurre il candidato della Medaglia Completezza, si può pensare a Blu: inizia la sua avventura a Biancavilla come Rosso e viaggia per tutta la regione, allenando i suoi Pokémon e creando una squadra variegata capace di affrontare ogni sfida che si para davanti, diventando il Campione della Lega Pokémon e poi, dopo essere stato battuto da Rosso, Capopalestra di Smeraldopoli.

blu capopalestra

E con questa squadra diventa l’unico, se non uno dei pochissimi, a essere affrontato come Capopalestra senza la limitazione di avere tutti i Pokémon in squadra di uno stesso tipo. Non poteva esserci candidato migliore per questa medaglia se non l’Allenatore che ha imparato di più dalle proprie sconfitte e ha dimostrato che, anche con le sconfitte inflitteci dalla vita, nessuno di noi è in difetto, che va bene com’è ed è completo così.

Medaglia Assenza – Giovanni

Le nuove generazioni stanno, per fortuna, imparando l’importanza dell’avere una figura di riferimento che funga da guida per le cose pratiche, ma anche per quelle psicologiche e morali che la vita ci pone davanti. Per questo, quando questa figura manca, si incorre in importanti problematiche riguardanti l’autostima e la fiducia in se stessi. Una figura che non ci dispiace, in quanto cattivo della situazione, posizionare per questa medaglia può essere solo Giovanni.

medaglia assenza pokémon

Quando nei giochi arriviamo alla palestra di Smeraldopoli, pensando di essere di fronte alla nostra prima sfida, scopriamo che il Capopalestra non c’è. Solo dopo che incontreremo e sconfiggeremo Giovanni nei panni del capo del malvagio Team Rocket scopriremo che egli è anche il Capopalestra della suddetta Palestra e che sarà la nostra sfida finale prima di accedere all’Altopiano Blu. Ma questo non è l’unico motivo per cui questo potente Allenatore di Pokémon di tipo Terra è perfetto per questa medaglia.

giovanni

Se Giovanni merita questo posto è anche per non aver dedicato abbastanza attenzione nei confronti del figlio Silver, rivale nei giochi di seconda generazione. Come abbiamo visto anche qualche anno fa in un episodio della bellissima web serie Pokémon Generazioni, è proprio questo che succede quando una figura importante non svolge adeguatamente il suo ruolo, lasciando spesso dei vuoti incolmabili.

Medaglia Tramonto – Chiara

La Medaglia Tramonto si ispira nei colori e nel nome alla bandiera della comunità “Sunset Lesbian” del 2018, è per questo che abbiamo pensato si sposasse perfettamente con la Capopalestra di Fiordoropoli, a Johto, Chiara. Sono tanti i motivi per cui abbiamo scelto di posizionare lei a capo della sfida per questa medaglia, dai colori alla sua scelta dei mostriciattoli.

medaglia tramonto pokémon

In primissimo luogo perché la sua palette cromatica (tra capelli, occhi e abbigliamento) richiama molto i colori della bandiera, ma anche perché la sua Palestra, sia negli originali giochi per Game Boy Color sia nei remake per Nintendo DS, è colma di rosa, arancione e viola. Non dobbiamo dimenticare poi che in tutte le sfide dei giochi ambientati a Johto, il suo Clefairy e il suo Miltank (e anche tutti i membri della squadra della rivincita) sono femmine, andando a comporre una squadra tutta al femminile.

chiara capopalestra

Medaglia Libertà – Anemone

Quello per cui il movimento combatte incessantemente sin da prima di assumere forma unitaria è forse la cosa più importante al mondo, spesso negata quando si parla delle tematiche della comunità LGBTQ+: la libertà. Non potevamo ignorare questo elemento e abbiamo voluto associare questa Medaglia alla Capopalestra di Ponentopoli, Anemone, l’abile pilota della regione di Unima.

medaglia libertà Pokémon

Anemone esprime la sua passione per il volo ovunque nella vita, a partire dal suo aspetto che rimanda subito al tipo Volante, di cui è una maestra e al quale ha dedicato la sua Palestra. Che si trovi a 10.000 metri dal livello del mare o che sia impegnata in una lotta Pokémon, però, non ha importanza, in quanto trasmette sempre un’estrema leggerezza, tipica di uccelli come il suo Pokémon Swanna. Questo perché, come un Pokémon di tipo Volante, è in grado di liberarsi del peso della società e spicca sempre il volo in ogni situazione.

anemone capopalestra

Medaglia Lavanda – Tell e Pat

La Medaglia Lavanda si rifà alla bandiera bisessuale, infatti contiene le due mezzelune e inoltre i suoi colori comprendono sia il rosa sia il blu. Per questa scelta abbiamo pensato che Tell e Pat potessero calzare bene, anche qui per svariati piccoli motivi. Tell e Pat presiedono la Palestra di Verdeazzupoli nella regione di Hoenn e sono l’unico caso in cui un Allenatore affronta una lotta in doppio per ottenere la sua Medaglia.

medaglia lavanda pokémon

I due Capipalestra usano Pokémon di tipo Psico, Solrock e Lunatone in particolare sono le loro mascotte. Essendo questi due mostriciattoli un sole e una luna, molto bene si sposano con l’idea delle due mezzelune che compongono la bandiera.

tell e pat capopalestra

Medaglia Bivalenza – Grusha

Nella vita spesso ci si ritrova a essere etichettati e a doversi comportare in una maniera tale da seguire degli standard, dei modelli. La Medaglia Bivalenza si rivolge proprio a quelle persone che in negli schemi, proprio non riescono a rivedersi. Chi se non Grusha poteva essere associato a questa medaglia?

medaglia bivalenza pokémon

Il Capopalestra della regione di Paldea ha un aspetto che sicuramente ha destato innumerevoli dubbi a numerosi Allenatori nel mondo. Un uomo dal sangue freddo, ma dall’aspetto femminile, con un viso morbido come la soffice neve sulle vette della Sierra Nepada. Grusha è sempre sicuro di sé e non si perde in molti discorsi, lascia sempre infatti parlare il campo, in cui lotta insieme ai suoi Pokémon, come il suo potentissimo Altaria.

Sebbene in Pokémon Scarlatto e Violetto questo personaggio abbia ricoperto un ruolo apparentemente marginale, il messaggio che vuole mandare è molto importante e risulta molto attuale, in un’epoca in cui si è soliti pregiudicare senza conoscere bene chi si ha di fronte. Con un po’ di attenzione ecco che la figura curiosa di Grusha diventa chiara, come un cristallo di ghiaccio.

Medaglia Possibilità – Norman

Durante le nostre vite può capitare ogni genere di sfida, difficoltà, vicolo cieco e così via, in cui rischiamo di perderci o di bloccarci senza saper più dove andare. Oppure, ci si può ritrovare con un grande sogno da dover raggiungere a tutti i costi senza sapere come fare o senza avere i mezzi giusti per farlo. Ed è qui che entra in gioco la Medaglia Possibilità: basta una giornata, un gesto significativo o un singolo momento per trovare finalmente la via per non rimanere bloccati e per poter inseguire un proprio sogno.

medaglia possibilità pokémon

E qual miglior Capopalestra per questa Medaglia al di fuori di Norman? Sia per il fatto di aver dato a se stesso una possibilità quando si è trasferito a Hoenn da Johto assieme alla sua famiglia, ma soprattutto quando ha aiutato Lino a catturare il suo primo Pokémon, cioè un esemplare di Ralts che poi è diventato uno dei membri fissi della squadra di uno degli Allenatori più forti di tutta la regione protagonista dei titoli di terza generazione.

norman capopalestra pokémon

Come accennavamo con la libertà, è giusto e necessario che tutti abbiano la possibilità e i mezzi di fare e definirsi come meglio si preferisce, senza aver mai tarpate le ali. E con questa frase concludiamo anche questa rubrica, ribadendo anche che la lotta per il benessere e la serenità dev’essere combattuta tutti i giorni nelle nostre comuni giornate, solo così riusciremo a essere davvero più inclusivi: non puntate il dito e accusate gli altri, perché gli altri siamo prima di tutto noi!

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Fonte #
Capopalestra medaglie

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