Da qualche tempo ormai sappiamo che anche il mondo dei Pokémon si è aperto alla teoria del multiverso, mostrandoci cosa potrebbe accadere in altri mondi, sia che si tratti di eventi piacevoli sia che si tratti di vere e proprie storie dell’orrore. E se queste realtà alternative in qualche modo potessero venire alla luce? Per esempio, ricordate quando le versioni Beta di Pokémon Oro e Argento trapelarono online?
Erano ricche di mostriciattoli mai visti prima e tra questi vi era un curioso esemplare di beta Celebi, caratterizzato da una colorazione scura e da quello che sembra essere un flauto o un naso usato come strumento. E se questo essere fosse esistito veramente? Ecco quindi che la penna e i disegni di Marco Imperiale ci trasportano in una Johto alternativa dove i mostriciattoli sono temuti perché, come già sappiamo, i Pokémon ecco… sono creature spaventose!
La creatura del Bosco di Lecci
Mi chiamo Randolph Carter e sono un detective privato, non uno di quelli famosi ma uno di quelli a cui ti rivolgi quando non hai più nulla da perdere. Ecco perché, quando quel tizio mi ha chiamato l’altra sera parlandomi di svolgere una ricerca su dei bambini scomparsi vicino Azalina, ho deciso che sarebbe stato un buon lavoro da portare a termine, anche perché i soldi scarseggiano e il compenso era molto interessante.
Era da tanto che non mettevo piede nel porto di Olivinopoli, la puzza di pesce marcio mi entra con prepotenza nelle narici e gli sguardi dei marinai mi scrutano dalla testa ai piedi. Sento i loro occhi su di me, sanno che non sono di queste parti, ma poco mi importa finché riesco a racimolare qualche informazione.
Un pescatore con uno strano turbante si è degnato di rispondere a qualche domanda. A quanto pare, durante le notti di luna piena, è capitato che dei bambini siano usciti di casa per poi dirigersi verso il Bosco di Lecci; i pochi che sono stati ritrovati al mattino sembravano rintronati e parlavano di aver sentito una strana musica e visto una misteriosa creatura che si nascondeva tra gli altri. Dannazione, sarà stato uno di quei maledetti Pokémon selvatici!
Anche i Cacciatori di Pokémon sembrano aver avuto delle difficoltà a scovare questa creatura, quindi non vedo perché io, un misero ubriacone mezzo fallito non possa riuscire in questa titanica impresa. Sorrido e mi concedo una notte di riposo, domani mi addentrerò nel Bosco di Lecci.
Ho sempre odiato il freddo pungente e l’atmosfera di questo posto, sembra sempre come se ci fosse qualcosa fuori posto. Le fronde degli alberi ondeggiano e i cespugli si piegano al mio passaggio, ma ho sempre l’impressione di non essere solo, di essere osservato da qualcosa.
E poi le vedo: impronte! Sono piccole e sembrano seguire un ordine ben preciso, come se si trattasse di persone che si muovono in una perfetta fila indiana diretta verso il folto del bosco. Non semplici persone, bambini.
Essere sulla strada giusta non mi rincuora molto ma devo proseguire, forse riuscirò a capire dove vengono portati i ragazzini e con un po’ di fortuna potrò riportarli indietro, sperando di uscire da questa fitta foresta. Ora che ci penso da quanto sto camminando? Mi pare di camminare da ore e sembra che la strada si faccia sempre più intricata, e poi mi sembra di sentire qualcosa… della musica???
Una strana armonia si diffonde nell’aria, la sento ma non capisco se sia reale o da dove venga, giunge direttamente al mio cervello facendomi barcollare. Un suono a tratti flebile e delicato ma che adesso sta diventando sempre più acuto, distorto, malevolo e insopportabile.
Dannazione, più cammino più diventa terribile, come delle unghie che grattano su una lavagna, e poi, grazie alla luce della mia lanterna, lo vedo. La presenza che sentivo mentre camminavo nel Bosco di Lecci è finalmente davanti a me, so chi è, un orrore sotto forma di Pokémon in grado di manipolare la mente delle persone.
La creatura è piccola e scura, sembra anch’essa un bambino, ma il volto è scavato e si fa fatica a individuarne i dettagli, inoltre non riesco a capire se stia suonando un flauto o se quell’appendice al di sotto del suo naso faccia parte del suo stesso corpo. Sembra fluttuare tra gli alberi mentre suona quella nauseante melodia, ma la cosa più inquietante sono i suoi vacui occhi che sembrano scrutare nel nulla. Lui sa che sono qui ma poco gli importa, intorno a lui, sull’erba bagnata, ci sono tracce di piedi e vestiti abbandonati.
“Umano, spero la mia interpretazione ti sia piaciuta, non restare lì nascosto e vieni a rendermi omaggio com’è consono fare con noi esseri superiori“
Anche la sua voce è stridula e la percepisco direttamente nella mia testa. Maledizione, odio quando fanno sfoggio dei loro poteri psichici.
“Sai già cosa penso della tua musica e, soprattutto, sai cosa sono venuto a fare qui, Celebi” rispondo.
“Conosci il mio nome” risponde con aria incuriosita “Raramente la vostra gente si è rivolta a me con cotanto ardire, inoltre percepisco del disprezzo provenire dalla tua voce“.
“Venti anni fa ero qui con la mia famiglia, stesso posto, stessa atmosfera e stessa pessima musica! Riuscii a uscire dal bosco, ero disorientato e a pezzi, vivo ma distrutto dentro perché ero tornato da solo. Il mio fratellino fu portato via da te, bestia immonda, e ora finalmente avrò le mie risposte perché tu verrai via con me!”
Un’altra persona si sarebbe portata un’arma, un Cacciatore di Pokémon sarebbe venuto col suo mostro da compagnia, ma io no, io ho altri progetti. La mia mano scivola nella tasca destra fino a stringere l’oggetto che ho portato con me. La chiamano Master Ball e, a detta dello scienziato che l’ha sviluppata e costruita, ha una percentuale di cattura del 100%, sulla carta praticamente infallibile ma all’atto pratico tutto da dimostrare. Ovviamente perché provarla su un Pokémon qualunque quando posso lanciarla su quell’orrore che ha distrutto la felicità della mia famiglia?
Un tiro perfetto, la sfera si apre e la sua energia lo costringe a rimpicciolirsi fino a sparire all’interno del congegno. Ci sono riuscito! Finalmente l’ho catturato! Basterà riportare la Master Ball a quei cervelloni e probabilmente scopriranno che fine ha fatto mio fratello e…
Un crack interrompe i miei pensieri e distrugge non solo la sfera, ma anche i miei sogni e le mie speranze.
“Pensavi davvero che quella cosa potesse trattenermi al suo interno? Io, un essere superiore anche tra la mia stessa razza? Pensavi davvero di contenere un essere cosmico come me?”
“Non è possibile! Maledetto! Devo fermarti qui e ora, devo impedirti di rapire altri bambini per chissà quali oscuri scopi! Dove li porti? Cosa te ne fai?”
“Essi verranno utilizzati per servire una causa superiore, un orrore cosmico che paradossalmente riguarda sia noi Pokémon sia voi esseri inferiori chiamati umani. Verranno con me e impareranno a suonare la sinistra melodia finché del loro corpo e della loro anima non resterà che un involucro vuoto e allora diventeranno qualcosa di nuovo, diventeranno me, diventeranno esseri celestiali. CELestial BeIng!”
“Non capisco, perché dovrebbero interessare anche noi? Perché rapirli e costringerli a suonare questa sgraziata musica che lacera timpani e cuore?”
“Povero stolto. E va bene, ti spiegherò perché la nostra musica, la musica del cosmo, deve risuonare per sempre e senza sosta. Ti narrerò di come al centro dell’universo, laddove il caos primigenio regna sovrano, il nostro signore riposa circondato da noi servi. Egli è il Dio pazzo e cieco che ha plasmato l’universo, lottando contro dei giganti informi, egli è colui che riposa nel suo uovo cosmico sin dalle ere primordiali trascendendo tempo e spazio.”
“Quindi il vostro scopo è risvegliare quell’orrore fatto Pokémon o qualunque cosa esso sia? A cosa diavolo state puntando davvero?”
“Ahahahhahahah“. Ride. Una risata che mi gela il sangue e non capisco il perché. “Povero stupido tu sei veramente convinto che noi vogliamo svegliarlo? Noi dobbiamo fare il possibile per tenerlo addormentato poiché egli sogna e, sognando, dà vita all’intero universo e a tutto il creato! Se uscisse dal suo involucro, tutto cesserebbe di esistere, ma non mi aspetto che tu capisca perché questa conoscenza è ben lontana dalla comprensione umana.”
“Però tu vieni qui carico di rancore e con pretese di fare giustizia, pensando di essere una creatura superiore. Vorrà dire che ti accontenterò, ti porterò al suo cospetto, così capirai quanto poco conta la tua esistenza, quanto intricati siano i misteri del cosmo che vi circonda.”
E in un attimo non tocco più il suolo, non capisco più cosa sia sopra e cosa sotto, vengo attratto da una forza incredibile, il mio corpo sembra volare a una velocità inimmaginabile. Vedo Johto nella sua interezza e dopo pochi secondi tutto il pianeta è davanti ai miei occhi mentre mi immergo nello spazio profondo. Scorgo pianeti e mondi sconosciuti, le stelle turbinano intorno a me mentre vengo trasportato verso il centro dell’universo e lì, finalmente, lo vedo.
Un uovo, un gigantesco uovo scheggiato e incrinato circondato da una coltre di quella che potrebbe sembrare nebbia, intorno a esso delle figure astratte e raccapriccianti danzano e suonano strumenti che sembrano usciti da un racconto dell’orrore, non sono Pokémon, non sono nulla che la mente umana possa comprendere.
Mi hanno visto! Stanno venendo verso di me!
Urlo. Non mi esce la voce.
Urlo più forte! Non mi esce la voce!
Sono troppo vicini.
URLO!
Il sole splende radioso su Fiordoropoli mentre il dottor Herbert West, stimato psichiatra, si avvia verso il suo ufficio nell’ospedale più rinomato della regione di Johto. Entrerà, saluterà gli infermieri e, dopo aver preso un buon caffè, controllerà i nuovi pazienti ricoverati nella struttura.
“Buongiorno dottore come ha trascorso la nottata?” lo saluta un collega del suo stesso reparto.
“Buongiorno, tutto sommato non posso lamentarmi, come ben sai, leggere prima di addormentarmi mi permette di scappare per qualche momento da questa gabbia di matti.”
“Suvvia Herbert, sai che i piani alti non vogliono che ci rivolgiamo così ai pazienti anche se le loro condizioni sono, come dire, particolari.”
“Per amor del cielo Howard lo sai anche tu che si tratta di casi senza speranza! Gente che ormai non sa nemmeno più dove si trova e che non potrebbe mai riavere un ruolo nella società normale. Guarda questo qui, l’hanno trovato nei boschi l’altra notte, tale Carter, parrebbe essere un detective ma al momento non fa altro che sbavare e mugugnare cose senza senso. Ha cercato di picchiare una delle nostre Chansey di supporto e abbiamo dovuto sedalo mentre gridava come un pazzo.”
“Capisco come ti senti amico mio ma io voglio ancora sperare, sperare che ci sia un modo per aiutare queste persone a tornare in sé, probabilmente qualche Pokémon selvatico gli avrà confuso le idee per scherzo, alla fine mica potranno vivere convinti di aver visto un orrore così grande da rovinare le loro vite per sempre!”
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