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PokéQuark: Feebas e Milotic, da pesce sgraziato a incantevole musa

Questo mese la rubrica PokéQuark fa tappa a Hoenn per approfondire le origini e le ispirazioni di Feebas e Milotic.

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   · 20 min lettura Rubriche
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Bentornati in questo nuovo numero di PokéQuark! Questo mese la nostra rubrica celebra le giornate europee del patrimonio (28-29 settembre 2024) con un approfondimento dedicato a Feebas e alla sua evoluzione, ovvero Milotic. Nel mondo Pokémon, il bellissimo Milotic ha infatti ispirato la realizzazione di svariate opere d’arte. Insomma, in questa giornata fare tappa a Hoenn è d’obbligo!

PokéQuark

Feebas e Milotic: due creature acquatiche ai poli opposti 

Eccoci al nuovo numero di PokéQuark, la rubrica in cui proviamo ad analizzare le ispirazioni che hanno portato alla creazione dei mostriciattoli tascabili. L’approfondimento di questo numero è incentrato su Milotic e la sua pre-evoluzione, vale a dire Feebas. Ecco alcuni dati preliminari per conoscere meglio i protagonisti di questa analisi.

Pokémon Feebas

Categoria: Pokémon Pesce
Tipo: Acqua
Altezza: 0,6 m
Peso: 7,4 kg
Abilità: Indifferenza (Oblivious) o Nuotovelox (Swift Swim)

Feebas è un mostro tascabile che ha fatto la sua prima apparizione nella regione di Hoenn. Nel Pokédex di questa terra è abbinato al numero 145, mentre in quello Nazionale è associato al 349. Il suo nome potrebbe combinare l’aggettivo inglese feeble (debole) e il termine bass, che indica il Dicentrarchus labrax, un pesce noto in Italia come branzino o spigola. La parola branzino, utilizzata principalmente nelle aree settentrionali, fa riferimento alla branchie piuttosto visibili. Nelle zone meridionali e nelle isole, la specie è invece nota come spigola per via delle punte (spiga) dei raggi delle pinne dorsali. La versione nipponica, ovvero Hinbass (ヒンバス), potrebbe invece unire il sostantivo giapponese 貧 (hin, povero) e il vocabolo inglese bass, traducibile come branzino o spigola.

Feebas è uno dei Pokémon con i metodi evolutivi più particolari. Nei videogiochi Pokémon di terza e quarta generazione si evolve quando la virtù nota come Bellezza è molto alta e sale di livello. Tale valore può essere aumentato nutrendo Feebas con le Pokémelle (terza generazione) o con i Poffin (quarta generazione), due cibi ricavati dalle Bacche. A partire dai titoli di quinta generazione, l’evoluzione diventa possibile scambiando un Feebas che tiene lo strumento Squama Bella. Seguendo questi metodi all’interno dei videogiochi è possibile ottenere il meraviglioso Milotic. 

Pokémon Milotic

Categoria: Pokémon Tenerezza
Tipo: Acqua
Altezza: 6,2 m
Peso: 162,0 kg
Abilità: Pelledura (Marvel Scale) o Tenacia (Competitive

Milotic è un Pokémon che ha fatto il suo debutto a Hoenn. Nel Pokédex della sua regione d’origine occupa il numero 146, mentre nel Pokédex Nazionale si trova alla posizione 350. Il suo nome potrebbe essere un riferimento alla Venere di Milo, una scultura greca celebre per la sua bellezza. Non si escludono rimandi agli aggettivi inglesi aquatic (acquatico), exotic (esotico), melodic (melodico) o lotic (lotico). Quest’ultimo è utilizzato in ecologia per indicare gli ambienti acquatici di fiumi, torrenti e ruscelli, caratterizzati da forti correnti.

La variante giapponese, ovvero Milokaross (ミロカロス) fa verosimilmente riferimento alla Venere di Milo, proprio come la versione inglese. Il nome potrebbe essere inoltre collegato al sostantivo greco κάλλος (kallos), che indica la bellezza. Il suono potrebbe inoltre essere un rimando alle Cariti, personificazioni della grazia e della bellezza nella mitologia greca. 

Il persico trota, un ambito trofeo nella pesca sportiva 

Feebas è stato probabilmente modellato a partire dal persico trota (Micropterus salmoides), un pesce osseo d’acqua dolce appartenente alla famiglia Centrarchidae. Quest’ultima include diversi esemplari dell’ordine dei Perciformes, che comprende circa il 40% delle specie di pesci esistenti.

Largemouth persico trota

Il persico trota possiede un robusto corpo di forma ovale ricoperto da macchie scure, variabili per forma, numero e dimensione. Generalmente il dorso e le pinne hanno un colore verdastro, mentre i fianchi e il ventre tendono a essere biancastri. Gli adulti misurano mediamente 40 cm, ma non mancano le eccezioni. Alcuni esemplari possono raggiungere i 97 cm di lunghezza e pesare oltre 10 kg.

Il persico trota è provvisto di una bocca grande dotata di una mandibola sporgente. Tale caratteristica gli ha conferito diversi soprannomi in giro per il mondo. Negli Stati Uniti è noto come largemouth bass (letteralmente “branzino dalla bocca larga”). Il riferimento al branzino (bass) è invece dovuto alla forte somiglianza con questo pesce. Diversamente, in Italia è noto come boccalone a causa della bocca particolarmente pronunciata.

Originario dell’America settentrionale, il persico trota è stato introdotto in tutti i continenti, a esclusione dell’Antartide. Importato in Europa nel 1883, da allora si è diffuso rapidamente nelle regioni centrali, meridionali e mediterranee del Vecchio Continente. Grandi amanti degli ambienti acquatici con corrente assente o molto debole, questi animali si possono trovare all’interno di laghi, bacini artificiali e stagni. I branchi tendono a radunarsi soprattutto nei pressi di canneti e paludi. Qui gli adulti si dedicano alla caccia di piccoli pesci, gamberi e anfibi, mentre i giovani si cibano di invertebrati acquatici.

Pokédex Feebas

Il persico trota è particolarmente apprezzato da chi pratica la pesca sportiva; il carattere combattivo di questo pesce lo rende infatti un ambitissimo trofeo. Per la sua cattura sono state sviluppate diverse tecniche basate sull’utilizzo di esche artificiali. L’insieme delle strategie nate per insidiare il persico trota viene indicato con il termine inglese bassfishing. Quest’ultimo fa riferimento al vocabolo che indica la pesca (fishing) e ai diversi nomi attribuiti a persico trota nell’area anglofona (largemouth bass e black bass). Questo sport, praticato in tutto il mondo, è diffuso soprattutto negli Stati Uniti, dove si svolgono tornei molto prestigiosi.

Anche Feebas strizza l’occhio al mondo della pesca sportiva. All’interno dei videogiochi in cui ha debuttato, ovvero Pokémon Rubino e Zaffiro, si trova nel percorso 119, che collega Ciclamipoli a Forestopoli. Il raro Feebas dimora in una manciata di zone del lungo fiume, che cambiano periodicamente. Per riuscire a catturarlo, gli Allenatori e le Allenatrici devono armarsi di amo da pesca e tantissima pazienza

Il regaleco, un maestoso pesce abissale tra realtà e leggenda

Il design di Milotic è stato verosimilmente creato a partire dal regaleco (Regalecus glesne), un pesce abissale che vive nelle profondità di mari e oceani di tutto il mondo. Conosciuto anche come re di aringhe o pesce remo, è un animale appartenente all’ordine dei lampridiformi. Quest’ultimo ingloba circa venticinque specie, caratterizzate da pinne morbide e lunghe di colore rosso. Il corpo argenteo, particolarmente allungato e compresso ai lati, è dotato di una bocca spigolosa.

regaleco re aringhe

Il tratto distintivo principale del regaleco è la sua lunghezza esagerata. Questa specie, che solitamente non supera i tre metri, in certi casi può raggiungere gli undici metri. Dimensioni davvero imponenti, in grado di scoraggiare molti predatori. Il corpo nastriforme, lungo e fragile, è interamente percorso da una pinna dorsale morbida e rossa. I raggi sono particolarmente allungati in prossimità della testa e ricordano una cresta. Saltano all’occhio anche due pinne pelviche che ricordano dei remi: il nome pesce remo deriva proprio da questa caratteristica. I fianchi sono tendenzialmente ricoperti da strisce azzurrognole o nerastre e macchioline nere. Molti di questi elementi si ritrovano anche nel design di Milotic.

Pokédex Milotic

Il pesce remo abbandona raramente i fondali marini e oceanici. Il suo habitat naturale si trova a 300-1.000 metri di profondità, ma può spingersi anche oltre i 3.000 metri. I re di aringhe risalgono in superficie solo quando muoiono o sono feriti. Talvolta si registrano spiaggiamenti in seguito alle tempeste. Gli incontri tra gli esseri umani e il regaleco sono molto rari, ma le dimensioni imponenti dell’animale li rendono certamente d’impatto. Secondo diversi studiosi, il pesce remo potrebbe aver ispirato diversi miti e leggende sui mostri marini.

regaleco gigante

Nell’antichità, il timore di imbattersi in queste creature acquatiche colossali terrorizzava costantemente chi si spostava via mare, ma non solo. Chi restava a terra e ascoltava questi resoconti di viaggio si autoconvinceva che il mondo fosse un posto estremamente pericoloso che non valeva la pena esplorare. La paura dei mostri acquatici e terrestri era come una catena invisibile che impediva di guardare al di là della propria comunità locale.

serpente marino

Nello specifico, il regaleco potrebbe aver ispirato diversi miti legati ai serpenti marini, rappresentati con un corpo sinuoso che ricordava una serpe d’acqua. Il pesce remo è collegabile alla pistrice, un terribile mostro con una lunga coda di serpente. Veniva solitamente raffigurato nei cortei di Nettuno, il dio del mare nella mitologia romana, ma appariva spesso anche nelle mappe nautiche antiche. Anche i leggendari Scilla e Cariddi, terribili mostri che minacciavano chi navigava nei pressi dello stretto di Messina, erano descritti come esseri spaventosi con code di serpente. Proprio come la pistrice, anche loro potrebbero essere collegati a rari avvistamenti di re di aringhe.

basilica Aquileia serpente marino

Secondo la tradizione giapponese, il regaleco sarebbe invece un ryugu no tsukai, ovvero un messaggero del Ryūgū-jō (竜宮城), il palazzo sottomarino di Ryūjin, il dio drago del mare. Nel Sol Levante la presenza dell’imponente pesce remo nelle acque basse era inoltre un presagio dell’imminente arrivo di un terremoto o di uno tsunami. Una credenza priva di basi scientifiche, in grado però di suggestionare la popolazione locale per diversi secoli. 

Fanciulle bellissime dalle profondità oceaniche 

Il design di Milotic ricorda una figura femminile con lunghi capelli, pelle chiara e coda di pesce. Queste caratteristiche sono ricollegabili alle sirene, creature mitologiche note fin dall’epoca classica. Nell’antica Grecia, le sirene erano perlopiù mostri con la parte superiore del corpo di donna e la parte inferiore di uccello. Il loro canto melodioso era in grado di incantare i naviganti, che perdevano il controllo delle loro imbarcazioni e finivano per naufragare. Solo a partire dal Medioevo si è imposta l’immagine di donna dalla voce incantevole e con una coda di pesce al posto delle gambe. 

Waterhouse, John William, 1849-1917; A Mermaid

Attualmente, le sirene sono percepite come eroine positive che proteggono la flora e la fauna marina. Al rafforzamento di questa immagine hanno contribuito gli innumerevoli film, serie, fumetti e giocattoli realizzati negli ultimi decenni. Molti di questi prodotti sono stati lanciati per cavalcare il successo de La sirenetta (1989), film d’animazione Disney. La trama di questa pellicola è ispirata alla fiaba Den lille Havfrue (La sirenetta), pubblicata dallo scrittore danese Hans Christian Andersen nel 1837. A differenza del film, che si conclude con il tradizionale lieto fine disneyano, il racconto presenta però dei toni decisamente più cupi.

La fiaba originale è incentrata su una sirena che vive nelle profondità dell’oceano con le sue sorelle e il padre, il re del mare. La giovane, relegata alla vita sottomarina, riceve il permesso di salire in superficie come regalo per il suo quindicesimo compleanno. Innamoratasi di un principe umano da lei soccorso durante una tempesta, la principessa chiede aiuto alla potente strega del mare. Quest’ultima le procura un paio di gambe in cambio della sua voce melodiosa. Il patto è brutale: se il suo amato sposerà un’altra donna, la sirenetta dovrà trasformarsi in schiuma marina.

sirenetta strega del mare

Sfortunatamente, il giovane identifica un’altra donna come sua salvatrice e i due convolano a nozze. La protagonista, lacerata dal dolore, riceve una visita delle sue sorelle, che le consegnano un pugnale magico acquistato dalla strega del mare. Uccidendo il principe con quell’oggetto, il patto andrà in frantumi e lei potrà tornare a essere una sirena. Poiché il sentimento provato dalla giovane è ancora forte, finisce però per rifiutarsi. Come ricompensa per la sua bontà d’animo, la sirenetta viene così trasformata in una figlia dell’aria. In questo stato incorporeo si impegna a compiere trecento anni di buone azioni per ottenere un’anima che le consenta di accedere al paradiso.

Milotic potrebbe inoltre essere ricollegabile a un’altra figura femminile associata alle profondità oceaniche. Si tratta di Oto-hime, principessa del palazzo sottomarino Ryūgū-jō nella fiaba giapponese di Urashima Tarō. In questa storia, il povero pescatore Urashima Tarō soccorre una tartaruga aggredita da alcuni ragazzini. Per sdebitarsi, l’animale lo conduce presso il Ryūgū-jō, la dimora sottomarina del dio drago. Qui la tartaruga svela la sua vera identità: in realtà è la bellissima principessa Oto-hime, figlia del proprietario della sontuosa dimora. Come gesto di ringraziamento, la giovane si propone come sposa del pescatore. Urashima Tarō accetta e vengono celebrate le nozze.

Matsuki Heikichi Urashima Taro

Dopo aver trascorso alcuni giorni sul fondo dell’oceano, l’umano è colto però da una profonda nostalgia di casa. Decide così di tornare in superficie con un misterioso scrigno donatogli da Oto-hime. Quest’ultima lo congeda dicendo che l’oggetto non dovrà mai essere aperto: in caso contrario, le conseguenze saranno terribili. Urashima Tarō torna nel suo villaggio, dove scopre di essersi assentato per oltre cento anni. Sconvolto dalla notizia, apre il dono che ha portato con sé e si trasforma in un uomo anziano: il contenitore custodiva la sua preziosa giovinezza!

In diversi racconti mitologici elaborati in varie parti del mondo vi è una stretta connessione tra gioventù e acqua. Spesso si narra di mitiche sorgenti in grado di ringiovanire chi si disseta con questo liquido prodigioso. In molti casi, la ricerca dell’eterna giovinezza coincide con il desiderio di mantenere la bellezza che sfiorisce con l’avanzare dell’età. L’implicito legame tra Oto-hime, il palazzo del dio Drago e Milotic potrebbe rimandare a questa tradizione.

Oto-hime, proprio come la sirenetta di Andersen, è inoltre una principessa che vive nel mare. Non è da escludere che sia stata proprio questa caratteristica a ispirare i creativi di Game Freak. Dopotutto, il regaleco appartiene alla famiglia Regalecidae, nome derivato dall’aggettivo latino regalis (regale). Per Milotic sarebbe naturale conservare un legame con personaggi dalle origini principesche. 

I molteplici volti della bellezza 

La contrapposizione tra bruttezza e bellezza è un altro elemento cardine della linea evolutiva di Feebas. La trasformazione di questo pesce sgraziato e goffo in una bellissima creatura salta decisamente all’occhio! Questo mutamento estetico inaspettato ricorda molto Il brutto anatroccolo (Den grimme aelling) nota fiaba per bambini pubblicata dallo scrittore danese Hans Christian Andersen nel 1843.

brutto anatroccolo Andersen

La vicenda ruota attorno a un piccolo volatile dalle piume grigiastre, nato da uno strano uovo di grandi dimensioni collocato in un nido d’anatra. Il suo aspetto insolito lo rende strambo agli occhi dei suoi simili, che non perdono occasione per deriderlo ed emarginarlo. Soffocato da questo ambiente ostile, decide di fuggire per trovare il suo posto nel mondo. Il viaggio è pieno di insidie: ovunque vada è costretto ad affrontare pericoli in natura e nei luoghi popolati dagli esseri umani. Nemmeno l’incontro con animali di altre specie sembra dargli sollievo, poiché anche loro gli riservano commenti crudeli. Le stagioni passano e la sua solitudine aumenta a dismisura.

cigno cenerognolo

Un giorno di primavera, Il protagonista giunge nei pressi di un giardino, dove scorge tre cigni in lontananza. Stanco di vivere in solitudine, si avvicina al gruppo nella speranza che il trio metta fine alla sua vita e alla sua enorme sofferenza. Con suo grande stupore, le bellissime creature lo accolgono però con grande entusiasmo. Osservando il proprio riflesso nell’acqua, il protagonista realizza di essere un meraviglioso cigno adulto. Non era mai stato un brutto anatroccolo, ma un giovane cigno in attesa di sbocciare. Con il cuore colmo di gioia, si appresta così a intraprendere un viaggio con la sua nuova famiglia.

cigno

Alla fiaba di Andersen vengono spesso associate diverse chiavi di lettura che vanno oltre il raggiungimento della bellezza esteriore. La vicenda del brutto anatroccolo insegna l’importanza dell’accettazione della diversità, in quanto essa rappresenta un arricchimento. Il racconto è inoltre utilizzato per spingere le persone particolarmente insicure a credere nelle proprie capacità. Il nome Feebas, il cui suono è simile all’aggettivo latino phoebus (splendente), potrebbe alludere al potenziale nascosto all’interno di ogni individuo.

In alcune voci del Pokédex si sottolinea inoltre che molti Allenatori tendono a rimanere delusi quando il loro amato Feebas si evolve nel meraviglioso Milotic. Un messaggio che non si discosta molto dal vecchio proverbio “non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace”. Anche Game Freak ci tiene a ribadire che l’idea di bellezza non è assoluta ma relativa: è solo questione di punti di vista! 

“Si dice che sia il Pokémon più bello del mondo, ma su questo gli appassionati di Feebas più incalliti non sono d’accordo.” 

Descrizione di Milotic nel Pokédex di Pokémon Ultrasole 

Arte e bellezza: una storia millenaria

Nell’universo dei mostri tascabili, Milotic ha ammaliato tantissimi artisti, che hanno cercato di riprodurre la sua aura ipnotica nella loro produzione artistica. Il suo ruolo di musa ispiratrice è ben evidenziato anche in diverse voci del Pokédex.

“È il Pokémon più bello del mondo. Ci sono parecchie opere d’arte ispirate a MILOTIC.”

Descrizione di Milotic nel Pokédex di Pokémon Perla 

Il legame tra il Pokémon Tenerezza e l’ambito artistico emerge anche dal design e dal nome. Numerosi sono infatti i riferimenti a oggetti d’arte prodotti dagli esseri umani in diverse epoche. La citazione più evidente, che ha lasciato delle tracce sia nel nome inglese sia in quello giapponese (Milokaross) è quella alla Venere di Milo. Milotic è infatti esteticamente simile a questa celeberrima statua greca priva delle braccia, risalente al 130 a.C. circa e oggi conservata al Museo del Louvre di Parigi.

Venere Milo

Considerata da molti critici una delle più importanti rappresentazioni del fascino femminile, a lungo è stata associata ad Afrodite, dea greca della bellezza e dell’amore. Secondo altre ipotesi, il soggetto sarebbe invece la dea del mare Anfitrite, venerata sull’isola di Milo quando la statua fu realizzata. Moglie di Poseidone, era spesso raffigurata in compagnia di animali marini.

Non si escludono nemmeno dei rimandi a opere che raffigurano il trio delle Cariti, tre dee benefiche della mitologia greca. Figlie di Zeus e della dea dei prati Eurinome, il loro compito è quello di spargere gioia, prosperità e splendore nel mondo naturale e in quello umano. Esse sono raffigurate accanto alla dea Venere all’interno di Primavera, uno dei più celebri dipinti di Sandro Botticelli. Realizzato attorno al 1480, questo capolavoro del Rinascimento italiano attualmente è conservato presso la Galleria degli Uffizi di Firenze.

Botticelli primavera

Milotic potrebbe inoltre essere collegato a Le Tre Grazie, due gruppi scultorei realizzati da Antonio Canova tra il 1812 e il 1817. Ancora una volta i soggetti sono le Cariti, ovvero le Grazie della mitologia romana. La prima versione si trova al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, mentre una sua replica è conservata a Londra, all’interno del Victoria and Albert Museum. Il gesso è tra le tante opere collocate nella Gipsoteca canoviana di Possagno, comune italiano in provincia di Treviso che ha dato i natali all’artista. Il gruppo scultoreo, considerato simbolo di bellezza e sensualità, ha diversi punti di contatto con Milotic.

Tre_Grazie,_Canova

Anche la coda di Milotic evoca il mondo dell’arte. Essa ricorda la tecnica della vetrata, che consiste nell’incastonare un insieme di tessere colorate di vetro su un’intelaiatura solitamente in piombo. Già diffusa in epoca romanica, ha raggiunto il suo apice con l’architettura gotica. Molte chiese e cattedrali europee realizzate tra la metà del XII secolo e i primi decenni del XVI secolo includevano infatti queste decorazioni. Le vetrate, utilizzate principalmente per raffigurare scene religiose, erano di grande impatto sui visitatori, poiché non ostacolavano il passaggio della luce. La peculiarità di questo stile continua ad affascinare gli appassionati di storia dell’arte ancora oggi.

cattedrale Chartres

L’estremità della coda di Milotic fa invece pensare al sensu (扇子), il ventaglio pieghevole tipico della cultura giapponese. Realizzato solitamente in carta o in stoffa, è prodotto in un’ampia varietà di colori e stili. Simbolo di eleganza e raffinatezza, il sensu è uno degli accessori più importanti delle cerimonie tradizionali nipponiche. Il design del Pokémon Tenerezza non poteva che integrare questo oggetto iconico!

ventaglio giapponese

La stella di uno show spettacolare 

L’introduzione di Milotic nella regione di Hoenn è inoltre in linea con una tipologia di competizione che ha debuttato nei videogiochi Pokémon Zaffiro e Rubino, ovvero le Gare Pokémon. In questi titoli, i giocatori possono iscrivere i loro Pokémon a competizioni di Bellezza, Grazia, Acume, Classe o Grinta. In questo caso i Pokémon non utilizzano le loro mosse per attaccare gli avversari, ma per stupire i giudici e il pubblico. In caso di vittoria, chi trionfa ottiene un fiocco che attesta la capacità di padroneggiare una delle cinque virtù.

Per ottenere un buon punteggio nella prima fase della gara è fondamentale nutrire il partecipante con le Pokémelle in grado di migliorare la virtù oggetto di giudizio. Un parametro strettamente legato al metodo usato per far evolvere Feebas in Pokémon Rubino e Zaffiro. Anche la combinazione delle mosse deve essere ben bilanciata. Insomma, per trionfare è richiesta una certa preparazione preliminare.

Pokémon anime Adriano Milotic

Le Gare Pokémon hanno ampio spazio anche nella serie animata Pokémon. Diverse puntate sono infatti dedicate alle competizioni di Vera e Lucinda, due Coordinatrici che viaggiano al fianco di Ash rispettivamente a Hoenn e a Sinnoh. Nell’anime ogni evento di questo tipo è suddiviso in due parti. Nel Saggio di Recitazione, i Pokémon si esibiscono con una serie di mosse e la giuria valuta sia il loro stile sia la loro eleganza. Durante la seconda fase, ovvero la Gara di lotta, i Coordinatori fanno partecipare la loro creatura tascabile in una lotta della durata di cinque minuti. L’obiettivo è quello di diminuire i punti dell’avversario mostrando un fascino irresistibile al pubblico. Il partecipante che supera ogni eliminazione ottiene un fiocco.

I Coordinatori tendono a partecipare con i loro Pokémon preferiti, con i quali hanno una particolare affinità. Altri allenano appositamente mostri tascabili dotati di una grazia innata e con ottime doti combattive per aumentare le proprie possibilità di vittoria. Milotic, capace di lasciare pubblico e giuria a bocca aperta, è il Pokémon simbolo di alcuni celebri Coordinatori presenti nella serie animata. Tra questi figura Adriano, organizzatore della Coppa Adriano, un torneo interregionale esclusivo che attira partecipanti provenienti da tutto il mondo. Grazie al suo elegante e attraente Milotic, Adriano è diventato uno dei nomi di spicco nel mondo delle Gare Pokémon. 

Magikarp e Gyarados: l’altra faccia di Feebas e Milotic 

Feebas e Milotic possono essere considerati come controparti di Magikarp e Gyarados, nativi della regione di Kanto. Queste due linee evolutive presentano infatti diversi punti di contatto.

Magikarp Gyarados

Sia Magikarp sia Feebas hanno un aspetto piuttosto sgraziato e sono molto deboli. I pesci su cui sono basati, ovvero il persico trota (Feebas) e la carpa (Magikarp) tendono inoltre a vivere nello stesso habitat. Tramite l’evoluzione, assumono una maestosa forma serpentina che ricorda molto il regaleco e i mitici serpenti marini. La metamorfosi di Feebas ha toni fiabeschi, mentre quella di Magikarp è in linea con un’antica leggenda cinese. Si narra infatti che le carpe in grado di risalire la cascata nota come la Porta del Drago (Longmen, 登龍門) riuscissero a trasformarsi in draghi.

A differenza delle loro pre-evoluzioni, Milotic e Gyarados sono piuttosto forti. Per la loro utilità in combattimento sono tra i Pokémon più utilizzati di parecchi Allenatori e Allenatrici. Gyarados fa parte della squadra di Lance, Campione della Lega Pokémon di Johto. Milotic è invece una delle creature tascabili al fianco di Camilla, Campionessa della Lega Pokémon di Sinnoh.

Milotic e Gyarados potrebbero inoltre rappresentare delle rivisitazioni degli antichi racconti giapponesi che associavano gli avvistamenti del regaleco all’arrivo di una grande catastrofe. Gyarados incarna la distruzione: nel mondo Pokémon appare infatti in occasione delle guerre, lasciando solo macerie lungo la via.

“Appare in tutte le guerre importanti, mettendo a ferro e fuoco tutto ciò che incontra sul proprio cammino.” 

Descrizione di Gyarados nel Pokédex di Pokémon Cristallo

Milotic si colloca invece sul versante opposto. Fa infatti la sua comparsa per placare gli animi delle persone accecate dall’odio, spegnendo rabbia e astio. Insomma, nell’universo dei mostri tascabili, la bellezza è davvero in grado di salvare il mondo.

“Vive in laghi dalle acque cristalline. Quando scoppia una guerra, compare per placare i cuori degli esseri umani.” 

Descrizione di Milotic nel Pokédex di Pokémon Luna

Conclusioni

In questo numero della rubrica PokéQuark abbiamo presentato le origini e le ispirazioni di Feebas e Milotic. Il nostro viaggio, avviato con un’analisi etimologica, si è successivamente spostato sulla fauna marina, portandoci ad approfondire il persico trota e il regaleco. Successivamente, abbiamo puntato i riflettori su ambiti quali mitologia, letteratura e storia dell’arte, esplorati da Occidente a Oriente. Non è mancato nemmeno uno sguardo alla serie animata Pokémon e ai dinamici personaggi che la popolano. Ci auguriamo che questo approfondimento abbia accresciuto il vostro interesse nei confronti di questi due abitanti di Hoenn!

Proprio come per le rubriche precedenti, anche questo mese abbiamo preparato dei meravigliosi sfondi per desktop. Grazie all’eccezionale lavoro di hiro_poket_compendium, i vostri PC, smartphone e tablet possono essere personalizzati con due fantastiche illustrazioni dedicate a Feebas e Milotic.

Feebas sfondo
Milotic sfondo

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