Bentornati in questo nuovo numero di PokéQuark! Anche questo mese la nostra rubrica di approfondimento segue il fitto programma del nostro tour delle regioni. Alla carrellata di contenuti a tema Paldea si aggiunge così il PokéQuark dedicato a Bombirdier, uno dei tanti Pokémon introdotti in questa fantastica terra spagnoleggiante. Se volete scoprire tutti i segreti di questa creatura tascabile siete nel posto giusto!
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Bombirdier: una breve panoramica
Eccoci al nuovo numero di PokéQuark, la rubrica in cui analizziamo le ispirazioni che hanno portato alla creazione delle creature tascabili. L’approfondimento di questo numero è incentrato su Bombirdier, Pokémon nativo della regione di Paldea. Ecco qui di seguito alcune informazioni preliminari per conoscere meglio il protagonista di questa numero.
Categoria: Pokémon Gettaoggetti
Tipo: Volante/Buio
Altezza: 1,5 m
Peso: 42,9 kg
Abilità: Sguardofermo (Keen Eye) e Pettinfuori (Big Pecks)
Bombirdier è una creatura tascabile originaria di Paldea. Nel Pokédex Nazionale il suo numero è il 962, mentre nella sua regione di appartenenza è abbinato al 290.
Il nome Bombirdier potrebbe essere nato dalla fusione dei sostantivi bomb (bomba) e bird (uccello), entrambi in lingua inglese. L’unione potrebbe essere dovuta alla volontà di ricreare un vocabolo che, a livello di assonanza, rimanda al termine inglese bombardier (bombardiere). Quest’ultimo può indicare sia un soldato di artiglieria di basso rango che un tipo di aereo militare da bombardamento. La variante nipponica, vale a dire Otoshidori (オトシドリ), potrebbe invece includere al suo interno il sostantivo 落とし (otoshi), derivato dal verbo 落とす (otosu, “far cadere” o “spingere fuori”). La parte finale deriva invece dal nome 鳥 (tori, ovvero “uccello”).
Da questa breve presentazione abbiamo ottenuto una serie di interessanti spunti di analisi. Tutte informazioni che dovranno essere approfondite con cura nelle prossime sezioni.
La cicogna bianca: tra credenze popolari e la dura legge della natura
La vicinanza di Bombirdier al mondo dei volatili risulta evidente sia dall’analisi etimologica sia dall’osservazione del Pokémon. Il modello principale è, verosimilmente, la cicogna bianca (Ciconia ciconia), un uccello che nidifica in Europa, Turchia, Nordafrica, Iran, Caucaso e Asia centrale. Questo animale possiede un piumaggio bianco e ali provviste di penne nere; le lunghe zampe e l’altrettanto esteso becco affilato sono entrambi di colore rosso. Dotato di una corporatura snella, in piedi raggiunge fino ai 100-115 centimetri di altezza. Tutte caratteristiche rintracciabili nel design di Bombirdier.
Anche la scelta di introdurre questa creatura tascabile nella regione di Paldea, ispirata alla penisola iberica, si ricollega alle cicogne bianche. Questi uccelli migratori, diffusi in diversi paesi europei, trascorrono tradizionalmente l’inverno in Africa. Dalla metà degli anni Ottanta del Novecento, sempre più cicogne bianche hanno però modificato il loro itinerario. Al caldo africano, prediligono le discariche delle aree meridionali di Spagna e Portogallo, dove possono trovare abbondanti riserve di scarti alimentari. Bombirdier non poteva che essere nativo della terra di Paldea!
Il design del Pokémon non rimanda solamente alla specie animale. Il grembiule di Bombirdier, realizzato con le piume cadute dal suo petto, rielabora infatti una famosa credenza popolare legata alla cicogna bianca. Nella tradizione popolare dell’Europa del centro-nord, si racconta infatti che le cicogne trasportino i neonati avvolgendoli in un fazzoletto che addentano con il becco. Alla fine del viaggio, questi efficienti corrieri del cielo consegnerebbero poi i pargoli facendoli scendere dai comignoli delle case.
La leggenda si sarebbe diffusa a causa delle innumerevoli cicogne bianche che, durante la primavera, nidificavano sui comignoli delle abitazioni in cui vivevano dei neonati. Poiché il tepore domestico aiutava a crescere i bambini in buona salute, i nordeuropei tendevano ad accendere il camino anche in primavera. Per le cicogne, tornate da un lungo soggiorno nella calda Africa, le case che ospitavano dei neonati erano quindi perfette per la costruzione del nido.
Questo fantasioso elemento del folclore popolare è ormai strettamente connesso all’iconografia legata alle nascite. Nei biglietti d’auguri per i neogenitori, le cicogne trasportano i bambini avvolgendoli in fazzoletti che addentano con il becco. Anche il cinema e i libri sono importanti canali che contribuiscono alla diffusione di questa leggenda. A tal proposito, risulta impossibile non citare Dumbo (1941), uno dei più popolari classici targati Disney. Qui l’elefantino viene affidato alla madre proprio da una serissima cicogna nelle vesti di postino celestiale.
Il film d’animazione Storks (Cicogne in missione nell’adattamento italiano), rilasciato nel 2016, è una delle più recenti reinterpretazioni della famosa leggenda popolare. La trama ruota infatti attorno a una fabbrica di bebè umani la cui distribuzione è gestita proprio dalle cicogne. La traversata viene compiuta avvolgendo i bambini in un fazzoletto bianco, che i volatili stringono nel loro becco. Anche nei prodotti di intrattenimento moderni le cicogne bianche continuano a essere specializzate nella consegna dei neonati.
L’immaginario stereotipato si contrappone però fortemente alle abitudini di Bombirdier. La creatura tascabile di doppio tipo Volante/Buio utilizza infatti il proprio grembiule di piume con estremo cinismo. Esso viene impiegato per il trasporto di oggetti di vario tipo, che il Pokémon fa cadere dall’alto. Il lancio viene effettuato sia per colpire i nemici, ma anche per puro divertimento. Non bisogna mai abbassare la guardia quando ci sono degli esemplari di Bombirdier nei paraggi!
“Usa il grembiule pettorale per trasportare cibo al nido. Si diverte a far precipitare oggetti che, schiantandosi, fanno un gran fracasso.“
Descrizione di Bombirdier nel Pokédex di Pokémon Violetto
Il comportamento aggressivo del Pokémon Gettaoggetti non deve però cogliere di sorpresa. In natura, le cicogne bianche sono infatti decisamente poco affettuose e inclini ad azioni che, da un punto di vista umano, possono sembrare piuttosto violente. In quanto carnivori, occupano la parte alta della piramide alimentare. Le loro prede principali sono molluschi, lombrichi e insetti, ma non disdegnano neanche pesci, rettili, anfibi e piccoli mammiferi. Per numerose specie, la cicogna è tra i nemici più pericolosi: incrociarla sul proprio cammino può rivelarsi fatale.
Questo animale assume un atteggiamento freddo e calcolatore anche nei confronti dei propri pulcini. Quando il cibo scarseggia o uno dei piccoli presenta delle malformazioni, il copione è già scritto. La madre, interessata a prendersi cura solo degli eredi più robusti, si libera del figlio più debole gettandolo fuori dal nido. Il piccolo, ferito e privo del supporto genitoriale, ha scarsissime probabilità di sopravvivenza: purtroppo, la legge del più forte non risparmia nemmeno i cuccioli. Nella realtà, le cicogne bianche non sono affatto delle baby-sitter dolci e comprensive…
Altri modelli: cicogne orientali, gru e avvoltoi
Durante la creazione di Bombirdier, potrebbero essere confluite molteplici suggestioni provenienti da varie specie di uccelli. La versione cromatica del Pokémon Gettaoggetti, provvista di becco grigio e segni rossi sugli occhi, ricorda infatti la cicogna orientale (Ciconia boyciana), diffusa soprattutto in Cina.
La cresta sulla testa di Bombirdier potrebbe invece essere ispirata a quella della gru coronata grigia, che popola le aree meridionali dell’Africa.
Bombirdier, oltre ad avere l’abitudine di lanciare oggetti, è in grado di padroneggiare diverse mosse di tipo Roccia. Gli attacchi in questione, ovvero Sassata (Rock Throw), Rocciotomba (Rock Tomb) e Frana (Rock Slide), prevedono sempre il tiro di pietre di varie dimensioni. Queste capacità sono assimilabili alle abitudini di alcuni volatili noti come avvoltoi del Vecchio Mondo (Aegypiinae). Questa sottofamiglia degli accipitridi, che comprende svariati uccelli rapaci diurni, include numerose specie che si nutrono principalmente di carcasse.
Rientrano in questa categoria il gipeto (Gypaetos barbatus), l’avvoltoio più grande d’Europa, e il capovaccaio (Neophron percnopterus), un piccolo avvoltoio diffuso in India, Africa settentrionale ed Europa sud-occidentale. Il gipeto lancia infatti a terra le ossa delle sue prede per spezzarle e poterle mangiare più facilmente. Il capovaccaio utilizza invece delle pietre per rompere le uova e cibarsi del loro contenuto. Dal gipeto, Bombirdier potrebbe aver ereditato i segni facciali neri. La cresta potrebbe invece essere un rimando al capovaccaio.
Dei pericolosi volatili d’acciaio
Alla creazione di Bombirdier potrebbe aver contribuito anche la storia militare europea. Durante la prima guerra mondiale, l’unità dell’aeronautica francese chiamata Escadrille 3 era soprannominata Les Cigognes, ovvero “Le cicogne”. Gli aerei della divisione erano infatti decorati con delle cicogne, antico simbolo dell’Alsazia-Lorena, regione della Francia che, all’epoca, era sotto il controllo della Germania. La desinenza in -ier del nome Bombirdier, tipica di molti sostantivi maschili nella lingua francese, potrebbe essere collegata proprio a questa fase storica.
Un’altra possibile fonte ispiratrice potrebbe essere il Fiat B.R.20, un aereo da bombardamento sviluppato dall’azienda Fiat Aviazione negli anni Trenta del Novecento. Questo bombardiere medio, noto come “Il Cicogna”, fu utilizzato fino agli ultimi anni della seconda guerra mondiale. Fece il suo debutto nel 1937, durante la guerra civile spagnola, ma non mancarono utilizzi da parte dell’esercito giapponese e di quello italiano. Il lancio di oggetti da parte di Bombirdier, Pokémon nativo di Paldea, potrebbe essere un riferimento proprio al lancio di esplosivi di tipo militare. Ancora una volta, lo stereotipo della cicogna come portatrice di vita subisce un ribaltamento inaspettato…
L’uniforme da cameriera: dall’epoca vittoriana…
Il grembiule pettorale e il colore del piumaggio di Bombirdier permettono di stabilire un collegamento anche con l’uniforme da cameriera. Questa divisa, caratterizzata da un lungo vestito nero, grembiule e cuffia di colore bianco, affonda le proprie radici nel periodo vittoriano (1837-1901). Fino alla metà XIX secolo, chi si recava nelle dimore dei nobili britannici poteva incontrare domestiche che indossavano i vecchi abiti delle padrone. Questa condivisione non era considerata scandalosa: dopotutto, l’aiuto di queste donne era fondamentale per la gestione della casa.
Attorno al 1860, in Gran Bretagna si diffuse però l’esigenza di separare il mondo nobiliare e quello dei servi. Era necessario che gli ospiti, varcando la soglia dell’abitazione, capissero prontamente a quale ceto sociale apparteneva ogni individuo. I dipendenti, perlopiù cameriere e maggiordomi, iniziarono così a indossare uniformi che identificavano la loro professione in maniera immediata. I loro colori, che presentavano delle variazioni, erano principalmente limitati al bianco, al nero e al grigio. L’idea giunse poi rapidamente tra i nobili americani e francesi, che la implementarono a loro volta.
Al giorno d’oggi, la divisa da cameriera è perlopiù associata alla Francia, tanto da essere comunemente chiamata “divisa da cameriera francese”. Questo collegamento potrebbe derivare dall’influenza culturale esercitata da questo paese nel XIX secolo. Molte nobildonne britanniche avevano infatti una domestica personale di nazionalità francese per essere sempre aggiornate sulle ultime tendenze parigine. Queste donne, oltre a fungere da confidenti, davano alla padrona preziosi consigli relativi a trucco, acconciature, gioielli e molti altri aspetti della cura del corpo.
Anche la popolarità della divisa da cameriera negli spettacoli teatrali parigini ha consolidato la connessione con la Francia nell’immaginario collettivo. In queste rappresentazioni ottocentesche, caratterizzate da toni caricaturali, i personaggi indossavano costumi modificati, molto distanti dalle abitudini reali. In questi contesti, le attrici che interpretavano il ruolo della cameriere si mostravano con gonne molto corte. Le piume nere di Bombirdier, che lasciano scoperte le lunghe zampe, potrebbero alludere proprio a questa immagine stereotipata della divisa da cameriera, che persiste ancora oggi.
…ai riadattamenti giapponesi
Attualmente, la fama dell’uniforme da cameriera francese è particolarmente forte sul territorio nipponico. In Giappone, numerosi anime e manga includono domestiche che indossano abito nero, grembiule e fascia per capelli di colore bianco. Rientrano in questa categoria, per esempio, Kuroshitsuji, ambientato nell’Inghilterra vittoriana, e Black Lagoon, che si svolge nel XXI secolo. In queste serie, le cameriere Mey-Rin e Roberta, apparentemente inoffensive, celano una grande abilità nel combattimento. L’elegante Bombirdier potrebbe essere stato associato al lancio di oggetti come tributo a tutti quei personaggi che, nelle serie d’azione, nascondono un lato decisamente turbolento.
L’uniforme da cameriera si ricollega inoltre al fenomeno giapponese dei maid café. Queste caffetterie, apparse a Tokyo a partire dal 2001, hanno come tratto distintivo la presenza di cameriere che indossano divise ispirate alle uniformi vittoriane. Ogni outfit include grembiule, cuffia, pizzi e merletti, abbinati ad abiti neri o colorati. Le gonne, molto più corte di quelle indossate dalle domestiche ottocentesche, ricordano più le versioni rivisitate negli spettacoli teatrali francesi.
In queste sale dallo stile raffinato, le giovani dipendenti dei maid café si rivolgono alla clientela utilizzando titoli onorifici. Su richiesta, le cameriere intrattengono gli ospiti con giochi o con coinvolgenti sessioni di karaoke. La popolarità di questi locali ha portato alla nascita di una variante nota come butler café. In questo caso, a servire ai tavoli sono giovani ragazzi vestiti da maggiordomi vittoriani, che trattano i visitatori come se fossero dei nobili da servire e riverire.
Ancora una volta, i prodotti di intrattenimento possono aiutare a comprendere quanto il fenomeno sia radicato nella cultura giapponese. Tra serie televisive, film, anime e manga, il Sol Levante presenta infatti una vasta gamma di contenuti legati ai maid café. Tra questi figura, per esempio, il manga Kaichou wa maid-sama!. In questa serie, la liceale Misaki, cameriera part-time in un maid café, indossa la classica uniforme da cameriera francese in diverse occasioni.
La moda dei maid café e dei butler café ha conquistato anche l’universo dei mostri tascabili. Nel 528esimo episodio dell’anime Pokémon, intitolato Il Miltank del maid café, Ash e i suoi amici visitano proprio una caffetteria che segue questo tema. Durante l’episodio, numerosi personaggi si mostrano con degli abiti ispirati alle divise da cameriera e maggiordomo. Chissà, nel corso della serie Orizzonti Pokémon, anche Bombirdier potrebbe comparire in qualità di dipendente di un maid café.
Antipasti e spirito di condivisione
Il nome giapponese di Bombirdier, ovvero Otoshidori (オトシドリ), consente di stabilire una connessione anche con il mondo della ristorazione. La parola otoshi, oltre a indicare un oggetto che cade o che viene spinto fuori, può infatti designare uno speciale antipasto (お通し). In Giappone, chi effettua un ordine in un ristorante o in pub riceve solitamente un piccolo piatto con del cibo facile da preparare. Tra questi alimenti figurano baccelli di soia, alghe, ravioli o altre pietanze; alla fine del pasto, l’otoshi viene aggiunto al conto finale. Questo sistema è molto simile a quello adottato nei ristoranti italiani, che fanno rientrare coperto, servizio e cestino del pane nella voce “coperto”.
Alla parola otoshi, derivata dal verbo giapponese tosu (“fare un percorso tra due luoghi”), sono associati diversi possibili significati nascosti. Alcuni ritengono che dovrebbe essere inteso come “trasmettere gli ordini alla cucina”. Per altri, il verbo tosu andrebbe invece interpretato come “guidare gli ospiti al tavolo”. La posa adottata da Bombirdier nell’artwork ufficiale potrebbe essere paragonata proprio allo staff di un locale che indica ai clienti il loro tavolo. Anche il piumaggio bianco e nero potrebbe ricollegarsi alle divise indossate dai camerieri in molti locali.
Il rimando alla ristorazione giapponese potrebbe inoltre essere un modo per amplificare il nucleo centrale di Pokémon Scarlatto e Violetto, ovvero l’alimentazione. A Paldea si possono infatti “visitare” numerosi locali che vendono pietanze prelibate e ingredienti per la preparazione di panini utili per imbattersi in certi Pokémon. La meccanica del picnic, con cui il giocatore può svagarsi con la propria squadra, testimonia poi l’importanza dei momenti di convivialità per rafforzare i rapporti. Il legame di Bombierdier con l’otoshi, concepito in origine come puro gesto di ospitalità, evidenzierebbe così l’importanza della condivisione, uno dei valori più cari al brand Pokémon.
La cicogna e Game Freak: tra scarti e rielaborazioni
L’analisi di Bombirdier consente inoltre di fare un salto a ritroso nella storia del brand Pokémon. L’idea di realizzare un Pokémon cicogna legato al mito della consegna dei neonati umani era infatti già stata presa in considerazione da Game Freak. Alcuni leak relativi alle fasi iniziali dello sviluppo di Pokémon Oro e Argento mostrano l’esistenza di un mostro tascabile basato proprio su questa idea.
La creatura in questione è il Pokémon beta #378, di cui restano solo due sprite. Questo Pokémon ha le sembianze di una cicogna femmina dal piumaggio prevalentemente bianco. Le piume nere, concentrate sul petto, ricordano un pratico vestito. Questa creatura tascabile possiede delle zampe tozze e una chioma nera e riccia, simile a tante uova raggruppate. Il lungo becco stringe un fazzoletto che contiene un pulcino nero con capelli ricci che fanno pensare a una covata di uova bianche.
Sulla guancia della cicogna si può anche scorgere un simbolo a forma di mezzaluna. Esso potrebbe alludere a un’antica leggenda legata alle migrazioni degli uccelli. In passato, le popolazioni faticavano infatti a spiegarsi la lunga assenza invernale di molti volatili. La mancanza di prove al riguardo aveva così alimentato una serie di ipotesi assurde.
Certi sostenevano che gli uccelli si nascondessero temporaneamente sotto la sabbia. Altri pensavano invece che si trasformassero momentaneamente in altre specie resistenti al freddo. Alcuni avevano addirittura ipotizzato che questi animali trascorressero i mesi invernali sulla luna. Tra i sostenitori di questa bizzarra teoria figurava anche Charles Morton (1627-1698), ministro e scienziato inglese che scrisse addirittura un dettagliato trattato su questa presunta migrazione annuale. Un documento che, alla luce delle conoscenze odierne, non può che far sorridere.
Il simbolo della mezzaluna potrebbe anche fare riferimento alla centralità dell’alternanza tra il giorno e la notte in Pokémon Oro e Argento. Nei due titoli, gli ambienti esterni cambiano a seconda dell’ora. L’orario influenza anche l’evoluzione di certe creature tascabili e la possibilità di incontrare determinati Pokémon selvatici. Forse, nei piani iniziali, il Pokémon beta #378 doveva essere un raro mostriciattolo notturno.
Anche le ragioni dello scarto sono avvolte nel mistero. Il Pokémon beta #378 potrebbe essere stato rimosso perché rischiava di entrare in contrasto con la meccanica delle Uova Pokémon. Il design potrebbe anche essere stato bocciato per la sua somiglianza con quello di Kangaskhan, provvisto di un marsupio ventrale che contiene il suo cucciolo. Quel che è certo è che l’idea di modellare un Pokémon attorno alla simbologia legata alla cicogna era troppo affascinante per finire nel dimenticatoio. Dopo anni di attesa, il progetto è finalmente diventato realtà proprio grazie a Bombirdier. In molti casi, bisogna semplicemente attendere il momento giusto.
Conclusioni
In questo numero della rubrica PokéQuark abbiamo illustrato le origini di Bombirdier, Pokémon di doppio tipo Volante/Buio che solca i cieli di Paldea. Partendo da un’analisi di tipo etimologico, abbiamo approfondito le abitudini e le leggende che ruotano attorno al suo modello principale, ovvero la cicogna. Non sono mancati brevi squarci sul vasto mondo dei volatili, che hanno regalato nuove chiavi di lettura. Abbiamo poi esplorato numerose tematiche di carattere storico e hobbistico, fino a toccare diverse aree legate all’anime e ai videogiochi Pokémon. Speriamo che questo approfondimento abbia aumentato il vostro interesse nei confronti di questa creatura dalle innumerevoli sfaccettature.
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