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Ursaluna Luna Cremisi, la sanguinaria e implacabile furia della foresta

Ecco una panoramica delle possibili origini Ursaluna Luna Cremisi, creatura introdotta nella prima parte del DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto.

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La maschera turchese, prima parte del DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto, ha introdotto personaggi e mostri tascabili inediti. Tra i nuovi Pokémon presenti a Nordivia, spicca Ursaluna Luna Cremisi, misteriosa variante di Ursaluna apparsa per la prima volta in Leggende Pokémon: Arceus. In questo approfondimento, analizzeremo questa creatura e proveremo a tracciare un quadro delle sue origini e possibili ispirazioni.

L’orso e la luna: un legame indissolubile

Ursaluna Luna Cremisi profilo

Ursaluna Luna Cremisi
Altezza: 2,7 m
Peso: 333 kg
Tipo: Terra/Normale
Abilità: Occhio Interiore (Mind’s Eye)

L’indagine sulle origini di Ursaluna Luna Cremisi non può che partire da un’analisi etimologica, in grado di sbloccare diversi livelli di lettura. Il nome Ursaluna deriva infatti dalla combinazione delle parole latine ursa (orsa) e luna (luna). L’aggettivo Cremisi, abbinato al celebre satellite della Terra, si riferisce invece a una tonalità di rosso luminosa e chiara.

I riferimenti alla luna e al colore rosso sono presenti anche nella versione giapponese: nel Sol Levante, Ursaluna Luna Cremisi è infatti chiamato Gachiguma (Akatsuki), ガチグマ (アカツキ). Questa denominazione fonde il nome nipponico di Ursaluna (Gachiguma) e la parola akatsuki, traducibile come alba o scomponibile nei termini aka (赤, rosso) e tsuki (月, luna). Gachiguma potrebbe invece essere una combinazione di gachirin (月輪, luna piena), e kuma (熊, orso).

Ursaluna Hisui

Il forte legame tra questo Pokémon e la luna potrebbe essere dovuto a molteplici ragioni. Il design di Ursaluna Luna Cremisi potrebbe, per esempio, essere ispirato all’orso tibetano. Questa specie è infatti nota anche come orso dal collare o orso della luna, in virtù della pelliccia bianca a forma di luna crescente posizionata sul suo collo.

orso tibetano

Ursaluna Luna Cremisi, proprio come Teddiursa, Ursaring e Ursaluna, è dotato di un design che integra diverse versioni della luna. Il piccolo e grazioso Teddiursa è dotato di una luna crescente sulla testa. Il cerchio vuoto collocato sullo stomaco di Ursaring allude a una luna piena stilizzata o alla fase di novilunio, in cui il satellite della Terra risulta oscurato. Nel caso di Ursaluna, il design include una luna piena circondata da nubi, collocata proprio sulla sua fronte.

Teddiursa

Infine, sul volto di Ursaluna Luna Cremisi si trova una sfera rossa che potrebbe ricollegarsi al fenomeno dell’eclissi lunare totale, nota in inglese con il nome di Blood Moon (Luna di Sangue). Questa teoria sembrerebbe confermata dal nome inglese del Pokémon, ovvero Bloodmoon Ursaluna (Ursaluna Luna di Sangue). Lo stesso rimando è presente nella potente mossa esclusiva di questa creatura, ovvero Blood Moon (tradotta in italiano come “Luna Rossa“).

Ursaring

Durante un’eclissi lunare totale, la luce del Sole che raggiunge la Luna attraversa una frazione di atmosfera terrestre, le cui particelle deviano i raggi solari. Le onde più corte, ovvero quelle blu, si sparpagliano nell’atmosfera della Terra; le più lunghe, vale a dire quelle rosse, tendono invece ad attraversare l’aria con più facilità. È proprio a causa di questa dispersione della luce se la Luna appare di colore rosso e, nel gergo comune, “si tinge di sangue”.

blood moon luna rossa

Lo strettissimo rapporto tra la luna e l’orso non è però legato unicamente all’ambito astronomico. Nel corso dei millenni, diverse popolazioni del mondo hanno infatti associato l’enigmatico corpo celeste a questo animale. Un abbinamento che, secondo gli antropologi, potrebbe derivare dalla tendenza comune a nascondersi, con il letargo e il novilunio, per un periodo di tempo limitato.

Secondo un mito dei Pomo, popolazione nativa americana, le eclissi lunari sarebbero provocate dalla lotta tra un orso che vaga lungo la Via Lattea e il Sole. Nell’Antica Grecia, il culto di Artemide, dea della luna, della caccia e delle foreste, era invece connesso all’orsa, uno degli animali a lei sacri. Un legame rafforzato dalla presenza nel nome della radice indoeuropea della parola orso (art) e dalla diffusione di miti e rituali in cui l’orsa ricopre un ruolo centrale.

Dal VI secolo a.C, il santuario di Artemide dell’antica città marittima di Braurone era diventato sede di una singolare cerimonia iniziatica. Qui, le giovani ateniesi in età da marito, chiamate artktoi (orsette), danzavano imitando le movenze di queste creature. I riti si concludevano, probabilmente, con l’uccisione di un’orsa: un sacrificio di sangue inevitabile, poiché avrebbe permesso all’innato istinto materno dell’animale di trasferirsi in tutte le partecipanti. 

dea Artemide

Secondo un celebre mito, la ninfa Callisto, sacerdotessa di Artemide sedotta da Zeus, sarebbe stata trasformata in un’orsa proprio dalla dea della luna. In età adulta, il re Arcade, frutto di questa unione, si sarebbe imbattuto nella madre e avrebbe provato a ucciderla. Per salvare entrambi, Zeus avrebbe trasformato Callisto nella costellazione dell’Orsa Maggiore (in latino Ursa Maior) e Arcade in quella dell’Orsa Minore (in latino Ursa Minor). Un antico racconto che potrebbe aver ispirato la creazione di Ursaring e Teddiursa, le pre-evoluzioni dell’Ursaluna nativo di Hisui.

Nei miti e rituali di Artemide qui menzionati, così come in quelli di molte altre civiltà, l’orsa rimanda soprattutto a concetti quali maternità, famiglia e protezione. La simbologia legata all’orso, animale polivalente, è però ben più complessa. L’esemplare maschio era infatti spesso associato a idee quali ferocia, autorità e forza. Un’aggressività e brutalità che sembra essere incarnata dal solitario Ursaluna Luna Cremisi e che verrà approfondita nella prossima sezione.

Nel nome di Odino: la furia dei guerrieri orso

Come già anticipato, per approfondire le possibili ispirazioni di Ursaluna Luna Cremisi è utile analizzare i significati simbolici attribuiti all’orso nel corso dei millenni. Nello specifico, l’aspetto minaccioso della variante di Ursaluna indirizza verso tutte quelle culture in cui questo animale era associato al potere. Ai fini di questa indagine, risulta particolarmente interessante il folklore degli antichi popoli Germani, Vichinghi e Celti europei, dove l’orso era considerato un emblema di invincibilità, forza e coraggio. Nello specifico, Ursaluna Luna Cremisi, dotato di un ulteriore strato di pelliccia grigia nella parte superiore del corpo, potrebbe essere ispirato ai guerrieri berserkir (berserkr al singolare).

guerrieri berserkir berserkr

Nel mondo germanico e scandinavo, i berserkir erano feroci guerrieri-sciamani che indossavano coperture realizzate con pelli di orso. Il loro nome deriverebbe proprio dalle parole norrene berr (orso) e serkr, (camicia). Il legame con l’animale non era però solo di tipo etimologico. I candidati venivano infatti ammessi a questo gruppo ristretto solo dopo aver superato una serie di prove di iniziazione collegate all’orso.

berserkir erano tenuti, per esempio, a trascorrere un breve periodo nella natura selvaggia, per riconnettersi con il loro animale totem. Lontani dalla civiltà, imparavano a nutrirsi cacciando, raccogliendo cibo o attaccando i villaggi vicini, allontanandosi progressivamente dal mondo umano e diventando uomini-orso. L’isolamento di Ursaluna Luna Cremisi, relegato a una foresta di Nordivia, e la sua postura eretta, assai diversa da quella dell’Ursaluna nativo di Hisui, potrebbero rimandare a questo processo iniziatico.

Ursaluna Luna Cremisi cicatrice

Questi guerrieri erano devoti a Odino, il dio supremo nella mitologia germanica e scandinava. Odino, dio della guerra e dispensatore di óðr (estasi e furia), poteva conferire poteri straordinari a tutti i suoi seguaci. Grazie al suo intervento, prima di ogni battaglia, i berserkir raggiungevano uno stato mentale di furia (berserksgangr) in grado di amplificarne la forza. Per tale ragione, erano particolarmente feroci e insensibili al dolore.

Il modo di dire inglese “to go berserk” (ovvero “perdere totalmente il controllo e cedere alla violenza”) deriva proprio dall’universo dei berserkir. Quest’espressione, diffusa nel XIX secolo solo tra gli appassionati di mitologia nordica, è ormai parte integrante del vocabolario inglese. Nella cultura popolare contemporanea, il potere evocativo degli antichi guerrieri orso si è però affievolito. Al giorno d’oggi, la parola viene spesso ricollegata a Berserk, celebre manga di Kentarō Miura, o alla modalità di combattimento presente nella serie Neon Genesis Evangelion. Tutte suggestioni che potrebbero aver influenzato i creativi di Game Freak nell’ideazione di Ursaluna Luna Cremisi.

Berserk manga

Tante leggende erano legate alla presunta invincibilità dei berserkir. Si diceva, per esempio, che questi combattenti fossero immuni agli effetti del fuoco e dell’acciaio. Nel mondo Pokémon, gli attacchi di tipo Terra (categoria a cui appartiene Ursaluna Luna Cremisi) sono superefficaci nei confronti delle creature di tipo Acciaio o Fuoco. L’assegnazione al tipo Terra potrebbe essere un riferimento a questa antica leggenda.

Inoltre, secondo Saxo Grammaticus, storico danese vissuto tra XII e XIII secolo, i berserkir assumevano sangue di orso prima di ogni battaglia, nella speranza di acquisire la forza del loro animale totem. Una pratica che potrebbe conferire un ulteriore livello di lettura al legame tra la variante di Ursaluna e la “luna di sangue”.

Il design di Ursaluna Luna Cremisi potrebbe però anche essere stato influenzato dalla divinità protettrice dei guerrieri orso. Secondo un mito norreno, Odino si sarebbe infatti cavato l’occhio destro per bere dalla Fonte della saggezza, custodita dal gigante Mímir. Questo sacrificio gli avrebbe permesso di trasformarsi nel signore della sapienza e gli avrebbe conferito la capacità di comprendere i segreti più antichi e profondi dell’universo.

Odino

Allo stesso modo, Ursaluna Luna Cremisi potrebbe aver sacrificato il suo occhio sinistro per apprendere l’abilità Occhio Interiore (Mind’s Eye nella versione inglese dei giochi). Questa capacità esclusiva consente infatti a questa creatura di colpire i Pokémon di tipo Spettro con attacchi di tipo Lotta o Normale. Un’abilità straordinaria, in grado di renderlo una minaccia concreta anche per questa categoria di mostri tascabili. Nella silenziosa e oscura Foresta Perpetua, la sopravvivenza non può che passare da un sacrificio ottenuto a caro prezzo.

L’orso in Giappone: dall’antica cultura Ainu a Kesagake il sanguinario 

All’interno de La maschera turchese, l’incontro con Ursaluna Luna Cremisi è associato a una missione assegnata dalla fotografa Litha. La presenza della discendente di Damon di Leggende Pokémon: Arceus rafforza il collegamento tra questa creatura e la regione di Hisui, casa di Ursaluna. Dal momento che l’antica Sinnoh è ispirata alla regione nipponica dell’Hokkaidō, il folklore del Giappone rappresenta un punto imprescindibile dell’analisi di questo nuovo Pokémon.

Litha Ursaluna Luna di Sangue

La popolazione nativa dell’isola di Hokkaidō, ovvero gli Ainu, ha sempre avuto un fortissimo legame con gli orsi. Per gli Ainu, l’orso tibetano, dotato di una luna crescente bianca sul petto, era considerato sacro. Si pensava infatti che avesse ricevuto quel marchio dalla dea buddista Kwan-Yin, il cui simbolo era proprio la luna crescente.

Centrale per la cultura Ainu era inoltre il rito animista chiamato Iyomante (traducibile come “far partire”), in cui venivano inviati agli dèi gli animali simbolo dell’identità della popolazione. Fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, tutti i villaggi Ainu possedevano almeno un cucciolo di orso, che veniva allevato fino al raggiungimento del primo o secondo anno di età. Al termine di questo periodo, gli animali venivano uccisi con delle frecce all’interno di questi importanti Festival dell’orso.

ainu hokkaido

Questa creatura non era venerata solamente dal popolo Ainu. Nell’antica tradizione giapponese, l’orso nero asiatico era associato allo spirito della montagna (yama no kami), che ne era il guardiano e protettore. Questo animale era considerato un messaggero (otsukai) delle divinità, in grado di riferire importanti avvisi agli esseri umani. Inoltre, si tramanda che i primi abitanti del Giappone, che consideravano gli orsi animali sacri, ne mangiassero la carne e ne bevessero il sangue durante alcune cerimonie religiose. Insomma, il forte legame con il corpo dell’orso è una costante nelle antiche culture sciamaniche di tutto il mondo.

Damon Perula

La nascita dello spaventoso Ursaluna Luna Cremisi potrebbe però essere stata influenzata anche da un celebre fatto di cronaca nera avvenuto in Giappone all’inizio del XX secolo. Al centro della vicenda vi è un esemplare di orso bruno dell’Amur (noto anche come orso bruno dell’Ussuri), una sottospecie di orso bruno diffusa nell’Hokkaidō. Una creatura solitaria, a cui potrebbero essere legati sia Ursaluna Luna Cremisi sia la versione che popolava Hisui.

orso bruno Amur

Tra il 9 e il 14 dicembre 1915, un grande orso bruno dell’Amur attaccò alcuni villaggi nella prefettura dell’Hokkaidō. Nel giro di sei giorni, l’animale uccise nove persone e ne ferì altre tre; le aggressioni cessarono solo quando un abile cacciatore riuscì a sopprimerlo a colpi di fucile. A oggi, questo gravissimo incidente rimane il peggior attacco di animali mai avvenuto nella storia del Giappone.

Quest’orso mangiatore di uomini era già noto alle comunità locali. In precedenza, aveva infatti già provocato la morte di tre donne. Le ferite inferte da alcuni abitanti gli avevano lasciato delle cicatrici profonde, che gli avevano fatto guadagnare il soprannome di Kesagake (袈裟懸け , espressione traducibile come “lo sfregio diagonale sulla spalla”). Una caratteristica fisica che avvicinerebbe quest’orso realmente esistito a Ursaluna Luna Cremisi, caratterizzato da un’evidente ferita all’occhio sinistro.

L’orso non è un animale antropofago per natura: di solito evita di entrare in contatto con gli esseri umani. Secondo gli esperti, la ferocia di Kesagake fu causata da una fame incontrollabile, dovuta al prematuro risveglio dal letargo. La sua aggressività era stata probabilmente accentuata dalle lesioni causate nel novembre del 1915 da alcuni abitanti spaventati, che lo avevano colpito per autodifesa. L’Hokkaidō di quel periodo era inoltre stato oggetto di ampie operazioni di deforestazione, che avevano ridotto drasticamente le prede naturali dell’orso. A causa delle ferite, Kesagake aveva perso l’agilità necessaria per cacciare quei pochi animali a sua disposizione. Spingersi verso i centri abitati era davvero l’unico modo per trovare il tanto agognato cibo e sopravvivere.

orso bruno ussuri

Proprio come Corsola di Galar è il simbolo dei danni marini provocati dal riscaldamento globale, Ursaluna Luna Cremisi potrebbe essere un portavoce degli effetti negativi della deforestazione. Questa ipotesi potrebbe essere avvalorata non solo dalla triste vicenda di Kesagake, ma anche dalla connessone tra la “Blood Moon” e il mondo dell’ecologia.

Il suggestivo effetto ottico della luna rossa può infatti essere considerato uno strumento per valutare lo stato di salute della Terra. Durante un’eclissi lunare totale, la gradazione di rosso varia in base alla quantità di pulviscolo atmosferico presente nella parte più bassa dell’atmosfera terrestre. Più la troposfera è inquinata, più il rosso che tinge la luna ha sfumature accese. Il ritiro di Ursaluna Luna Cremisi in un luogo isolato potrebbe segnalare che l’antico legame tra uomo e natura si sta lentamente spezzando.

Da Hisui a Nordivia: obiettivo, sopravvivenza

Secondo quanto emerso all’interno de La maschera turchese, Ursaluna, originario di Hisui, avrebbe raggiunto Nordivia via mare. Nel tentativo di adattarsi a questo nuovo ambiente ostile avrebbe poi acquisito dei poteri speciali, che gli avrebbero garantito la sopravvivenza. Una presentazione appena accennata, lasciata volutamente sul vago per accrescere l’alone di mistero che avvolge questa creatura. Un importante spostamento geografico, che vale la pena indagare in modo più approfondito.

In natura, gli orsi polari e gli orsi neri sono le uniche specie di orso a migrare stagionalmente. Gli orsi polari effettuano la migrazione verso sud poiché non possono sopravvivere nel loro habitat naturale durante l’inverno. In questo periodo, al Polo Nord le temperature si abbassano infatti notevolmente e molte potenziali prede migrano temporaneamente. Gli orsi neri, diffusi in Nordamerica, effettuano invece spostamenti più brevi per cercare cibo e un riparo adatto ad accoglierli per il letargo.

Ursaluna Luna Cremisi Pokédex

La ricerca di cibo, come confermato dalla triste vicenda di Kesagake, è una delle cause principali della migrazione e degli allontanamenti anomali degli orsi. È quindi altamente probabile che anche Ursaluna abbia intrapreso un lungo viaggio per trovare degli alimenti commestibili. Ursaluna potrebbe aver abbandonato Hisui a causa della crescente antropomorfizzazione del territorio, ormai piegato al volere dei coloni umani.

In questo contesto estremamente mutevole, l’affamato Ursaluna potrebbe essersi gettato in mare per inseguire una delle sue prede predilette. Il candidato ideale potrebbe Basculegion, Pokémon di doppio tipo Acqua/Spettro presente sia a Hisui sia a Nordivia. L’aggiunta di questo facile bersaglio per Ursaluna Luna Cremisi potrebbe essere indice di una connessione invisibile ben più complessa.

Basculegion

L’associazione indiretta tra Ursaluna e Basculegion, basati, rispettivamente, su un orso e un pesce, potrebbe anche essere un rimando alla celebre corsa dei salmoni. Ogni anno, tra settembre e novembre, il salmone atlantico nuota controcorrente per andare a deporre le uova nelle acque dolci in cui è nato. Lungo le rive dei fiumi dell’Alaska, questi pesci sono però attesi dagli Orsi grizzly, in cerca di cibo da immagazzinare prima di andare in letargo. Da questo rituale, che consente di trovare grassi e proteine di alta qualità con il minimo sforzo fisico, dipende la sopravvivenza di questa sottospecie dell’orso bruno.

orso Grizzly salmone

Il lungo viaggio di Ursaluna sarebbe quindi stato dettato dalla tendenza istintuale all’autoconservazione. Un bisogno innato, che avrebbe trascinato questo Pokémon in una terra lontana e inesplorata, ricca di sfide e pericoli. Qui, avrebbe collezionato innumerevoli cicatrici e temprato il proprio carattere mansueto, fino a cambiare totalmente il proprio aspetto.

Nell’oscurità più profonda, avrebbe imparato a liberare il potere dirompente della luna impressa sulla sua fronte. Una forza prodigiosa, confluita nell’abilità Occhio Interiore e sprigionata con la mossa Luna Rossa. Gli Allenatori più abili e coraggiosi sono chiamati a recarsi a Nordivia per domare questa fonte di luce alimentata dalle tenebre: meglio non farsi cogliere impreparati! 

Conclusioni

Questo approfondimento dedicato a Ursaluna Luna Cremisi ha gettato luce su un’ampia quantità di possibili citazioni. Le considerazioni dei paragrafi precedenti combinano passato, presente, folklore orientale, tradizioni occidentali e molto altro. Sfortunatamente, non c’è modo di sapere con precisione quante e quali di queste teorie abbiano realmente ispirato i creativi di Game Freak. Ci auguriamo però che questa analisi abbia accresciuto la vostra curiosità nei confronti di questa misteriosa variante di Ursaluna!

In attesa del rilascio della seconda parte del DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto, vi rimandiamo ai nostri PokéQuark e agli approfondimenti dedicati a Poltchageist e Sinistcha, Furiatonante e Capoferreo, Ogerpon e ai Beniamici.

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